BANCA VALDICHIANA, BILANCIO APPROVATO SENZA SCOSSE. MA LE SCORIE POST FUSIONE NON SONO DEL TUTTO SMALTITE

LA BANCA ADERISCE ALLA HOLDING NAZIONALE ICCREA. CAMBIANO I CONNOTATI DEL CREDITO COOPERATIVO
CHIUSI – Banca Valdichiana non è una banca in default come Banca Etruria. Per il secondo anno consecutivo, il primo intero dopo la fusione Chiusi-Montepulciano, chiude il bilancio in perdita, ma la banca c’è, è viva e lotta insieme a noi…
L’assemblea dei soci tenutasi ieri al Palasport di Chiusi ha infatti precisato che la perdita di esercizio (circa 10 milioni di euro, nel 2016 era stata di 18 milioni e mezzo) è certamente motivo di preoccupazione e segnala una situazione generale di difficoltà dell’economia del territorio di competenza, dove i segnali di ripresa sono più labili e più lenti che altrove, ma non inficia la solidità patrimoniale dell’Istituto che è e resta uno dei più rilevanti della Toscana. Né rimette in discussione la scelta della fusione fatta nel 2016, non senza titubanze, perplessità e resistenze.
Dagli interventi in assemblea si è capito che le scorie lasciate da quell’operazione non sono ancora del tutto smaltite, che c’è ancora un clima pesante con alcuni soci per lo più aretini o provenienti dalla Bcc di Montepulciano che non hanno lesinato critiche al management e soprattutto alla componente ex Banca Valdichiana Credito Cooperativo Tosco Umbro (Chiusi) cui si addebita una gestione poco limpida e dichiarazioni mendaci sui bilanci pre-fusione… Sembrava di essere ancora all’assemblea dello scorso anno. Altri interventi hanno invece espresso fiducia nel Consiglio di Amministrazione invitandolo a portare a compimento completo il processo di fusione. Il voto sul bilancio ha spazzato via tutti i distinguo e ha riportato le scorie sotto al tappeto: bilancio approvato quasi all’unanimità. Solo 3 astenuti e nessun voto contrario.
Non sono mancati nemmeno interventi che hanno sottolineato la validità e la professionalità del personale della banca, prima interfaccia con la clientela, chiedendo non un taglio dei costi o una riduzione degli addetti, ma addirittura incentivazioni e remunerazioni migliori. Perché se il personale lavora tranquillo, sereno e contento, produce di più…
Il presidente Capeglioni ha incassato anche la fiducia e l’attenzione di soggetti istituzionali, come il sindaco di Chiusi Bettollini e l‘assessore di Arezzo Merelli, entrambi anche soci della Banca. Bettollini chiedendo alla Bcc Valdichiana di mantenere viva l’attenzione che ha sempre avuto verso il territorio, le imprese e il tessuto associativo e volontaristico ha anche lanciato la proposta di un “Tavolo di lavoro permanente” sull’economia del territorio, che veda seduti insieme tutti i sindaci e gli assessori competenti e la banca stessa, con l’obiettivo “di guidare il processo di sviluppo della zona (e qui ha citato la grande opportunità dell’aggancio all’alta velocità anche alla stazione di Chiusi, a partire dell’8 dicembre prossimo) e per evitare che la Banca, una volta confluita nella Holding nazionale Iccrea, perda la caratteristica di banca del territorio vicina alle comunità e ai cittadini”. Comunità e competitività, questi termini guida usati da Bettollini per argomentare la sua proposta, che Capeglioni ha accolto con favore, dichiarando immediatamente piena disponibilità.
Non si è visto e non è intervenuto nessuno per il Comune di Montepulciano che evidentemente si tiene più alla larga.
Se il direttore generale Barbi, a proposito della riforma delle Bcc e della adesione al gruppo nazionale Iccrea ha detto che si tratta di una fatto nuovo che non solo cambia il quadro di riferimento, ma “stravolge” (questo il termine che ha usato) la concezione di Credito Cooperativo e banca locale, il vicepresidente della Federazione Toscana delle Bcc Gianfranco Donato ha voluto rassicurare tutti che il Credito Cooperativo non perderà le sue peculiarità e la sua funzione, rispetto al territorio, all’economia locale, al tessuto volontaristico e sociale anche se l’adesione al Gruppo Iccrea imporrà una serie di parametri e di azioni tipiche dei grandi gruppi bancari e non più delle “banchette di paese”.
Per esempio, presidente e direttore di Banca Valdichiana hanno tenuto a precisare che la perdita registrata in bilancio non è un “buco” – come qualche giornale ha scritto – ma è originata da una da politiche più prudenti nella valutazione dei crediti, soprattutto quelli deteriorati, che ha portato a maggiori accantonamenti, proprio per rispettare le normative vigenti e gli indirizzi del costituendo gruppo bancario Iccrea.
