SARTEANO, SE SUONARE BELLA CIAO AD UN FUNERALE DIVENTA UN CASO POLITICO… FASCISTOIDI CAMUFFATI ALL’ARREMBAGGIO

venerdì 13th, aprile 2018 / 12:48
in Cronaca
SARTEANO, SE SUONARE BELLA CIAO AD UN FUNERALE DIVENTA UN CASO POLITICO… FASCISTOIDI CAMUFFATI ALL’ARREMBAGGIO
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SARTEANO –  Che la politica sia ormai caduta piuttosto in basso non lo scopriamo adesso, che molti esponenti politici nazionali e locali cerchino ogni pretesto per ottenere visibilità è cosa altrettanto nota, che gli stessi esponenti politici difettino spesso nella conoscenza della storia e anche nel buon senso è sotto gli occhi di tutti. Come è piuttosto frequente il fatto che altrettanto spesso esponenti di movimenti trasversali e civici siano in realtà dei fascistoidi camuffati in cerca di approdi più sicuri.

A Sarteano, per esempio un mese e mezzo fa è morto Alvaro Mazzuoli un anziano signore che, nelle sue ultime volontà aveva dato disposizioni ai familiari su come avrebbe voluto il funerale. Tra queste disposizioni c’era anche il desiderio che il suo ultimo viaggio fosse accompagnato dalle note di “Bella Ciao”, la notissima canzone partigiana, emblema di valori a cui era evidentemente molto legato. La famiglia chiama la banda e fa suonare Bella Ciao. Cosa peraltro abbastanza frequente nei funerali civili e soprattutto di persone che hanno fatto la Resistenza e hanno vissuto la loro vita basandosi s quei valori. Nulla di strano o di anomalo quindi. Finché tale Marcello Piscitello, leader del Movimento per Sarteano, fa pubblicare ad una rivista locale una sua nota in cui parla di “comiche” affermando poi che “il silenzio e la pace dei defunti erano stati profanati con i canti popolari della sinistra”. Ora Marcello Piscitello, che è campione mondiale di salto della quaglia (da Di Pietro alla Lega, poi – espulso – dalla Lega al Movimento civico…) è evidentemente poco avvezzo a maneggiare i valori della Costituzione, se definisce Bella Ciao un canto popolare della sinistra. Bella Ciao è una canzone universale antifascista. Come è antifascista la Repubblica Italiana. Forse ha equivocato sulla vittoria elettorale di Salvini e 5 Stelle: il voto ha penalizzato la sinistra e il Pd, ma non ha messo fuori legge l’antifascismo. Cosa singolare è che qualche giorno dopo Piscitello anche un altro esponente politico sarteanese, tale Piero Andreini, anche lui passato dai 5 Stelle ad una sua lista civica, fresca di alleanza con il Movimento di Piscitello, ne ha preso le difese, accusando con un altra nota stampa la famiglia Mazzuoli di aver “fatto festa” con la banda… Ovvio che si tratta di due scivoloni rovinosi, dettati probabilmente dalla voglia di farsi notare e di marcare una differenza rispetto ad un certo sentire, a certi valori, pensando magari di lucrarci su, visto il vento nazionale…

La questione avrà anche uno strascico giudiziario, perché la nipote del defunto Alvaro Mazzuoli ha dato incarico ad un legale di chiedere a Piscitello e Andreini una lettera di scuse, e in assenza della quale, passare alla querela. Ma al di là di questo aspetto amaro e increscioso a me pare ancora una volta evidente l’ignoranza, più che l’arroganza, di certi esponenti politici. Bella Ciao viene cantata spesso ai funerali. Non è un offesa per nessuno. E’ un saluto. E’ stata cantata per Dario Fo, per Giorgio Bocca, per Rodotà, per Monicelli. A Sarteano per Dino Faleri.

E poi, il funerale è una cerimonia privata e ognuno ha diritto di far suonare le note che ritiene più opportune. Anche Rosamunda se vuole. Pensino, Andreini e Piscitello che c’è gente che fa suonare addirittura l’Internazionale. O Bandiera Rossa. Quelli sì canti della sinistra. O magari O sole mio o Stair way to heaven dei Led Zepelin… Non è vietato. Solo Giovinezza o Faccetta nera sono vietate. E non si possono cantare, né ai funerali, né altrove.

m.l.

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