CHIUSI, PROGETTO ACEA: NON E’ CHE BETTOLLINI STA ATTUANDO IL PROGRAMMA NAZIONALE DEI 5 STELLE?
CHIUSI – Paolo Scattoni venerdì scorso, presentando l’assemblea pubblica e la proposta di un comitato sul “progetto Acea” per un impianto di trattamento dei fanghi di depurazione a Chiusi ha più volte ribadito che il comitato prevede adesioni individuali e non di partiti o gruppi organizzati. Che il Comitato non dovrà avere bandiere…
Ma le posizioni espresse nell’assemblea stessa da esponenti delle opposizioni consiliari chiusine lasciano pochi dubbi su quale sia la loro posizione: Bonella Martinozzi e Luca Scaramelli per i 5 Stelle e per i Podemos hanno usato termini duri verso la giunta, il sindaco e la maggioranza e si sono espressi in modo palesemente contrario al progetto in questione. Lo stesso hanno fatto altri esponenti dei 5 Stelle come Luciano Fiorani. Romano Romanini, anch’egli vicino al Movimento di Grillo, è rimasto più sulla posizione di Scattoni e cioè per un Comitato che si limiti a raccogliere dati e informazioni e a mettere il tutto in rete senza esprimere a priori una posizione contro.
Ma se la posizione della lista Possiamo netta nelle parole di Luca Scaramelli e di Maurizio Patrizi risulta comunque più dubbia e non “conclamata” in quanto altri esponenti non erano presenti o non si sono espressi, invece dagli interventi in sala e dai commenti apparsi via via sui social, prima e dopo l’assemblea dell’Eden, la posizione dei 5 Stelle chiusini appare netta, univoca e chiara: questo progetto non s’ha da fare. Perché non si sa se è innocuo, perché Chiusi non deve fare da cavia, perché a Chiusi di industrie insalubri ce ne sono già troppe, perché il Comune ha già deciso senza coinvolgere i cittadini…
Naturalmente ogni preoccupazione e ogni posizione è legittima. E quando si parla di trattamento di rifiuti o di liquami o di fanghi, quando si parla di impianti di depurazione la nascita di comitati contro è un passaggio quasi scontato. Ma stupisce il “no netto” quasi a prescindere dei 5 Stelle. Perché proprio oggi, nel programma del Movimento per le Politiche del 4 marzo si legge tra i punti qualificanti: “Green economy- Italia 100% rinnovabile” e, sotto: “200 mila posti di lavoro da economia del riciclo di rifiuti; 17 mila nuovi posti per ogni miliardo investito nelle rinnovabile e in efficienza energetica”.
Ecco, il Progetto Acea per l’area del Centro carni a Chiusi è un progetto che va proprio nella direzione dell'”economia da riciclo dei rifiuti“, nel caso specifico dei fanghi di depurazione (biologici) che in Toscana non possono più essere sparsi sui campi. E va anche a sostituire l’impianto attuale di Bioecologia, neutralizzando e superando i problemi e le criticità che negli anni quel depuratore ha evidenziato. Non solo: l’azionista di maggioranza di Acea è il Comune di Roma e il Comune di Roma è a guida 5 Stelle. Recentemente il Movimento della sindaca Raggi ha piazzato alcune pedine di stretta osservanza nel nuovo management aziendale.
Insomma, detto tra le righe, non è che Bettollini, magari per caso, senza accorgersene e senza volerlo, sta attuando non il programma di Renzi, ma quello nazionale dei 5 Stelle e a loro volta i 5 Stelle non se ne sono accorti?
m.l.
Nella foto: una stretta di mano tra il sindaco di Chiusi Bettollini e Paolo Croce, noto esponente 5 Stelle, in occasione della convenzione per la sede della Contrada Fornace di Chiusi Scalo.
5 STELLE, Acea, Bonella Martinozzi, Juri Bettollini, Luca Scaramelli
Per evitare il chiacchiericcio e rimanere ai fatti: non me ne frega un cazzo di quello che dicono i 5Stelle nel programma nazionale (che conosco bene) e di come e se ci incastrerebbe questo impianto che Acea vuol fare a Chiusi.
Luciano Fiorani è contrario fino a quando il sindaco non viene a parlare con i cittadini portando risposte serie e documentate ai dubbi e alle preoccupazioni che sono emerse fino ad ora.
Che sia un impianto un sacco bello, che migliora la situazione, che è un’opportunità di sviluppo e banalità varie, il sindaco lo vada a raccontare alle donnine della Coop e agli omini degli orti.
Chiaro?