Non si è parlato all’assemblea di ieri di nuove possibili fusioni e aggregazioni, ma è chiaro che il nuovo scenario – la holding nazionale che sarà operativa dal gennaio 2019- potrebbe spingere in tale direzione. Già in Toscana si è passati da 26 Bcc a 14, ha ricordato Donato. E il processo potrebbe continuare.
Come dicevamo all’inizio, se preoccupa la perdita di esercizio e anche quel 25% di crediti in sofferenza sul totale del credito erogato, dato un po’ superiore alla media del mondo Bcc, preoccupa ancora di più la ragione di tutto ciò e cioè il perdurare della crisi, la difficoltà del comparto produttivo e di quello commerciale, la fatica delle imprese e delle famiglie nel far fronte alle rate dei mutui… Più che la banca (che registra anche indicatori positivi ed ha un patrimonio che la tiene al sicuro), è il territorio che rischia il default.
In questo senso il tavolo di lavoro proposto dal sindaco di Chiusi Bettollini, allargato a tutte le parti sociali (quindi anche associazioni imprenditoriali e sindacati) potrebbe rappresentare una sorta di cabina di regia per affrontare la crisi e mettere in campo iniziative e politiche di sviluppo o di contenimento del danno concertate… Di sicuro potrebbe essere un buon osservatorio.
banca valdichiana, chiusi
insomma sembra di capire che la banca locale si dovrà allineare attraverso ICCREA a standard europei e linee guida BCE, Bettollini propone un bilanciamento “locale” con il ” tavolo permanente ” e fa bene, probabilmente diminuirà il peso specifico di influenza del notabilato locale.
X Lanzani. Ben venga codesta proposta ma potrebbe essere anche l’esatto contrario,se non altro per motivi di resistenza,oppure si ritiene che quello che è stato definito nel post come “ notabilato locale” si possa velocente adeguare alle nuove strutture? Tutto questo vedo che non si dice,io ritengo che sia in abbastanza stretta connessione con le vicende della politica in una delle ultime roccaforti o cittadelle del potere.Un potere storico, eroso dalla crisi economica ma non solo da questa,bensì anche da una crisi morale della stessa politica.Campi separati questi di economia e di politica?Senz’altro no ma spesso paralleli e funzionali gli uni agli altri.Una riflessione poi sull’osservatorio: la sinergia sarebbe auspicabile e necessaria, ma chi interpreta i dati che risultano dal territorio alla luce di quanto possa emergere? Il mondo bancario si basa su dati certi ed attendibili che possono mostrare una tendenza verso possibilità future positive o più negative,ma la politica mi chiedo quali osservazioni possa fornire se come vediamo non è capace nemmeno di chiudere i buchi che ha provocato nel passato e stenta a fronteggiare il presente navigando a vista? Rendiamoci conto che la crisi del sistema sostanzialmente è di natura “morale”, poi subito dopo seguono le altre già dette come economica e politica ed anche concettuale che non sembra all’altezza del problema che dovrebbe risolvere.In tale scenario risulta evidentemente dotato di maggiore dinamicità e di maggiore pragmatismo il settore bancario che si adegua od almeno tenta di adeguarsi al flusso generale della perdita perché finora questo è. A tale dimostrazione si arriva comprendendo la sola semplice idea che una minore perdita nei confronti del passato sia vissuta come elemento di positività. Forse leggendoci anche un po’ di “poesia”dentro tutto questo ( si fa’anche fatica a confrontare gli scarni numeri con l’etica dei risultati a cui si tende…) ma personalmente faccio ancor più fatica ad immaginare l’attendibilità di un probabile “ osservatorio “ da parte di una politica come viene vista e vissuta oggi.Credo che molto più terra terra possa spuntare un fatto veritiero paragonabile all’acqua di quell’affluente del Rio delle Amazzoni chiamato per il colore delle sue acque col nome di Rio Negro per il fatto che ancora a centinaia di chilometri dalla confluenza si possono distinguere le acque nere(appunto del Rio Negro)da quelle del grande Fiume dell’Amazzonia che sfocia nell’Atlantico: Solo dentro all’oceano le acque si mescolano; il resto purtroppo è solo acqua che scorre per una ragione estranea ai singoli due fiumi e quindi i discorsi sugli osservatori per meglio poter invertire la rotta della crisi lasciano il tempo che trovano: che ci stessimo risollevando da questa resta solo un espressione momentanea,ma la tendenza a far concentrazione per meglio resistere alle concorrenze ed alla crisi sistemica,secondo me-ma non solo secondo me-rappresenta solo un epitaffio che serve alla politica per illudere i più diretti fruitori che la votano e che spasmodicamente non si creano il problema che possa funzionare