POST ELEZIONI: E NEL PD PARTONO LE PRIME RICHIESTE DI DIMISSIONI. MACCHIETTI SPARA SUL SEGRETARIO TOSCANO PARRINI
CETONA – A meno di 24 ore dall’esito dei ballottaggi delle amministrative, nelle fila del Pd, il grande sconfitto, già cominciano le richieste di un “redde rationem” ai dirigenti nazionali e regionali. Marco Macchietti, ex sindaco di Cetona e membro dell’assemblea territoriale dl Pd senese, per esempio, senza tanti giri di parole, chiede le dimissioni del segretario regionale Dario Parrini. Ecco il testo di una nota che ha diffuso oggi:
“I risultati di queste elezioni Amministrative ci dicono che in Toscana evidentemente eravamo così impegnati a cercare di fonderli i Comuni che ci siamo dimenticati di prepararci per tornare ad amministrarli.
Eravamo così concentrati ad alimentare il nostro ego di politici muscolari e decisionisti, che abbiamo confuso la giusta difesa delle nostre ragioni con l’arroganza e la sopraffazione.
Magari eravamo anche così impegnati a fare altro, in Parlamento, o sulle pagine dei giornali esibendo dotte disquisizioni politologiche, che non ci siamo accorti che nei territori i cittadini ci stavano voltando le spalle.
Più d’uno avevamo fatto osservare che così non poteva andare, ma siamo stati trattati da vecchi gufi. Beh adesso la notte è scesa per tutti.
Nei partiti che furono, i vertici toscani del PD si sarebbero già dimessi dopo le prime proiezioni uscite ieri sera.
Nel nuovo modello di partito le responsabilità dovrebbero essere ancora più dirette e individuali, visto che quando c’è da decidere l’accentramento nelle mani di pochi del potere di farlo è ormai cosa data per assodata.
Per questo penso che Dario Parrini dovrebbe fare quello che ho fatto io, anche se per tutt’altro motivo, qualche settimana fa: dimettersi dalla carica di Segretario, nel suo caso Regionale.
Se quando c’è da assumere decisioni si pretende di farlo in solitudine, come un uomo solo al comando, allora quando si perde, e si perde così pesantemente, altrettanto in solitudine non si può che trarne le dovute conseguenze“.
Questa di Marco Macchietti è la prima presa di posizione post debacle (in Toscana il Pd ha perso 5 ballottaggi su 6), ma probabilmente non sarà l’unica. E sui social il tam tam dei militanti Pd è già cominciato. Non solo in Toscana, naturalmente. Ma in Toscana, essendo la patria di Renzi e della superministra Boschi, il vento contro assume un valore maggiore. E può essere più devastante. Il vento contro può diventare un tornado. E comunque pedalare contro vento, soprattutto se sei un uomo solo al comando, senza nessuno che ti porti in cima alla salita, è una faticaccia, di quelle che troncano le gambe anche ai corridori dati per vincenti…
E’ il minimo che la “base” può chiedere…ma certi personaggi nella loro “solitudine” praticano l’onanismo…figurati se si dimettono.
