QUELLI CHE… QUANDO C’ERA PIETRO SECCHIA… TOSCANA: SULLA SCHEDA ELETTORALE TORNA IL SIMBOLO DEL PARTITO COMUNISTA
MONTEPULCIANO – Sulla scheda elettorale per le Politiche del 4 marzo prossimo, chi ha più di 45 anni, cioè chi ha votato almeno una volta prima del 1991 troverà un simbolo che potrebbe ingenerare qualche sussulto. E se nella sale cinematografiche è da poco uscito un film comico intitolato “Sono tornato” che racconta il ritorno ai giorni nostri di Benito Mussolini (in realtà è il remake di un film tedesco, ma fa niente), nello scenario politico riappare la falce e martello. E il Partito Comunista. Con un simbolo che ricorda molto da vicino quello storico del P.C.I. che fu di Togliatti, Longo e Berlinguer. Poi anche di Natta e Occhetto che lo sciolse, nel 1991. Attenzione, non si tratta della lista di “Potere al Popolo” di cui fa parte, insieme a vari movimenti e centri sociali anche Rifondazione Comunista. E’ un’altra ditta. Si tratta del PC vero e proprio, con nome e simbolo inequivocabili. E’ il partito comunista guidato a livello nazionale da Marco Rizzo. Esiste dal 2009 ed è figlio di una della tante diaspore della sinistra. Rizzo, che è stato un dirigente dei Comunisti Italiani molto critico con l’esperienza dell’Arcobaleno del 2008, ha dichiarato di recente che “le elezioni saranno un momento di verifica del lavoro svolto e non una corsa alle poltrone”, inoltre eventuali membri del partito eletti avranno uno stipendio operaio. Ha dichiarato inoltre che le forme di rappresentatività istituzionale della democrazia borghese vanno ‘usate’ solo per quello che sono e nulla più, in riferimento al parlamentarismo che sarebbe un mezzo e non un fine per il partito”.
Nel 2013 il Pc non partecipò alle elezioni. Ma chiamò a raccolta a Roma tutti i partiti comunisti europei di ispirazione marxista leninista con falce e martello nel simbolo e su posizioni di netto rifiuto della socialdemocrazia.
Stavolta invece il Pc ci sarà. La raccolta di firme per la presentazione delle liste ha avuto successo.
In Toscana sarà presente in tutti i collegi. Non era scontato. Ma è stato più facile del previsto. Alcuni sondaggi accreditano il partito di Rizzo vicino al quorum del 3% e addirittura sopra a Potere al Popolo. Forse per l’appeal subliminale di quel simbolo…
Il segretario della sezione ‘Gramsc’i della Valdichiana senese, Nicola Bettollini esprime soddisfazione : “Nelle ultime settimane, i militanti del PC e del Fronte della Gioventù Comunista sono stati presenti nelle piazze e nelle case del popolo di tutta la Toscana impegnandosi per la raccolta delle firme necessarie per presentare il partito alle elezioni. Tale obiettivo è stato raggiunto. In Toscana sono state consegnate quasi 2.000 firme superando il numero minimo richiesto. Grazie al nostro impegno e di tutti i simpatizzanti che ci hanno aiutato e che hanno sottoscritto le nostre liste, i COMUNISTI oggi tornano anche sulla scheda elettorale con il loro nome, con la FALCE e il MARTELLO e il loro programma di lotta. Un programma che oggi punta ad organizzare gli studenti, i lavoratori, disoccupati e pensionati contro il sistema di sfruttamento e guerrafondaio costruito oggi dall’Unione Europea, dalle Banche e dal grande capitale monopolistico. Oggi più’ che mai è necessario rompere con questo sistema e lottare affinché venga dato tutto il potere ai lavoratori”.
Nicola Bettollini sarà anche il candidato del PC nel collegio uninominale di Siena per la Camera dei Deputati e nel collegio plurinominale 4 Siena, Arezzo, Grosseto, insieme a Caoli Berni, Salvatore Catello, Alessandra Salvaterra. Nel collegio plurinominale 2 per il Senato (Siena, Arezzo, Grosseto, Pisa, Livorno) i candidati saranno Moira Nieri, Francesco Pappalardo, Marisa Lastella, Franco Pianelli…
Certo, assistere alla crisi della sinistra in generale, alla deriva centrista imboccata dal Pd e ritrovarsi sulla scheda i simboli e i candidati di Liberi & Uguali, di Potere al Popolo e anche del Pc (di ispirazione marxista leninista e antisocialdemocratico, in stile Pietro Secchia) verrebbe da sorridere, se non da piangere. Probabile che ci sia anche il simbolo del Partito Comunista dei Lavoratori. Logo: falce e martello sul mondo, riferimento non troppo velato al Psiup e al Pdup di antica memoria… Roba che una scelta così neanche nei migliori supermercati. Viene solo da domandarsi, ma perché ai comunisti (e alla sinistra in genere piace più dividersi che unirsi? dal 1921 in poi comunisti e socialisti non hanno fatto altro. E ora sembra di essere tornati ai tempi del’autunno caldo, che fu “il nostro maggio” nel ’69 quando a sinistra del Pci c’era ancora il Psiup e una miriade di gruppi e gruppetti, marxisti leninisti, maoisti, trozkisti, terzomondisti, operaisti…
Rivedere il simbolo e il nome Partito Comunista fa senza’altro un certo effetto, soprattutto a chi viene da quella storia e ha frequentato quelle stanze. Ma con tutto il rispetto possibile, sentire oggi che c’è chi si dichiara marxista leninista e fieramente antisocialdemocratico fa venire invidia per la Gran Bretagna dove almeno c’è Corbyn, che le elezioni prossime le può anche vincere con parole d’ordine che guardano avanti e non indietro. Noi su uno straccio di socialdemocrazia invece dei decenni di governi democristiani, compresi gli ultimi sia di centro destra che di centro sinistra, ci avremmo messo la firma. Ricominciare a sognare Pietro Secchia e l’Unione Sovietica proprio no. Non li sognavamo nel 1975, figuriamoci adesso. Resuscitare i fantasmi è un esercizio che davvero non ci appassiona e il sol dell’avvenir non è che sia così splendente…
m.l.