Guarda che nell’articolo di ieri, ho scritto anche io che Bettollini un’assemblea pubblica, faccia a faccia coi cittadini, la dovrebbe fare. Meglio se l’avesse già fatta. Spero la faccia appena firmato l’atto per la cessione del terreno, visto che ha sempre detto che prima di quel passaggio era poco opportuno parlarne. Così come non si può prendere per oro colato ciò che Acea ha scritto nella sua offerta, credo che non si debba cadere nel rischio inverso di cedere a paure ancestrali e precostituite. Io so e lo sai anche te che adesso c’è una situazione di rischio (un’area degradata e inquinata e un depuratore che tratta 80 mila tonnellate all’anno di fanghi non solo biologici, ma anche industriali e percolato di discarica). Oggi e da anni, non quando arriverà l’Acea. E la mia preoccupazione principale è che quel rischio venga quanto prima eliminato. Per questo sono per valutare attentamente il progetto Acea, senza evocare fantasmi… Se il progetto esecutivo, dopo le valutazioni degli enti preposti non darà garanzie, sarò il primo a dire che non va approvato… Ma al momento mi sembra più opportuno aspettare le carte e andare a vedere…
Non meniamo il can per l’aia per favore. Nel giugno 2013 dopo aver partecipato all’open day organizzato da Bioecologia. Allora un consigliere di opposizione scriveva quanto segue: “Può succedere che, nonostante tutto, dai contenitori di stoccaggio utilizzati per i controlli possa fuoriuscire un po’ di cattivo odore, come avvenuto di recente, ma tutto è temporaneo e sotto controllo.
I cittadini di Chiusi possono dormire sonni tranquilli ed i politici concentrarsi su altri problemi perché quello sulla sicurezza di Bioecologia non esiste.”
Se così parlava una parte dell’opposizione potete immaginare quello che sosteneva la maggioranza. Per me quell’impianto faceva schifo allora come adesso. Sarebbe interessante capire perché l’impianto veniva difeso allora e considerato un relitto oggi.
sai che quando parliamo di notte siamo molto d’accordo su tante cose , e anche quello che scrivi ora ha un senso , l’ultima riga mi sembra un po venuta male “donnine della coop e omini degli orti.” mi sembra evitabile inutilmente spregiativa. un abbraccio. sul resto continua e fatti valere.
xAlessandro. Qui si sta prendendo per il culo i cittadini. E non mi va bene.
Che poi una larga parte dei chiusini (per cazzi propri) siano disposti ad accettare tutto quello che passa il convento è un dato di fatto.
La civilissima Toscana è un ricordo sbiadito, questo ormai è un paese omertoso come qualsiasi piccolo centro della Sicilia. E, conseguentemente, la politica è diventata quella che si fa al sud: ti voto in cambio di…Mi hai votato e ti ricompenso con…
O vogliamo continuare a far finta di non vedere questa realtà?
E allora è chiaro che in questa situazione criticare il sindaco non è un sacrosanto diritto di opinione ma una questione medievale di lesa maestà.
E questa cosa qui la sanno tutti, anche i ragazzini!
Restando al discorso di Marco, relativo alla green economy è sbagliato sostenere che la realizzazione di un impianto che tratta fanghi di depurazione attraverso il processo di carbonizzazione idrotermale possa andare nella direzione dell’economia da riciclo dei rifiuti.
Il prodotto finale, biolignite, può essere paragonato a un carbone fossile di bassissima qualità. Il suo utilizzo è in netta contrapposizione con gli indirizzi europei di politica ambientale. Le istituzioni sanitarie internazionali chiedono che questi carboni siano vietati nella produzione di energia. Non sappiamo neppure, se la lignite può essere classificata come rifiuto o una materia prima seconda. Sicuramente è inammissibile classificarlo come pellet. Non esiste nessuna norma al riguardo né in Italia, né in Europa.
Green economy significa uscire dall’utilizzo dei combustibili fossili, responsabili principali dell’inquinamento dell’aria. Con un prodotto come la lignite siamo sempre legati al carbone. Come spiega il Prof. Ugo Bardi” il destino dei rifiuti organici in natura è quello di trasformarsi in compost e fertilizzare il suolo e non quello di trasformarsi in lignite”.
Ugualmente fuorviante è parlare di questo prodotto come ammendante per l’agricoltura. Usare la lignite in questo modo è ancora in fase di studio e non sappiamo se l’agricoltura potrebbe assorbirne l’utilizzo. Ci sono perfino aspetti banali da valutare, come il rischio incendi spandendo quantità di un prodotto altamente infiammabile nel terreno.
La sfida del green economy è chiudere il ciclo de rifiuti organici e trasformarli nella materia organica che li aveva creati con il compostaggio e il ritorno al ciclo agricolo, non la creazione di un tipo di carbone senza sapere quale possa essere il suo utilizzo. Di rinnovabile nel caso del progetto Acea non mi pare ci sia nulla.
Siamo di fronte a un processo tecnologicamente forse più moderno, ma sempre dentro la vecchia economia inquinante e insostenibile dal punto di vista ambientale.
