LE PROVINCE DOVE SI VIVE MEGLIO: FIRENZE SECONDA, SIENA QUARTA, PERUGIA 41ESIMA…
Puntuale, come sempre, arriva anche quest’anno la classifica delle province italiane per quanto concerne la qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore. Cioè la graduatoria di dove si vive meglio. Il 2022 è stato un anno particolare, segnato dagli strascichi della pandemia, poi dalla guerra in Ucraina, con le ricadute negative sui prezzi e quindi sui consumi. Il caro bollette per l’energia è uno degli aspetti. L’inflazione galoppante un altro. La classifica del giornale della Confindustria prende in esame ben 90 “indicatori”: dal reddito alla vitalità culturale, dall’inquinamento, alla mobilità,
Al primo posto nel 2022 troviamo Bologna, completano il podio Bolzano e Firenze, che guadagnano rispettivamente 5, 3 e 8 posizioni rispetto all’anno precedente. Avanza anche Siena, medaglia di legno che si piazza quarta e sale di 11 gradini… Una bella performance. Bene anche Pisa che entra comunque nella top ten (10°posto, + 12 posizioni). Nelle prime 10 anche Trento, Aosta, Trieste, Milano e Parma, nell’ordine. Parliamo delle province, non solo delle città. Per la Toscana dopo Firenze, Siena e Pisa, c’è Arezzo al 37° posto. Grosseto è al 57° con -4 posizioni.
Le due umbre stanno a metà classifica: Perugia al 41° posto, Terni al 54°. Perugia guadagna comunque 11 posizioni, Terni ne perde 8. La differenza tra centro nord e sud salta agli occhi: gli ultimi posti (dall’80° al 107esimo, tutte province del sud e delle isole). Ultima è Crotone in Calabria. Il divario il meridione e il resto del Paese sembra aumentare.
La provincia di Siena e di Perugia che sono le due che ci interessano più da vicino guadagnano rispetto all’anno 2021, segno che non tutto è da buttare. Quella di Siena è più piccola, ha comuni di minori dimensioni, è anche abbastanza “spopolata”, ma anche la provincia di Perugia non ha un densità di popolazione da far tremare i polsi. Diciamo che nella terra di mezzo il livello di benessere è abbastanza diffuso e consolidato e sembra pure aumentare, nonostante l’aria che tira non sia delle migliori. Entrambi i territori sono un po’ tagliati fiori dai grandi flussi di traffico. Sono belli a vedersi, si mangia bene, la sanità, pur non esente da problemi, non è delle peggiori. Le università pure. La provincia di Siena, stando alla graduatoria stilata dal Sole, pare aver assorbito anche la gravissima crisi sistemica che ha travolto il Monte dei Paschi, Ma questo si spiega con il fatto che gli “esuberi” sono diventati pensionati di lusso. Che non vanno più a lavorare, ma hanno redditi molto alti ugualmente. Le classifiche e le statistiche, si sa, fanno spesso la media dei due polli e non sempre dicono il vero fino in fondo. Perché, per esempio non tutti hanno pensioni come gli ex dipendenti esodati di Mps. La sanità non è la peggiore, tutt’altro, ma le liste di attesa per prestazioni ed esami e i tempi della risposta nei pronti soccorso sono da terzo mondo: anche 9-10 ore prima di essere visitato a Nottola, alle Scotte o a Perugia… Il traffico di droga viene misurato (al di là dei casi che diventano denunce e arresti) oppure siccome non è così clamoroso come in altre realtà si tende a far finta di niente? Insomma, come direbbe Catalano, meglio trovarsi ai primi posti che agli ultimi, ma anche i numeri hanno bisogno di analisi approfondite e di letture che non si fermino alle fotografie e alla copertina.