CON LA PANDA DENTRO IL CENTRO COMMERCIALE ETRUSCO. UN TEMPO I LADRI USAVANO LA BMW…
CHIUSI – Qualche giorno fa l’allarme furti e rapine nella zona di Città della Pieve e frazioni. Con interventi sui social del sindaco Risini, delle forze di opposizione e con la costituzione di “ronde volontarie” dei cittadini esasperati per dare una mano al controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Da Città della Pieve a Chiusi è un tiro di schioppo. Anche per i ladri e i rapinatori, che evidentemente hanno saltato il fosso per mettere a segno altri colpi.
Uno di questi ha del clamoroso. Roba da film. Nella notte tra domenica e lunedì scorsi, dei malviventi sono entrati all’interno del Centro Commerciale Etrusco di Querce al Pino (a due passi dal casello A1 Chiusi-Chianciano Terme). Ma il bello è che ci sono entrati con una Fiat Panda che è stata trovata lì, nella Galleria del centro commerciale, con i fari e il motore ancora accesi e il portellone posteriore alzato, dai Vigili Giurati che sono a arrivati, insieme ai Carabinieri in pochissimi minuti, allertati dai sistemi di allarme.
I ladri hanno prima forzato un’uscita di sicurezza laterale che si trova all’altezza del centro estetico a metà galleria, e da lì sono entrati con la Panda, poi risultata rubata, rovinandola in parte perché lo spazio di accesso era stretto e non ci passava. Quindi hanno rubato sigarette e altro alla tabaccheria, tentando di arraffare qualcosa anche al supermercato Pam. Tutto ciò verso la mezzanotte, orario abbastanza insolito, perché normalmente agiscono a notte più inoltrata. Ovviamente è scatatto l’allarme automatico. Una pattuglia di guardie giurate che si trovava poco distante si è precipitata sul posto, chiamando anche i carabinieri che nel giro di 5 minuti erano lì. Ma i ladri, abbandonata la macchina si sono dileguati dandosi alla fuga.
Probabilmente ad attenderli fuori c’era un “palo” che li ha avvertiti dell’arrivo delle forze dell’ordine.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti quella che possa trattarsi di una delle bande che si muovono lungo l’autostrada. Ma potrebbe trattarsi anche degli stessi malviventi che hanno “setacciato” la zona di Città della Pieve la settimana scorsa. Comunque è gente che non si fa troppi scrupoli e che agisce con una certa sicurezza, anche in orari inusuali.
Per ora l’unica cosa positiva in questa recrudescenza di furti e rapine è che nessuno si sia fatto male, che i ladri stessi non abbiano usato violenza nei confronti delle vittime delle loro azioni e che anche la risposta delle forze dell’ordine non abbia portato a sparatorie. Il fenomeno furti presso appartamenti, villette e attività economiche è certamente preoccupante e denota un aumento della disperazione sociale anche in zone come questa a cavalllo tra Umbria e Toscana, finora rimaste abbastanza tranquille e poco toccate dalla criminalità.
Qualcuno, a proprosito della “disperazione sociale” e della difficoltà crescente a sbarcare il lunario con lo stipendio o la pensione o con il reddito sempre più falcidiato di piccole attività commerciali o artigianali, segnala anche l’aumento esponenziale del ricorso al gioco d’azzardo nelle sale giochi autozizzate, ma anche nelle tabaccherie, nei bar che hanno le “slot machines”. C’è gente che la pensione che non basta se la gioca tutta al gratta e vinci… Questa non è criminalità, ma è comunque un problema.
Poi ci sono quelli che cercano scorciatoie facili: i furti con o senza scasso, le rapine nelle tabaccherie, le “spaccate” ai bancomat davanti alle banche e ai supermercati. Certo una rapina con una Panda dentro ad un centro commerciale ancora non l’avevamo vista. Un tempo i ladri usavano la Bmw… Tempi duri anche per loro.
Comre ho già ripetuto in un altro Post, circa 50 anni fà un postino di Chiusi scrisse sul muro a caratteri cubitali : ”Aumenta tutto, anche la fame !”.
Il riferimento a presunte difficoltà economiche dei ladri circa l’ utilizzo della panda è chiaramente una battuta, non essendo un mistero che si tratta della vettura più rubata, principalmente per compiere qualcosa di losco e poi lasciarla lì. Al di là di questo, resto scettico sulla correlazione tra disperazione socio-econommica e commissione di reati contro il patrimonio. A parte i casi in cui i furti si limitano a quei pochi contanti reperiti sul posto, rubare la merce presuppone conoscere ricettatori e quindi essere nel giro della malavita. Senza contare certe tecniche di scasso e disattivazione allarmi (non in questo caso) da veri professionisti.
