CITTA’ DELLA PIEVE: DAL 2 LUGLIO AL 30 SETTEMBRE LA GRANDE MOSTRA SUL PERUGINO. IL TAGLIO AL FRECCIAROSSA PENALIZZZA L’EVENTO
CITTA’ DELLA PIEVE – Il 28 giugno prossimo a Roma, presso la Sala della Crociera del Ministero della Cultura verrà presentata la Mostra “Perugino 500 – Al battesimo fu chiamato Pietro”, dedicata al “Divin pittore “pievese che si terrà a Città della Pieve dal 2 luglio al 30 settembre. Dopo quella di Perugia, alla Galleria Nazionale dell’Umbria, conclusasi in questi giorni, si tratta dell’appuntamento più importante nell’ambito delle celebrazioni per il quinto centenario della morte dell’artista.
Per 3 mesi Città della Pieve celebrerà dunque il suo figlio più illustre . La mostra si articola su più sedi e riguarda proprio il rapporto tra Il Perugino e Città della Pieve, che è il suo paese natale, ma anche luogo in cui si trovano alcune delle opere più rilevanti del grande maestro del Rinascimento.
Il percorso di mostra si articolerà su tre sedi espositive: Palazzo Della Corgna, Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi e Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, in cui le opere in situ di Pietro Vannucci saranno esposte in dialogo con altri capolavori del maestro e di altri illustri pittori rinascimentali come Pinturicchio, Cosimo Rosselli, Ghirlandaio e i loro collaboratori, fiorentini e umbri. Quasi trenta opere per ripercorrere una parte fondamentale della storia dell’arte attraverso capolavori provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri: dalla Pinacoteca Vaticana alle Gallerie degli Uffizi, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna alla Galleria Nazionale dell’Umbria.
La mostra, curata da Vittoria Garibaldi, Francesco Federico Mancini, Nicoletta Baldini e con la collaborazione di Antonio Natali. intende prendere le fila dalle straordinarie opere che il Perugino ha lasciato nella sua città: L’Adorazione dei Magi / dei Pastori dell’Oratorio dei Bianchi, il Battesimo della Cattedrale, la Deposizione dalla croce e il Compianto sul Cristo morto nella chiesa di Santa Maria dei Servi, indagandone le fonti di ispirazione, i modelli ideati dallo stesso Perugino e da altri pittori, il contesto storico in cui le opere vennero create e la nascita di quel “modello Perugino” così importante per i pittori coevi e le generazioni successive.
Organizzata dal Comune di Città della Pieve grazie anche al contributo del “Comitato Promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del pittore, la mostra sarà aperta al pubblico a partire, come dicevamo da domenica 2 luglio e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. Un unico biglietto di ingresso consentirà l’accesso a tutte le sedi. L’iniziativa è patrocinata dal Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, Regione Umbria, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Federturismo Confindustria, Camera di Commercio dell’Umbria, RAI Umbria.
Alla conferenza stampa di presentazione della mostra che si terrà il 28 giugno a Roma, presso interverranno Fausto Risini, Sindaco di Città della Pieve, Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura, i curatori della mostra Nicoletta Baldini, Vittoria Garibaldi (coordinatrice) e Francesco Federico Mancini.
Inutile dire che l’esposizione pievese è uno dei grandi eventi culturali dell’estate 2023 nel centro Italia. Un tuffo nel Rinascimento. Di sicuro un’occasione di grande richiamo per Città della Pieve che attende migliaia di visitatori. Che poi potranno completare il tour alla scoperta dei capolavori del Divin Pittore, visitando anche Panicale e Fontignano (a pochi chilometri), dove si trovano uno splendido San Sebastiano e la tomba dell’artista; possono facilmente raggiungere Siena (anche in treno, da Chiusi) dove ci sono altre opere.
La cosa che stride, dato che l’inizativa è patrocinata dal Ministero è che proprio quest’anno le Fs hanno deciso di “tagliare” la fermata del Frecciarossa in vigore dal 2019 al 2022 e quella di due Intercity da e per Trieste alla stazione di Chiusi, approdo vicino e comodo per chi vuole recarsi a Città della Pieve.
Stupisce il silenzio sulla questione da parte del sindaco Risini, che subisce un danno reale e diretto. Stupisce ancora di più, in quanto lo stesso Risini in altre occasioni si era espresso a favore della valorizzazione della stazione di Chiusi, anche come hub per l’alta velocità.
Forse i giochi, già cominciati, per le elezioni amministrative del 2024 lo stanno tenendo inchiodato al silenzio? E’ un’ipotesi. Si parla infatti di abboccamenti con il Pd, cioè con il partito che 4 anni fa mandò all’opposizione, facendosi appoggiare dalla Lega e dal centro destra… Ci aspettiamo che alla presentazione della Mostra a Roma lo dica al Ministro che gli è stata fatta una carognata.
Questa vicenda del progressivo depotenziamento della stazione di Chiusi, con sullo sfondo la bufala della stazione in linea per l’AV in mezzo ad una campagna, per Città della Pieve è e sarà un colpo mortale quanto per Chiusi e altri comuni limitrofi.
La grande mostra sul Perugino, evento epocale, rischia di esserne penalizzata così come altri eventi del territorio: si pensi al Palio dei terzieri sempre a Città della Pieve, a Trasimeno Blues e Trasimeno Prog a Castiglione del Lago, al Lars Rock Fest e al festival Orizzonti a Chiusi, al Cantiere Internazionale d’arte a Montepulciano, a Rock for life a Ponticelli, al Live Rock Festival di Acquaviva… per citarne alcuni.
Ecco i tagli alle fermate e ai treni, da parte delle Fs, con il placet evidente del Governo, sono un pugno nello stomaco ad un movimento turistico che dopo i tre anni di pandemia, sta provando a rialzarsi e a tante iniziative culturali di pregio che richiamano molta gente anche da altre regioni…
Per questo i sindaci per primi dovrebbero alzare la voce. E non per chiedere la stazione in linea più vicino possibile. Quella non serve a niente, è una battaglia inutile e dannosa. Per il territorio sarebbe una iattura, che allontanerebbe l’approdo, non un passo avanti verso la modernità.
m.l.