VALDICHIANA: PAESI TROPPO LONTANI DALL’OSPEDALE. E SE LI AVVICINASSIMO USANDO IL “TRENO PER NOTTOLA”?

giovedì 25th, ottobre 2018 / 11:15
VALDICHIANA: PAESI TROPPO LONTANI DALL’OSPEDALE. E SE LI AVVICINASSIMO USANDO IL “TRENO PER NOTTOLA”?
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Questa mattina, sul suo profilo Facebook, Fabio Di Meo ex sindaco di Cetona ed ex leader dei civatiani senesi, ma ancora esponente del Pd torna su una questione non secondaria per la vita quotidiana delle persone nel territorio della Valdichiana: la distanza dall’ospedale di Nottola e i servizi pubblici per raggiungere la struttura. E Di Meo sottolinea pure la differenza ce c’è tra chi abita in certi paesi e chi in altri, più periferici.

Scrive Fabio Di Meo: “L’ospedale della Valdichiana Senese dista dall’autostazione di Montepulciano circa 6 km percorribili in automobile in dieci minuti. Su questo tratto di strada si muovono 31 corse giornaliere di autobus (16 verso Nottola e 15 verso Montepulciano) che impiegano lo stesso tempo delle automobili.
San Casciano dei Bagni (che sempre in Valdichiana sta) dista dall’ospedale circa 56 km percorribili in automobile in 56 minuti.
Su questo tratto di strada si muovono invece 3 sole corse giornaliere (due verso Nottola ed una verso San Casciano) di cui una impiega 2h e 48 minuti, dunque quasi il triplo di un’automobile, una 2h e 9 minuti ed un’altra 58 minuti.
Sta racchiuso anche in numeri di questo tipo il problema dei servizi pubblici nelle aree periferiche, dove spesso si formano periferie delle periferie, persino nel caso di un ospedale “di campagna” come quello della Valdichiana. O
vviamente il problema non sta nel fatto che sono troppe le corse di Montepulciano”.  E a questo punto, aggiunge, per dare un ulteriore elemento di informazione, che “le corse da e per Chiusi sono 21”.

Quindi se Chiusi e Montepulciano risultano tutto sommato ben servite e collegate con l’ospedale, non si può dire lo stesso per le località più lontane come appunto San Casciano Bagni o anche Cetona. Il problema sussiste perché i cittadini di San Casciano e Cetona, per dire, non sono cittadini di serie B e dovrebbero avere gli stessi diritti di chi abita in zone meno marginali. Soprattutto quando si parla di fruibilità delle strutture sanitarie. Più di due ore di pullman sono un’odissea, più che un servizio. Chiaro che poi l’utenza utilizzi poco i servizi pubblici.

Qualche anno fa, era il 2015, sull’ultimo numero dell’edizione cartacea di Primapagina, tornammo a questo proposito su una proposta fatta già qualche anno prima. Quella di un “treno per Nottola”. E cioè una sorta di metropolitana di superficie, integrata con i bus, che consentisse di raggiungere l’ospedale in tempi più rapidi a tutti e nello stesso tempo alleggerisse il traffico stradale. L’idea era quella di utilizzare la linea Siena-Chiusi, e in particolare le due tratte Sinalunga-Montepulciano Stazione e Montepulciano Stazione-Chiusi e viceversa, con servizio bus navetta dalla stazione di Montepulciano al’ospedale di Nottola in concomitanza con le fermate.

Attualmente da Chiusi a Montepulciano ci sono 11 corse: 5 al mattino, dalle 4,28 alle 10,46, 3  il pomeriggio (dalle 13,48 alle 17,14) e 3 la sera (dalle 18,40 alle 21,50). Durata del viaggio dai 12 ai 15 minuti. Costo del biglietto 2 euro e 60 centesimi. Tempo di percorrenza del bus navetta dalla stazione all’ospedale dai 5 ai 12 minuti. Costo ipotetico 1,5 euro.

Insomma da Chiusi, si potrebbe raggiungere Nottola in 25 minuti al massimo.

Stesso discorso da Sinalunga a Montepulciano stazione. I treni attualmente sono 11: 2 al mattino (6,45 e 8,57), 6 il pomeriggio (dalle 13,06 alle 17,54)  e 3 alla sera (dalle 19,12 ale 21,16). Tempo di viaggio 11 minuti. Costo del biglietto 2 euro e 60.

Anche per gli abitanti di Cetona, Sarteano, San Casciano o Trequanda raggiungere Chiusi  o Sinalunga e poi da lì prendere il treno e la navetta per Nottola potrebbe essere un po’ faticoso per il sali-scendi, ma di sicuro più rapido e meno costoso che andarci in macchina o in pullman. Torrita di Siena è sulla linea ed ha una fermata intermedia tra Sinalunga e Montepulciano, potrebbe quindi beneficiarne anch’essa.

Qualche corsa potrebbe essere concordata con Trenitalia in modo fa favorirne l’utilizzo dei pendolari, anche quelli che lavorano all’ospedale.

Al di là di qualche aggiustamento di orario, che potrebbe rivelarsi utile, anche così come il servizio si presenta oggi, il “treno per Nottola” potrebbe già funzionare: 11 corse da Sinalunga e 11 da Chiusi non sono poche e coprono molte fasce orarie. Il servizio navetta potrebbe essere affidato all’azienda dei trasporti pubblici o ad un soggetto privato, attivando anche qualche nuovo posto di lavoro.

Il “Treno per Nottola” non sarebbe un’operazione costosa, perché di fatto è una cosa che già c’è. Andrebbe solo pubblicizzato, promosso e incentivato a dovere. I Comuni dovrebbero essere, a nostro avviso, i primi a puntarci.

I sindaci di Chiusi, Sinalunga, Torrita e Montepulciano cosa ne pensano? è ipotizzabile un loro input in tal senso? E gli altri, quelli dei paesi più “periferici” come Sarteano, Cetona e San Casciano Bagni o Trequanda non pensano che una cosa del genere potrebbe almeno parzialmente avvicinare l’ospedale ai loro territori? Mentre le Fs programmano le fermate delle Frecce veloci a Chiusi e rilanciano i treni storici e le linee secondarie, come la Siena-Chiusi a scopo turistico, il ragionamento sull’avvicinamento dell’ospedale di zona in Valdichiana potrebbe essere un punto in più da inserire e tenere presente nella trattativa.

Il dibattito è di nuovo aperto. Bene ha fatto Fabio Di Meo a tirar fuori la questione…

m.l.

 

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