Come dice sempre lei Giangiacomo: ”eccallà”, l’amo è gettato, si attende solo che il pesce abbocchi sulle correlazioni che secondo lei non esistono. La mia risposta è: stavolta non facciamo incavolare il Lorenzoni…..Non facciamo incavolare il Lorenzoni perchè ci ha messo in guardia o meglio: ” mi ha” messo in guardia ed da quel lato forse tutte i torti non li ha, anche se ribadisco che nelle cose pur minime il sottoscritto ci vede anche quelle grandi e non può fare a meno di dirle.Mi faccio una domanda che non credo sia troppo intelligente ma che rispecchia il fatto dell’amo gettato ed il boccalone che debba abboccare e faccio fra me e me un ragionamento e poi chiudo: ”chissà perchè ai Parioli i reati contro il patrimonio sono minori che quelli di Torpignattara,Centocelle o Tor Bella Monaca ? Che sia un fatto che riguardi il sociale ? Mah ?…i misteri della vita….
Potrei rispondere a mia volta con una domanda ancora meno intelligente, come mai di medesimi reati ce ne sono più a Milano rispetto che a Chiusi, che è molto meno ricca. È per dire che i fattori in gioco sono plurimi, legati in particolare al tipo di contesto urbano e al grado di controllo sociale nonché ovviamente di presidio da parte delle forze dell’ ordine. In una piccola realtà dove ci conosciamo tutti, e dove le forze dell’ ordine conoscono tutti, al massimo si assiste a delitti compiuti da “trasfertisti”. Ben diversa è la situazione di una periferia degradata e densamente popolata di una grande città, come Secondigliano o certe banlieu di Parigi, veri e propri alveari in cui un solo condominio conta mezza popolazione di Chiusi, non esiste alcun controllo sociale perché la gente vive murata nel suo appartamento, e il presidio delle forze dell’ordine è ridotto ai minimi termini, anche perché gli operatori mettono a serio rischio la loro incolumità.
Verissimo,glielo confermo che ciò che dice sia la verità.Ma è la verità perchè c’è la presenza una componente sociale fortissima che accoppiata al malesere concentrato delle persone segna il modo di reagire del campione preso in esame ed è chiaro che in grandi agglomerati popolosi urbani a livello statistico la probabilità della presenza di reati sale nei confronti di quella di un piccolo paese, dove ci conosciamo tutti e dove c’è una alta possibilità di controllo del territorio. Quindi la presenza di un maggior numero di reati è SOCIALE perchè è legato alle condizioni esistenziali delle persone e se si volesse guardare il problema a confortatre tali tesi appunto c’è la statistica perchè scatta sempre il solito dilemma, dove i poveri sono di più la ” bistecca” da dividere è più piccola, e nell’animo umano scattano le iniziative ed il senso di ribellione al fatto che il pranzo non sia assicurato cosa questa che non scatta o scatta di meno nei piccoli paesi. Quindi la componente di ”causa socio-economica è fortissima” e non c’è bisogno di farci uno studio su questo.A Zurigo o a Ginevra i reati contro il patrimonio ci sono ma in misura molto trascurabile che a Torpignattara….questo è lapalissiano.La componente individuale sulla predisposizione a delinquere che dorme in ogni uomo che non possa soddisfare i propri bisogni naturali, quindi si riscontra più nelle condizioni dove la gente vive in maniera degradata, segno è che per pienare lo stomaco che è comunque un bisogno naturale si arrivi a delinquere e la statistica dei casi questo misura, ma dall’esame di tale statistica ne consegue la riflessione che lei capisce che sia sempre quella di cui noi abbiamo discusso da sempre e stavolta Giangiacomo la prego di non versarci sopra la benzina sennò il Lorenzoni mi viene a cercare a casa….
Mi avrebbe offerto un assist non indifferente per gettare benzina, ma non lo farò, perché ai fini della disamina del fenomeno in esame poco rileva come si è arrivati alla sperequazione delle risorse, ma si tratta di valutare la sua inferenza causale nella genesi della criminalità.
