BERLUSCONI SANTO SUBITO? ANCHE NO
Sono passati pochi minuti dalla pubblicazione su questa testata di un articolo sulla morte di Francesco Nuti e sulle mie chat sono già arrivati tre messaggi di biasimo per aver scritto di Nuti e non di Silvio Berlusconi. E allora colmerò subito la lacuna. Che poi non è neanche una lacuna, dato che della morte si Berlusconi si parla anche nell’articolo su Nuti e il sottoscritto ne aveva già scritto ieri in un post in “presa diretta” su facebook. Post che diceva così: “E’ morto Berlusconi. Fu il primo a sdoganare i fascisti, e a riportarli nell’area di governo, 30 anni fa. Poi ha fatto molte altre cose. Poche quelle buone. Un Milan stellare, per esempio. Per il resto un politico spregiudicato e pregiudicato che ha contribuito a cambiare in peggio la politica e il costume degli italiani. Ha mischiato politica, affari e malaffare come pochi altri. Ma ha dato da lavorare a tanta gente. E ispirazione ad altri: compresi giornalisti, vignettisti, comici e autori di satira… E’ stato anche un politico longevo. Ma “il Cavaliere” dei primordi era morto da un pezzo. Quella che circolava era solo una controfigura. Riposi in pace”.
Di Berlusconi in questi trent’anni (per la cronaca quando il Cavaliere scese in campo, Primapagina c’era già da 4 anni) abbiamo scritto tanto, fiumi d’inchiostro, quando il giornale era di carta. Poi ancora sulla versione on line. Chi vuole può andarseli a cercare gli articoli: basta digitare “Berlusconi” sullo spazio “search” in basso a destra sulla home page e ne compariranno qualche decina. Per quelli cartacei non digitalizzati l’archivio è consultabile a richiesta.
Che dire di più, oggi che il Cavaliere è morto ed è in attesa dei funerali solenni e di stato che si terranno domani nel Duomo d Milano? Solo che Berlusconi l’Italia l’ha cambiata in peggio, ma ha vinto, che tutto è stato meno che un moderato e un “liberale”… Personalmente aggiungo che avrei preferito che Berlusconi e il berlusconismo fossero stati sconfitti con lui vivo e vegeto. Non dalla morte, che comunque a 86 anni ci può stare. Anche se rimane una cosa triste.
Avrei preferito che la sinistra avesse saputo incarnare una alternativa credibile al modello berlusconiano. Così non è stato. Berlusconi è stato combattuto, anche con un certo accanimento (talvolta probabilmente eccessivo) da una parte della stampa e da una parte della magistratura, molto meno dalla politica che si è servita di Berlusconi come di uno spaurachio per tirare avanti senza in realtà incidere minimamente sui capisaldi de suo potere e dei suoi modelli (il conflitto di interessi, la politica spettacolo, i rapporti incestuosi tra politica-informazione-economia…).
Per quanto riguarda i funerali di Stato e il lutto nazionale, con le bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici sono perplesso. Posso comprendere il funerale di Stato. Anche se pregiudicato e condannato Berlusconi è stato comunque tre volte Presidente del Consiglio. Quindi diciamo che ci anche il funerale ufficiale ci può stare. Sulle bandiere a lutto imposte a Comuni, scuole, caserme ecc. beh… no. Credo abbia ragione il professor Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena. Che ha così contestato la scelta:
“Scrivo a tutta la comunità per assumermi la responsabilità di una scelta, evidentemente controcorrente, in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi. Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile. Per queste ragioni, nonostante che la Presidenza del Consiglio abbia disposto (https://www.governo.it/it/articolo/bandiere-mezzasta-sugli-edifici-pubblici-e-lutto-nazionale-la-scomparsa-del-presidente) le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì (giorno dei funerali di Stato e lutto nazionale), mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università”.
Io su questo sto con Montanari. Non per questo però ho stappato bottiglie o ne stapperò per festeggiare la dipartita di Berlusconi.