Mi dici cosa c’entrerebbe la foto di Bettollini e di Paolo Croce che si stringono la mano-fra l’altro per una questione legata alle contrade-con quanto dici sulla vicinanza dei 5 Stelle che non si sarebbero accorti che il Sindaco porti avanti la loro causa sul tema Acea o viceversa ? Bettollini è il sindaco di tutti fino a prova contraria e quell’immagine se pensi che possa mettere in discussione le posizioni dei 5 stelle sull ‘argomento Acea probabilmente hai preso un granchio,anche se tu pensassi che la gente nel vederla possa ragionare nel modo che è consueta farlo,del tipo “ lo vedi? Prima sono “uomini contro” poi dopo per altre questioni invece sono in sintonia….”. Mi sembrerebbe alquanto sibillina la cosa e che possa rivestire un significato costruito sugli specchi per dimostrare un inesistente parallelismo su quanto affermi nel titolo. Ma c’ è bisogno di ricorrere a questo per sostenere il parallelismo di cose che non stanno né in cielo né in terra? E non lo dico per difendere Paolo Croce che non ha bisogno di essere difeso ma lo dico perché molte volte a corollario di quanto viene affermato credo che sia l’uso inappropriato anche e soprattutto delle immagini che alla gente che ragiona col proprio di cervello possa dare il segno di come si cerchi di manipolare le idee o comunque di insinuare dubbi.E spesso è fatto provato che tali dubbi alla fine si riconvertano in veleno contro le cause che possono partire col piede giusto.E senza andare tanto lontano credo che sia lì la funzione dei media che dia il segno subliminale ed inconfutabile la maggior parte delle volte da quale parte stia e quali interessi perciò difenda.Mi sembrerebbe che il voler appositamente confondere “le capre con i cavoli” sia come attaccarsi ad argomenti creandoli artificialmente…e non lo ritengo un bel segno bensì una manifesta e stavolta non subliminale debolezza di chi cerchi in tutti i modi di far quadrare un cerchio che quadrare non può,proprio per natura diversa di cose,di concezioni e di politica applicata..Ed al di là del nostro personale contrasto ormai ricorrente sull appartenenza ai 5 stelle o meno ,la giustezza o meno della loro politica e con tutto quanto si è detto,mi sono comunque meravigliato dell ‘uso diciamo “disinvolto” delle immagini, e quando dico questo sai bene che non sono mai stato un puritano su tale tema….
Bonella Martinozzi, consigliera 5 Stelle, proprio in relazione a questo articolo, ha scritto che loro non sono contrari al progetto Acea, ma vogliono solo vederci più chiaro e per questo si stanno attivando per chiedere il parere di esperti indipendenti. Non è molto diversa dalla mia opinione in proposito. Carlo, di cosa parliamo, del progetto Acea o dell’opposizione a Bettollini? (e comunque io alle elezioni ho votato una lista di opposizione e da anni scrivo che esiste un problema Bioecologia e che quel problema va risolto. I 5 Stelle che non sono contrari a prescindere al progetto Acea cosa dicono del depuratore attuale? Come si supera quella criticità?). La foto è semplicemente di repertorio e a cosa si riferisce è scritto in fondo all’articolo. Mi sembrava pertinente per sottolineare come tra un certo Pd e i 5 Stelle non è sempre guerra a prescindere, nemmeno da queste parti.
Quanto a ciò che scrive Nasorri, come si fa a dire che un processo che trasforma fanghi di depurazione (biologici) che attualmente vengono per lo più sparsi nei campi, in un prodotto commercializzabile non sia un processo di riciclo dei rifiuti ascrivibile alla green economy? Di riciclo si tratta. Non di altro. Poi sulla biolignite si può discutere quanto si vuole, ed è giusto farlo, per capire meglio. Ma io ho letto anche cose diverse e positive sull’uso che se ne può fare. Però non sono un esperto, né un tecnico. Aspetto valutazioni più autorevoli e circostanziate. A Valencia quel processo si sta sperimentando. A Capannori hanno detto no grazie. Ma possibile che a Capannori siano tutti scienziati e a Valencia al contrario siano tutti matti e autolesionisti? E comunque, ribadisco: è legittimo essere contrari all’impianto proposto da Acea, ma chi è contrario dovrebbe chiedere l’immediata chiusura del depuratore di Bioecologia che di sicuro è a rischio e al limite delle norme… Se no i conti non tornano e le battaglie perdono di credibilità.