Vediamo, se lei mette della benzina in un recipiente, di per sé non prende fuoco, giusto? Occorre che qualcuno accenda un fiammifero e dia fuoco. Possiamo dire che la scarsità di mezzi abbia il ruolo del combustibile, ma di per sé non è sufficiente. Altrimenti si rischia di incorrere in valutazioni semplicistiche tipo il bollare ogni persona dalla situazione economica precaria come potenziale delinquente. Ad esempio in certi villaggi attorno la città di provenienza della mia compagna (zona ovest ex impero sovietico), nonostante la povertà dilagante, la delinquenza è quasi assente, sono persone umili ma oneste e dignitose. Come pure, se uno si trova male a Zurigo, ma anche a Chiusi, chiede aiuto al comune, alla caritas, ma non si mette a rubare. Decisivo poi il presidio del territorio: a san marino tra polizia, guardia della rocca e altri corpi, ci sono 400 uomini armati in un fazzoletto di terra grande quanto chiusi, e in giro li vedi. Anche ci fossero indigenti malintenzionati verrebbero repressi.
Quindi secondo lei la delinquenza sorge quasi esclusivamente da uno stato mentale individuale esente quasi del tutto dalle condizioni nelle quali si formi l’educazione e l’osservare come funzioni il mondo intorno.Discorso dei morti a parte, ma quindi per esempio spicciolo spicciolo, coloro che hanno assaltato i camion dei viveri a Gaza erano spinti da una forma di delinquenza dal momento che non hanno atteso le direttive dei distributori del cibo ? Non credo che lei validi tale teoria perchè da qui alla validazione delle teorie di Lombroso basterebbe poco se non ci fosse stato più di un secolo di smentita della scienza ed anche della scienza sociale.Io credo che ci siano dei bisogni umani a certi livelli di sussistenza e di esistenza che non sono rimandabili,visto che viviamo in un mondo dove è inevitabile fare i paragoni ed osservare la vita che scorre intorno a noi.Si parla sempre di quella famosa spartizione della ricchezza, non sò se ci siamo intesi ed i cervelli ragionano, ed a non tutti benchè poverissimi nei piccoli paesi dell’ex URSS ragionano chinando il capo,ma si organizzano anche per una opposizione. Mi sembrerebbe a tal proposito -se non sbaglio ma posso senz’altro sbagliare- che dalle condizioni medioevali pre-URSS la gente e non poca abbia avuto accesso anche alle università e figli del popolo non solo del partito si siano procurati una vita più degna. O no ? E non mi sembra di essere estremista quando dico che poi alla fine la protesta sociale prenda il sopravvento e qualche volta possa prendere anche qualche ”Palazzo d’Inverno”come avvenuto nel 1917. Solo che l’ortodossia opposta (che fra l’altro non dimentichi è stata e continua ad essere con i mezzi moderni a creare le differenze e ad allargare il solco) vorrebbe le persone pacifiche, prone e possibilmente anche ossequiose di quello che fornisca la teoria del mercato. O no ? Lei dirà che sarà una” frase fatta” ma siccome spesso anche lei si rivolge alla storia per le sue esemplificazioni credo che capisca bene che ad ogni compressione e repressione spesso corrisponda una uguale violenza che reagisca a quello status di costrizione.Tale atto violento è generato da un altro atto violento che viene imposto e subìto.E allora come la mettiamo se non sempre ma talvolta la gente si ribella e cambia regime ?Lasciamo stare poi alla lingua di altri interessati che spesso recita che si cada dalla padella nella brace perchè si fà di tutto pur di non affermare e seguire la reazione all’ingiuistizia e perfino a confondere le idee per portare all’invalidazione della reazione (nell’Occidente siamo maestri per questo mettendo in prima linea il paragone con la ”democrazia”) ma di tale passo mi sembra che si arriverebbe a dire che i popoli che si sono sollevati contro il colonialismo abbiano preso un granchio ed abbiano sbagliato,quasi usciti dal solco della storia….