QUANDO I 5 STELLE PROPONEVANO GINO STRADA E DARIO FO PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA. OGGI SI ALLEANO CON SALVNI E LA DESTRA PIU’ A DESTRA CHE C’E’
Era il 5 febbraio 2013, piena campagna elettorale per le politiche, quando Beppe Grillo leader indiscusso del Movimento 5 Stelle lanciò la candidatura di Dario Fo a presidente della Repubblica. L’attore, commediografo Premio Nobel, ringraziò, ma declinò l’invito, dicendo che “la presidenza della Repubblica è una cosa veramente seria in mezzo a tanti clown della politica”. Due mesi dopo, ad aprile, in piena discussione sull’elezione del Capo dello Stato lo stesso Grillo dal suo famoso blog propose Gino Strada, che a sua volta disse che era meglio Rodotà… Ma ugualmente ringraziò.
Ecco, in 5 anni, il Movimento 5 Stelle è cresciuto molto a livello elettorale, ha conquistato città importanti e adesso è ad un passo del Governo Nazionale. Solo che nella confusione deve aver perso la bussola da qualche parte e avanza ondivago.
Passare dalla proposta di Dario Fo e Gino Strada alla presidenza della Repubblica a fare un’alleanza con Salvini e quelli che ce l’hanno duro della Lega e pure con la pasdaran della destra Giorgia Meloni, una che più a destra c’è solo Casa Pound è una bella giravolta. Davvero un salto carpiato con scappellamento a destra che il dietrofront su Savona ministro dell’Economia a confronto è passo di danza… Salvini e la Meloni gli immigrati li vogliono rimandare a casa, anche con la forza se necessario, Gino Strada sta laggiù, sul campo a dare una mano a chi fugge dalle bombe, dalla fame, dalla miseria… C’è una bella differenza.
Adesso pare che ci riprovino, Salvini e Di Maio, con la Meloni di riserva, a proporre il loro esecutivo, per evitare il voto immediato e anche il governo balneare di Cottarelli. C’è fibrillazione intorno al Quirinale.
Molti commentatori e amici che hanno sposato la causa 5 Stelle mi ricordano ad ogni piè sospinto che ad ingrossare le fila dei grillini sono stati, dal 2013 in poi, soprattutto gli elettori delusi e incazzati con la sinistra e con il Pd, con ciò lasciando intendere che i 5 Stelle hanno per forza di cose e per tipologia di elettorato un’anima di sinistra. In effetti che ci sia molta gente che votava a sinistra e ora vota 5 Stelle è indubbio, ma è altrettanto indubbio che un’alleanza, perché a questo punto, dopo 3 mesi di trattative e dopo il primo round fallito, non si tratta più solo di un “contratto” per garantire la governabilità, ma di qualcosa di più organico, con la Lega di Salvini e con tutta probabilità anche con Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d’Italia, eredi della tradizione del Msi, non sia propriamente la logica conseguenza di quei voti carpiti al Pd, a Rifondazione, a LeU, e compagnia cantante…
Se si parla di coerenza in tutto questo se ne vede poca. Anche la Lega e Fratelli d’Italia, che alle elezioni del 4 marzo si sono presentati insieme a Berlusconi, in alternativa al Centro sinistra e ai 5 Stelle, tanto lineari non appaiono. Hanno fatto come Verdini e Alfano che portarono i loro voti e deputati in soccorso a Renzi… Solo che i 5 Stelle all’epoca definirono Verdini e Alfano dei “venduti” al miglior offerente…
La situazione è kafkiana: gente che si è presentata agli elettori con programmi contrapposti si allea per fare un governo insieme; gente che proponeva Dario Fo e Gino Strada a capo dello Stato, adesso non si vergogna ad allearsi con la destra filofascista, xenofoba, razzista, sovranista, guerrafondaia e a fare il governo che sulla carta sarebbe il più a destra che ci sia mai stato in questo Paese. Non solo per le etichette, per le cose che almeno due dei contraenti dicono, non da adesso.
Ho l’impressione che Dario Fo, che pure sosteneva i 5 Stelle, avesse in effetti già capito tutto, quando, 5 anni fa, parlò del Quirinale come una cosa seria, in mezzo a tanti clown della politica… Veramente certe capriole neanche al Circo Togni…
m.l.
Il movimento 5Stelle è un movimento il cui destino mi interessa poco. Ne sono diventato elettore apprezzandone alcuni aspetti di merito e di metodo ma sono lontano anni luce dal loro approccio pragmatico e de-ideologizzato. Li ho votati soprattutto per la loro oggettiva funzione scardinatrice, di stimolo, di reset (auspicabile) del sistema politico.
La situazione era desolante: da un lato Berlusconi e dall’altro Renzi oppure una Sinistra polverosa e devitalizzata; sono loro – con la loro inettitudine – che hanno creato il successo dei 5Stelle, non ce lo dimentichiamo. Sono le loro ricette di governo di questi ultimi 30 anni che hanno generato il Paese di oggi.
Questo nuovo Governo avrà il merito di relativizzare la visione politica in Italia; aiuterà a creare un nuovo orizzonte di riferimento, costringendo gli altri ad una palingenesi o all’estinzione.
E’ un Governo di Destra? Si. E’ un Governo inutile? Non credo.
Quando la Sinistra si dimostrerà di nuovo credibile, avrà subito il mio voto. Anzi, non vedo l’ora.