Non sono convinto di cio’ che dici e dei paragoni che porti ed anche del parallelismo Capannori–Valencia in contrapposizione fra loro perché Capannori è un piccolissimo centro e quindi in quel luogo le forze che obbligano certe scelte sono relativamente poco pesanti ed attuano una pressione politica minore mentre non è così per città grandi come è Valencia dove le scelte -oggi quasi tutte equanimi come indirizzo-si orientano con modalità e soprattutto con risultati identici.Con questo intendo dire che è più facile che proprio per disaffezione alla politica grandi masse umane non diano risposte mentre succede il contrario per eventi del tipo San Donnino.Quanto a Bonella Martinozzi mi sembra che abbia espresso un pensiero giusto che tiene conto dell attuale stato e di quello possibile futuro…e cosa avrebbe dovuto dire che fosse stata contraria a prescindere senza alcuna valutazione dei dati sulla salubrità o insalubrità di quanto si andava a fare?Semmai è il Comune che mi sembra voglia concludere “l’affare della vendita” indipendentemente dalle risposte che attendono le opposizioni,dando-se non ho capito male-tutta la transazione e la realizzazione per scontata come se ciò che ha scritto Nasorri fosse una cosa che non abbia ne’capo ne’ coda.A me Marco sembrerebbe molto più giusto e democratico che venisse fatto come ha detto Fiorani e cioè che il Sindaco uscisse fuori dalla casa comunale e spiegasse la cosa ai cittadini, proprio per fugare ogni dubbio.E credo che valutando il fatto di come dici te che Bioecologia sia una struttura insalubre mi dici perché proprio adesso su questo t3ma della insalubrita’guarda caso ci si è messo solo ora l’attenzione quasi a fornire una ragione in più per far procedere questa altra cosa sul binario della sua realizzzione indipendentemente da quali problemi in futuro potessero sorgere che come sembra chi voglia la cosa dica che i problemi non ci sono ne’ ci saranno e per chi la cosa non la vuole ha invece paura che possano venire indipendentemente dall attualità di ciò che rappresenta bioecologia.Io credo che a tal proposito il discorso che ha fatto Nasorri vada posto sotto la lente d’ingrandimento e valutato non bene ma benissimo,anche per il semplice fatto che oggi la politica per risanare i propri bilanci non arretra di fronte a nulla,sia nel bene che nel male e prende al volo qualsiasi occasione gli si presenti davanti non solo per tirare a campare ma anche per cercare di convincere che un certa persona vissuta 2018 anni fa in Palestina sia morta dal freddo.Ed io di fronte a questo divento sospettoso, anche e soprattutto perché ho visto altri non diventare sospettosi sui temi dell insalubrità di bioecologia e che solo oggi appunto ne facciano di questo una leva…..ma prima perché no?Solo adesso c’ da risolvere tale problema? Permetti che qualche dubbio mi venga alla mente quando sento che ”finalmente si sia risolto un problema?”Quanto a Paolo Croce lasciamo perdere perché secondo me-e lo sai tu meglio di tutti-che i simboli e leImmagini a suggello delle idee-contano e pesano, ed in questo caso la tua critica ed il tuo pensiero erano orientati a dimostrare che Bettollini non si fosse accorto che stava realizzando il programma dei 5 stelle…..e per dimostrare questo tutto va bene, senza accorgersi che stiamo discutendo del sesso delle formiche…..
Questa è la mozione presentata dai due gruppi di opposizione in data 21/12/2017 dalla quale si evince che non siamo contrari a priori ma chiediamo massima cautela
Visto il documento protocollo numero 0005968/2017 avente come oggetto: “bando di asta pubblica per la vendita di immobili di proprietà comunale del complesso immobiliare denominato ex centro carni Chiusi. Integrazione offerta tecnica, ed il relativo progetto di massima;
considerata l’importanza dell’operazione, relativa ai documenti sopracitati, per la nostra realtà territoriale;
con il presente o.d.g. il Consiglio Comunale dà mandato al Sig. Sindaco, prima di definire l’assegnazione dell’area oggetto del bando, di acquisire pareri tecnici da parte di esperti qualificati riguardo alle dimensioni dell’insediamento, all’impatto ambientale e ai rischi connessi alle lavorazioni previste nel progetto di massima, e sui reali benefici dell’utilizzo del prodotto finale delle lavorazioni stesse.
21/12/2017
Gruppo consiliare Possiamo Sinistra per Chiusi
Gruppo consiliare 5 Stelle
La solita foto “decontestualizzata” … parlo della foto, perché del merito dell’articolo mi sto informando su altri canali… un tentativo poco azzeccato di confondere la gente…
Lo hai scritto è vero in fondo all’articolo dove è stata scattata e in quale contesto, ma rimane un modo quantomeno poco carino usare i volti altrui, per i propri scopi…
Io risiedo a Piegaro (Pg) e non sono un “noto esponente” bensì un semplice “attivista” del M5S.
