IL COMITATO PER LA SALUTE DI CITTA’ DELLA PIEVE ASCOLTATO IN REGIONE: “RIAPRIAMO IL DISCORSO OSPEDALE UNICO!”

venerdì 26th, gennaio 2018 / 15:10
IL COMITATO PER LA SALUTE DI CITTA’ DELLA PIEVE ASCOLTATO IN REGIONE: “RIAPRIAMO IL DISCORSO OSPEDALE UNICO!”
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CITTA’ DELLA PIEVE – Nel pomeriggio di mercoledì 24 gennaio 24 si è svolta a Palazzo Cesaroni a Perugia l’audizione del Comitato pro-ospedale di Città della Pieve, presso la Terza Commissione dell’Assemblea legislativa regionale presieduta presieduta dal Dott. Attilio Solinas. Presenti anche il Prof. Pasquale Parise, Direttore sanitario USL Umbria 1 e la Dott.ssa Simonetta Simonetti, Direttore del Distretto del Trasimeno.

Al centro dell’incontro  le richieste di ripristinare un pronto soccorso con medici adeguati all’emergenza, di ricreare almeno 100 posti letto e di ricostituire l’ospedale di Città della Pieve creando una integrazione funzionale con quello di Castiglione del lago.

Secondo il Comitato, che ha già raccolto 3mila firme nell’area di Città della Pieve, Orvieto e Val di Chiana, in seguito alla chiusura dell’ospedale (del pronto soccorso e del punto nascita) pievese l’offerta sanitaria pubblica si sarebbe indebolita, obbligando i residenti a rivolgersi alle strutture di Castiglione del lago e di Perugia. Il punto di primo soccorso che vi è stato allestito, con le due ambulanze di cui dispone, non sarebbe in grado di garantire una copertura efficace, anche perché non dotato di un adeguato numero medici specialisti dell’emergenza. Tutto ciò rischierebbe di contribuire alla riduzione demografica della zona.

Il direttore sanitario Asl Umbria 1, Pasquale Parise, ha replicato ricordando che ci sono direttive nazionali che prevedono il “bacino di utenza minimo” affinché possano restare aperti punti nascita, pronto soccorso, centro ictus e altri presidi specialistici. Inoltre i servizi garantiti dalla Casa della salute, ancora in fase di ultimazione, sarebbero in grado di assicurare una copertura sanitaria idonea quei territori. Al termine dei lavori previsti, la Casa della salute disporrà di 20 posti letto di Rsa e 18 posti letto per la riabilitazione intensiva; verrà potenziato il Centro per i disturbi dell’alimentazione; sarà inoltre previsto un servizio di odontoiatria in collaborazione con l’Università di Perugia. Una effettiva criticità sarebbe stata riscontrata per quanto riguarda i medici specializzati in emergenza-urgenza: molti di quelli in servizio si sarebbero trasferiti nelle strutture di Lazio e Campania (dove dopo alcuni anni sarebbero riprese le assunzioni) mentre in Umbria non ci sarebbe al momento alcuna graduatoria da cui poter attingere per integrare gli organici.

Il Comitato a anche chiesto di riaprire il discorso sull’ospedale unico del Trasimeno, che è stato accantonato senza darne opportuna spiegazione. Al  termine dell”audizione, il Comitato per il diritto alla salute di Città della Pieve ha diramato un comunicato stampa che riportiamo integralmente. Eccolo:

“Le criticità del sistema sanitario del territorio da noi evidenziate:

La Casa della Salute è una struttura territoriale “integrativa” ed era funzionale alla costruzione di un ospedale di territorio che non è avvenuta.

L’ospedale di Castiglione del Lago, per quanto efficiente, non può sopperire alla domanda del territorio. Mancano i reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria (che non saranno ripristinati ad ampliamento avvenuto), e nonostante l’aumento di posti letto, non si raggiungerà il numero previsto dalla legge.

Il numero di posti letto ospedalieri (inclusi i posti riabilitativi) previsti dalla legge è di 3 x ogni 1000 abitanti. Attualmente, nella zona del Trasimeno, siamo sotto di 100 posti letto.

Attenzione al problema dell’emergenza-urgenza. Attualmente, il Punto di Primo Soccorso allestito a Città della Pieve non è in grado di sopperire alle emergenze lievi e medie. Un’ulteriore criticità sembra essere la difficoltà di reperire personale medico specializzato in emergenza-urgenza. In Umbria non ci sono le graduatorie da cui attingere.

Privato anche del servizio sanitario, questo territorio è ad alto rischio di spopolamento.

 Cosa ci hanno risposto:

La Casa della Salute è una struttura adeguata al nuovo modello sanitario che prevede la distribuzione territoriale di strutture di degenza.

L’ospedale di Castiglione del Lago non avrà i reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria perchè non ci sono i numeri. Un numero ridotto di interventi annuali aumenta il rischio per il paziente del 20%. Le Regioni devono attenersi alle direttive ministeriali. Come confermato dal Prof. Parise, a fine del triennio (2018-2020) il rapporto della spesa sanitaria rispetto al PIL sarà del 6,4%,  al di sotto di quella soglia del 6,5% che l’OMS ritiene critica ai fini del mantenimento di un buono stato di salute della popolazione

Conclusioni:

Ringraziamo il Prof. Parise, la Dott.ssa Simonetti e il presidente Solinas per la disponibilità a confrontarci su un tema che riteniamo fondamentale per la sopravvivenza di questo territorio e la tutela del diritto alla salute. Tuttavia, come dichiarato in audizione, non ci riteniamo soddisfatti dei responsi e solleciteremo ulteriori confronti pubblici cui la cittadinanza tutta sarà caldamente invitata a partecipare. Ad oggi nessuna autorità sanitaria o regionale ci ha fornito una risposta sul perchè l’ospedale unico previsto per questo territorio non è stato costruito e non è più in programmazione. Abbiamo pertanto chiesto il ripristino del discorso sull’ospedale unico. Il problema della irreperibilità del personale medico specializzato in emergenza-urgenza non è di nostra competenza nè possiamo ritenerci responsabili. Eppure, ne stiamo subendo le conseguenze. Se è vero che le Regioni devono attenersi alle direttive ministeriali è anche vero che  devono svolgere un ruolo di mediazione tra territorio e governi, rappresentativo cioè delle esigenze della cittadinanza. Altrimenti la loro funzione si riduce a quella di mero esecutore. Infine, abbiamo letto che il Comitato ha raccolto 3.000 firme. Noi aggiungiamo un doveroso “finora”. Precisiamo infatti che la raccolta delle firme prosegue regolarmente nei limiti delle nostre possibilità/disponibilità di cittadini- lavoratori con famiglie e figli. Precisiamo inoltre che hanno aderito al Comitato alcune associazioni di Città della Pieve coinvolte nei settori sportivi e sanitari”. 

 

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