Per Berlinguer piansi. E presi pure un’insolazione ai funerali, il mal di testa mi durò settimane… Ma quella era un’altra storia, era anche un’altra Italia…
Non mi piace la beatificazione a reti unificate con ore e ore di trasmissioni Tv sul carisma di Silvio, sulle sue intuizioni geniali… Io l’ho tenuta spenta la Tv.
Certo Berlusconi è stato a suo modo un genio: ha capito e interpretato il modo di ragionare, di pancia, degli italiani meglio di chiunque altro; ha eretto a sistema politico un circo mediatico fatto di nani, ballerine e leccaculi. Ha fatto intender che coi soldi si vincono le elezioni e si può comprare qualunque cosa e qualunque persona, anche i senatori, i deputati e tutte le giovincelle che ti passano a tiro comprese le nipoti di Mubarak; che se hai i soldi a palate puoi anche creare un partito di plastica che in 30 anni non ha mai fatto un congresso e non ha mai eletto un segretario, ma è stato ed è forza di governo…
Come i capitani di ventura del ‘500 ci ha fatto capire che si può essere amici di Gheddafi, di Putin e poi di chi ha fatto ammazzare Gheddafi e fa la guerra a Putin, senza per questo però rinnegare l’amicizia con Putin… Un equilibrista che al circo Togni se lo sognano e Cesare Borgia era un dilettante a confronto…
E’ passato nell’immaginario collettivo come un grande imprenditore, ma senza i soldi e il sostegno della politica non lo sarebbe mai diventato. Milano 2 la costruì coi soldi del Mps che il vicepresidente della banca senese Scricciolo non gli voleva dare,(non aveva sufficienti garanzie) e Craxi invece gli fece avere, silurando Scricciolo che era del suo stesso partito. Nello stesso modo lo stesso Craxi lo aiutò ad ottenere le licenze televisive che la legge non gli consentiva di ottenere… Un self made man solo a parole. Ricco sfondato, questo sì, e anche generoso con gli amici, con le donne, con i suoi dipendenti. Ma non un sant’uomo. Tutt’altro.
Ora si aprirà la corsa ad accaparrarsi ciò che resta di Forza Italia già ridotta ai minimi termini e, senza Berlusconi, svuotata del tutto, anche di una leadership ormai solo virtuale. Giorgia Meloni non vuole fare “tutto mio”… Ha bisogno di una gamba del centro destra che anche solo virtualmente copra la parte moderata dello schieramento, ma anche Renzi e Calenda cercheranno di tirar fuori qualcosa dalla carcassa del partito di plastica creato ad immagine e somiglianza dello staff di Mediolanum…
Intorno alla bara di Berlusconi coccodrilli, caimani, sciacalli, iene e avvoltoi… e non sono quelli che ne hanno sempre parlato male.
m.l.
Concordo.
Non esageriamo: Borgia era ben altra stoffa. Berlusconi è stato un fregoli della politica, un camaleonte, più che un caimano. Un cinico capace di dire e, subito dopo, negare il già detto. Ha incarnato quell’adagio dell’uomo qualunque secondo cui la politica è una cosa sporca, fatta di bugiardi e imbonitori. Mi fa ridere tutto questo “accanimento” all’incensazione: quelli che l’hanno sepolto già da vivo si stracciano le vesti del finto lutto. In realtà, hanno tirato un sospiro di sollievo: questo zombie era diventato impresentabile e imprevedibile. E’ per questo che fanno tutta ‘sta pompa: non è lutto, festeggiano.