Si pensa che non sapessero che nemmeno in una bocciofila si praticano le primarie aperte a tutti dalle quali è scaturito il nome del nostro Presidente del Consiglio? Personalmente di fronte all’accettazione da parte di un partito di un fatto del genere, io dirigente,non avrei pensato due volte alle dimissioni, ma lo avrei fatto.Se non è stato fatto cosa vuol dire? Un grande malessere è partito proprio da fatti come questo.Poi dopo c’è stato il seguito, per arrivare sino ad oggi. Ma è possibile che non si comprenda che dietro la dizione sbandierata del ”partito aperto alla società” si siano compiute operazioni di dubbia natura passate lisce lisce come acqua sul marmo ? Ma dove sono i militanti che votano credendo che il loro voto rappresenti la sinistra? Per quale motivo la gente di tutti i colori si è messa in fila ed ha votato Renzi ? O questa che dico è una cosa che non è vero che sia avenuta? Ai dirigenti che oggi si strappano i capelli ( non l’avrebbero fatto se dalle urne fosse uscito un risultato diverso, quindi attenzione su come ci si disponga verso i fatti e cosa ne possa conseguire come giudizio) dico che ancora la lezione non è stata appresa e che le elocubrazioni dopo che il latte è stato versato servono a poco.Ma spesso chi dirige ed ha incarichi sono persone talmente distanti dalla realtà che fanno fatica ad immaginare ciò che passa dentro la gente comune.Mi si dica che se per esempio volessi partecipare all’elezione di un CDA di qualsiasi azienda sarebbe possibile farlo non possedendo quote ? Perchè i dirigenti che oggi piangono hanno accettato tale decisione ben sapendo che era tutto calibrato per imporre dall’esterno una conclusione che veniva appositamente fatta per la scalata? Ed oggi raccolgano i risultati allora, ma dovrebbero fare ”mea culpa”. O no? E’ una spiegazione grossolana la mia? Forse lo è, ma credo che non sia tanto distante dalla realtà quando si parla della mutazione genetica, quella contro la quale solo oggi si appella Rossi per cercare di riequilibrare il baccellaio.Ed allora che si tengano ciò che hanno prodotto in casa, compreso il fatto che giustamente Renzi- e c’è da capirlo- dice che sono state elezioni che non inficiano il Governo.E cosa dovrebbe dire? Secondo il mio modesto avviso si dovrebbero dimettere per priimi coloro che per lungo tempo gli hanno retto le stampelle e che oggi fanno gli incazzati.E la riflessione sulla creatura che hanno creato a tavolino e che ha prodotto la stasi per 10 anni dell’italia,quasi sempre riempendosi la bocca sul’anti-berlusconismo sarebbe proprio il caso che la facessero, ma non solo quella.
“C’è un disarmo a sinistra sui temi sociali, ma non si compensa surrogando la destra. Come si è visto non porta voti”. Così ha sentenziato ieri mattina sul Corsera, lo smacchiatore di giaguari, alias Luigi Bersani. Cazzo, vero davvero, uno che pensa con la testa infarcita di valori di sinistra, non può che condividere questa denuncia. Un particolare però vorrei metterlo in evidenza: Bersani dopo che ha votato la Legge Fornero, mi pare sia il personaggio meno indicato a fare questo tipo di osservazioni. Detta da lui, sa di presa per il culo.
Caro Renato, ormai come vedi si deve reggere il teatro costi quel che costi, ma c’è un segnale evidente dato da chi è andato a votare, nonostante una grande percentuale di delusi non ci sia andata(sbagliando dico io….).Il segnale è quello che ormai di questa classe politica sia di destra sia di sedicente sinistra ne incominciano a fare a meno parecchi.E’ quello che viene fuori dalle grandi città e da quello che è evidente sia rimasto sotto traccia per elezioni non effettuate,ma il dato politico è che qualcosa si è rimesso in marcia nel paese nonostante i soliti soloni della polica ed anche di tutte le strutture mediatiche che gli ruotano intorno( facciamo a capirsi…) hai visto le facce di Vespa e degli altri interlocutori la sera della conquista del Campidoglio e di Torino da parte dei 5 stelle? Quelle facce ed il loro atteggiamento parlavano da soli..e questo qualcosa secondo il mio parere parla in primo luogo di onesta, cultura,ripartenza dai bisogni della gente. Non m’interessa se sinistra, centro o destra, tali vaori non esistono più, e la responsabilità di questo secondo me sta ben di più a sinistra.E’ una classe anchilosata che va ripetendo la solita litania e perdipiù senza avere la memoria storica.Bersani è uno di questi e coloro che sono venuti via (parlo dei Civati) ma anche di coloro che ci sono anche adesso Orfini, Speranza.Questi hjanno la più grande responsabilità secondo me ed è quella di aver accettato di reggere le stampelle a Renzi e di averglin permesso i danni che la sua politica ha inferto all’italia.dalle ultime interviste vedo che ancora insistono.Ci dovranno pensare i cittadini, quelli che maggiormente sono stati gabbati(parlo quelli delle pensioni minime e dei reddioti da sopravvivenza.Non l’avevano capita la lezione di quello che era passato nell’Italia dal 1947 in poi? Troppo lontano? Troppo confuso?.Credevano forse che la società globalizzata li accogliesse e desse loro un lavoro ed una possibilità di riscatto? A sentire Renzi sì.
dalle parti nostre c’è un detto:”I funghi si cuociono con la loro acqua”.E così mi sembra che stia avvenendo.