Mi domando allora, se hai solo questa foto che ci ripropini ad ogni occasione…
Cmq sia, che posso fare se non autorizzarti a riusare questo “non tuo” scatto anche il giorno del compleanno del Bettollini, ricamandoci magari ancora un po’ su… Le foto nei supporti magnetici, decadono col tempo per cui salvala in più HD, dovessi rimanerne malauguratamente sprovvisto per i tuoi futuri “articoli”…
è semplicemente una foto di repertorio, peraltro spiegata in didascalia. Ovvio che è stata scelta per sottolineare come tra Pd e 5 Stelle si possa anche dialogare e stringersi la mano… Cosa altrettanto semplicemente attinente al senso dell’articolo. Polemizzare è totalmente strumentale e inutile (comunque la foto è ormai nel ns archivio, quindi non andrà persa e rimarrà a futura memoria. Pensa che avrei potuto scrivere anche che i 5 stelle le mani le stringono quando conviene. Ma non l’ho fatto…). Saluti
Per Alessandro Lanzani. Qualche volta mi sono trovato anch’io con te,Fiorani e Lorenzoni and Co. a parlare di notte facendo interminabili giri di Chiusi Scalo ed ho condiviso non poco di quanto uscito dai nostri discorsi.Ultimamente pero’ vuoi per la stanchezza che per la valutazione del panorama sociale che specialmente a Chiusi abbiamo all’intorno,mi si sono affacciate alla mente anche altri tipi di valutazioni rispetto al tema ripetuto non solo da noi ma anche dalla stessa critica sociale sul significato usato a ciò che tu dici di trovare “irrispettoso” di definizione tale “omini degli orti e della Coop” usato in questo caso da Fiorani. Non sarebbe un discorso da esaurire in modo breve questo,ma senza meno fa’ sorgere un tema che è inevitabilmente quello che storicamente si è fatto dell’uso delle classi sociali che con il loro consenso hanno suggellato un sistema valoriale ed economico.La mutevole faccia del capitalismo che si adegua ad ogni situazione ha visto in tale “uso” un suo punto di forza poiché ha capito oltre ogni ragionevole dubbio che quella era e rimane una miniera d’oro da sfruttare che consente al sistema di campare,essere mutevole,adeguarsi e progredire anche e soprattutto a scapito di chi dia al sistema maggior consenso,soprattutto numerico.Come si attua nel nostro piccolo e come si spiana la strada ad avvalersi di tale consenso? Risposta: dando segnali che possano mettere in evidenza il coinvolgimento consumistico,del tempo libero,dell’aggregazione e dell’organizzazione del consenso ma soprattutto della rinuncia ad essere critici.Tieni presente che estremizzando il discorso-ma poi non più di tanto- i sistemi anche nelle loro fasi di grande tensione hanno retto alle forze che li volevano far mutare anche con grandi e presenti violenze verso le stesse persone ma soprattutto verso i ceti popolari,impedendo a questi ultimi anche con la forza la fuga dalle responsabilità ( a tal punto che mi piace di ricordare anche un esempio che sembrerebbe non calzante e che riguarda la seconda guerra mondiale per il quale si diceva che fosse stato meglio per le prime linee dell’esercito sovietico affrontare le armate di Von Paulus che il commissario del popolo che avrebbe provveduto a dir suo a fare carne da macello per chi fosse indietreggiato di fronte al nemico…)Con questo volevo dire che non è un segreto per nessuno che gli equilibri spesso si reggono sull uso che i sistemi fanno del popolo,proprio anche quello degli omini degli orti e della Coop che con il loro contributo sono la base dell’ordine stesso del sistema che spesso li fotte,che non fotte gli abbienti ma che fotte direttamente od indirettamente proprio loro facendo loro pensare che così facendo usino l’arma della democrazia alla quale danno un grande contributo.In definitiva il mio discorso che potrebbe sembrare complesso ed anche antitetico alle libertà democratiche vuole portare il ragionamento terra terra che al giorno d’oggi il consumismo che pervade totalmente le masse acceca e rende invisibile agli occhi delle masse stesse che esista anche una critica che andrebbe fatta anche pur non avendo grandi strumenti culturali che permette senza minimo dubbio di cogliere gli aspetti negativi e deleteri dello sviluppo economico e quindi sociale odierno proprio da parte di coloro che ne dovrebbero beneficiare più di tutti.Quindi si evince che il problema è soprattutto anche culturale da parte di coloro che sono stati definiti gli “omini degli orti e della Coop” che danno in massa-anche a Chiusi come da altre parti-il loro consenso al sistema vigente che detto in parole povere non li difende ma che alla fine li torchia. E ‘ qualcosa di disdicevole quindi definirli “gli omini degli orti e della coop” anche se in maniera sarcastica.A me sembrerebbe di no, proprio perché è sulla loro acquiescenza che si fonda l’uso strumentale che di questi fanno certi partiti politici ben definiti per assicurarsi il loro consenso, che fra l’altro va anche oltre gli orti e le Coop ma che nel nostro territorio prende associativismo,cooperazione e molto altro, tipo Auser, fo4nendo una “moneta” che mette le istituzioni od almeno la loro natura di istituzioni al riparo da qualsivoglia cambiamento.Ed allora Alessandro occorre talvolta che anche noi dobbiamo superare i nostri stessi concetti mettendosi in maniera critica rispetto a questi, diversa da quella con la quale si ponevano i nostri babbi ed i nostri nonni concependoli come”classe sociale proletaria” a cui era impedito di liberarsi dalle 8ngiustizue da parte del sistema dove vivevano.Questi spesso oggi sono diventati la zavorra più pesante che impedisce e frena il cambiamento proprio non tanto come classe sociale ma perché è questa la classe maggiormente reattiva e conservatrice di fronte al cambiamento.Come è stato attuato tale proposito? Firn3ndo loro uno strumento che si chiama in un solo modoe del quale non sanno più fare a meno e sul quale e’ basata la loro sete esistenziale rivolta al consumo barattando la cultura e l’onesta’ intellettuale con la liberazione tramite il consumo dalle ansie che affliggono.Ed allora il termine “omini degli orti e delle Coop” mi sembra pertinente e questi -tieni ben presente-sono quelli che spesso hanno barattato il loro consenso perché il sistema gli ha permesso la fruizione di una condizione particolare e distintiva rispetto ad altri che oggi si chiama voto di scambio ma ieri si chiamava anche in altro modo.
