“RIDATECI IL FRECCIAROSSA, ANZI PIU’ DI UNO”, 44 SINDACI SENESI E ARETINI SCRIVONO A GIANI PER PREMERE SU TRENITALIA. IL LIBRO BIANCO DI UNIONCAMERE: SUL FRONTE TRASPORTI SIENA STA MALE

martedì 26th, marzo 2024 / 19:05
“RIDATECI IL FRECCIAROSSA, ANZI PIU’ DI UNO”, 44 SINDACI SENESI E ARETINI SCRIVONO A GIANI PER PREMERE SU TRENITALIA. IL LIBRO BIANCO DI UNIONCAMERE: SUL FRONTE TRASPORTI SIENA STA MALE
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Qualche giorno fa, prima dell’iniziativa pubblica di sabato 23 su Alta velocità e trasporto pubblico, il Sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini ha inoltrato al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, una lettera aperta per chiedere il ripristino immediato delle fermate AV ed il rafforzamento della stazione di Chiusi. Lettera firmata da 44 sindaci delle Province di Siena e Arezzo che rappresentano un’area vasta di oltre 250 mila abitanti, e trasmessa per conoscenza
all’Assessore ai Trasporti della Regione Toscana Stefano Baccelli, agli Amministratori Delegati di Trenitalia e RFI.
Ad oggi – si legge nella lettera – esiste un deficit infrastrutturale per una area vasta che comprende la Valdichiana, la Valtiberina, il Casentino, la Valdorcia, l’Amiata e il Trasimeno, territori che rischiano di essere sempre più marginalizzati e in favore dei quali è necessario e in tempi brevi dare una risposta alla richiesta di mobilità sostenibile che proviene dai cittadini.
Per queste motivazioni si pone la necessità, pur nel rispetto delle caratteristiche di “alta velocità”, di aumentare i punti di raccolta dei passeggeri inserendo alcune fermate intermedie che consentano ai cittadini e alle imprese di avere la possibilità di utilizzo dei treni AV.
Per questo si chiede al Presidente Giani, in modo che possa intervenire tempestivamente e con i mezzi disposizione, già dal prossimo cambio orario, di per ottenere l’incremento dei treni AV nella stazione di Arezzo e il ripristino e l’aumento degli stessi nella stazione di Chiusi-Chianciano Terme, alternando gli orari tra le 2 stazioni e garantendo coppie di andata e ritorno verso nord e verso sud nella stessa giornata.
Si chiede inoltre al Presidente della Regione di sollecitare a Trenitalia il potenziamento dei rispettivi nodi di scambio con i servizi Regionali e Intercity, per il collegamento “metropolitano” delle stazioni di Arezzo e Chiusi sia nelle fasce orarie scoperte dal servizio AV sia per fornire una alternativa, anche economica e più accessibile ai nostri cittadini.
Questa iniziativa si lega anche alla protesta messa in atto dai Consiglieri Regionali PD, rappresentati dal Capogruppo PD Vincenzo Ceccarelli che la scorsa settimana ha chiesto maggiore impegno ed investimenti da parte di Trenitalia e RFI oltre all’impegno del Governo, azionista unico di FS, per sostenere e tutelare il trasporto regionale e garantire ai pendolari l’affidabilità del servizio ai livelli previsti dal contratto”.
La lettera ricalca le rivendicazioni del Comitato Opzione Zero e quello che su queste colonne abbiamo sempre sostenuto circa le fermate dei treni AV e degli IC.
Adesso, dopo il successo dell’incontro di sabato 23 a Chiusi che ha visto insieme sindaci, consiglieri regionali (Elena Rosignoli), Legambente e Comitati, le richieste acquistano maggiore forza. E per Rfi e Trenitalia sarà più difficile tergiversare o far finta di niente.
Intanto la Unioncanere Toscana (l’associazione delle Camere di Commercio) ha preentato un Libro Bianco delle Infrastrutture che vorrebbe essere una mappa degli interventi ritenuti più urgenti dal sistema produttivo regionale.

