IL CENTRO LOGISTICO A BETTOLLE NON SI FARA’. ANCHE LA REGIONE DICE NO. IL COMUNE STRALCIA IL PROGETTO DAL PIANO STRUTTURALE

sabato 06th, aprile 2024 / 17:07
IL CENTRO LOGISTICO A BETTOLLE NON SI FARA’. ANCHE LA REGIONE DICE NO. IL COMUNE STRALCIA IL PROGETTO DAL PIANO STRUTTURALE
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SINALUNGA – Il Polo logistico a Bettolle non si farà. Così come successe per il progetto del carbonizzatore Acea che avrebbe dovuto sorgere a Chiusi Scalo, anche in questo caso i pareri degli enti competenti sono stati negativi. Soprattutto quello della Regione Toscana che ha competenza nella pianificazione territoriale e che ha espresso forti perplessità sull’utilizzo a tale scopo dell’area nei pressi del casello A1 Valdichiana.  La battaglia intrapresa da vari comitati contro l’ipotesi di Polo Logistico segna dunque un successo. Lo spiega senza titubanze lo stesso sindaco di Sinalunga Edo Zacchei che così scrive:
Dopo il percorso partecipativo, in attesa delle fasi di approvazione dello strumento urbanistico intercomunale, sono iniziate le analisi delle osservazioni arrivate dopo l’adozione. Questo lavoro consentirà di predisporre un progetto del PSI arricchito dei contributi arrivati sia da parte dei cittadini, degli studi tecnici che della Regione stessa.
Il territorio sinalunghese, considerandone l’attitudine ai processi produttivi e commerciali, favoriti dalla posizione strategica dal punto di vista viario, ha portato in adozione un numero importante di progettualità che ne determinano altrettante riflessioni. La Regione Toscana, che detiene la titolarità della pianificazione territoriale, ha ribadito, con proprie osservazioni, le perplessità su alcuni progetti che prevedono l’utilizzo eccessivo di terreno agricolo, considerando che la normativa regionale stimola e indirizza al minor utilizzo di suolo. Le indicazioni degli apparati tecnici regionali e le osservazioni giunte implicano attente riflessioni soprattutto sulle maggiori aree di sviluppo adottate e che vengono individuate in prossimità degli svincoli viari strategici che attraversano il territorio comunale, come l’area della discussa SIN XI in prossimità del casello autostradale uscita Valdichiana.
Detto ciò si renderanno necessari importanti ridimensionamenti delle quantità di terreno utilizzabile e delle volumetrie previste. È del tutto evidente quindi che non sarà possibile destinare l’area suddetta per poli logistici, privilegiando una destinazione produttiva nel rispetto dello sviluppo sostenibile, dell’ innovazione tecnologica e nella promozione di posti di lavoro qualificati. Sarà tuttavia premura dell’ amministrazione coinvolgere i cittadini in un processo partecipativo alla realizzazione del Piano operativo sull’area SIN_XI.
Rimane quindi importante ragionare su interventi in quell’area, che risulta interessante per il futuro sviluppo economico del territorio, pensando ad aree produttive di servizio all’economia locale, alle aziende produttive e agricole e alle esigenze di spazi di un luogo cruciale come è l’uscita Valdichiana.
Le risultanti riflessioni sono la sintesi di un attento percorso di analisi fatta sulle osservazioni pervenute e soprattutto dai confronti con cittadini e associazioni di queste settimane, se non nell’ambito della predisposizione del nuovo programma elettorate.
Una sintesi che costituirà parte integrante degli obiettivi programmatici per il governo del Comune nella prossima legislatura.
Il sindaco sinalunghese quindi sottolinea il fatto che la sintesi finale è il frutto delle osservazioni pervenute e del confronto con i cittadini e le associazioni e si impegna a trasferire tale “sintesi” nel suo programma elettorale per le imminenti amministrative. Un bello spot per la “democrazia partecipata” e per la politica che sa ascoltare e trarre conseguenze. Ovvio che se la Regione e i suoi organismi delegati alla gestione e programmazione territoriale avessero dato parere favorevole, la battaglia dei Comitati avrebbe fatto più fatica a raggiungere l’obiettivo. Ma la Regione ha fatto capire che forse non era il caso… Esattamente come successe a Chiusi tra a fine del 2019 e i primi del 2020.
Edo Zacchei è un sindaco un po’ vecchia maniera, di quelli di scuola Pci, e si sta dimostrando anche un sindaco che tra i miraggi di grandi investimenti nel territorio (ma con molte controindicazioni) e l’opinione della gente che il territorio lo abita e lo vive ha scelto di ascoltare la gente. Nel panorama fatto di politica liquida e sempre meno ideologica Zacchei messo un paletto. E ha anche, se vogliamo, indicato una linea ai suoi colleghi.
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