No Carlo, non sono d’accordo. Non mi sentirai mai dire “gli omini degli orti e le donnine della Coop”, perché io vengo da lì… da quel tipo di ambiente e non è vero che tutti, in quell’ambiente “hanno barattato il loro consenso” in cambio di qualche prebenda. C’è tanta gente che vota Pd (il sistema dominante) perché pensa di votare ancora per il partito di suo padre e di suo nonno, per il Pci, in sostanza.ma in buona fede. Perché c’è tanta gente, carlo, che non fa tanti distinguo, che non legge i giornali o i blog, che fa equazioni semplici: Berlusconi/Salvini uguale destra, Renzi uguale sinistra; D’Alema e Bersani traditori… E’ un discorso antico, un atteggiamento che c’è sempre stato, anche ai tempi di Togliatti, Longo e Berlinguer, non ce lo nascondiamo… Io posso essere critico verso gli amministratori, i vertici dei partiti, ma non me la sento di incolpare di omertà, di accondiscendenza, e connivenza, la massa delle persone semplici e in buona fede, che vota senza tanti distinguo per chi abita ancora nelle sezioni del partito che votavano 30 40 anni fa… Mii sembra pretenzioso pensare di aver capito tutto, mentre gli altri son tutti scemi, assuefatti, conniventi o omertosi. In ogni caso non mi pare una lettura di sinistra… o da sinistra. Anzi, mi pare il contrario. Per questo non mi convince e non mi piace.
Secondo me dovresti anche pensare a due cose oltre a quello che hai espresso: la prima è quella che riguarda il fatto di cosa ha prodotto nella sinistra tale condizione alla quale tu ti riferisci per cui grandi numeri di popolazione votano per il sistema perché in quello ci riconoscono quello che rappresentava per loro il Partito Comunista Italiano di Togliatti,Longo e Berlinguer come dici tu.Questo modo di pensare è stato rovinoso oltre ogni modo per la sinistra ed ha prodotto consensi verso chi era il proprio acerrimo nemico:la conservazione ammantata di progressismo,tanto comune al partito che al governo è durato 60 anni e che non si è mai allontanato ma che ha cambiato solo nome, ma il contenuto è stato sempre quello di 60 anni prima.Questa appartenenza e conseguente modo di pensare e per il quale tu dici che vieni da lì e che riconosco comune a tanti,me incluso,secondo il mio modo di pensare produce oggi conservazione contrariamente a quanto produceva prima nei tempi che abbiamo conosciuto noi in gioventù ed inoltre ti porta ad insistere sulla cosiddetta “buona fede”.No, oggi come oggi che in ogni casa entra l’informazione ,la situazione è quella che nessuno più ha anelli al naso e sveglia al collo e tutti sanno leggere e scrivere,hanno materia di che riflettere sul sistema dove sono immersi ed anche prendere posizione rispetto a questo.Ho già ribadito che non sono i tempi di una volta, e questo che è passato dentro alla gente comune contrasta anche molto con le intenzioni e le idee sia quelle che sono state sia di Togliattti che di Berlinguer, i quali si rivolgevano al proletariato ed agli operai ed a tutte le classi subalterne cercando di spingerli a superare ed a lottare non per far funzionare meglio il capitalismo ed i suoi valori ma per cambiarli,restando pur sempre dentro alla democrazia e di obbligare il capitalismo a seguire un binario per il quale fosse stato possibile far crescere la società,non solo economicamente ma culturalmente.Piu’ liberta’ in definitiva, più autonomia sia degli individui sia delle varie fette di società.La visione che esprimi non tiene conto che la società non è un pezzo di ferro il quale venga riscaldato e lo si possa plasmare ma è un insieme articolato di stati economici,di convinzioni,di situazioni che possono cambiare nel tempo a seconda di come si manovrano le direttive economiche e culturali.Dire come dici tu invocando le origini e la buona fede di masse enormi ed i punti di riferimento di un mondo che cambia con una velocità straordinaria ,pone senza discussione alcuna la necessità che siano proprio le persone a non essere più subalterne ad i principi costruiti appositamente per la conservazione.Difatti il mondo è sempre più suddiviso fra chi lo vuole cambiare e chi per non farlo cambiare indossa i panni dei cosiddetti progressisti coinvolgendo anche quella buona fede di cui tu parli e che indubbiamente esiste.E la coinvolgono con uno strumento possente che sono i media ed il consumismo crescente,instaurando la cultura che il superfluo divenga necessario.Ecco come fottono i poveri ,li fottono così ,lavoro salariato