TRASIMENO: TAVOLO SINDACI-REGIONE SUI TEMI DELLA SANITA’. DOPO LA GUERRA SUL PRONTO SOCCORSO SI SMUSSANO GLI ANGOLI?

TRASIMENO: TAVOLO SINDACI-REGIONE SUI TEMI DELLA SANITA’. DOPO LA GUERRA SUL PRONTO SOCCORSO SI SMUSSANO GLI ANGOLI?
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Si è tenuto ieri un incontro tra i sindaci dell’area del Trasimeno e l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini.  E’ stato attivato un “tavolo di confronto” sul tema della riorganizzazione dei servizi sanitari nel territorio. Nel corso della riunione è stata son state analizzate le criticità, la situazione dei presidi ospedalieri, delle residenze sociosanitarie, delle strutture di riabilitazione e dei servizi territoriali e distrettuali, nonché i possibili sviluppi delle attività sanitarie nel comprensorio lacustre.
L’obiettivo – dicono i sindaci – “è dare risposte più efficaci ai bisogni dei cittadini, tenendo conto di tutti gli aspetti legati alla riorganizzazione già avviata”.
Si è subito deciso di dare continuità al Tavolo, per misurare concretamente obiettivi e risultati, con riunioni periodiche aperte anche alle strutture tecniche affinché le decisioni assunte vengano attuate nel più breve tempo possibile.
Le valutazioni che emergeranno dal confronto -ha spiegato l’assessore Barberini – verranno inserite anche nel nuovo Piano sanitario regionale, in corso di elaborazione. Il prossimo incontro sarà in uno dei comuni interessati. Mentre va avanti il conflitto istituzionale apertosi con il ricorso della Regione e della Asl contro la sentenza del Tar che riapriva il Pronto soccorso pievese e anche contro le indicazioni del sindaco di Città della Pieve, adesso comuni e Regione provano a riannodare il filo strappato e a riaprire un confronto civile e politico sulle cose da fare. Vedremo più avanti come evolverà la situazione e se ci saranno margini di discussione e di accordo anche sulla questione del Pronto Soccorso a Città della Pieve. Certo, la sentenza del Tar parlava chiaro e sanzionava decisamente la decisione presa dalla Regione di tagliarlo, ma è anche vero che riaprire un Pronto Soccorso senza riaprire l’ospedale, cioè senza che il Pronto Soccorso possa avvalersi di un reparto di chirurgia, di rianimazione e terapia intensiva può essere rischioso. Più rischioso che non avere il Ps. Una struttura presente, ma approssimativa e non dotata di servizi collaterali necessari, potrebbe causare perdite di tempo prezioso nei casi di emergenza, per esempio. Il Tavolo dei sindaci affronterà probabilmente anche questo nodo. Chissà se tornerà alla ribalta anche la questione dell’Ospedale unico, riaffacciatasi in varie iniziative del Comitato per il Diritto alla Salute.  Nei comuni del Trasimeno si voterà nel 2019 (solo Passignano andrà alle urne il 10 giugno 2018) e il tema sanità sarà di sicuro uno dei temi caldi della campagna elettorale, nessuno dei sindaci – siano candidati o meno – vorrà esporsi e prestare il fianco a critiche su un tema così delicato.  In particolare a Città della Pieve dove di fatto è stato chiuso l’ospedale, riconvertito a casa della salute e struttura con alcune servizi particolari e specialistici, il partito di maggioranza, che alla fine si è schierato con il Comitato e contro la Regione dovrà dimostrare di tenere la barra dritta e di non scivolare di nuovo in una politica di accondiscendenza verso le scelte prese dai vertici perugini. Il terreno è scivoloso assai. Cadere e farsi male è un niente… 

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