Dimissioni! Onestà! ecc. ecc. Slogan. Ma prendere una posizione netta nooo? Macchietti s è dimesso e già un fatto almeno lo ha fatto e quindi Macchietti è un uomo dei fatti. Ma mi aspetto ora che Macchietti dica chiaramente che voterà NO al referendum di ottobre. E magari anche nelle direzioni del PD dovrebbero iniziare a volare i NO e vediamo che succede.
x Michele Solidea.Dimissioni ed Onestà sono slogan? Certo, sono slogan se gridati da quella parte che è collusa col potere. Gridati dalla parte che non è collusa non mi sembrerebbero tanto slogan, ma una lecita richiesta.Ma la mia domanda per farla più credibile è la seguente e credo che sia quella che spazza via tutti i tentennamenti. Dove erano fino a ieri coloro che da dentro il PD osteggiavano Renzi?
Solo ad indebolimento politico avvenuto escono fuori? Ci sarebbe anche da dire essendo maliziosi che quando si fiuta che invece del carro renziano passi un altro carro sono tutti pronti a prepararsi per salirci.Ci sarebbe anche da pensarlo non crede? I tempi adesso sono sospetti anche se si capisce che la linea renziana dentro il PD non abbia fatto prigionieri.La cosa è una ed è la principale Michele Solidea, ed è quella che certe formazioni politiche a tavolino non si creano.Ed il PD è il partito delle tessere create a tavolino. Questo è stato, ed è inutile che si trovino tutti gli escamotage per non affrontare tale tema. Il risultato odierno del renzismo ma anche di chi gli si oppone da dentro, finchè non affronta tale problema dalla base non si risolverà nulla. la storia della Dc in Italia è sempre passata per tali camminamenti è cioè portare la gente a tenerla lontano dai ragionamenti essenziali e di base e la società oggi risente soprattutto di questo, anche e soprattutto a sinistra. La destra ne è stata sempre lontana da quelli di base e si è sempre comportata ragionando utilitaristicamente per quanto gliene poteva venire. Il costume politico della DC è il non affrontarli gli argomenti e se possibile unire la maggioranza della gente sul fumo, seminandolo e sperando che la gente abbocchi.Renzi questo è stato e non poteva essere diverso visto il passato da dove proviene.Ma se la sinistra a corto di argomenti su tale versante accetta tutto quanto gli viene porto in maniera acritica, rinuncia alla sua funzione e raccoglie tempesta. ed è quello che succede e che non poteva non succedere, dimissioni di Macchietti o non dimissioni.Al punto in cui è la politica in italia non rappresentano tali cose più nulla, ma solo mal di pancia dovuti all’ingerimento VOLONTARIO E CONSAPEVOLE di cibo inacidito.
Di cosa si lagnano se non di loro stessi ?
Premetto che non sono più giovane e ho conosciuto da persona ragionante e che votava PCI la DC dagli anni 70 fino alla sua scomparsa e che ho avuto coscienza delle ricadute sulla societa’ delle politiche del centrosinistra di Fanfani e di Moro e di quelle al contrario nefaste del CAF e non mischierei la merda (Renzi nel caso specifico) con la cioccolata (il radicamento sociale e le politiche dei grandi partiti di massa compresa la DC). Oggi altro che nani e ballerine di craxiana memoria! Qui siamo difronte alla peggior classe politica della storia repubblicana! Che venga dalla DC come Renzi o o dal PCI come Orfini. Per non parlare della ministra Beata Maria Elena….ma sorvoliamo su queste quisquilie. Chiaramente Dimissioni chieste da Macchietti a Parrini (lecitamente) non sarebbero uno slogan come non lo sarebbe Onesta’ gridato dai grillini se avessimo a che fare con dei partiti dove il legame che tiene unita la classe dirigente non e’ la volonta’ degli iscritti e il serrato dibattito politico ma la fedelta’ al capo e le primarie aperte. Cioe’ sono slogn per LORO non per me. E allora facciamo i fatti diciamo NO alla riforma Boschi e NO all’Italicum.
