CASO LEGIONELLA A CHIUSI: BATTERIO CONTRATTO IN AMBITO DOMESTICO, EPISODIO ISOLATO, NESSUN ALLARME
CHIUSI – Si può definire chiuso il caso di legionella verificatosi nei giorni scorsi nel territorio comunale di Chiusi. La donna ricoverata al’ospedale di Nottola sembra aver contratto il batterio in ambit domestico.
Il dipartimento di Prevenzione della Usl Toscana Sud Est in una nota inviata al Comune di Chiusi, che ne aveva sollecitato l’intervento, fa sapere di “aver già provveduto ad eseguire un’indagine epidemiologica e inviato all’Istituto Superiore di Sanità la scheda di sorveglianza come previsto dalle linee guida per la prevenzione e controllo della legionellosi” E nella nota si legge: “Da un’anamnesi mirata non sono emerse frequentazioni del caso di luoghi a rischio nei dieci giorni precedenti i primi sintomi (10 giorni è il periodo di incubazione del batterio, ndr). Pertanto è stata contattata la famiglia per eseguire un’ulteriore indagine ambientale sulla rete domestica”. Il sindaco Bettollini scrive a sua volta: “Ringraziamo il Dipartimento di Prevenzione e la dott.ssa Silvia Cappelli per la disponibilità e solerzia dimostrata in questo caso, che con spiccata sensibilità, aiuterà la famiglia a comprendere l’origine del batterio nell’ambito privato”.
Come già detto in precedenza il batterio della legionella si trasmette per inalazione e non per ingestione, quindi non dall’acqua del rubinetto, quanto se mai da vapori ed emissioni di impianti di aerazione, di nebulizzazione, come condizionatori o deumidificatori, ecc. Non è contagioso. Non sussiste quindi nessun allarme. Si è trattato di un caso singolo e isolato, dovuto – secondo la Usl – a una contaminazione avvenuta in ambito domestico. Le cause sono ancora da accertare, ma il problema è e resta circoscritto e sotto controllo.
Per amor di scienza, in questo articolo c’è un’inesattezza, che forse non cambia troppo le cose in questo caso, ma che è giusto chiarire: l’infezione si contrae attraverso le vie respiratorie, ma le vie respiratorie possono essere raggiunte anche attraverso l’ingestione di acqua, certamente in maniera accidentale ma può succedere.
Che la Legionella si trasmetta per inalazione e non per ingestione è scritto nel comunicato del sindaco ripreso in un articolo precedente (https://www.primapaginachiusi.it/2018/10/caso-di-legionella-chiusi-il-sindaco-nessun-allarme-lacqua-sicura-potabile-controllate-condizionatori/). Quindi, l’inesattezza, se c’è, è a monte, nella comunicazione istituzionale sul caso.
A Terni un caso di Legionella sembra essersi verificato proprio a causa dell’acqua di una fontanella, ubicata però nei pressi dell’Acciaieria AST, dove sono presenti anche torri di raffreddamento, che emettono vapori ed emissioni, come quelle che è stato accertato hanno causato i numerosi casi di legionella a Brescia nel mese di settembre. Comunque, a Chiusi la Asl ha assicurato che l’acqua del pubblico acquedotto non è contaminata dal batterio in questione ed è potabile e sicura.