“SALVIAMO LA STAZIONE!” CHIUSI ALZA LA VOCE E NON E’ SOLA. MA LA POLITICA LATITA
CHIUSI – Era un flash mob, non una manifestazione nel senso classico del termine, ma alcune centinaia di persone si sono radunate oggi pomeriggio davantri alla stazione di Chiusi. Parola d’ordine “Salviamo la stazione, salviamo Chiusi”. Ma non è stata nemmeno una iniziativa campanilistica, solo chusina. Tra i presenti infatti c’era gente di Città della Pieve, di Cetona, dell’orvietano, di Chianciano… Un segnale forte, più forte dei clacson del tassisti e della tromba di Francesco Poggioni che hano accompagnato l’happening, quello lanciato dal Comitato-Associazione Opzione Zero. Un segnale forte alla politica, alle amministrazioni locali, alle due Regioni Umbria e Toscana, al Ministro Salvini. Giani, Donatella Tesei e lo stesso Salvini era come se ci fossero, impersonati da tre “maschere” cui sono state consegnate le 4.000 firme raccolte dal Comitato da giugno ad oggi.
Il flash mob, accompagnato anche da una bella “lenzuolata” in tutta Chiusi Scalo con le parole d’ordine e le rivendicazioni del comitato: “No alla stazione in linea”, “Sì all’alta velocità e alla valorizzazione delle stazioni di Chiusi e Arezzo”, “sì al Centro Merci”. Ai politici che non si son fatti vedere saranno fischiate le orecchie. Qualcuno c’era: il sindaco pievese Fausto Risini, per esempio, applaudito dalla folla e immortalato insieme alla ex sindaca di Chianciano Gabriella Ferranti.
Poi i consiglieri di opposizione della lista Chiusi Futura (Lelli e Capuccini), i Podemos, alcuni esponenti del Pd di Città della Pieve. Il sindaco di Chiusi Sonnini è arrivato dopo i fuochi, ma è comunque arrivato e si è intrattenuto con alcuni degli organizzatori.
C’erano quelli di Sinistra Civica ed Ecologista e del Movimento 5 Stelle. C’era il parroco di Chiusi Scalo e Vicario Generale della Diocesi Don Antonio Canestri.
Assenti ingiustificati tutti gli altri: sindaci, assessori, dirigenti di partito. Snobbare e ignorare iniziatve di piazza, convocate dal basso, in politica non è mai una buona idea, anche quando non si è d’accordo.
Detto questo, il flash mob è riuscito. L’inziativa ha acceso i riflettori sul problema. Ha fatto capire che Chiusi non vuole perdere la sua stazione e anzi la vuole rilanciare. E Chiusi in questa battaglia non è sola. In un ipotetico pallottoliere il punto l’ha segnato a proprio favore il comitato… La battaglia ovviamente non finisce qui. Il territorio e la politica sono avvisati. Non ha fatto una gran figura il mondo dell’informazione (giornali, tv, siti web) che forse ha avuto paura di farsi vedere con le telecamere e non si è visto. Qualcuno pubblicherà magari il comunicato stampa dei promotori, ma pubblicare i comunicati stampa non è informazione. E’ un’altra cosa.
Vuoi vedere che, sotto sotto, i politici “assenti”, sia di destra che di sinistra, vogliono la stazione in linea, perché muove più soldi e dà maggiore visibilità? Come disse qualcuno, pensare male è peccato, ma…
È solo per questo. Altri motivi non ci sono. O non reggono.
Soprattutto non reggono. Il fatto è che il peso politico di Chiusi e zone limitrofe, per demografia ed economia, è quello che è.
Mi trovano d’accordo anche le precedenti considerazioni di Giangiacomo Rossi e di Lorenzoni. Anche se devo dire qualcuno ha scritto in altre testate che erano presenti sia il Sindaco di Chiusi sia quello di Città della Pieve e che per la verità di cronaca il Sindaco di Chiusi si è fatto vedere alla fine cioè ” dopo i fuochi ma comunque è arrivato” come dice Lorenzoni, ma questo dimostra secondo me la veridicità di ciò che si vuol sottolineare e cioè dell’ambigua posizione di molti vertici locali del PD sia di Chiusi sia di altri Comuni circonvicini che avrebbero invece utilità che comprendesse anche i cittadini che rappresentano.Quando c’è da produrre dichiarazioni corampopulo come è avvenuto anche insieme ad altri soggetti sono tutti presenti come lo è stato ad Agosto in Piazza Garibaldi e spendono parole di speranza ma poi se ne guardano bene a dar forza alle istanze che hanno detto di sostenere, ad essere presenti durante il clou delle manifestazioni.