Per Michele Solidea.Mi trova perfettamente daccordo ma ribadisco – e qui sono molto più duro-ciò che ho detto nel mio intervento di prima quando ho parlato della scelta che una gran moltitudine dei militanti di sinistra ha fatto accettando senza colpo ferire il cambiamento di genìa.Sono anche questi che secondo il mio modo di vedere hanno fatto più danni della grandine come si dice in Toscana, ed a nulla vale
la richiesta di dimissioni poichè come minimo la vivo come un atto strumentale e ribadisco” come minimo”.Uno come Civati- ma non è il solo- c’ha messo una vita per andarsene e per fondare una forza risibile, e cosa pensava di rappresentare? Chi ha accettato quelle logiche a suo tempo ha fatto delle scelte.Ecco, tali scelte sono state ed hanno prodotto l’affossamento di ciò che è stata e che doveva essere la sinistra, e dal momento che questi non erano nati ieri, ma invece erano ben consapevoli di ciò che avrebbe comportato una certa lotta e rispetto a questa hanno preso consapevolmente le loro decisioni in quale natura di partito militare, oggi ne facciano a meno di venire a fare la morale, perchè hanno retto le stampelle non tanto a Renzi-anche a lui senza meno- ma anche a chi c’era prima di lui.Sotto tale punto di vista Renzi ha fatto il suo, e cosa si voleva che facesse ?
O davvero si pensa che sia casuale la sua carriera folgorante da Scout a Presidente della Provincia, subito dopo a Sindaco di Firenze,poi a Presidente del Consiglio? Parecchi media si sono affannati col dire che questi non abbia dietro nessuno.Ne prendo atto, ma credo che a pensarla diversamente siano gli italiani.Ed in specie dopo le riflessioni elettorali.
Ma non c’è dubbio che Renzi sia uno strumento. Non si tratta di avere una mentalità complottista cosa che è lontana dalla mia natura ma di guardare in faccia la realtà. L’avallo europeo in primis della Merkel e della burontocrazia comunitaria e degli stati Uniti c’è sicuramente stato ad appoggiare una stagione di riforme che il giovane sindaco sembrava garantire con il patto del Nazareno. Ma si sa la Guerra fredda non è mai finita ed oggi si gioca a colpi di dossier economico-finanziari e non è detto che mollato da USA e Merkel (perché è chiaro che lo hanno mollato….non credete?) ad ottobre non arrivi il dossier anti Renzi anche sui conti italiani, magari insieme a quelli spagnoli che potrebbero avere governi non graditi, considerata ormai la sua inutilità.
Queste «forze» si avvalgono del vuoto della politica e della classe dirigente. Utilizzano strumenti semplici. Se mi sei utile stai lì e ti sostengo, quando non lo sei più ti mando a casa. Così è avvenuto per Berlusconi, per Monti, per Letta e così avverrà anche per Renzi. Naturalmente sarà il popolo sovrano a deciderlo e non i Dossier della nuova <Guerra Fredda< . Ma si sa a forza di seminare vento come ha fatto Renzi sicuro dell'aiuto esterno e a raccogliere tempesta di una crisi che sembra infinita la gente lo rimanderà in quel di Pontassieve mestamente forse o forse al suono di grancasse e tamburi …..vedremo
Senza dubbio è così, ma siccome convengo che la guerra fredda non sia mai finita(lo hanno detto a noi questo )intesa come spartizione della torta, allora ci si può porre un altro interrogativo che secondo il mio modo di vedere è fondamentale ed è quello che in questa fase di trapasso la fondamentale posizione della Chiesa Cattolica e del Vaticano faccia da contraltare alle trasformazioni che verranno, assumendo un volto permissivo, umano,e condivisibile socialmente soprattutto nel tema della ripartizione della ricchezza, risorse, immigrazione e guerra.Loro hanno più di tanti il polso della situazione e si preparano a fronteggiare quello a cui per adesso non possono trasformare a loro piacimento. Sono argomenti delicati lo si capisce benissimo, ma credo ugualmente che il detto ”se non puoi battere il tuo nemico ti ci devi alleare”sia sempre valido e saldamente osservato, specialmente da loro…..La continuità nel tempo