Una fotografia quella scattata da Unioncanere dalla quale emerge un dato: tra le cinque priorità considerate ’indifferibili’, a livelo regionale, quattro insistono sull’area fiorentina: la nuova pista di Peretola, la terza corsia della Firenze-mare, il potenziamento della Fi-Pi-Li, la linea ferroviaria Firenze-Viareggio, con in più il Corridoio Tirrenico.

La maggior parte degli interventi ritenuti indispesabili riguarda dunque l’area con più alta densità di popolazione della Regione e maggior sviluppo industriale, tra Firenze e il mare per intenderci, con la Toscana meridionale (Arezzo-Siena-Grosseto) e le aree interne più deboli che rimangono fuori quadro.

Per il senese il libro bianco Unioncamere individua tra le priorità di fascia 1 il completamento della Due Mari (Grosseto-Fano); la stazione in linea MediaEtruria sulla quale però sottolinea che sussistono “resistenze molto forti, anche da parte della Regione” e che “è necessario realizzare un progetto – si legge nel documento – che trovi ampia condivisione da parte del territorio potenzialmente servito dalla stazione Alta velocità, a partire dalla collocazione della stessa”. Come dire che il progetto Creti, stante il dibattito in corso potrebbe non rispondere a questi requisiti. Passo indietro anche delle Camere di Commercio che sone state tra i primi e principali sponsor della Media Etruria?

Terzo punto, la linea ferroviaria Siena-Empoli, di cui si auspicano raddoppio e elettrificazione e, come priorità di fascia 2 (cioè inferiore), il potenziamento della Siena-Chiusi e della linea Asciano-Monte Antico. Oltre al completamento del raccordo tra la Siena-Bettolle la E78 (che sarebbe la Due Mari)… Questa come unica miglioria per raggiungere il mare, a Grosseto, dalla Valdichiana nord mentre dai comuni più a sud le alternative restano ancora i tornanti del Monte Amiata o quelli della Foce e poi di Montalcino prima di raggiungere Paganico. Strade belle per il Giro d’Italia o per la Tirreno-Adriatico, ma non per viaggiarci. Per di più uguali a 60 anni fa…

Il Libro Bianco fa sapere che Siena si colloca al nono posto in Toscana (su 10 province) e 88a in Italia per ’Trasporti e logistica’, prima in Toscana e nona in Italia per utilizzo dell’energia a disposizione, settima in Toscana e 62a in Italia per propensione al digitale, ultima tra i capoluoghi toscani e 76a in Italia nella classifica ’Green&Smart’ che riunisce i temi della sostenibilità ambientale e del digitale. Insomma, tranne che per l’energia (su cui forse pesa anche l’utilizzo della geotermia che non  senza peccato né senza polemiche) sul resto Siena sembra essere una provincia che arranca su tutti i fronti.

Che in provincia di Siena ci sia anche un nodo ferroviario e stradale rilevante come quello Chiusi sembra che né il libro Bianco di Unioncamere, né chi alla fine prende le decisioni sulle priorità e sul che fare, lo consideri. Ecco un’altra, ennesima, riprova della marginalità e del progressivo impoverimento strutturale delle aree interne meno popolate e più deboli economicamente, con buona pace della celebratissima Valdorcia patrimonio Unesco, del boom turistico di città come Montepulciano o Cortona, di scoperte sensazionali come i Bronzi del Bagno Grande a San Casciano, degli etruschi, dei romani e dei longobardi, delle squadre di basket in A2, che Siena adesso sogna solo di notte, di grandissmi vini come il Nobile e il Brunello… Sarà perché il nodo di Chiusi è troppo a sud del territorio toscano e senese ed è quasi in Umbria?

Al Comitato Opzione Zero che sta portando tutti dalla sua parte nella battaglia contro la Media Etruria e per la valorizzazione delle stazioni di Chiusi e Arezzo, proponiamo un piccolo investimento: acquistare uno stock di cartine geografiche da regalare ai capi di Unioncamere e ai presidenti della Camere di Commercio, alla consigliera regionale Anna Paris, al professor Maggi, alla sindaca di Siena Nicoletta Fabio e a quanti ancora oggi continuano a baloccarsi con la bufala della Media Etruria in mezzo al nulla, quando di interventi da fare, spendendo gli stessi soldi ce ne sarebbero molti di più e più utili.

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