CITTA’ DELLA PIEVE, IL COMITATO PRO OSPEDALE SI SFILA DA ALLEANZE E ACCORDI ELETTORALI CON QUALSIASI PARTITO. UN NO AL PD, MA NON SOLO
CITTA’ DELLA PIEVE – Il Comitato per il Diritto alla salute, che si batte per il ripristino del pronto soccorso a Città della Pieve si sfila dalla corsa elettorale e da possibili alleanze politiche. In risposta al segretario del Pd, Mario Fattorini, che aveva parlato di apertura del suo partito “alle forze presenti nel centro sinistra pievese ed alla lista civica Pieve di Tutti. Ma anche al mondo associativo e del volontariato, che in molti casi svolge un lavoro civico e politico molto importante. Come per esempio il Comitato per la salute”, il Comitato, con una apposita nota, risponde “no grazie!” Come aveva già fatto la lista Pieve di tutti di Maria Luisa Meo.
“Apprezziamo il riconoscimento dell’importante lavoro svolto dal volontariato tutto (non solo il nostro) ma, per amore di chiarezza, specifichiamo che siamo e restiamo un Comitato di natura civica, non partitica. In quanto tale, pur essendo aperti al dibattito sulla sanità del territorio del Trasimeno Pievese, Alto Orvietano e bassa Valdichiana, non contempliamo la possibilità di alleanze politiche con alcun partito. Il nostro obiettivo è quello di ottenere un’adeguata risposta sanitaria al reale fabbisogno degli abitanti di questo territorio sia in materia di presìdi di emergenza che di disponibilità di strutture ospedaliere di ricovero. Non ci vuole un’aquila per capire che la situazione sanitaria è critica. Una criticità che è sotto gli occhi di tutti, tranne quelli del decisore pubblico. Crescono la preoccupazione e l’incertezza rispetto alle soluzioni finora proposte: un Punto di Prima Assistenza prima e di Primo Soccorso poi, un fuoristrada per i soccorsi (per non parlare della barca sanitaria…), o del tanto glorificato elisoccorso, che non garantiscono soluzioni adeguate alle reali necessità di un territorio disagiato. Un vero e proprio abbandono sanitario che a lungo -ma neanche tanto- termine rischia di favorire la desertificazione.”
Così scrive il Comitato, chiudendo quindi la porta a eventuali coinvolgimenti in operazione politico-elettorali.
Il Pd riceve due bei “No” alla propria offerta e rimane in mezzo al guado, solo più che mai, con l’acqua che si alza… Due possibili interlocutori per ora non sembrano interessati ad una alleanza con il partito di maggioranza. Non in questa fase almeno. Ma la replica del Comitato pro ospedale è anche un messaggio ad altri soggetti, come Liberi e Uguali, i 5 Stelle e Pieve di Tutti, che il 20 settembre si troveranno insieme in una iniziativa pubblica sui problemi dei Comuni in Umbria, che – come abbiamo già scritto in altro articolo – ha tutto il sapore di una apertura dei giochi in vista delle amministrative. Anche quell’iniziativa sembra voler strizzare l’occhio e tirare per la giacchetta il Comitato per il Diritto alla salute. Tra i relatori sono stati infatti chiamati, pur in vesti diverse, la portavoce Elda Cannarsa e il sindaco di Montegabbione Roncella, capofila e promotore dei ricorsi contro la soppressione del Pronto Soccorso, insieme al Comitato.
La “mossa del cavallo” del Comitato, che scarta di lato e si defila, tende a mantenere le distanze dai partiti e dalla partita elettorale. Ciò non toglie, ovviamente, la possibilità che esponenti del Comitato possano a titolo personale, senza coinvolgere il sodalizio, entrare a far parte di qualche lista alle amministrative., magari proprio per perorare dall’interno, la causa del diritto alla salute e di una sanità efficiente e vicina ai cittadini. Non ci sarebbe nulla di scandaloso in tutto ciò. Intanto però se qualcuno pensava di poter “lucrare” consensi coinvolgendo il Comitato o stringeldo alleanze con esso, dovrà rivedere i propri piani e aggiornare l’agenda.