Siccome questo personalmente l’ho notato come del resto l’hanno notato altri, e tranne che tale critica possa essere dipesa da qualche mio ”appannamento di vista”- e nel caso ne chiedo scusa agli interessati- anche se sono state pubblicate quelle immagini scattate nel DOPO della manfestazione e pubblicate su questo Post, mi chiedo se chi scrive certi articoli (non parlo di Primapagina ma di altre testate) lo faccia per disavvedutezza professionale oppure per ”super attenzione” a non pestare i piedi in nessun modo alla politica sui comportamenti di chi sia stato scritto che era presente e che invece non lo era.Questo secondo me ha un valore, un valore che sembra essere forse da parte mia un riflesso puntiglioso,talvolta puerile e volutamente polemico, ma non si può non notare e non avere chiarezza nel dirlo, non nasconsendosi dietro ad un dito.Ed io sono solo un cittadino comune che ha notato una cosa e che la dice liberamente ma perchè altri non lo fanno anche se forse dentro di loro lo pensano ? E si badi bene non lo dico in senso ”provocatorio” ma dico questo proprio per stimolare la gente a capire in quale labirinto asfittico sia caduta la politica oggi e per cercare di far muovere qualcosa all’interno della mente delle persone che semprepiù è ”asettica” da certi avvenimenti e che dice che abbia perso ogni speranza di incidere sulla politica.E dico questo con tutti i miei limiti senza dubbio.
Le comparse “dopo i fuochi” e le dichiarazioni di facciata sono il classico colpo al cerchio e alla botte. La verità è che il politico locale non conta nulla nei consessi dove si conducono i giochi, e lo stesso vale addirittura per la maggioranza dei parlamentari. Un mio parente alla lontana è stato senatore in un collegio delle Marche e me lo ha confermato. Riferendomi testuali parole : “Guarda che noi mica contiamo un c…., non facciamo altro che ratificare decisioni calate apoditticamente dall’ alto”. Figurati che conta un sindaco di Chiusi o Città della Pieve, li cito entrambi a scopo “bipartisan”, ai fini di decidere se fare la stazione in linea o potenziare quella di Chiusi.
Non sono molto d’accordo-almeno in teoria- con quanto detto da Giangacomo Rossi in quanto di certo il potere e la volontà dei vertici politici incide,pesa ed indirizza i comportamenti degli esponenti in questo caso del PD locale e relativa maggioranza ma dal momento che a livello di dirigenza regionale il partito di cui si parla non è formato da sprovveduti,si dovrebbe intuire che se esistono due direzioni diverse e contrapposte per le quali si tiri il carro in due diverse direzioni,tutto questo non fà altro che ripercuotersi quando si esprimano i consensi elettorali e qui si potrebbe aprire un altro fronte che investe la memoria di chi vota….Quindi teoricamente ci dovrebbe essere uniformità da parte dei Sindaci con i loro cittadini quando manifestano la volontà in questo caso espressa dal Flash Mob.Il discorso di Rossi invece è un discorso solo realista che di certo ha una validità perchè configura una condizione precisa ma che riduce la materia trattata e tutto il complesso che ne stà dietro ad una incastellatura che dal punto di vista ”democratico” fa acqua da tutte le parti poichè si spinge a dire che localmente quella che sia o che possa essere la volontà delle istanze locali nulla conti. Purtroppo-e sottolineo purtroppo- osservando quanto succede,spesso tale discorso ha ragione di essere fatto perchè è realistico.Tale visione è suffragata dai comportamenti materiali di molti Sindaci e di molte loro maggioranze non solo a Chiusi ma anche nei paesi circonvicini, tranne pochi. A questo punto si apre una diatriba che riguarda la partecipazione democratica dei militanti m anche dei cittadini tutti, rispetto all’ordine dei problemi che riguardano la tematica dell’AV a Chiusi, soprattutto di quel partito e della insufficienza politica dei dirigenti che in pratica -come si diceva-emettono solo discorsi ma prese di posizione poche,anzi,”stanno con i frati e zappano l’orto” in attesa della condivisione di ciò che venga deciso, ma nello stesso tempo quello che oltre a fare dispiacere ed è palpabile è il fastidio che nutrono così come il timore che vi sia qualche possibilità che il tutto sfugga al loro controllo, abituati