della loro politica lo dimostra e lo dimostra anche la loro politica estera verso Cuba e soprattutto verso la Cina.Tessitori instancabili che determinano le sorti di intere nazioni e che vogliono evitare i rischi maggiori che loro stessi potrebbero correre quando qualcosa potrebbe sfuggire loro di mano. La loro posizione verso la Siria lo dimostra per esempio: sono stati a guardare quando l’occidente bombardava il satrapo Assad ma quando hanno visto che la situazione era fuori controllo e poteva succedere di tutto,hanno riconosciuto alla Russia il ruolo di aver fortemente collaborato a respingere lo stato islamico. E dietro questo ci sono L’Arabia Saudita ed il Qatar, in definitica ”gli agenti all’Avana” degli Americani.E’ un doppiogiochismo del quale tenere debito conto, al quale credo che non rinuncino facilmente perchè ne verrebbe inficiata col tempo la loro posizione.In tal senso il nostro paese una volta abbandonato Renzi-perchè prima o poi così sarà-si troverà a fronteggiare i danni compiuti in uno scenario semprepiù dipendente da forze esterne e da forze economico-finanziarie che non fanno sconti a nessuno.Io credo che occorra essere preparati ad affrontare tali scenari che non sono frutto della fantasia di qualche politologo che al mattino si alza e sputa cavolate a piacimento.In tal senso la funzione del il Mov.5 Stelle nella politica italiana potrebbe assumere la funzione di un rafforzamento ma anche di una sfaldatura di una architettura istituzionale ed economica che per certi versi potrebbe essere protettiva ma per altri anche far assumere una funzione di sfaldatura per il suo ancora non definitivo consolidamento nel paese.
X MICHELE SOLIDEA: Su questa testata on line potrà leggere le motivazioni che portarono Marco Macchietti alle dimissioni da Segretario dell’Unione Comunale del PD di Cetona. All’unanimità l’assemblea degli iscritti della stessa Unione espresse solidarietà e condivisione, facendo proprie le motivazioni, delle dimissioni di Macchietti. Il medesimo ha pubblicamente chiesto le dimissioni del Segretario Regionale Parrini e dietro a ciò c’è ancora, conseguentemente, l’appoggio dell’intera assemblea del PD Cetonese. Questo potevamo fare ed è stato fatto senza che anime belle li definiscano “slogan”.
Speriamo che il Pd cetonese non sia una mosca bianca
Aggiungo: per quanto riguarda l’essere contrari alla linea politica del capo, ricordo che il PD Cetonese non ha mai espresso una dirigenza politica locale affine a Renzi. Ci sono dei documenti “politici” che dimostrano quanta avversione sia stata manifestata a partire da questioni interne al PD in ogni sede e che senz’altro potranno anche dimostrarsi nei confronti sia della riforma elettorale che quella della Costituzione. In buona sostanza gli iscritti e l’elettorato del PD cetonese non hanno mai obbedito a ordini di scuderia. E in altre parole (per intenderci) il Primo cittadino di Cetona, sebbene sindaco di tutti i cittadini, non ha avuto l’imprimatur politico del Capo…né, tanto meno, di quelli che lo emulano.
E allora fate un bel dibattito sulla riforma costituzionale della Beata e sul Italicum ed esprimetevi liberamente. Li’ ora cuoce il pane! E ripeto non per mandare a casa Renzi che avesse a venire peggio(dopo Monti non si puo’ mai sapere) ma per ragionare se vogliamo stare in un paese dove la dialettica maggioranza e opposizione cioe’ l’anima della democrazia ancora ha un senso oppure no. Dove chi vince vince perche’ ha la forza delle idee e la capacita’ di fare.
Oppure ci facciamo impaurire dai ‘mercati’ anche questa volta! I mercati capite! Ormai il problema sta li’ questi ‘mercati finanziari’ ma li vogliamo una volta tanto mandare a quel paese?
X Michele Solidea. Si, è l’unica cosa che con sicurezza hanno scelto quella del sostenere l’etica del mercato perchè rientra nella loro concezione di sviluppo, figuriamoci se l’abbandonano.Prima di abbandonare il mercato abbandonano la madre centenaria sull’autostrada e di notte.