CHIUSI SCALO: DEGRADO URBANO, IL PROBLEMA E’ SERIO. E’ UNA QUESTIONE DI DECORO E DI VIVIBILITA’. CHIUSI FUTURA ALZA IL TIRO

venerdì 28th, aprile 2023 / 16:32
CHIUSI SCALO: DEGRADO URBANO, IL PROBLEMA E’ SERIO. E’ UNA QUESTIONE DI DECORO E DI VIVIBILITA’. CHIUSI FUTURA ALZA IL TIRO
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CHIUSI – La manutenzione e il decoro dell’arredo urbano, delle aree verdi pubbliche, delle aiole, dei marciapiedi è una delle cose che creano l’immagine di una città e danno anche la cifra del senso civico dei cittadini da un lato e dell’attenzione di chi amministra dall’altro. La lista di opposizione Chiusi Futura, con un post su facebook, uscito oggi, prende di petto l’argomento. Dice di aver ricevuto segnalazioni di situazioni di degrado da parte di numerosi cittadini e ne pubblica le fotografie: erba alta, buche, panchine rovinate, tombini murati con l’asfalto
Tutto ciò in particolare in alcune aree di Chiusi Scalo, come quella nei pressi del negozio Coop e di Piazza XXVI Giugno, i giardini pubblici, o l’area attrezzata per la sgambatura dei cani, sempre allo Scalo. Le foto in effetti parlano da sole. 
“Sarebbe giunta l’ora di restituire un minimo di valore estetico alla città di Chiusi” scrive Chiusi Futura che invita i cittadini a rivolgersi sempre ai vigili per segnalare situazioni simili. 
Evidentemente i cittadini cominciano a preoccuparsi, perché oltre che a Chiusi Futura, molti si sono rivolti anche alla nostra redazione. abbiamo ricevuto decine di fotografie solo nelle ultime due settimane. Quelle che seguono le abbiamo ricevute da 3 lettori…
Alcune riguardano la stessa zona segnalata da Chiusi Futura, altre sono state scattate invece nel centro dello Scalo.
Vedere marciapiedi sconnessi, panchine scolorite e malandate, aiole con erba alta come in piena campagna, cestini per l’immodizia sgarrupati, monumenti che sembrano abbandonati a sé stessi come quello che ricorda il sacrificio di Don Romano, parroco di Chiusi Scalo, in Congo nel 2002, non aiuta a diffondere l’immagine di una di città accogliente, curata, pulita.
L’amministrazione comunale avrà le sue difficoltà a far fronte a tutti gli impegni, in primavera l’erba cresce più in fretta e più copiosamente che in altre stagioni, ma ci sono cose che proprio per una questione di immagine, di decoro e di sicurezza, in una parola di “vivibilità” non possono essere lasciate indietro e procrastinate. Vanno fatte. Punto
Qualcuno in altri comuni ha utilizzato per il taglio dell’erba e le piccole manutenzioni i percettori del reddito di cittadinanza, qualcun altro i giovani ospiti dei centri di accoglienza migranti e profughi. In qualche caso si è fatto ricorso al volontariato, cioè affidando tali lavori ad associazioni di quartiere, società sportive, sodalizi tipo Auser.
Già le potature e le capitozzature selvagge degli alberi, sia nelle aree pubbliche che in quelle private, tolgono ombra e frescura (e ossigeno) e danno un senso di desolazione con le strade e le piazze che sembrano tutte quadri di De Chirico (più brutti però), se poi ci aggiungiamo il degrado e l’abbandono anche delle piccole cose, il risultato diventa devastante. La fotografia di una disfatta.
Le opposizioni, denunciando tutto ciò, fanno il loro mestiere. Per quanto riguarda Chiusi Futura, questo tema del degrado era molto caro a Luciano Fiorani, che spesso postava suoi social foto di situazioni incresciose. Giusto che adesso che Luciano se ne è andato, la parte politica di cui faceva parte tenga ferma la barra sull’argomento.
La questione preme anche a noi. E anche nel ricordo di Luciano lo riproponiamo. Più volte siamo intervenuti su queste colonne in proposito: recentemente per denunciare certi scempi nelle potature e decimazione degli alberi, le epigrafi scolorite sulla facciata del palazzo Comunale, l’orologio fermo sulla facciata della stazione, oppure per sollecitare l’uso della street art per colorare e abbellire le facciate ingrigite e tristi…
Alcune cose sono state affrontate e risolte (l’orologio, che era di competenza RFI), altre no. Crediamo che sindaco e giunta debbano porselo questo problema delle manutenzioni perché è un problema esiziale. Come può Chiusi sperare di tornare ad essere attrattiva, come lo sono da qualche anno alcuni comuni limitrofi, se offre di sé un’immagine sciatta e degradata?  Tenere in ordine le aiole, riverniciare le panchine, sostituire i cestini rovinati non è un’opera titanica da fare con i fondi del Pnrr… E’ il minimo sindacale. E farsi incalzare dalle minoranze su cose del genere, non è neanche da politici smaliziati…
m.l.
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