CHIUSURA FILIALI MPS. IL SINDACO DI SINALUNGA PROTESTA. LA DESERTIFICAZIONE SOCIALE DI CENTRI STORICI E FRAZIONI CONTINUA
SINALUNGA – La banca Monte dei Paschi per ora non chiude le filiali di cui aveva annunciao il taglio, ma la decisione è solo rinviata. Tra gli sportelli destinati alla soppressione quello di Piazza Garibaldi a Sinalunga (centro storico) e quello di Abbadia di Montepulciano. L’utenza del primo avrebbe dovuto far riferimento alla filiale di Pieve di Sinalunga, mentre per il secondo alla filiale di Montepulciano Stazione. Tutto rimandato al 15 gennaio. Ma nelle more del rinvio, qualcuno prova a scongiurare la chiusura. Il sindaco di Sinalunga Edo Zacchei, per esempio. Il quale ha colto la palla al balzo per scrivere una lettera aperta alla dirigenza Mps:
“Dopo aver appreso del rinvio del percorso di ottimizzazione della banca M.P.S., che prevedeva anche la soppressione di due sportelli in provincia di Siena, tra cui quello del capoluogo del Comune di Sinalunga, sono a rilanciare la necessità di un incontro per confrontarsi su questa ipotesi che risulta al momento solamente posticipata.
Il Monte dei Paschi rappresenta per il territorio senese un elemento d’identità culturale, che per secoli ha accompagnato la crescita di generazioni, ed è tutt’oggi segno distintivo di un’area meravigliosa per la sua cultura, il paesaggio e le offerte che questa terra custodisce
Chiudere le filiali significa impoverire un territorio, allontanare migliaia di cittadini da servizi essenziali, demolire il rapporto identitario che le comunità hanno con l’istituto del Monte dei Paschi. Sarebbe il momento di costruire e rilanciare un nuovo patto tra Banca e comunità, che non dovrebbe basarsi su un allontanamento ma su un avvicinamento alle esigenze e necessità reciproche di Banca e Territorio. Sono pienamente consapevole che il sistema bancario si sta evolvendo e modificando, ma questo processo deve essere gestito e guidato senza creare scollamenti con gli utenti. Le evoluzioni tecnologiche hanno bisogno di tempi di attuazione che a volte non collimano con le necessità organizzative e finanziare.
Ci sono ancora modi e tempi per accompagnare questo processo di ottimizzazione, perché possa essere un nuovo progetto di avvicinamento alle necessità dei nostri cittadini.
Questo territorio senese che tanto ha dato alla Banca merita attenzioni e sensibilità diverse”.
Così scrive il primo cittadino sinalunghese, e anche il suo collega poliziano Michele Angiolini fa notare che quello di Montepaschi è l’unico sportello bancario presente ad Abbadia di Montepulciano e chiuderlo significa penalizzare la frazione.
Ovviamente – fa sapere la banca – le filiali verrebbero chiuse, lasciando comunque operativo lo sportello automatico (Bancomat), ma ai due sindaci questo non sembra sufficiente.
Ha ragione Zacchei, il problema è anche di rispetto dei territori, dei cittadini che non meritano di assistere ad un costante, progressivo e inesorabile impoverimento del tessuto commerciale e di servizi in nome dell’adeguamento tecnologico e della famigerata “razionalizzazone” o “ottimizzazione” che dir si voglia. E’ vero che molte operazioni bancarie oggi si possono fare anche tramite bancomat, da casa o tramite telefonino con l’home banking, ma la presenza di una filiale con il personale a cui rivolgersi è un’altra cosa, soprattutto per per alcune fasce di popolazione, quelle che hanno meno dimestichezza con la tecnologia, quelle più anziane, quelle che hanno più difficoltà a muoversi e a recarsi alla filiale del paese vicino…
Tutto si può fare anche on line, certamente, ma la chiusura delle filiali bancarie, così come delle biglietterie delle stazioni, degli uffici postali, dei negozi di vicinato, perfino dei bar e delle scuole è lo specchio di una desertificazione sociale inarrestabile e inesorabile, che sta trasormando centri storici e frazioni in ghost town dove la gente mangia e dorme, ma tutto il resto deve farlo altrove… Non è questa la strada verso il futuro.
La filiale della Pieve e quella di Sinalunga paese sono divise da una salita, da forse un km. Per quale motivo dovrebbe tenere due banche aperte?
X Fabio. Mi diresti per favore quale era il motivo per il quale prima l’MPS le teneva aperte ? Che non sia una cervelloticità per la quale le tenesse aperte forse è noto a tutti e forse perchè avevano un bilancio in attivo, ma guarda caso adesso per note vicende di restringimento dei bilanci vengono chiuse.La risposta non è nella salita o meno ma nella economicità della gestione. Partiamo dal presupposto che anche la Banca è un servizio pubblico e cioè soddisfa esigenze pubbliche nella maggior parte dei casi ma la commistione fra servizio pubblico e proprietà privata guarda caso faccia intendere che per rimodellare i profitti sia meglio chiudere uno sportello che serviva comunque al pubblico o che perlomeno copriva una esigenza pubblica.Qui non siamo di fronte ad una salita lunga 1 km od ad una discesa, ma siamo di fronte all’avvalorare un principio che è quello facilmente sorvolato che quando il profitto esiste allora se ne possono aprire anche tre o quattro di sportelli, ma quando il profitto si riduce se ne possono chiudere anche uno, due od anche tre e via dicendo.C’è chi questa cosa la faccia passare come normalità osservandola come tale e non tiene conto della pressione effettuata sul lavoro che deve spostarsi da un luogo ad un altro, della messa in quiescenza o meno dei soggetti che vi lavorano, del maggior sforzo che deve fare chi della banca se ne serva. Parametri questi che se ampliati anche ad altre aree e comparti produttivi mostrano una totale inosservanza delle prerogative del servizio pubblico compreso quella delle necessità di chi ci lavora, perchè tutto è assoggettato al principio della redditualità,che in altre parole si potrebbe chiamare anche ”profitto”.E allora mi ritorna in mente che quando andavamo a scuola ci si insegnava che le banche erano quelle istituzioni che prendevano i soldi da chi li deteneva e li davano a chi non li deteneva , o per meglio intendere erano quelle istituzioni che gli inglesi declamavano che ti davano l’ombrello quando c’era il sole e te lo toglievano quando pioveva.Dal momento che tutto questo può essere scambiato per un discorso sarcastico ma anche se tagliato con l’accetta tutto questo è pura verità,ed è anche verità che le banche non siano un convento di benedettine od altra associazione caritatevole-anzi tutt’altro- ed è chiaro che guardino al loro profitto ma ciò che mi premeva avesse rilevanza è il fatto della soddisfazione di un interesse pubblico e quindi dal momento che l’economia che soprattutto loro contribuiscono a far si che venga creata,allargando il discorso e la visione ci appare un contesto che si serva delle banche per arrivare a determinare quelle finalità che dovrebbero essere chiamate ”sviluppo”. Con la chiusura degli sportelli si attua e si suggella un principio- fra l’altro come in ogni altra azienda- che è quelo tipico di come funzioni il mondo adesso: ” profit first and foremost ! ” E allora non lamentiamoci che al motore principale che è tale profitto siano assoggettati gli uomini che vi lavorano e quelli che se ne servano quando accettiamo-sembra di capire dall’altro intervento che ”in fondo sia cosa da nulla e trascurabile” se chiude un servizio.E tale discorso esiste e fà breccia perchè le persone sono asorbite da tale cultura e si identificano ed alla fin fine giustificano tutto questo.