CHIANCIANO, IL COMUNE PROGETTA LA DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DEL PLESSO SCOLASTICO “FEDERIGO TOZZI”. MA SALE IL TAM TAM DEI CONTRARI
CHIANCIANO TERME – Sta facendo discutere il progetto della giunta comunale di demolire per poi ricostruire di sana pianta il plesso scolastico ” Federigo Tozzi” situato in viale Dante.
L’edificio presenterebbe delle criticità, soprattutto riguardanti il rischio che potrebbe derivare da eventi sismici. Da qui la decisione di intervenire drasticamente con la demolizione e la ricostruzione.
Cosa questa che a molti non piace. Per esempio, Nicola Bettollini uno dei possibili candidati a sindaco alle prossime elezioni comunali di primavera con una lista “antagonista di sinistra” scrive in un post sui social “è noto che il nostro comune, è compreso in una zona a bassissimo rischio sismico, indi per cui non si comprende perché la maggioranza al potere faccia demolire e ricostruire un immobile pubblico, adibito a scuola per imminenti pericoli, causati da terremoti. Inoltre, faccio notare che la scuola è stata recentemente ristrutturata, attenendosi agli ultimi criteri del caso.
Abbiamo veramente bisogno di demolire e ricostruire, il tutto in tempi biblici, un plesso scolastico del genere?”.
Lo stesso Bettollini scrive inoltre che “la maggioranza degli addetti e dei genitori degli alunni è contraria al progetto”, e in effetti, anche alla nostra redazione sono giunte voci e segnalazioni di dissenso e di preoccupazione, soprattutto per il fatto che non è chiaro se la soluzione adottata dall’inizio dell’anno scolastico potrà perdurare fino al termine dei lavori o se servirà trovare situazioni diverse per alloggiare. Il cantiere durerà tre anni. Da scongiurare assolutamente – scrive Bettollini – l’ipotesi di utilizzo di containers (tipo quelli usati nelle zone terremotate), perché sarebbe una soluzione penalizzante per gli alunni del Comprensivo.
Chianciano, in fatto di demolizioni e ricostruzioni ha un precedente non proprio edificante, che è quello del Viadotto Ribussolaia, chiuso al transito dal 2018 (per criticità statiche dopo la verifica seguita al crollo del Ponte Morandi di Genova) e ancora, dopo 5 anni, ancora lì in attesa appunto di essere demolito e ricostruito.
Qualcuno nella cittadina termale fa notare che forse, prima dell’edificio scolastico che comunque qualche intervento di consolidamento lo ha subito, sarebbe più opportuno mettere mano ad altri complessi (ex alberghi anche famosi ed ex strutture commerciali) che versano da anni in condizioni, quelli sì, di abbandono, degrado e quindi anche di rischio.
Probabilmente nessuno farà le barricate contro la demolizione e ricostruzione della Scuola Federigo Tozzi, ma da settori della politica e della stessa società civile emerge quantomeno la richiesta di un confronto aperto e pubblico sul tema.
Come dicevamo, Nicola Bettollini si è autocandidato come figura antagonista e alternativa da un lato al centro destra (sia pure in versione civica) che governa attualmente Chianciano, dall’altro al centro sinistra che punterà a riconquistare il comune dopo due legislature di purgatorio, quindi fa il suo mestiere. Ma i “rumors” contrari al progetto si stanno propagando come un tam tam. Di sicuro la questione può diventare uno dei temi caldi della campagna elettorale.
Buongiorno Direttore.
Le invio il commento che ho lasciato sotto al post FB di Nicola Bettollini.
Caro Nicola, avevamo già avuto modo di confrontarsi sul tema e ti avevo chiaramente rappresentato tutte le motivazioni, azioni e procedure che hanno consentito e consentiranno la messa in atto di tale immensa opportunità.
Mi spiace che tu (non so per quale motivo, perché a differenza di altri non sei solito strumentalizzare…) fai considerazioni tecnicamente lacunose e superficiali e che “amministrativamente” sono fondate sul NULLA.
La scuola sarà realizzata perché ci è stata data – ripeto – la grande opportunità di realizzare un plesso nuovo ed all’avanguardia sotto ogni aspetto, cosa che sarebbe stato impossibile fare (risorse, tempistiche, delocalizzazione attività didattiche a più riprese) sul vecchio plesso.
Un plesso con criticità strutturali in condizioni sismiche, non efficientato energeticamente e con molte lacune da un punto di vista dell’abbattimento delle barriere architettoniche e dei sistemi di protezione antincendio.
I costi dell’operazione NON stanno assolutamente aumentando vertiginosamente e sono completamente coperti da fondi PNRR e GSE.
I ragazzi NON saranno assolutamente delocalizzati in container ed anche se vi potranno essere incrementi di iscrizioni all’istituto alberghiero (il trend in realtà dice altro…) in relazione al numero dei ragazzi oggi frequentanti le elementari, sarà possibile continuare a svolgere le lezioni temporaneamente all’istituto Artusi in cui – a differenza di ciò che qualcuno ipotizzava – ragazzi e corpo docente si trovano benissimo.
Chiudo per rispondere all’amico Antonio Falcone.
Ribadendo che si parla di una nuova scuola e quindi del futuro dei nostri ragazzi e pertanto che trovo assurdo (parere personale) che soprattutto forze di centrosinistra possano attaccare la bontà di certe linee di finanziamento, che piaccia o meno funziona in questo modo: se le somme sono destinate ad una tipologia di interventi non puoi chiedere che siamo dirottate altrove.
Poi si può discutere (e sai che concordo, pensando ad esempio al dissesto idrogeologico) sul fatto che ci siano settori per i quali non vengono stanziate adeguate risorse, ma pensare che una volta ottenute risorse per un progetto (A) poi si chieda di utilizzarle per un progetto (B) significa oltre non aver avuto a monte lungimiranza e capacità di programmazione, non avere minimamente idea di come funzionano certi meccanismi. E solo per mera informazione sappi/sappiate che avevamo ottenuto un doppio finanziamento (700.000 €) per la realizzazione del “centro giovani e famiglie”; abbiamo quindi chiesto di poterne dirottare uno [quello correlato alla stessa linea di finanziamento degli asili nido…] sulla riqualificazione del plesso scolastico a destinazione asilo 0-3 anni di Via Vesuvio. Non ci è stato concesso, abbiamo dovuto rinunciare e tali risorse hanno finanziato un centro giovani di un altro Conune. Giusto? Sbagliato? Ma questo è. Un caro saluto.
Damiano Rocchi
Assessore Comune di Chianciano Terme
Grazie assessore, sempre utile avere anche la versione ufficiale quando si parla di questioni riguardanti la pubblica amministrazione.