BERLUSCONI SANTO SUBITO? ANCHE NO

martedì 13th, giugno 2023 / 16:25
in Cronaca
BERLUSCONI SANTO SUBITO? ANCHE NO
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Sono passati pochi minuti dalla pubblicazione su questa testata di un articolo sulla morte di Francesco Nuti e sulle mie chat sono già arrivati tre messaggi di biasimo per aver scritto di Nuti e non di Silvio Berlusconi.  E allora colmerò subito la lacuna. Che poi non è neanche una lacuna, dato che della morte si Berlusconi si parla anche nell’articolo su Nuti e il sottoscritto ne aveva già scritto ieri in un post in “presa diretta” su facebook. Post che diceva così: “E’ morto Berlusconi. Fu il primo a sdoganare i fascisti, e a riportarli nell’area di governo, 30 anni fa. Poi ha fatto molte altre cose. Poche quelle buone. Un Milan stellare, per esempio. Per il resto un politico spregiudicato e pregiudicato che ha contribuito a cambiare in peggio la politica e il costume degli italiani. Ha mischiato politica, affari e malaffare come pochi altri. Ma ha dato da lavorare a tanta gente. E ispirazione ad altri: compresi giornalisti, vignettisti, comici e autori di satira… E’ stato anche un politico longevo. Ma “il Cavaliere” dei primordi era morto da un pezzo. Quella che circolava era solo una controfigura. Riposi in pace”.

Di Berlusconi in questi trent’anni (per la cronaca quando il Cavaliere scese in campo, Primapagina c’era già da 4 anni) abbiamo scritto tanto, fiumi d’inchiostro, quando il giornale era di carta. Poi ancora sulla versione on line. Chi vuole può andarseli a cercare gli articoli: basta digitare “Berlusconi” sullo spazio “search” in basso a destra sulla home page e ne compariranno qualche decina. Per quelli cartacei non digitalizzati l’archivio è consultabile a richiesta.

Che dire di più, oggi che il Cavaliere è morto ed è in attesa dei funerali solenni e di stato che si terranno domani nel Duomo d Milano? Solo che Berlusconi l’Italia l’ha cambiata in peggio, ma ha vinto, che tutto è stato meno che un moderato e un “liberale”… Personalmente aggiungo che avrei preferito che Berlusconi e il berlusconismo fossero stati sconfitti con lui vivo e vegeto. Non dalla morte, che comunque a 86 anni ci può stare. Anche se rimane una cosa triste.

Avrei preferito che la sinistra avesse saputo incarnare una alternativa credibile al modello berlusconiano. Così non è stato. Berlusconi è  stato combattuto, anche con un certo accanimento (talvolta probabilmente eccessivo) da una parte della stampa e da una parte della magistratura, molto meno dalla politica che si è servita di Berlusconi come di uno spaurachio per tirare avanti senza in realtà incidere minimamente sui capisaldi de suo potere e dei suoi modelli (il conflitto di interessi, la politica spettacolo, i rapporti incestuosi tra politica-informazione-economia…).

Per quanto riguarda i funerali di Stato e il lutto nazionale, con le bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici sono perplesso. Posso comprendere il funerale di Stato.  Anche se pregiudicato e condannato Berlusconi è stato comunque tre volte Presidente del Consiglio. Quindi diciamo che ci anche il funerale ufficiale ci può stare. Sulle bandiere a lutto imposte a Comuni, scuole, caserme ecc. beh… no. Credo abbia ragione il professor Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena. Che ha così  contestato la scelta:

“Scrivo a tutta la comunità per assumermi la responsabilità di una scelta, evidentemente controcorrente, in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi. Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile. Per queste ragioni, nonostante che la Presidenza del Consiglio abbia disposto (https://www.governo.it/it/articolo/bandiere-mezzasta-sugli-edifici-pubblici-e-lutto-nazionale-la-scomparsa-del-presidente) le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì (giorno dei funerali di Stato e lutto nazionale), mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università”.

Io su questo sto con Montanari. Non per questo però ho stappato bottiglie o ne stapperò per festeggiare la dipartita di Berlusconi.

Per Berlinguer piansi. E presi pure un’insolazione ai funerali, il mal di testa mi durò settimane… Ma quella era un’altra storia, era anche un’altra Italia…

Non mi piace la beatificazione a reti unificate con ore e ore di trasmissioni Tv sul carisma di Silvio, sulle sue intuizioni geniali…   Io l’ho tenuta spenta la Tv.

Certo Berlusconi è stato a suo modo un genio: ha capito e interpretato il modo di ragionare, di pancia,  degli italiani meglio di chiunque altro; ha eretto a sistema politico un circo mediatico fatto di nani, ballerine e leccaculi. Ha fatto intender che coi soldi si vincono le elezioni e si può comprare qualunque cosa e qualunque persona, anche i senatori, i deputati e tutte le giovincelle che ti passano a tiro comprese le nipoti di Mubarak;  che se hai i soldi a palate puoi anche creare un partito di plastica che in 30 anni non ha mai fatto un congresso e non ha mai eletto un segretario, ma è stato ed è forza di governo…

Come i capitani di ventura del ‘500 ci ha fatto capire che si può essere amici di Gheddafi, di Putin e poi di chi ha fatto ammazzare Gheddafi e fa la guerra a Putin, senza per questo però rinnegare l’amicizia con Putin… Un equilibrista che al circo Togni se lo sognano e Cesare Borgia era un dilettante a confronto…

E’ passato nell’immaginario collettivo come un grande imprenditore, ma senza i soldi e il sostegno della politica non lo sarebbe mai diventato. Milano 2 la costruì coi soldi del Mps che il vicepresidente della banca senese Scricciolo non gli voleva dare,(non aveva sufficienti garanzie) e Craxi invece gli fece avere, silurando Scricciolo che era del suo stesso partito. Nello stesso modo lo  stesso Craxi lo aiutò ad ottenere le licenze televisive che la legge non gli consentiva di ottenere… Un self made man solo a parole. Ricco sfondato, questo sì, e anche generoso con gli amici, con le donne, con i suoi dipendenti. Ma non un sant’uomo. Tutt’altro.

Ora si aprirà la corsa ad accaparrarsi ciò che resta di Forza Italia già ridotta ai minimi termini e, senza Berlusconi, svuotata del tutto, anche di una leadership ormai solo virtuale. Giorgia Meloni non vuole fare “tutto mio”… Ha bisogno di una gamba del centro destra che anche solo virtualmente copra la parte moderata dello schieramento, ma anche Renzi e Calenda cercheranno di tirar fuori qualcosa dalla carcassa del partito di plastica creato ad immagine e somiglianza dello staff di Mediolanum…

Intorno alla bara di Berlusconi coccodrilli, caimani, sciacalli, iene e avvoltoi… e non sono quelli che ne hanno sempre parlato male.

m.l.

 

 

 

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