L’UNIONE DEI COMUNI APPROVA LA MOZIONE DEL SINDACO DI CITTÀ DELLA PIEVE
Ieri, 10 ottobre, l’Unione dei Comuni del Trasimeno ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal sindaco di Città della Pieve, Fausto Scricciolo, sulla situazione sanitaria del Trasimeno e l’apertura di un vero Pronto Soccorso a Città della Pieve, prendendo atto anche della richiesta del capogruppo della minoranza dell’Unione, Augusto Peltristo, di assumere una posizione chiara rispetto alle forti criticità del sistema sanitario del territorio.
Una territorialità che secondo il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino non si rileva dalla mozione del Sindaco Scricciolo in quanto centrata, a suo dire, sul pronto soccorso di Città della Pieve. Critico anche rispetto alle istanze del gruppo di minoranza, Batino ha riscontrato una “certa strumentalità” laddove i rappresentanti sembrano farsi carico della situazione del Pievese ma non di un discorso sanitario più ampio -come, ad esempio, la diagnostica-, aggiungendo en passant che, la Sanità non è materia di competenza dell’Unione dei Comuni.
Pensiero che aveva già espresso (meno en passant e con un pizzico di foga in più), il 25 luglio scorso in occasione del Consiglio precedente e che lascia tuttavia un po’ perplessi in quanto, posto che effettivamente l’Unione dei Comuni nasce con un obiettivo di promozione, salvaguardia e coesione amministrativa del territorio, non esiste, di fatto, il divieto di affrontare tematiche di interesse territoriale come può essere la questione socio-sanitaria. Tematica peraltro imprescindibile dal concetto di tutela e benessere di un territorio.
Critiche a parte,l’Unione dei Comuni si è impegnata a inviare una mozione con richiesta di risoluzione “Sanità Trasimeno”.
Premesso che l’unione dei Comuni del Trasimeno condivide le preoccupazioni espresse dal sindaco di Città della Pieve nella mozione avente per oggetto la riorganizzazione dei servizi di emergenza- urgenza a Città della Pieve, e che comunque più in generale mette in evidenza alcune criticità che investono il complesso delle attività e dei servizi erogati nell’area del Trasimeno, è il primo punto di premessa della mozione letta a Palazzo Baldeschi dalla capogruppo della maggiorana Cinzia Marchesini, assessore alla cultura del Comune di Paciano. La mozione si fonda essenzialmente su quattro richieste riassunte di seguito:
- all’azienda Usl Umbria 1: di completare al più presto i lavori delle strutture di Castiglione del Lago e di Città della Pieve
- alla Regione:
- di attivare un’autonoma struttura di Pronto Soccorso nel plesso di Città della Pieve con relativa dotazione di posti letto di osservazione breve
- di revisionare il Piano Sanitario per riequilibrare la carenza complessiva di servizi sanitari e socio sanitari del Trasimeno
- di realizzare un’unica USL in grado di superare superflui confini amministrativi
La mozione impegna altresì il Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno a prendere contatti affinchè venga riunito l’apposito tavolo di concertazione istituzionale.
Grande assente dalla mozione sia del Sindaco Scricciolo che dell’Unione dei Comuni, la riapertura del discorso dell’ospedale unico, abbandonato dalle amministrazioni locali ma non dal Comitato Art 32, che ritiene quel progetto di fondamentale importanza sia ai fini di un’equa distribuzione dei servizi sanitari su tutto il territorio umbro, sia per uno sviluppo economico e lavorativo di cui l’Umbria, alla luce degli ultimi dati rilevati, ha sicuramente bisogno.
D’altronde, si tratta di un ospedale che ha già la sua progettazione e che, affossato da una delibera del novembre 2013, non ha mai avuto giustizia nella misura in cui quella delibera non spiega il criterio per cui affida al piccolo e strutturalmente limitato edificio di Castiglione del Lago l’ambizioso ruolo di Ospedale di territorio.
Resta ora da vedere con quanta forza l’Unione dei Comuni riuscirà a far valere le ragioni e le preoccupazioni del territorio in sede regionale.
Elda Cannarsa
ospedale Trasimeno, Regione Umbria, Salute, sanità, Unione Comuni Trasimeno
Marco scusami,non c’entra nulla con questo articolo,ma ti volevo fare una domanda : perché non hai scritto nulla sull,’intervento del Signor Sindaco di Venezia alla riunione di Forza Italia dalla Gelmini ? Forse per non mettere in imbarazzo il Signo Sindaco di Chiusi,o l’Assessore regionale,o la Presidenta della regione Umbria o gli assessori all’agricoltura delle stesse regioni ? Mi è sembrato molto strano!l’architetto Scattoni lo ha fatto su Chiusiblog !
No, non l’avevo letto, Niccolò, mi scuso. Sul sindaco sceriffo di Venezia, questo giornale è stato l’unico in zona a parlare della sua mega stalla e di altre “esternazioni” discutibili. L’ultima non è stata commentata per mancanza di tempo. L’ho fatto su facebook a margine di altri commenti… Chiaro che trattasi di una uscita che denota una visione della pubblica amministrazione che io non condivido. Con una vena di razzismo. Non so neanche se assumere vigili palestrati e allenati alla corsa con il “parametro del cronometro” (parole sue) sia in linea con le norme in materia di assunzioni e gestione del personal neglienti pubblici.Non credo. . E non mi pare che il sindaco Brugnaro abbia mai detto di volere vigili allenati per correre dietro agli inquinatori, agli evasori fiscali, a chi assume lavoratori e affitta appartamenti in nero, tutte “categorie” che a Venezia sono probabilmente più numerose dei nigeriani e “fatturano” (si fa per dire) cifre consistenti, più alte di quelle movimentate dagli africani border line… I giornali hanno pubblicato in questi giorni che solo a Padova si evade più Iva che in tutta la Svezia. Padova non è lontana da Venezia. Ho l’impressione che fare gli sceriffi contro gli immigrati, a volte serva a mascherare altre magagne e per parlare di quello e non di altro…
Sembra una posizione di tipo pre elettorale,molto tardiva.