ENNESIMA STRAGE SUL LAVORO: A FIRENZE MORTI, FERITI E DISPERSI IN UN CANTIERE DELLA ESSELUNGA

venerdì 16th, febbraio 2024 / 15:04
in Cronaca
ENNESIMA STRAGE SUL LAVORO: A FIRENZE MORTI, FERITI E DISPERSI IN UN CANTIERE DELLA ESSELUNGA
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Un crollo si è verificato stamani in un cantiere a Firenze, in via Mariti, alla periferia della città, zona Rifredi, dove è in corso la costruzione di un supermercato della Esselunga: tre morti accertati, tre feriti non in pericolo di vita e due dispersi, questo il bilancio tragico del crollo.

A travolgere i lavoratori sarebbro state delle grosse travi portanti che hanno ceduto e si sono accartocciate “tutte concentrate su un punto” dove si trovavano gli operai al lavoro. Una situzione drammatica. “Come un terremoto”, riferiscono dei testimoni. Al momento del crollo nel cantiere c’erano circa 50 persone. Nei pressi anche un pulmino pieno di bambini, per fortuna non coinvolti e rimasti tutti illesi. Il fatto è avvenuto questa mattina, intorno alle 9,00. Squadre di soccorso tutt’ora impegnate nella ricerca dei dispersi. Stanno intervenendo anche unità cinofile. “Le ricerche sono sotto il solaio in questo momento e all’opera c’è un team Usar che si muove sia con esperti nelle penetrazione delle macerie e poi con i cani che stanno fiutando, ma anche con la strumentazione per cercare di captare qualsiasi segnale che possa arrivare da sotto la macerie. E’ un lavoro complesso – dice il coordinatore delle operazioni – per la grande quantità di materiale crollato”.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo. Il cantiere è finito sotto sequestro. I tecnici della Asl stanno ascoltando personale del cantiere.

Appena si è diffusa la notizia del gravissimo ennesmo incidente sul lavoroun gruppo di cittadini e antagonisti ha improvvisato una protesta davanti al cantiere di via Mariti. “Quella di Firenze è una tragedia inaccettabile che si ripete dentro la logica del subappalto e degli appalti al massimo ribasso che deve essere contrastata a livello nazionale per questo proporrò per la prossima settimana anche agli altri sindacati un’iniziativa generale”. Così, il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Il sindaco di Firenze Nardella ha proclamato lutto cittadino per domani con sospensione di tutti gli eventi.

L’incidente verificatosi questa mattina è grave per le proporzioni del crollo, per il numero di vittime (che potrebbe anche aumentare, purtroppo) e perchè è avvenuto in un grande cantiere, per la costruzione di un grande supermercato di un grande gruppo impenditoriale (Esselunga), non in un cantiere periferico gestito alle meglio… E anche per il fatto che è avvenuto a Firenze. In Toscana, dove ancora una certa attenzione alle norme c’è.  Per di più, il crollo devastante è avveuto a meno di 24 ore dall’annuncio del’approvazione del progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto.

Quasi un tragico, quanto beffardo richiamo alla prudenza, a non fare cazzate, perché un Paese in cui si muore con drammatica facilità e frequenza sul lavoro nei cantieri edili (e non solo nei cantieri edili), ipotizzare opere faraoniche da miliardi di euro e anni e anni di lavori, fa tremare i polsi e alimenta cattivi pensieri. Lo stretto di Messina è una della aree più sismiche d’Italia (forse del mondo) con rischio di terremoti di magnitudo superiore ai 6 gradi della scala Richter molto alto, è anche una delle più ventose di tutto il Mediterraneo. Costruire un ponte a campata unica in quel punto è una scommessa che fa a cazzotti con la ragione, anche perché strade e ferrovie da una parte e dall’altra dello Stretto non è che siano il massimo. Anzi sono da terzo mondo. Intanto a Firenze, nella bellissima e civilissima Firenze, culla del Rinascimento italiano si scappano morti, feriti e dispersi per costruire semplicemente un supermercato. L’Italia è un paese meraviglioso, peccato che faccia acqua da tutte le parti e ormai, da rtempo per la verità, non riesce più nemmeno a tutelare chi lavora. Qui, c’è gente che la mattina si alza presto, indossa una tuta e un casco, ma non sa se tornerà a casa, perché il lavoro è diventato pericoloso. Più di quanto non lo sia sempre stato.

Nella foto (Globalist) immagini della zona in cui è avvenuto il crollo con i Vigili del Fuoco a lavoro.

 

 

 

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