in altri modi.Difatti sono gli stessi che hanno evocato la globalizzazione dei mercati,che la difendono e che ne risentono di tutte le conseguenze che essa ha portato.Ed allora tutto questo non fa altro che aumentare lo scetticismo sulla credibilita’ non solo sugli osservatori intesi come punto si osservazione dei fenomeni dei territori ma ancor dipiu’ sulla distanza esistente nella scala dei bisogni dei cittadini amministrati da quelle leggi economiche che regolano l ‘attività delle banche.Fino a quando non risolveremo il problema strutturale della banca come intermediatrice del credito che a scuola ci insegnano che prende i soldi da chi c’è li ha e li da’ a chi non ce li ha e che invece è tutto il contrario,lo sviluppo sarà giocoforza uno sviluppo limitato, asfittico,dove le idee dei singoli non vengono finanziare poiché si persegue strettamente l’idea del proprio bilancio di profitto privato.Purtroppo fin’ora ne’ in Italia ne’ in Europa non si esce da tale visione e l’Europa funziona non con criteri di pariteticità.Occorrerebbe spezzare tale catena e non far rinsaldare tali anelli ma c’è il saldatore a guardia della catena che con la fiamma ossidrica si preoccupa di rinsaldare gli anelli e tale saldatore si chiama “ la politica del più forte” ed e’ per questo che la vedo dura…figuriamoci gli osservatori della politica del territorio cosa possano esprimere e pesare….e…che la spiaggia sia fatta da singoli granelli di sabbia è cosa vera( le singole reata’ locali di cui si parla) ma è altrettanto vero che ad ogni onda sul bagnasciuga la stessa sabbia cambia di collocazione e spesso le correnti la conducono da un altra parte totalmente lontana dai nostri occhi, dalle nostre idee e dai nostri propositi.
Ok, Carlo, ma la politica alternativa a quella ufficiale e paludata cosa dice in proposito? Ieri all’assemblea dei soci della banca gli unici politici che s sono espressi sono quelli citati nell’articolo. Il nuovo che avanza cosa ha da dire? Sarebbe interessante sapere come la pensa… (se pensa qualcosa).
La politica alternativa che si tenta con tutte le forze di non farla affermare proprio per non farla entrare nelle stanze dei bottoni occupate e gestite da ben 70 anni dalle solite forze che come ben sai sono quelle che hanno governato fino ad oggi non disdegnando di apparire sotto falso nome per gabbare i soliti si trovano di fronte ad uno stallo dovuto perlopiu’ ad una crociata contro.A dimostrazione di quanto dico la legge elettorale ha visto il rifiuto della firma da parte dei F.lli d’Italia e dei 5 stelle.I F.lli d’Italia alleati con chi ha governato già hanno contribuito scientemente al loro capo supremo,talvolta ob torto collo ma sostanzialmente accettandone le direttive,così come la Lega che ha avuto fremiti da fuga del figliol prodigo ma che poi e’ ritornata all’ ovile.Si sapeva già da prima che non avrebbero avuto le forze per un governo ed anche i 5 Stelle.Quanto al localismo di quella che tu chiami “politica ufficiale e paludata” mi preme farti notare che il mio intervento colora di scetticismo gli intenti proprio perché il tenore dei medesimi non si allontana di un centimetro da quelli ormai conosciuti nelle scorse stagioni ( la sostanza sempre quella e’)con la differenza che adesso lo scenario a passi obbligati scivola verso un contenitore globale dove sembrerebbe non facile ottemperare alle istanze che si propongono gli osservatori ed le autorità costituite ai bordi di quel tavolo.E credo che se è vero che se prima venivano tenuti presenti gli interessi del localismo facendo anche formare precise iniziative,oggi non si nasconde che procedere su tale direzione possa essere più difficile quando nel pentolone ci zuppano più ramaioli…Credo che comunque tale dinamica sia più positiva proprio perché chi amministra i soldi di un territorio non abbia una ristrettezza di visione ma vada verso considerazioni complessive che possano comprendere una generalità di interessi visti un po’ più dall alto di quanto succedeva prima.Per quanto riguarda gli interventi della politica ufficiale e paludata a cui ti riferisci mi sembra cosa normale che il Sindaco quale esponente e rappresentante degli interessi della collettività debba intervenire in una assemblea del genere dove fra l’altro intervengono solo i soci e non le forze politiche, ma le autorità locali e’ cosa normale che debbano prendere posizioni rispetto all’esistenza di processi economici che vedono variare le dimensioni in campo e gli ottemperamenti degli interessi che si muovono nel territorio.Avrebbe sbagliato secondo me se fosse stato latitante ma invece è stato presente ed ha detto la propria idea, ma è cosa normale che così accada.