anche come sono da lustri e lustri ad avere il polso della situazione.E tale palpabilità la si vede e la si riscontra nei comportamenti materiali.Tutto questo dovrebbe servire a chi stà più in alto ( cioè ai vertici provinciali e regionali) per far comprendere la loro responsabilità comportamentale nei confronti della gente del nostro Comune poichè così facendo si percorre la strada dell’alienazione dei consensi proprio perchè in periferia la gente è stufa di sopportare che le loro istanze nulla contino.In questa fase le fasce intermedie di militanti e di iscritti a quel partito è chiaro che di fronte alla programazione di uno sconvolgimento che impoverirà ulteriormente la nostra cittadina non possano sottoscrivere una programmazione del genere da parte di coloro che li rappresentano ma che si orientino in altre direzioni politiche che non appaiono a detta mia però migliori della loro ma sullo stesso piano,poichè i vertici di due diverse regioni a diversa conduzione politica decidono cosa spartirsi e cosa fare senza sentire le loro basi ma invece fornendo ragionamenti che non possono dimostrare l’utilità di una spesa enorme alla quale non vogliono sottrarsi.Tutto questo in barba ai loro elettori con la compartecipazione silente dei loro sindaci a tale programma.Ecco un momento toccato il punto cruciale del problema per il quale c’è bisogno che la gente di ogni colore politico prenda coscenza che per fare l’utilità di pochi si passi sopra gli interessi di molti e che tali istanze vengano battute e rigettate in primis con la partecipazione a favore di coloro che in questa fase si rimboccano le maniche.E’ bene che si sappia però che in tale processo si avrà contro una quantità sovrastante di comparto mediatico che direttamente od indirettamente terrà a rendere l’informazione a favore di quella che ho sempre emblematicamente definito facendo direttamete riferimento a quanto scritto sui vecchi dischi in vinile come ”La Voce del Padrone” che mostrava il cagnolino accanto al grammofono.Chi ha una certa età se lo ricorda.Daltronde tutto questo è conseguenza essenzialmente di un solo fatto ed avviene quando esiste ed appositamente è stata creata la mancanza di partecipazione ai dibattiti ed alle ragioni di quelle che erano le istanze della sinistra.Un partito in cerca di un colore che rappresentasse una riscossa al posto dell’assuefazione al conformismo e che non si facesse strumento per far passare le istanze storiche di chi l’ha sempre cercato di volerlo prono ai propri interessi, magari anche talvolta sostenendoli per farlo apparire portatore di novità ma che subito dopo raggiunto il bordo di sicurezza, operare per farlo rientrare nella pentola e darlo così in pasto al sistema.Dopo un anno dall’investitura di un nuovo segretario ancora si aspettano i fattiod almeno qualcuno di tali fatti, perchè di discorsi ce ne sono stati parecchi.Succede quando all’interno della pentola bolle un brodo che è distante dagli interessi di chi lo dovrebbe bere.
Cari tutti,
mi dispiace dirlo ma nei fatti il servizio ferroviario a Chiusi si sta in pratica marginalizzando nei fatti: ultimo esempio cronologicamente, il treno delle 7.52 per Firenze SMN è stato allungato di percorrenza di altri 9 minuti, qualora 1 h e 40′ fosse sembrata poca… e si tratta di uno dei treni più VELOCI della mattina, siamo a quasi 2 ore di percorrenza!!! Senza contare i soventi ritardi dei convogli su quella tratta, ad iniziare dagli Intercity, sui quali spesso scaricano i ritardi di tutta la linea. Vivo quotidianamente questa situazione!
Al di là delle manifestazioni, flash mob ecc .. il problema sarebbe quello di avere una politica di spessore che fosse in grado di farsi notare con proposte ragionevoli e oculate in contesti che andassero un pochino più in là del proprio orto. In un ambiente che tenderà sempre più a marginalizzare il trasporto “minore” a favore delle grandi direttrici. Da noi sta sempre più prendendo campo l’ALTRA velocità.
Cari Saluti
Purtroppo, abbiamo una politica che viaggia sulla logica “sviluppista”: c’è sviluppo solo se si fanno colate di cemento – anche se non necessarie -. E’ la classica logica del costruire le case, tanto la gente arriverà. Ci hanno distrutto una nazione, con questi pensieri.