(guardi per esempio La Francia verso la Libia ) Di persuasori occulti abbonda a josa la nostra società ed è una società che ha i mezzi prevalenti per far pensare alla gente come vogliamo noi, od almeno come voglia chi ci guida.Meno male che al mondo attualmente almeno 1/3 di coloro che si alzano al mattino in Cina e che decidono le sorti economiche non tengano conto nè di Moody’s nè di della Borsa di Chicago nè del Tesoro degli Stati Uniti nè di Standard & Poor’s ma questo succede solo negli ultimi 20-30 anni, prima la ” gabbia” aveva le maglie più strette e quindi funzionava eccome se funzionava…..A dimostrazione di questo davanti agli occhi dei più grandi investitori occdentali, l’Africa- per dirne una-stà diventando terreno di coltura che scaccia chi per almeno 3 secoli ha succhiato le materie prime in maniera indiscriminata.Non voglio dire che con questo attualmente non venga applicatoil famoso ”scambio ineuguale”, ma nelle relazioni fra stati c’è differenza fra chi impone e strozza e chi si offre per uno scambio più equo e progressivo e soprattutto per chi sà programare a tempi più lunghi dei nostri.Il futuro delle relazioni fra Africa-Cina ed Occidente si giuoca anche su questo piano, ecco perchè-poi la finisco- che tutto quanto è contenuto nel sottosuolo della Russia è un piatto appetibile che valga la pena di rischiare anche una ecatombe mondiale perchè una volta messo le mani sopra la riserva energetica più grande del mondo la sopravvivenza del sistema sarebbe assicurata per qualche secolo ed allora vale la pena appoggiarsi sulla condizione di altri stati per acuire le tensioni, sperando che le tali tensioni portino a deflagrazioni dall’interno.Tutto serve a quelle multinazionali che esprimono il Presidente degli stati Uniti che indipendentemente da essere Democratico o Repubblicano la sua mission è quella di assicurare quella libertà per la quale le Corporations possano operare indisturbate,diversamente non si spiegherebbe che le medesime non essendo ”suore clarisse” i loro maggiori finanziamenti per le campagne elettorali vadano sempre agli stessi e cioè ai Democratici (di stampo ”I care”) ,ed anche alle campagne televisive per convincere che il nazionalismo putiniano si rivolga usando la recita plateale dell’appellarsi alla ”Grande Madre Russia”.Certo, per chi gli crede: benefattori contro repressori….E allora per finire:” chi vuol esse lieto sia, del doman non c’è certezza”…..si è chiesto come mai nelle carceri italiane vi siano quasi 40.000 detenuti i due terzi dei quali sono di colore, spacciatori, drogati, scafisti e ladri di galline ? Tutti nati col DNA della delinquenza addosso ?
Come spesso avviene, ha divagato oltremodo, a partire da un piccolo fatto di cronaca locale, tirando in ballo questioni troppo grandi e troppo lontane, nel tempo e nello spazio. Io mai ho affermato che il movente economico non esista nella genesi dei fenomeni criminali, ma che di per sè non è sufficiente a scatenarli, senza la compartecipazione di altri fattori. Mi sembra diverso. E’ del tutto improprio l’ esempio dell’ assalto al convoglio degli aiuti di Gaza, perchè si tratta di uno scenario di guerra in cui tutti, poveri, ricchi, colti e incolti, hanno perso tutto ed è in ballo l’ effettiva sopravvivenza, nulla ha a che vedere con la criminalità. E’ un pò come quando la nave affonda e la gente si spintona per accaparrarsi un posto nella scialuppa. Glielo chiedo di nuovo, se lei si trovasse in estrema indigenza, cosa farebbe, andrebbe a rubare/scippare/spacciare, oppure chiederebbe aiuto al comune, alla caritas e altre associazioni? O all’ opposto, se a certi soggetti che vivono delinquendo proponesse un lavoro adeguatamente remunerato, crede che accetterebbero e smetterebbero di delinquere? Qualcuno probabilmente sì, ma molti no : si tratta di soggetti (come ad esempio lo spacciatore maghrebino) cresciuti nel totale disvalore e disprezzo di leggi e regole, ai quali se lei va a spiegare che quello che fanno è sbagliato per questo motivo, quello e quell’ altro, le ridono in faccia. Come fa ridere il principio della “rieducazione del reo” sancito addirittura dalla costituzione, talmente efficace che quando ci fu l’ indulto di massa, nel giro di un anno tutti i beneficiari finirono di nuovo dentro. A proposito di carceri, se ad affollarle è prevalentemente quella subumanità da lei descritta (non perchè di colore, ma perchè delinquenti abituali) è per il semplice motivo che hanno compiuto reati di una certa gravità o sono recidivi e pertanto non possono beneficiare della sospensione condizionale e altre misure alternative (che al pari della prima trovo stupide e deliranti, ma quello è un altro discorso). Non esiste alcun “DNA” della delinquenza, ma esistono contesti di degrado generale che la favoriscono.
