SIENA: SILVIO FRANCESCHELLI ELETTO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA. AL CANDIDATO PD ANCHE VOTI DI CONSIGLIERI CIVICI E ALTRE LISTE DI CENTROSINISTRA. UN SEGNALE IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE?
SIENA – Il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli, Pd, è il nuovo presidente della Provincia. Succede a Fabrizio Nepi che ha finito il proprio mandato. Il voto dei sindaci e consiglieri comunali ha visto prevalere Franceschelli sul candidato del centro destra De Mossi, sindaco di Siena, con il 62% dei consensi. Il Pd sulla carta (e cioè con i suoi consiglieri più gli alleati) era di poco sotto al 55%.
l risultato è andato quindi oltre le aspettative e le attese. Hanno evidentemente votato per Franceschelli anche una parte dei rappresentanti delle liste civiche e di sinistra presenti nei comuni del territorio senese. Anche questo non era scontato. Lo rileva infatti lo steso segretario provinciale Pd, Andrea Valenti che scrive: “Un risultato superiore ai voti del solo Partito Democratico, che sono il segnale del fatto che quando il centro sinistra si muove compatto coinvolgendo le altre forze politiche e civiche è maggioranza in provincia di Siena. Un ottimo segnale dal quale ripartire e ricostruire. Grazie ai sindaci, ai consiglieri comunali e a tutti i segretari che hanno lavorato a questo risultato. Grazie a tutti i sindaci e consiglieri che non sono espressione del Partito Democratico ma che hanno creduto nel nostro progetto, sia oggi che in prospettiva futura”.
Anche il Consiglieri regionali Scaramelli e Bezzini salutano il risultato come una vittoria dell’unità e della coesione… Anzi, Bezzini va un passo oltre e vede nel voto a Franceschelli anche una “indicazione” in vista delle imminenti amministrative di primavera: “Un risultato positivo e per nulla scontato visto che sulla carta il Pd era collocato sotto al 55%. Segno che Franceschelli è riuscito a catalizzare su di se il consenso di altre forze di centrosinistra e di parti importanti di movimenti civici. Una lezione che ci dovrebbe guidare verso il 2019 spingendoci a costruire alleanze civiche, sociali e democratiche in tutti i comuni”.
Ecco, senza voler dare ad un voto “di secondo grado”, cioè solo tra addetti, un valore politico generale che non può avere, qualcosa a sinistra si è mosso. Questo è innegabile. Primo: il Pd si è presentato all’appuntamento unito, con un unico candidato condiviso, non dilaniato dalla solita guerra tra correnti e fazioni delle correnti. Secondo: il fatto che consiglieri civici e di liste diverse di centro sinistra abbiano scelto di votare il candidato Pd e non abbiano ceduto alla tentazione della spallata definitiva al partito di maggioranza, al “mandiamoli a casa!” tanto caro alla destra, alla Lega e anche ai 5 Stelle è indubbiamente un segnale politico. I 5 Stelle non hanno partecipato al voto e con la loro astensione hanno di fatto favorito Franceschelli. Che ci sia qualche crepa nel rapporto tra 5 Stelle e Lega? Ricordiamoci che alle ultime elezioni comunali di Siena, i 5 Stelle, per volontà dello Staff Nazionale, sono rimasti fuori dalla competizione, favorendo di fatto il centro destra e De Mossi.
Per la cronaca, hanno votato in tutto 355 dei 458 aventi diritto. In particolare 104 sono stati i voti di sindaci e consiglieri provenienti dai comuni di fascia A, cioè quei comuni con meno di 3.000 abitanti; 45 le schede arancio (comuni tra 3.001 e 5.000 abitanti), 117 i voti dei consiglieri di comuni tra i 5.001 e 10.000 abitanti. I comuni che hanno un peso ponderato più alto sono stati quelli tra i più rappresentati: 56 voti sono stati quelli provenienti dai 4 comuni con numero di abitanti tra i 10.001 e 30.000, 33 i voti dei consiglieri di Siena che hanno votato praticamente al completo.
Nella foto: Silvio Franceschelli (al centro) tra Fabrizio Nepi e Simone Bezzini
Se gli aventi diritto erano 458 e il pd era accreditato del 55% aveva circa 250 voti (251,9 per l’esattezza). Se il presidente è stato eletto con il 62% dei voti su 355 votanti significa che ha preso 220 voti. Forse sbaglio, ma se così stanno le cose ha preso meno voti dei 255 di cui era accreditato, certo non tutti i consiglieri pd avranno votato, ma non capisco comunque come si possa affermare che ha preso i voti di consiglieri appartenenti ad altri gruppi diversi dal pd
Per un calcolo occorre capire quanti consiglieri del PD non hanno votato.
L’articolo riporta il dato ufficiale dei votanti (355 su 458). La percentuale è relativa ai votanti, non agli aventi diritto. Poi c’è il voto ponderato che pesa di più… A dire che Franceschelli è stato votato anche da altre liste civiche e di sinistra sono stati il segretario pd Valenti, i consiglieri regionali Bezzini e Scaramelli e altri esponenti politici. Evidentemente avevano certezza di ciò… se no, credo avrebbero commentato diversamente. Prendo atto, dal commento di Luca, che i Podemos chiusini non hanno votato il candidato pd.