MONTEPULCIANO, MAXI RISSA TRA STUDENTI. IL PRESIDE: “STA DIVENTANDO UNA MODA”. UNA GENERAZIONE DI INVISIBILI

martedì 27th, febbraio 2024 / 11:22
MONTEPULCIANO, MAXI RISSA TRA STUDENTI. IL PRESIDE: “STA DIVENTANDO UNA MODA”. UNA GENERAZIONE DI INVISIBILI
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MONTEPULCIANO – Diciamolo subito: le risse e le scazzottate tra studenti dentro o nei presssi della scuola ci sono sempre state. Un tempo, negli anni ’60-70, più che altro per motivi politici. Ma anche per altro. Però oggi, se una cosa del genere accade fa più impressione, perchè ci siamo meno abituati. Come nel caso delle manganellate della Polizia agli stdenti ed altri manifestanti a Pisa, a Firenze, a Roma, a Napoli, a Torino… Ovviamente dire che non ci siamo abituati non significa che vada bene così, tutt’altro.

A Montepulciano, sabato scorso, non c’era nessuna manifestazione Pro Palestina o in memoria di Navalny, o per i due anni della guerra in Ucraina, ma una rissa è scoppiata lo stesso. Una mega rissa, che ha coinvolto un numero molto elevato di studenti. E’ successo intorno alle 13, a scuola chiusa, nel piazzale dell’Autostazione dove gli studenti aspettavano i pullman per tornare a casa. Qualcuno pare sia finito anche in ospedale.

Ma la cosa più grave, rilevata dal Preside delle scuole superiori poliziane prof. Marco Mosconi con una certa preoccupazione,  è che “mentre molti se le davano di santa ragione, molti altri sono rimasti a guardare senza intervenire e senza cercare di fermare la scazzottata”, come se stessero assistendo ad un film, o a un videogioco. Il Preside ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a studenti, genitori e docenti invitando tutti a fare la propria parte per avere un clima sereno e pacifico dentro e fuori della mura scolastiche. Nella lettera, il preside Mosconi esprime preoccupazione perché il fenomeno sarebbe in aumento, “quasi una nuova moda”, quella di prendersi a cazzotti. Sottintendendo che dietro a qyuela nuova moda potrebbe esserci la noia, il vuoto di valori e di riferimenti. Il diroigente scolastico invita i genitori “a farsi parte attiva nell’educazione dei loro figli, trasmettendo loro i valori del reciproco rispetto”. E qui c’è un velato j’accuse verso le famiglie, evidentemente un po’ distratte.  Il Prof. Mosconi, nella lettera, anticipa di “aver allertato le autorità competenti, compresi i Carabinieri affinché collaborino con la scuola per garantire la sicurezza di tutti gli studenti eper affrontare questo proiblema con la massima serietà”.

Più che la maxi rissa in sé, a preoccupare è la frequenza di certi episodi, il ripetersi di essi, l’assuefazione da parte degli stessi studenti che assistono e non intervengono…  In poche parole l’indifferenza generale e nello stesso tempo la facilità con cui si passa a menare le mani. Nella tranquilla e splendida Montepulciano, non in un quartiere degradato alla periferia di una metropoli.

E’ del tutto evidente e non ci vuole di essere sociologi per capirlo, che i ragazzi, gli adolescenti di oggi, vivono, pensano e agiscono in maniera diversa dai loro genitori e dai loro nonni (che sono quelli che erano studenti negli anni ’70, quando ci si menava facilmente tra rossi e neri), sono “nativi digitali” e frequentano mondi virtuali più che i mondi reali.

Fateci caso: quanti under 35 si incontrano agli spettacoli teatrali del territorio, alle presentazioni di libri, alle iniziative politiche, ai convegni su arte, storia o archeologia e anche nei comitati di protesta? Pochi. Non sono molti neanche quelli tra i 15 e i 35 anni che vanno aad ascoltare le rock band nei pub o a vedere le partite di calcio o di volley o di basket, a meno che non siano in qualche misura coinvolti direttamente. Il pubblico di tutto ciò è fatto ormai quasi esclusivamente da gente over 40, in molti casi over 60…  I ragazzi, gli adolescenti, ma gli under 35 in genere, li puoi vedere e incontrare davanti a un bar all’ora dell’aperitivo. E non tutti i giorni. Poi? Poi scompaiono e non li vedi più. Non sai cosa fanno, cosa leggono, se leggono, come la pensano, che film guardano (per lo più sul Pc perché al cinema, come a teatro non li vedi mai), che musica ascoltano. Un’idea sulla musica te la puoi fare sentendo quella che trasmettono nei bar… Ma è sufficiente? Del “popolo dei ragazzi” ci accorgiamo solo se e quando in 50 si prendono a cazzotti mentre aspettano il pullman… E se il preside del Liceo ti scrive a casa, preoccupato.

A 18 anni si vota. Nei comuni che andranno alle urne a giugno, di fatto la campagna elettorale è già cominciata, a Montepulciano per esempio è in corso quella per le primarie del Centro Sinistra che si terranno il 10 marzo, ma quanti giovani tra i 18 e i 30 anni si sono fatti coinvolgere o si son visti alle varie iniziative pubbliche di confronto? Meno di quelli coinvolti nella rissa all’autostazione sabato corso.

Ma la domanda è: sono i ragazzi che non si fanno coinvolgere e “vivono altrove” o è il resto del mondo che non li vede e non ha idea di cosa fare per coinvolgerli o quantomeno per interessarli e spingerli a fare qualche domanda?

m.l.

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