Concordo pienamente con la dichiarazione del Prof. Montanari.Di altri commenti non ce n’è bisogno ed il segno di tale incensamento è la debolezza politica ed etica che hanno i suoi compagni di viaggio che guidano il pulman di un partito allargato creato dalla forza dei soldi alla disperata ricerca di una conservazione che è sempre più debole agli occhi di tutti anche se oggi guida le sorti di un governo la cui forza è la debolezza dell’avversario ma non la sua ragione.Il problema è proprio quello del liberalismo costruito sulle parole e non sulla forza dei fatti.In tal senso e con tutte le sue discrasie nella sua progressione evolutiva è stata ed è più liberale la sinistra chè il partito allargato della destra che ha la maggioranza in Parlamento e questo deriva proprio da una lezione storica dell’arretratezza culturale di una destra tutta italiana che conserva i vizi di origine lontani nel tempo e che la sinistra nel dopoguerra non ha saputo combattere a sufficienza e che oggi gli si ritorcono contro.Per quanto tempo non è dato di sapere. Purtroppo credo ancora per molto anche se viviamo in un periodo dove gli avvenimenti cambiano sempre più in fretta ma la base giudicante dei paese è sempre più marcia preda di modelli politico-economici-morali rappresentati da zavorre semprepiù pesanti.
…io invece ho guardato a lungo la tv…dopo essermi accertato che fosse spenta.
Enrico Vaime, che era un tipo acuto, in una intervista fattagli dal sottoscritto a Città della Pieve (Cronache Italiane 2007) ricordò che quando ancora la Tv ce l’avevano in pochi, nelle case degli italiani molti la sera “guardavano la radio”…
C’hanno detto che adesso si stia meglio e non per parafrasare ”il quando c’era lui caro lei” di triste memoria e provenienza, ma veramente pensiamo che ”il meglio” non possa comprendere la fruizione di condizioni intorno alla persona per la quale invece risulta oggi essere tutto il contrario ? E più che il tempo passa e peggio è e lo vediamo tutti,quindi gli ” implementatori” dei quali è pieno il mondo che credono all’aspetto morale dello sviluppo, oggi compresi più che altro nella fascia dei 40-50 enni sarebbe bene che sul piatto della bilancia quando vanno a misurare le cose si prendessero la briga di metterci tutti i pesi.Forse per qualcuno questo discorso resterà incomprensibile ma fermo restando che ” tutto sia relativo” e quindi anche per le esperienze vissute ognuno è stato spettatore del pregresso,ma rispetto a temi quali la libertà(visto che si richiama sempre questa) l’economia che guardando il globo terra -acqueo è sempre più spesso l’economia della miseria atta a far migrare decine di milioni di persone in cerca spasmodica di un futuro migliore,le guerre e le malattie falcidiatrici ed anche diciamolo pure il progressivo allontanamento dalla ” pietas umana”verso gli esclusi da parte di chi stia un gradino sopra di essi, e soprattutto la manipolazione mediatica delle menti di centinaia di milioni di poveri senza nessuna protezione, allora veramente c’è da dire che il contrasto sistemico fra il capitalismo che domina il mondo come sistema economico globale e la condizione umana sia una indefinita poltiglia sulla quale si ergono i soloni del potere e dal potere pagati, che
secondo me ispirerebbero la violenza fisica messa in atto soprattutto nel comparto mediatico che sentiamo ogni giorno verso i loro servi della gleba che parlano di dignità umana ma che sanno loro stessi molto bene che stiano consapevolmente mentendo a 360 gradi.Il problema oggi è quello di come risalire dal pozzo dove siamo caduti non seguendo l’etica di chi ha fatto si che vi cadessimo; e allora parliamo di
sviluppo diverso ma per entrare in tale concetto occorre coalizzarsi e fornirsi di concetti rivestiti di lamiera perchè il sistema è onnipresente e sà trasformarea pro-suo anche le cose negative che ha prodotto esso stesso,snaturandone il loro DNA e servirsi delle proprie contraddizioni per continuare, regnare e dividere.La rivoluzione verde per esempio stà prendendo questa piega.Non sarebbero mai da dimenticare le parole di Karl Marx quando ripeteva che ” l’unica cosa che può spezzare tale sistema sia una rivoluzione”.
Io fino all’ultimo ho sperato in un colpo di sole, che gli facesse vuotare il sacco. Raccontarci dei tanti misteri che lui sapeva. Nulla. Anche lui come Belzebù, se ne è andato portandosi dietro tutto.