Cosa vorrebbe dire” cio’ non toglie, ovviamente,la possibilità che esponenti del Comitato possano a titolo personale,senza coinvolgere il sodalizio,entrare a far parte di qualche lista alle amministrative”? Sarei curioso vedere da quale pulsione sia animata una qualsiasi persona che per scelta personale sia partecipe di un comitato che a quanto pare sia abbastanza alterato nei confronti della politica locale ma anche di quella oltre,che senza coinvolgere il sodalizio( cosa che non capisco come si possa ottenere) possa far parte di qualche lista alle amministrative.Eh certo, la doppiezza della politica che si critica tanto in certi casi può passare sopra il fatto che qualcuno facente parte del Comitato guarda caso possa anche far parte di un partito politico che su quell’argomento dell’ospedale c’è andato giù di brutto. O come si fa a rivestire tutte queste due funzioni e non sentire che si è in contraddizione? Io francamente vorrei capirlo e me lo spiego solo con il tentativo di massaggiare dall’interno il corpo del comitato stesso o le parti più inclini al compromesso meramente esecutive di imput senza colpo ferire, affinchè un bell’aiuto al partito di governo che lo faccia sembrare panche partito di lotta e non mero esecutore di ordini calati dall’alto.Così si costruisce una cosmesi, ma credo che in termini un po’ diciamo ”scabrosi” ,la risposta non possa che essere una.
Mi rivolgo “all’aquila” che ha scritto pensieri inutili e pericolosi all’interno dell’articolo precedente. Non esiste una criticità attuale riguardo l’emergenza-urgenza nel territorio del Pievese-Trasimeno. Il personale medico, infermieristico e tecnico è lo stesso che operava prima della chiusura dell’ospedale, in più rispetto a prima è aperto 24h su 24h un servizio di Primo Soccorso gestito da un Medico e un’Infermiere, è ancora in aggiunta rispetto al precedente modello organizzativo, una seconda uscita di 188 nelle ore diurne. Perciò l’emergenza sanitaria per quanto riguarda il territorio in questione, è gestita con più mezzi e più personale di quando i vari comitati di luminari non si ergevano a paladini della sanità pubblica ma anzi, il più delle volte, mostravano avversione nei confronti di chi puntava su un ospedale unico per tutto il territorio, azione che avrebbe risolto definitivamente tutti i nostri problemi. All’aquila ricordo inoltre che all’interno di quei mezzi che tratta con imbarazzante ignoranza (mezzo di soccorso avanzato e pilotina sanitaria), come in tutti gli altri mezzi di soccorso del 118 della Pieve, di Castiglione del Lago e di tutto il sistema regionale, operano giornalmente ottimi professionisti in grado di gestire e stabilizzare pazienti critici e trasportarli “non nel piccolo ospedale”, che non serve a trattare nessuna emergenza, ma tramite dei percorsi prestabiliti e prioritari nelle sedi più opportune, dove tutte le patologie in emergenza e soprattutto quelle tempo-dipendenti vengono definitivamente trattate. Mi dispiace che solo per becero campanilismo o per ragionamenti che poco hanno a che fare con l’organizzazione sanitaria si trascini giornalmente argomenti così importanti al pubblico ludibrio. La sanità e soprattutto l’emergenza sanitaria sono sistemi complessi e poco dovrebbero a che fare con comitati cittadini o politicanti in cerca di voti, dovrebbero essere analizzati attentamente e modulati in base alle vere esigenze perché costosi e purtroppo slegati dall’equazione Quantità=Qualità. Date una mano agli operatori dell’emergenza, non fate che ogni evento divenga una disputa inutile tra il vicino o lontano, loro sono li per cercare di darvi una mano in qualsiasi luogo, in qualsiasi circostanza, non guardano il comune, il colore della pelle, l’appartenenza religiosa sono li vicino a voi per salvaguardare sempre la vostra salute.