CITTA’ DELLA PIEVE: SCRICCIOLO NOMINA UN ASSESSORE DI ITALIA NOSTRA, PER GESTIRE LA GRANA SAN DONNINO. PRELUDIO A UN PASSO INDIETRO?
CITTA’ DELLA PIEVE – Due notizie nel giro di pochi giorni. Due “cambi di passo” della giunta pievese rispetto alla questioni ambientali che con il caso biomasse a San Donnino stanno facendo molto discutere. La prima è una modifica al regolamento locale di igiene, che consente al Comune di avere maggiore voce in capitolo circa la realizzazione di impianti a biomasse e ha tutta l’aria di essere un ripensamento sulla possibilità di procedere, come è avvenuto per San Donnino, in via semplificata, con semplice atto amministrativo, senza passaggio in consiglio e decisione politica… La seconda notizia è la chiamata nell’esecutivo di un assessore esterno proprio con deleghe all’ambiente e paesaggio, ma anche con la qualifica di avvocato specializzato in tali materie e un pedigree di “chiaro stampo ambientalista”. Il sindaco Scricciolo ha infatti nominato assessore l’avvocato Catia Buiarelli, che già cura gli aspetti legali, l’organizzazione e l’educazione ambientale di Italia Nostra a Siena e e fa parte dello staff della segretaria Francesca Fabbiani.
Se da un lato la nomina di un avvocato potrebbe adombrare l’ipotesi che Scricciolo voglia semplicemente coprirsi le spalle e attrezzarsi al meglio, in caso di ricorsi e battaglie legali su San Donnino, dall’altro il curriculum di Catia Buiarelli sembra invece spostare la barra verso una più marcata connotazione ecologista dell’esecutivo pievese. Il sindaco stesso stesso ha un passato da esponente ambientalista e di lavoro fa l’ispettore ambientale per la Asl di Siena. Probabile che abbia conosciuto il neo assessore proprio nell’esercizio delle sue funzioni.
Qualche anno fa l’avvocato Buiarelli, per Italia Nostra si interessò anche della questione dell’inquinamento da nichel della falda acquifera e dei corsi d’acqua superficiali nella zona di fondovalle e in particolare nelle aree produttive contigue di Chiusi e Città della Pieve. In quell’occasione seguì l’esposto presentato da un comitato di cittadini e la campagna di informazione che ne seguì, e che portò alla denuncia penale spiccata dal Comune di Chiusi nei confronti di un’azienda privata e di un’agenzia governativa per lo sversamento di sostanze inquinanti nel terreno, circostanza questa ritenuta dal Comune di Chiusi alla base dell’inquinamento da nichel. Si era a cavallo tra il 2014 e il 2015. A lume di naso ci par di capire che Fausto Scricciolo si sia reso conto che sulla vicenda di San Donnino ha commesso qualche errore, primo fra tutti quello di trincerarsi dietro la burocrazia e cioè dietro quella autorizzazione concessa d’ufficio, senza alcun intervento della politica. Ha difeso la scelta, come un allenatore di calcio difende i suoi giocatori dopo una brutta partita, ma ora, con la possibilità di un ricorso al Tar da parte dei comitati e di un approdo della cosa addirittura in Regione e in Parlamento, per iniziativa dei 5 Stelle, cerca di mettersi al riparo, magari cercando una via d’uscita onorevole.
Secondo noi – lo abbiamo già scritto tante volte – visto il fatto nuovo, rispeto all’autorizzazione, costituito dall’inchiesta giudiziaria che vede il titolare della ditta proponente indagato per truffa ai danni di un ente pubblico, a Grosseto, potrebbe e dovrebbe per prima cosa sospendere in via cautelativa l’autorizzazione concessa d’ufficio, con procedura semplificata, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. Perché l’affidabilità o meno del soggetto proponente e futuro gestore dell’impianto non è un elemento secondario. E viene prima di qualsiasi altro argomento tecnico, scientifico e ambientale.
Ci permettiamo di segnalare questo aspetto all’assessore Buiarelli, che conosciamo come persona molto attenta a questo genere di cose. Con i nostri migliori auguri di buon lavoro.
Nella foto, la giunta pievese: Carmine Pugliese, Catia Buiarelli, Fausto Scricciolo, Barbara Paggetti, Marco Cannoni.
Anche i vice Sindaco della Giunta di Centro Destra a Pareugia,Barelli e’ esponente di primissimo piano di Italia Nostra.Non mi sembra che per questo solo questa appartenenza,Perugia abbia risolto un solo problema ,ma ,anzi,continui in colate di cemento,come i famosi Arconi del Mercato Centrale.Le scelte hanno bisogno della politica ed in politica contano i fatti.