Non ho visto o letto interventi neanche sui social, dove pure i post sulle posizioni dei 5 Stelle, per esempio, o di altri, si sprecano… Vero che all’assemblea dei soci possono parlare solo i soci, ma sui social o sui giornali possono scrivere tutti. Il silenzio invece regna sovrano… E anche tra i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni a prendere cappello sono stati in pochi… Pochissimi. E se è normale che parli Bettollini è normale il silenzio degli altri (opposizioni comprese)?
Caro Marco, se vai a cercare col lanternino quello che è normale oggi e quello che non lo sia,al fine poi di cercar di evidenziare delle differenze che pur ci sono come in tutte le cose ed in tutti gli aspetti ,credo che si possa perdere la strada di casa.Soprattutto quando si parla di possibili o meno interventi alle assemblee dei soci delle banche, poichè al di là della funzione sociale di queste-cosa molto importante- dentro la gente tutto questo lascia il tempo che trova,dichiarazioni dei sindaci comprese.Non dico con questo che sia materia dal gettarsi dietro le spalle per i motivi che ho cercato insieme a te di spiegare,ma se permetti sulla tema precipuo della politica che le banche adottano nei nostri territori, le loro scelte ed i loro risultati di bilancio, possa essere anche ritenuto ”normale”che un intervento di un sindaco,senza nulla togliere a questo, possa anche rappresentare un tono ed un fatto ”minore” anche se in presenza di ” sovrumani silenzi” di altri, siano questi sindaci o partiti politici espressi dentro ai social.In definitiva-e sono il primo io a dire ” purtroppo” – alla gente ed a come questa sia abituata a pensare- interessa il giusto….Figurati al mattino seguente quanto alta o bassa possa essere la percentuale di coloro che si ricordano l’intervento di un Bettollini all’assemblea dei soci di Banca Valdichiana e/o un probabile paragone o meno con possibili altri che ricoprono la sua funzione, od ancor dipiù la presenza sui social delle opposizioni su tale tema.Lo si voglia o no, oggi la politica ha raggiunto un tale livello di degrado che la gente sorride se qualcuno va a cercare col lanternino la rimarcatura di certe differenze.
Secondo me non è normale che la politica locale non si interroghi e non prenda posizione sulla questione di una banca locale importante che per due anni di fila chiude il bilancio in perdita (18 milioni e mezzo nel 2016 e 10 milioni nel 2017) e sta per cambiare pelle, orizzonti e assetto e connotati, aderendo ad un gruppo bancario nazionale. A me fanno sorridere le decine di post giornalieri sulle dichiarazioni di Di Maio o di Renzi pubblicati da esponenti politici del territorio, che invece su questa vicenda stanno zitti e sottocoperta… Più facile parlare di Di Maio, questo è vero… Ma che politica è questa?
Si sono d’accordo ma guarda che è tutta la politica che oggi è così e non si salva nessuno, nemmeno coloro che prendono il microfono alle assemblee, soprattutto perchè sono fiumi di parole, come è successo sempre.Si ama stare sul generico sempre coi verbi coniugati al condizionale: ” si vorrebbe, servirebbe, si farebbe, dovrebbe,sarebbe opportuno, se così succedesse allora di conseguenza si avrebbe”….tutto così,tutto in questo modo, le sfere di cristallo non le utilizzano solo gli indovini….. Ecco perchè prima ho detto che l’attendibilità è cosa rara….questo è il succo della questione….diventa come nelle industrie e nelle imprese che si indora sempre il lavoro dicendo che senza di quello non si farebbe nulla( quante volte abbiamo sentito questo,come i discorsi sul lavoro dei dipendenti che hai riportato…discorso di lode e di riconoscimento di tale valore, a parole, che serve ad indorare il piatto e renderlo più credibile alle orecchie di chi ascolta…), poi lo stesso lavoro è il primo ad essere compresso quando occorre aggiustare o ridurre le buche dei bilanci,anche con la compartecipazione del sindacato che dice di sì accettando le proposte aziendali di far lavorare le persone ”aggratisse” per qualche giorno al mese, sennò gli dicono che l’azienda sprofonda e quindi c’è bisogno anche del loro apporto e compartecipazione.Quando si dividono i profitti però questi non toccano alle maestranze di regola ma agli azionisti. E allora se c’è una speranza che tali cose debbano finire,non serve tutta tale tiritela perchè rappresenta la ” vendita di articoli di gomma” e le situazioni,-anche quelle locali-dipendono molto più da quelle generali.L’influsso locale determina poco alla fine,specialmente quando viene commentato dalla politica.E da quale politica poi …la vediamo tutti i giorni alla televisione.Non c’è da osannare nulla quindi, anzi…..