CITTA’ DELLA PIEVE, QUESTA SERA ASSEMBLEA DEL “COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE”
CITTA’ DELLA PIEVE – Questa sera, (venerdì 21 luglio) alle ore 21,00, nella sala grande di Palazzo Corgna a Città della Pieve si terrà un’assemblea pubblica promossa dal “Comitato per il Diritto alla salute-ART.32” che si batte contro la chiusura del Pronto Soccorso presso l’ospedale pievese decisa e attuata qualche mese fa.
L’assemblea ha lo scopo di fare il punto sulle azioni fin qui intraprese, ma anche di precisare meglio gli scopi e le caratteristiche del tutto civiche e a-partitiche del comitato stesso, oltre naturalmente quello di raccogliere adesioni non solo a Città della Pieve, ma in tutti i comuni penalizzati dalla chiusura del pronto soccorso. Si punterà anche a costituire appositi gruppi d lavoro e in questo senso il Comitato fa appello a tenici, esperti e anche a “volenterosi volontari” che vogliano mettere a disposizione del sodalizio e della battaglia le proprie competenze e un po’ el proprio tempo. Nel corso dell’assemblea si raccoglieranno anche candidature per la costituzione del Direttivo del Comitato. Insomma un’assemblea che vuole da un lato informare, dall’altro gettare le basi per strutturare meglio il Comitato e dargli una forma compiuta e organizzata. I promotori si aspettano partecipazione anche dai comuni dell’alto orvietano, di Cetona, di San Casciano bagni, di Chiusi. Certo, il fatto di essere in piena estate non aiuta, ma il tema è caldo, anzi rovente, non meno di queste serate di fine luglio…
citta della pieve, sanità
Intraprendere tale percorso per i diritti è un segno di vitalità e di civiltà indubbiamente, ma allo stesso tempo tale vitalità ci sarebbe bisogno di dimostrarla anche nei confronti delle strutture che regolano la fornitura di beni essenziali come acqua, energia, rifiuti.Ed anche altro.Essendo vigili che il sistema tende a rimangiarsi tutto una volta che abbia perso terreno su certi fronti, come sul tema dell’acqua per esempio.E’ la politica che dovrebbe essere messa sotto accusa perchè quando vede che il terreno frana sotto i piedi ricorre ai rattoppi, alla diffusione del concetto che in tempi duri occorra accontentarsi e non si possa chiedere la luna.Io credo che occorrerebbe combattere dalla base tali fatti, al momento che la valenza nell’etica pubblica venga sminuita e frammentata per far passare le istanze di chi è dietro la politica e di chi della politica si serve per aumentare i propri profitti.Le multinazionali dell’acqua per esempio e la loro storia delle contrattualizzazioni con gli enti pubblici che si sono calati le brache in nome di una maggiore funzionalità dei servizi basterebbe a far vedere a tutti chi sia chi governi e per chi governi.E quando manca il controllo dal basso si affermano tali tendenze, e spesso chiudere la stalla quando i buoi sono usciti è inutile, perchè vince il piu forte anche contro chi dice di rappresentare l’interesse pubblico.Purtroppo solo quando si arriva ad avere bisogno di strutture pubbliche efficienti ed in questo caso si rischia sulla propria pelle si capisce che bisognava mobilitarsi prima.Ma spesso è troppo tardi. Ed è anche troppo tardi per il semplice motivo che localmente chi chi rappresenta la politica che guida gli enti pubblici nel nome dell’interesse pubblico non è vero che questo lo faccia, poichè sottostà alle direttive che vengono dai vertici che in pratica hanno già tutto deciso.E’ questo che deve cessare, ma questo comporta che venga eliminata l’insufficienza di chi guida e che ha intorno a se uomini che controllano che la macchina marci e segua il percorso che è stato stabilito da altri. Il loro peggior nemico è la presa di coscenza dei cittadini. L’esatto contrario contrario di quanto quotidianamente affermano. Ma attenzione, perchè spesso o quasi sempre anche i comitati di protesta sono permeabili alle istanze di chi si preoccupa che le direttive alle quali ci si oppone e si lotta debbano venir sminuite.Se non puoi battere il tuo avversario ti ci devi alleare, ed al momento opportuno poter invalidare ed annullare lo scopo che la lotta si prefiggeva. Oggi tale aspetto è molto presente, perchè la politica è anche questo e chi la fa spesso la fa avendo dietro di se l’istanza e la spinta di chi è abituato ormai da tempo a lavorare con la vasellina….e la dimostrazione di questo è il fatto di doversi oggi ritrovare a questi punti. La celebre barzelletta che riassumeva uno dei detti di Mao durante la lunga marcia, riveduta e corretta all’italiana, diceva che ” se il nemico te lo mette in quel posto, non muoverti, potresti fare il suo giuoco” e chi regge la politica, questo l’ha imparato e lo applica.