XRemo.Condivido Ma probabilmente siamo abituati ad avere riferimenti che riguardano anche l’appartenenza.E ‘ questo un fatto culturale che può anche pesare nei giudizi che poi si dipanano dalle vicende ed è chiaro che contino i fatti e non i discorsi.E’ il nostro sistema ad essere “impastato” di concetti che fanno da collant all’adeguamento mentale poi anche alla politica,dove entrano poi strutture e disposizioni concepite a tavolino e senza consultazioni con la gente che ha eletto e che ha delegato i politici, al momento di formazione delle leggi e delle disposizioni.Tutto questo lascia trasparire che siamo in presenza di una macchina inadeguata che tende a far pagare dei prezzi soprattutto “politici” ,umani e di credibilita’ ai primi che si espongono nella filiera delle responsabilità di fronte alle popolazioni dei paesi mentre tale responsabilità spesso hanno sede a monte dove si formano le disposizioni che poi possono benissimo essere di origine di regolamenti comunali ed essere gestite localmente.Sembrerebbe un guazzabuglio dal quale si fa fatica ad uscire e nel contempo però aumentano le possibilità che potrebbero portare danno.Ecco perché occorre guardare ai fatti e non alle parole,perché alle parole sono tutti buoni a guardare quando si tratta di essere ecologici, educati e rispettosi anche della incolumità altrui, poi nei fatti si procura di fare il contrario.E la soluzione di tutto questo non puo’essere lasciata davvero ad un comitato che si possa o non possa mettere di traverso ma occorrono persone alla guida pubblica che sappiano ed interpretino i limiti delle disposizioni e quando serve intervengano senza se e senza ma.Ma mi rendo conto che nello squallore di come la politica viene gestita che la “gente”-quella famosa “gente”- si sveglia e si mobilita solo quando gli si tocca il proprio status che sembra essergli più vicino,per quello “lontano” ci pensassero quelli “lontani”….questo è come spesso viene ragionato,mentre quel tipo di politica con questo ci va a nozze perché così facendo i manovratori non vengono disturbati.Lo saranno solo se….”poi in qualche modo si rimedierà”.
L’avvocato Catia Buiarelli va bene se segue l’esposto sul Nichel e si espone insieme al comitato costituito per l’occasione e non va bene se va a fare l’assessore a Città della Pieve? Se mai il problema è suo… Non mio. Io ho apprezzato la Buiarelli e Italia Nostra in occasione della vicenda Nichel.E anche per altre vicende (vedi la Quercia delle Checche)… perché non dovrebbe andar bene a Città della Pieve?
Ma dico perchè si debba estremizzare ogni cosa alle bisogna che poi non sono bisogna, io proprio non lo capisco. Ho forse detto che l’Avv.to Buiarelli non andasse bene per Città della Pieve? Ho lasciato trasparire una contraddizione che a me sembra che ci sia fra ciò che è stato disposto antecedentemente riguardo a San Donnino e quanto tu dici che si sia voluto forse correre ai ripari indirizzandosi ad imboccare un altra strada.Lo presumi tu che si sia voluto correre ai ripari- e forse è così- perchè una nomina che sà di ecologismo è quasi un segno riparatore od almeno si presuppone sia di tale salsa.Ma allora quanto ho detto sulla politica e sul pagamento dei prezzi che questa faccia pagare alle parti più esposte e dirette che vengono messe sulla griglia e che si trovano a decidere sul bianco o sul nero come può essere un Sindaco, probabilmente allora non dicevo tanto una cosa campata in aria.E se non si fosse creato il Comitato cosa sarebbe successo? Sono queste le domande politiche da farsi-secondo me-e che scoprono tanta inadeguatezza dei preposti alla politica, specialmente coloro che scrivono le disposizioni e che le approvano e le determinano- secondo loro per sburocratizzare le procedure- di lasciare le decisioni di ”piccola dimensione” al localismo, indipendentemente da quanto possano inficiare il contesto dal punto di vista ecologico.La vicenda della Ditta che abbia avuto a che fare o meno con risvolti oggetto di indagine io non l’ho mai nominata e rappresenta un altro versante di cose ed è chiaro che possa essere portato avanti come punto di forza da parte del comitato per cercare di invalidare quell’iniziativa, ma la cosa fondamentale -come ripeto- è un altra e non è questa: la cosa è che le disposizioni di una certa entità e natura vengano lasciate decidere da una maggioranza di un Consiglio Comunale senza sentire altre fonti( tanto per dircela guardandosi negli occhi come quella del Crematorio Pubblico nel Comune di Chiusi, proposta da terzi privati e riconosciuta subito idonea che guarda caso ha fatto spuntare subito una esigenza che sembrerebbe attesa da anni quando alla popolazione non sarebbe mai ”passata per la capa” e che finalmente si porterebbe a soluzione).Ma tale esigenza a chi la si vuol fare intendere? Lo dico anche a te visto che ti sei espresso in maniera favorevole al crematorio come ”conquista di civilta”.Sarà un tuo parere ma per me resta e rimane strumentale, ed i motivi te li ho scritti pochi giorni fà. Ed appunto,nel caso di Città della Pieve se non ci fosse stato quel Comitato che si sia messo di traverso,rispondimi cosa sarebbe avvenuto? Tutto liscio come l’olio….ma è questa la politica di cui si ha bisogno? Poi a sentire la politica ed i media si dicono tutti contro il populismo,contro il ribellismo( ed è una posizione questa che a forza di dirlo in TV si finisca per crearlo davvero e francamente è quello che si vuol fare nel paese Italia) ma se la prima fonte di creazione di tale status finiscono per essere proprio i partiti e proprio quelli che sono deputati ad amministrare la politica con la loro inadeguatezza,con chi ce la vogliamo prendere ?
In questo caso la politica non ha fatto la sua parte. L’autorizzazione è stata data con procedura semplificata, solo amministrativa ( ed è stata una cazzata), anteponendo la burocrazia alla politica, appunto. Che poi si è trovata chiamata in causa dal comitato e dalla stampa.la nomina di Buiatelli mi sembra un tentativo di riparare la cazzata precedente. Il che non so se vorrà dire stoppare Dan Donnino, ma almeno ridare voce alla politica, questo sì… Ma questo Carlo è scritto anche nell’articolo… Io le mie risposte le ho già date….