compreso indipendentemente da quello che possa produrre il lavoro salariato che poi a ben vedere e’ quello che più di ogni altro nel mondo sostiene il sistema ,poiché investimenti e risparmio provengono da quello ed anche dalla sua compressione che oggi viene esercitata senza rendere conto a nessuno, tantomeno alle leggi. Ed esiste proprio questo perché è il sistema che ha gli strumenti di manovra per i quali la muraglia umana che da’ consenso al sistema non tende a ragionare in termini politici poiché se ci ragionasse saprebbe distinguere che la questione morale e’ la questione che attanaglia l’Italia dei politici che eleggiamo più di ogni altra cosa e che fin’ora caro Marco ha spedito negli scranni del Parlamento coloro che hanno fatto funzionare il sistema tenendo preminente l’interesse delle classi sociali che non sono quelle di coloro che vivono con stipendi di operai.Il risultato di questo lo puoi vedere se ti guardi intorno e vedi come funziona e come è ridotta la società dopo che è stata governata dagli stessi che si ripropongono adesso.Esattamente gli stessi. Una cosa fondamentale che può impedire o ritardare il necessario cambiamento che tutti vogliono a parole ma che una gran parte di italiani non vuole è l’uso mediatico e l’assuefazione al consumo ,forniti tutti e due senza curarsi di sapere da dove venga ed i suoi perché e quali costi sociali comportino.In pratica e nell’attualita cambiare sistema non si può perché quella sinistra che sarebbe maggioritaria in Italia,storicamente è stata divisa e frantumata grazie al consenso comprato ed in uno scambio per farlo tale c e’ bisogno di chi compra e di chi si faccia comperare.Oppure sono idee queste che non rendono la realtà di quanto e’ successo all’Italia considerando ai punti dove siamo arrivati in questi ultimi 20 anni? E ci siamo anche arrivati anche con una distorsione dei concetti che ha servito a creare confusione in questo campo producendo con l’incertezza ed il
disorientamento.Poi un altra cosa volevo dire a proposito di quello che tu dici: sei sicuro che una grande quantità di persone siano tutti in buona fede in un sistema siffatto e che ti mostra che prevalga non il più intelligente ma il più furbo ? Valutala bene tale condizione perché è lo specchio dei nostri tempi perché tutto o quasi tutto che il sistema ha creato funziona allo stesso modo,ben sapendo che ci sono anche persone intellettualmente oneste che fanno una vita normale( ci sono sempre stati coloro che non si vendono per un piatto di lenticchie anche se ci sono sempre di meno…).Certo che il punto è come si cambi sistema ma ai punti in cui siamo a me sembra che i messaggi che ne escano dalla sua fucina siano sempre più portatori di incertezza sociale proprio per la natura del sistema economico-politico dove siamo immersi tutti. Sai cosa disse George Orwell a proposito delle crisi delle società moderne? : “ un popolo che elegge corrotti,impostori,ladri e traditori,non è vittima, è complice”.Sono d’accordo con te che tutto non è questo, ma purtroppo tutto questo è in aumento esponenziale nella società moderna, e l’italia non ne è esente.”Gli omini degli orti e della Coop”a differenza di quanto succedeva una volta e delle classi sociali delle quali erano espressione e che lottavano per migliorare la loro esistenza oggi non sono più quelli a cui tu fai riferimento ma sono fondamentalmente cambiati nel pensiero e nella qualità delle loro idee ed anche nelle loro spinte ideali perché il famoso “sistema” li ha spenti ,facendo loro credere che il mondo a cui possono tendere è un
mondo che si poggia solo sulla misura dei soldi e quindi dalla loro condizione sono portati ad accettare ogni compromesso senza far riferimento agli ideali, anzi gioiscono del loro crollo ascoltando i loro maestri e per questo si sentono più liberi. A questo è stata ridotta la sinistra,almeno quella che si dice sinistra in termini di grandezza meramente numerica.Oggi questi pensano che sia proprio il capitalismo ed il suo modello consumistico a fornire maggiore libertà ed in tale modo si comportano,votandolo e dando il loro consenso a questo,magari divenendo anche razzisti senza accorgersene,esclusivisti e difendendo con le unghie e con i denti il loro status senza capire che tutto basato su un processo culturale creato appositamente dalle forze economiche che sempre dipiu’ conducono il mondo verso l’abisso.Non mi dirai di no e non mi dirai che il consenso a