CITTÀ DELLA PIEVE INAUGURA “VOCI DALLA MATERIA”. UNA ESPOSIZIONE RICCA DI SIGNIFICATO ARTISTICO E SOCIALE
Il 17 dicembre, a Città della Pieve nelle prestigiose sale di Palazzo della Corgna si aprirà “Voci dalla Materia”, esposizione delle opere degli scultori Giorgio Bronco e Guido Fei, curata dallo storico e critico di arte contemporanea Andrea Baffoni
“Voci dalla Materia” giunge da Montepulciano, dalla Sala Roberto Bellarmino, e si inserisce negli eleganti spazi di Palazzo della Corgna in un affascinante incontro tra Rinascimento e modernità.
L’esposizione, che prende il nome dall’opera realizzata a quattro mani dai due scultori, affronta le tematiche dell’uomo e della natura in un dialogo aperto con il visitatore. Il ruolo dello scultore è quello di estrapolare la voce dalla materia; ascoltarla e diffonderne il messaggio.
Il percorso artistico alterna le sottili, sinuose figure di Giorgio Bronco alle sculture metamorfiche di Guido Fei. “Un interessante connubio che sottolinea due diverse metodologie operative: da un lato l’estrazione della forma da un elemento precostituito come il legno, come rispetto verso ciò che un tempo era vivente, dall’altro la riflessione sul dato umano attraverso l’utilizzo del ferro, materiale plasmato dal nulla e allusivo alle civiltà arcaiche” (Andrea Baffoni)
L’uomo che emerge dall’opera di Giorgio Bronco, noto per la sua abilità di “alleggerire” il ferro, è un essere alla ricerca di un equilibrio perduto o forse mai avuto, un uomo contemporaneo che si interroga sui diversi aspetti della modernità e sul ruolo del pensiero nel cammino sempre più precipitoso verso il progresso.
La Natura, che invece emerge dall’opera di Guido Fei, scultore del legno per scelta e per amore, è una natura stravolta, violentata, piegata ma non spezzata. Una Natura che nonostante lo scempio di cui è oggetto non si arrende e fa sentire la sua voce di protesta e ammonimento.
Tutto nero all’orizzonte? Niente affatto. Entrambe le Voci, seppure con percorsi diversi, offrono una visione, che è forse anche un desiderio, comune: il ritorno alla semplicità, alla leggerezza intesa come sottrazione di peso. Liberata dalla pesantezza la realtà si presenta nel suo aspetto più puro e tangibile.
Il senso globale della mostra è racchiuso nell’opera realizzata a quattro mani da Giorgio e Guido. Si parte dall’uovo, il seme da cui tutto nasce; di lì le strade si dividono , intraprendono percorsi diversi, si interrogano su temi diversi ma poi tornano all’essenza, il seme da cui sono partite: l’uovo.
Una mostra da non perdere in quanto testimonianza del rapporto tra due artisti del territorio e una società che, pur mantenendo la sua identità locale, non è immune dagli effetti di un contesto globale in continuo movimento. Nel bene e nel male.
In particolare, lo scultore Giorgio Bronco presenterà per la prima volta la sua ultima creazione.
E.C.
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