Secondo il mio modo di pensare e di vedere, lei dice cose giuste ma nel suo discorso non appare il curarsi del perchè della provenienza del fatto di poter delinquere.Gli esempi che porta sono giusti però lei li esamina da una certa misura in poi. Veda per esempio l’immigrazione. L’immigrazione avviene perchè la gente muore di fame nei propri territori ed ha la spinta a cercare di stare meglio ma raggiunto il nuovo territorio non trova l’inserimento e le condizioni per raggiungere ciò che anelava .Lei ha portato sulla delinquenza l’esempio del recipiente della benezina e del perchè da sola non bruci. E’ una potenziale minaccia,ma se nessuno accosta un fiammifero rimane benzina e non dà adito alla combustione certamente. Impersonifichiamo che la combustione possa essere nell’individuo l’emergere della delinquenza e per farla emergere come in tutti i processi ci sia bisogno di due fattori: comburente e combustibile dove comburente è l’ossigeno che permette al combustibile di ossidarsi e quindi di bruciare. Ecco, nel mio piccolo esempio il combustibile è lo stato latente dentro la persona che scatena il processo di combustione(delinquenza) ed il comburente è la condizione per la quale il combustibile possa bruciare(ossigeno). Qual’è la condizione che faccia sì che vi sia il comburente e che scatti la combustione? Io dico che sia il bisogno anche perchè quando una società che accoglie non ha lo spazio sia fisico sia economico per contenere migliaia di bisogni si può innescare la combustione visto che la natura richiede di mangiare tutti i giorni.E’ inevitabile.Non c’è da fare tanti voli pindarici ed è una questione di rapporti di forza perchè per una grossa parte(non tutta certamente) si tratta di un processo evolutivo che avviene quando civiltà e popolazioni diverse vengono a confronto le une con le altre quindi ritorniamo sempre al vecchio discorso del colonialismo che ha fatto saltare il coperchio dell’alveare e le api che erano dentro si accorgono, vedono e confrontano che esista anche un altro mondo nel quale poter procurarsi il nettare.Quindi quando lei mi parla di delinquenza credo che occorra dire che sono processi indotti,cioè derivati, procurati da forze esterne quali la nostra presenza storica in casa loro.E se i fiori dove possono cibarsi del polline non sono nella quantità proporzionale al numero delle api che si liberano ,qualcosa succede di certo.Se questa compressione diciamo così succedesse nella nostra civiltà una minima parte delle persone si organizzerebbe per cambiare tale società in forza della propria cultura secolare(Illuminismo, romanticismo, rinascimento e società industriale ecc.ecc) ma nelle società che non hanno avuto certi processi evolutivi come il nostro queste spinte spesso non si formano e se si formano richiedono molto tempo e molti sforzi(come le guerre di liberazione) e figuriamoci nelle società tribali…Quindi tutto questo processo è portato da altri processi avvenuti prima la cui continuità non si può non evocare se si voglia una spiegazione esaustiva dei fenomeni. Poi certamente ci sono anche le persone che dice lei che rifiutano di lavorare se annusano di poter guadagnare i soldi delinquendo.Questo esiste ma esiste anche all’interno della nostra civiltà dell’uomo bianco perchè per la maggior parte i delinquenti all’interno delle civltà del terzo mondo sono ladri di galline.Mi dice perchè all’interno delle nostre galere non si trovi nesssun cinese o pochissimi ? Ci pensi un momento a questo e si vedrà che vi si trovino solo coloro che provengono da civiltà più semplici e primordiali a cui il nostro mondo appare falsamente come il regno di Re Mida ed i poveri proprio per cultura e soprattutto per condizione materiale sono portati a sentire solo i richiami della pancia.
Quello che lei afferma a proposito della criminalità, per così dire, d’ importazione, è fondato. Sarei bischero se negassi che molti migranti, realizzato che l’ approdo in Italia o altro paese, non è l’ Eldorado che si aspettavano, e anzi, si ritrovano vittime di emarginazione ed esclusione sociale, siano più propensi a delinquere . Tuttavia sarebbe troppo riduttivo ricondurre la criminalità esclusivamente a questo fenomeno, in quanto ben sappiamo che molto spesso questi poveri disgraziati finiscono nella rete del crimine organizzato, autoctono e non (in particolare gli spacciatori, oppure i topi di appartamento che lavorano nientepopodimeno che per le mafie russe). E i boss del crimine organizzato, e loro sodali, vogliamo credere che siano indigenti privi di mezzi?
Poi ci sono sempre i “cani sciolti”, ovvero malviventi indipendenti, come potrebbero essere i protagonisti del fatto di cronaca in esame, riguardo ai quali credo poco che si tratti di extracomunitari alla disperazione.
Riguardo alla scarsissima presenza di cinesi nelle nostre carceri, il motivo è duplice : da un lato, è improbabile che il cinese venga in Italia così, alla viva il parroco, senza avere già da prima ben chiaro cosa farà (ovvero, di solito lavorare in attività gestite da connazionali). Dall’ altro, provengono da una realtà nella quale sono cresciuti rigando dritto perchè “deviare” non è semplice e impunito come da noi.