MONTEPULCIANO, CROLLO MURA DI COLLAZZI: PER I CONSULENTI DELLA PROCURA CI FU IMPERIZIA E IMPRUDENZA NEI LAVORI

lunedì 26th, febbraio 2024 / 12:24
MONTEPULCIANO, CROLLO MURA DI COLLAZZI: PER I CONSULENTI DELLA PROCURA CI FU IMPERIZIA E IMPRUDENZA NEI LAVORI
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MONTEPULCIANO – L’associazione il Bersaglio, con un comunicato diffuso a mezzo social, fa sapere che “nei giorni scorsi è stata depositata la consulenza disposta dalla Procura di Siena nel procedimento penale relativo al crollo delle mura di Collazzi“. E fa sapere anche, l’Associazone il Bersaglio, che “detta relazione ha evidenziato che i lavori si sarebbero dovuti fermare alla fase di taglio della vegetazione infestante e, successivamente, a valle di uno studio dettagliato, effettuare i lavori di movimento terra che poi hanno causato il crollo”.

Il comunicato de il Bersaglio continua così, citando ancora la relazione: “Queste lavorazioni sono state eseguite senza effettuare le necessarie valutazioni sulla struttura che risultava già al limite di equilibrio come era verificabile dopo la pulizia della vegetazione. Le modalità di affidamento ed esecuzione dei lavori hanno inciso in maniera determinante sull’evento. I lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte e in ossequio a regole di diligenza, prudenza, perizia e pertanto il crollo poteva essere evitato”.

“La relazione prosegue – scrive ancora il Bersaglio – affermando che visto lo stato di conservazione delle mura di Collazzi non è possibile escludere la possibilità di ulteriori crolli, con pericolo per la pubblica incolumità, individuando una serie di accorgimenti da porre in essere subito ed in effetti ciò corrisponde a quanto realizzato nei giorni scorsi dal Comune, proprio in quanto sollecitato da predetta relazione. Il Consulente della Procura ha precisato che tali precauzioni dovranno rimanere in essere fino all’intervento di consolidamento della struttura muraria”.

Detto questo l’Associazione Il Bersaglio precisa che continuerà a seguire l’evoluzione de procedimento penale (partito da un suo esposto) e ad informare la popolazione.

La relazione depositata in Procura è di fatto un “atto di accusa” piuttosto pesante nei confronti di chi ha eseguito i lavori di movimento terra e di chi li ha affidati e diretti. Cioè della struttura tecnica e politico-amministrativa del Comune di Montepulciano che non avrebbero usato criteri di “diligenza, perizia e prudenza” nell’intervento seguito al taglio della vegetazione, senza tener conto peraltro della stessa evidenza sullo stato di quella porzione di mura, emersa chiaramente dopo la ripulitura dalla vegetazione.

Manna dal cielo per le opposizioni e per chi sfiderà il centro sinistra alle ormai imminenti elezioni amministrative. E un bel macigno che si abbatte anche sulle ancora più imminenti primarie del Pd previste a inizio marzo, con il sindaco uscente Michele Angiolini che dovrà vedersela con lo sfidante Riccardo Pizzinelli, che è architetto e da sempre un cultore della tutela dell’assetto urbanistico e archietteonico di Montepulciano. Una città che – vale la pena ricordarlo –  vive un momento straordinario dal punto di vista turistico (con non pochi problemi legati all’overtourism) grazie soprattutto al suo straordinario vino, prima Docg d’Italia, ma che è e resta uno degli esempi più belli e più importanti di architettura rinascimentale d’Europa, una splendida prova d’artista collettiva cui lavorarono le migliori “archistar” del ‘400 e del ‘500 e che è rimasta in buona misura intatta.  Per questo motivo Montepulciano merita tutte le attenzioni possibili anche quando si va a tagliare una siepe, a ripulire una scarpata o a mettere le mani su un muro di cinta o una facciata. Non averlo fatto nel caso della ripulitra della scarpata di Collazzi è uno scivolone grave.

m.l.

 

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