CHIANCIANO, LA STREET ART DI ILENIA MASSAI PRENDE CAMPO E LANCIA MESSAGGI
CHIANCIANO TERME – Era il mese di ottobre del 2018, quando su queste stesse colonne lanciavamo l’idea di far diventare alcuni paesi della zona delle “gallerie d’arte a cielo aperto”, riempiendoli di opere di “street art”. In quell’articolo, ci riferivamo in particolare a Chiusi Scalo e Chianciano. Due agglomerati urbani che non hanno l’allure dei centri storici medievali o rinascimentali e che a nostro avviso hanno anche bisogno, entrambi, di qualche tocco di colore che mitighi la bruttezza di certi edifici, di certe facciate spoglie e ingrigite dal tempo di certi muraglioni che no sono antichi e neanche belli… Due agglomerati urbani moderni, che negli anni 50-60-70 hanno avuto una crescita tumultuosa e un po’ disosrdinata, che ne ha fatto due punti di riferimento commerciali e di servizi per un territorio vasto. Poi il declimo, le saracinesche chiuse, le vetrine vuote e le insegne al neon spente. A Chianciano gli alberghi e le pensioni, a Chiusi Scalo i negozi e le botteghe artigiane rimasti scatole vuote, desolate, tristi.
La “street art”, che tra l’altro imperversa in tutte le città del mondo, grandi, medie e piccole, dunque come una pennellata di vita, come segnale di rinascita…Anche culturale, perchè gli artisti che dipingono i “murales” non sono artisti banali o di serie B, tutt’altro. La street art è una delle nuiove forme espressive più dirompenti e allo srtesso tempo, più “democratiche”, essendo fruibile da tutti a costo zero. Si può ammirare camminando per strada, senza pagare il biglietto come ad una mostra. Noi su Primapagina abbiamo insistito molto, da allora, senza grandi risultati a dire il vero. Ma qualcosa si è mosso. A Chianciano per esempio, è stato dipinto il muraglione a lato della strada che costeggia il campo sportivo. E di recente una scalinata del centro storico. Autrice dell’opera, in questo caso, Ilenia Massai, talento vero, che ha voluto caratterizzare quella scalinata con riferimenti alle donne al tema dell’uguaglianza di genere. Arte e impegno civile insieme.
Un lavoro ben fatto e anche di valore politico-sociale. La stessa Ilenia Massai si era fatta notare per alcune opere realizzate a Torrita di Siena sul tema della Resistenza e in recedenza alcuni dei murales “storici” sul muro della stazione di Montallese. Il “cane che salta” era opera sua. “Un’opportunità unica per sensibilizzare sulla tematica dell’uguaglianza di genere, valorizzare il talento locale e creare un punto di riferimento per la comunità. Le opere d’arte sono infatti strumenti potenti per celebrare, onorare e dare voce alle donne, mettendo in luce le loro storie, le loro lotte e le loro conquiste. Un’iniziativa che arricchisce il tessuto culturale e sociale della zona, promuovendo valori di inclusione, diversità e rispetto”. Così il sindaco chiancianese Andrea Marchetti ha commentato la “scalinata dipinta” da Ilenia Massai.
Non solo una cosa ben fatta, anche un esempio da seguire. A noi che siamo sempre stati e siamo ancora “di sinistra”, fa un po’ specie che su un tema di questo genere (l’utilizzo della street art per abbellire i paesi e per lanciare dei messaggi) una amministrazione appoggiata dal centro destra si sia dimostrata più sensibile, ricettiva e dinamica di amministrazioni di sinistra come quelle di Chiusi, che invece hanno nicchiato parecchio e non hanno avuto il coraggio di osare, se non con qualche “ritocchino” qua e là (il rifacimento dei murales di Montallese, il casotto dei bagni pubblici ai giardini e quello alla stazione ferroviaria, l’interno della Biblioteca comunale…), eppure così come a Chianciano c’è Ilenia Massai, a Chiusi c’è per esempio Luca Falco Poggioni che fa opere straordinarie. Ma non è detto che gli artisti debbano essere per forza locali…
Ci auguriamo che Chiusi segua l’esempio della “cugina” Chianciano. La giunta attuale della città di Porsenna ha ancora due anni di mandato. Il tempo per qualche opera di street art bella e visibile c’è. E di spazi adatti sia su edifici pubblici che su edifici privati ce ne sono a decine. Alcuni li avevamo addirittura segnalati.
Se le opere sono belle (e spesso lo sono) possono diventare una attrazione turistica, motivo per venire o tornare in paesi usciti dai radar. E se parte la corsa, la cosa può diventare anche motivo di attrazione per artisti giovani e meno giovani. Può fare insomma da detonatore per sperimentare linguaggi culturali più attuali. Per stare al passo coi tempi e creare circuiti virtuosi. A Chianciano, a a Torrita, a Sinalunga qualcosa in tal senso è stato fatto. noi lo abbiamo sempre segnalato. Vedi il caso delle opere di Sara Auricchio a Sinalunga.
Ne vogliamo riparlare anche a Chiusi?
m.l.