L’AMICIZIA CON PARRETTI, POI UN OMICIDIO EFFERATO, DUE DIROTTAMENTI AEREI… LA FINE DEL ROMANZO CRIMINALE DI LUCIANO PORCARI

giovedì 14th, dicembre 2023 / 17:46
L’AMICIZIA CON PARRETTI, POI UN OMICIDIO EFFERATO, DUE DIROTTAMENTI AEREI… LA FINE DEL ROMANZO CRIMINALE DI LUCIANO PORCARI
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ORVIETO – È stato trovato morto ieri mattina nella sua casa di Terni Luciano Porcari, un protagonista della cronaca, soprattutto quella nera, ma non solo, dagli anni ’70 fino ai ’90. Di lui si scrisse abbastanza anche sulle colonne di primapagina intorno al 1994. Il giornale era da poco sbarcato nell’orvietano e Luciano Porcari era di Orvieto.

Nel ’94, appunto, salì ai disonori della cronaca, per un omicidio: uccise con una coltellata alla gola la sua ex fidanzata, Roberta Zanetti, infermiera di 27 anni e sparò alla madre di lei, ferendola, ma non gravemente. Tutto ciò a Castel Viscardo. Un fatto efferato. Fu arrestato e rinchiuso nel carcere di Spoleto dove ha scontato la sua pena: 21 anni sui 26 che gli erano stati comminati. Classe 1939 Porcari all’epoca del fattaccio che lo portò in carcere era già noto alle cronache per una vita che sembrava già allora una storia da romanzo criminale.

Ventidue anni prima, nel 1972, in Costa d’Avorio, nell’aeroporto di Abidjan, aveva tentato di uccidere la moglie sparandole con una pistola poi aveva tentato di dirottare un aereo dell’Alitalia rimanendo ferito in un conflitto a fuoco con la polizia. Nel 1977 si rese protagonista di un altro dirottamento. Uno dei dirottamenti più lunghi di sempre nella storia dell’aviazione. Tenne in ostaggio decine di passeggeri e l’equipaggio di un Boeing della compagna spagnola Iberia tra Abidjan, Torino, Varsavia e Zurigo dove fu infine costretto ad arrendersi. Spiegò di averlo fatto nel tentativo disperato di portare con sé in Italia i figli avuti dalla prima moglie, una giovane donna della Costa d’Avorio.

Nel ’94, il fatto già raccontato: quando il tribunale decise di toglierli la figlia che aveva avuto con Roberta Zanetti, fece irruzione prima in casa dei genitori dei lei, sparando alla madre della donna, ferendola di striscio, poi si barricò in casa con l’infermiera e al termine di un lungo e drammatico confronto con il magistrato Paolo Micheli che aveva tentato di convincerlo a liberare la ragazza, la uccise con un coltello, come in un film poliziottesco di serie B.  Ma non era un film.

Tra i due dirottamenti e di quel delitto, Luciano Porcari aveva fatto parlare di sè per l’amicizia con un altro orvietano poi diventato famoso: Giancarlo Parretti, il cameriere, prima ad Orvieto, poi in Sicilia, che diventò “il leone di Orvieto”, ovvero il finanziere d’assalto che riuscì a comprarsi la Metro Goldwin Mayer… Due amici inseparabili, due giovani avventurieri spregiudicati, alla spasmodica ricerca del successo, dei soldi, delle belle donne. Erano gli anni ’70-80, quelli dell’ascesa di Craxi, dell’Italia da bere, delle ballerine. In molti provarono a far soldi rapidamente cercando di sfruttare il momento. Sembrava un nuovo boom…  Così girava il mondo in quel periodo. Tra la finanza d’assalto e le sparatorie, però, c’è una bella differenza.

Porcari poi deviò verso una deriva di violenza, soprattutto verso le “sue donne”,  la prima moglie e la seconda compagna (con entrambe aveva avuto dei figli) e delle quali probabilmente non riusciva a sopportare l’autonomia o il distacco, secondo una logica di possesso maschilista che lo vide prima tentare un omicidio e poi commetterne un altro. E nel mezzo quelle due avventure dei dirottamenti, con sparatorie, sequestri di persona e trattative febbrili e con alla base la stessa logica di possesso anche verso i figli avuti con le due donne. Luciano Porcari è stato l’unico uomo al mondo a dirottare due aerei, anche se il primo fu solo un tentativo.

Dopo essere uscito dal carcere, nel 2015, non si è smentito ed ha cominciato la sua terza vita, da uomo di nuovo libero e in pari con la giustizia, ma con la mente abbacinata da una sorta di mitomania esasperata: ha cominciato a inviare alle Procure di mezza Italia le sue verità (poco probabili) su molti affari internazionali, misteri e fatti di cronaca e ha subito violato gli obblighi di firma, facendosi arrestare ancora. A Bolsena. E’ morto a 83 anni, in casa, in circostanze poco chiare, ma per ora gli inquirenti ritengono che si tratti di cause naturali. Il dirottatore con la pistola facile ha finito la sua corsa.

m.l.

 

nella foto (Tgcom 24) Luciano Porcari durante un processo. 

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