questo in una società globale non investa anche la sedicente sinistra(ho detto “ sedicente” tanto per ricordarlo ai renziani ed anche ai suoi alleati che guarda caso sono sempre quelli di nostra storica conoscenza che sono stati presenti nei governi da quei 60 anni con percentuali minime e di cui la loro rappresentanza nei ministeri e nei posti di lavoro dati dalla politica sono enormente superiori alle loro ottenute percentuali elettorali- ecco il compenso comprato a cui mi riferivo tante volte non lo si fosse capito bene…si parla di clientelismo per reggere e continuare a reggere ).Allora la dizione “omini degli orti e della Coop” fa riferimento etico a quel costume, e se uno si dichiara di sinistra non può non riconoscere che Orwel di cui parlavamo prima tanto fuori dal vasino non l’ha fatta dicendo quello che ho scritto fra virgolette ,soprattutto per il fatto che le cose non sono più quelle di una volta che alle spalle dei poveri c’era un partito che con grandi sforzi e sacrifici sapeva che nel proseguo del tempo dei risultati sarebbero arrivati. E difatti uno di questi-tanto per citarne uno solo-sono stati roba tipo lo statuto dei lavoratori e quanto ne è conseguito per tantissime categorie di lavoratori.Oggi la torta non si spartisce piu’ con quella tendenza perché sono proprio a livello nazionale “gli omini degli orti e della Coop” intendendo le classi sociali subalterne che hanno accettato quanto la politica gli ha messo di fronte ma spesso e’ stata la stessa politica che hanno eletto loro negli ultimi 20 anni, oppure dico una cosa che non sta’ ne’ in cielo né in terra?E non mi rispondere come rispondi sempre alla fine di ogni discorso: “ …ed allora che si fa’ si elimina la gente?”. Beh a tale domanda risponderei così:dal momento che credo che non sia uno sforzo grande di natura mentale da parte della gente che elegge i propri rappresentanti-,parlo di coloro che non hanno più gli anelli al naso-e credo che nei confronti della politica proprio Questi debbano mettersi in una posizione molto critica e riflettere sulla classe politica dirigente che li ha rappresentati e che tutt’ora li rappresenta grazie al loro voto.Il problema è che il ragionamento che fai tu crea le condizioni per le quali tutto continui come e’ stato.Io non mi sento di difendere tale visione, anzi….purtroppo si continua a non capire che fondamentalmente è vero ciò che ha detto Fiorani e cioè che la questione è politica, che la questione è che la politica che viene eletta non soddisfa le esigenze della gente ed è un cane che si morde la coda.E se si continua con tali pensieri e tali azioni il cane non smettera’ di mordersela.Nulla c’entra avere concetti di destra o di sinistra od abiure al non riconoscimento di diritti dei più deboli.E’ il contrario perché è semplicemente il riconoscere che in una “civiltà di massa” la forza che viene messa in atto per la continuazione dello stesso sistema è quella per la quale viene usato il convincimento della gente e che spesso tale convincimento possa prendere il nome di democrazia. E spesso la gente viene impaurita dalla politica delle classi dirigenti riguardo ai cambiamenti che potrebbero avvenire se cambiasse il consenso.Non mi sembra che la funzione sociale di quelle che una volta erano considerate le classi subalterne oggi sia rimasta la stessa quella nominata degli “omini degli orti e della Coop”, anzi, spesso è proprio da questi ultimi che viene il consenso politico alla conservazione.Ed è sempre più spesso che proprio da questi vengano messe in atto con il loro sostegno misure di carattere e natura che portano un segno di destra:il razzismo come sentimento di massa è anche diffuso enormemente nei partiti della sinistra e non solo nella destra.Allora il metro di misura di tutto questo qual’e’ ? Quello che l’esistenza reale di tali “omini degli orti e della Coop” possa ancora una volta essere il punto di forza di un sistema che fotte anche loro facendoli convinti delle loro scelte? La risposta credo che sia abbastanza semplice e solo chi non lo vuole vedere non lo vede: basta guardarsi intorno.E se tu come dici “vieni da lì” mi sembrerebbe di capire che la prima cosa che ci ha insegnato uno che si chiamava Antonio Gramsci era quella che occorrevano tener conto dell’esistente e partire da quello se volevamo cambiare il mondo. Solo che gli “omini degli orti e della Coop” se lo sono dimenticato,grazie ai loro dirigenti ma anche grazie a loro stessi.