TURISMO, UN’ESTATE TRA RIPRESA E INCONGRUENZE. CHIUSI, TOMBE ETRUSCHE NON VISITABILI. CASTIGLIONE DEL LAGO, LOCALI CHIUSI ALLE 23… VA BENE COSI’?

TURISMO, UN’ESTATE TRA RIPRESA E INCONGRUENZE. CHIUSI, TOMBE ETRUSCHE NON VISITABILI. CASTIGLIONE DEL LAGO, LOCALI CHIUSI ALLE 23… VA BENE COSI’?
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Questa viene descritta da molti come l’estate della ripresa dopo i due anni di restrizione causa covid, ripresa dei concerti, dei festival, delle serate al ristorante, dei balli in spiaggia, delle presentazioni di libri, del cinema all’aperto, delle sagre e feste paesane… E in effetti un certo movimento e una certa voglia di riprendersi le piazze e gli spazi che il Covid aveva precluso si avverte. Il Covid non è debellato, tutt’altro, ma adesso fa meno paura. E anche le mascherine si vedono, ma molto meno…

Questo territorio sta vivendo un’estate ricca di eventi. E anche i ristoranti sembrano sempre abbastanza pieni…  Però, costatiamo alcune incongruenze e situazioni poco comprensibili. Se uno dice “turismo di massa” nell’area a cavallo tra Valdichiana, Valdorcia e Trasimeno, il pensiero corre subito a Montepulciano, Pienza e a Castiglione del Lago. Turismo culturale e soprattutto enogastronomico a Montepulciano e Penza, turismo lacustre nel capoluogo del Trasimeno. E in effetti tra eventi di qualità (Trasimeno Blues per esempio) e classico ambiente balneare, sia pure di lago, Castiglione fino alle 22,00 pullula di gente. Ma dalle 22,30 in poi si… “rabbuia”, spegne le luci, abbassa le saracinesche e.. tutti a letto. Questo succede di lunedì, ma anche di venerdì o sabato. E succede sia nel centro storico, sia nel lungolago. Ieri mercoledì 2 agosto, alle 23 non c’era più un locale aperto tranne 2 soltanto nel lungolago (pressoché vuoti entrambi) e uno in piazza Mazzini. Durante il festival Trasimeno Blues, con migliaia di persone ai concerti, idem. Questa ci sembra una incongruenza. Una situazione di fatto che cozza fortemente con l’immagine di località turistica. Negli anni passati prima del covid, ma anche nel 2020 e 2021 non era così. Cosa è successo e sta succedendo a Castiglione del Lago? Nella cittadina di Ascanio Della Corgna non è che manchi la materia prima. E’ l’offerta che si ritira anzitempo e non se ne capisce il motivo.

Passando sul versante Toscano, questa mattina, mercoledì 3 agosto, a Chiusi alcuni turisti (due giovani di Ferrara e una famigliola con prole con accento lombardo) sono usciti esterrefatti dal Museo Nazionale Archeologico che hanno trovato interessantissimo. Erano delusi e piuttosto increduli per la mancata possibilità di visitare le tombe etrusche. Che di tempi del lockdown non sono più state riaperte al pubblico. Nessuna. Ora Museo e Tombe sono a gestione ministeriale e stupisce che il Ministero dei Beni Culturali penalizzi così fortemente una città archeologicamente rilevate come Chiusi, dove ha chiuso anche l’importante laboratorio di restauro annesso al museo per lo stesso problema: mancanza di personale. Non poter visitare le tombe della Scimmia, del Colle, della Pellegrina, del Leone, è come togliere a Chiusi alcuni dei punti di forza della sua offerta. Significa rimandare via i turisti. Il Comune dovrebbe farsi sentire e alzare la voce con il Ministero e la Soprintendenza. Non sappiamo se l’ha fatto, ma ad oggi la situazione è questa ed è incresciosa e non tollerabile. Tanto più in un quadro di peniria di posti di lavoro. Perché il Ministero non assume, anche a tempo determinato, dei giovani per fare le guide e tenere aperte le tombe, almeno in estate?

Sono visitabili invece la splendide Catacombe paleocristane che sono gestite dal Museo della Cattedrale, struttura diocesana. Visitabili il martedì, il giovedì, il sabato, la domenica e i festivi, previa prenotazione per gruppi di almeno 4 persone. Il problema in questo caso però è l’orario: la visita è prevista a partire dalle ore 14,30. Con 40 gradi di temperatura, non sembra il più indicato. Di sicuro non aiuta.

E’ vero che dentro le catacombe la temperatura è diversa (sotto i 14 gradi) e si raccomanda di portarsi un giacchetto, ma le 14,30 d’agosto appare come un orario capestro. Poco invitante.

Insomma incongruenze grandi e piccole che rischiano di vanificare gli sforzi promozionali e di dare un’immagine del territorio come un territorio non certo ad alta vocazione turistica. Comprendiamo anche le differenze tra gestioni pubbliche ministeriali e gestioni volontaristiche affidate a cooperative o associazioni, comprendiamo le difficoltà degli operatori (baristi e ristoratori) nel reperire e pagare il personale, come nel caso di Castiglione del Lago. Ma a nostro modesto avviso situazioni del genere, soprattutto in presenza di una domanda piuttosto consistente, non sono giustificabili e chi comanda nei comuni dovrebbe mettervi mano.

A Chiusi l’amministrazione Comunale si è impegnata per far riaprire il chiosco davanti al Teatro che era rimasto chiuso a inizio estate e ha fatto bene. Adesso dovrebbe cercare di far riaprire anche le tombe etrusche. E l’Amministrazione castiglionese si faccia qualche domandina sul perché a Castiglione la gente va o deve andare a letto con le galline…

E’ vero che molti turisti arrivano dal nord Europa e i nordici non sono come gli spagnoli che amano tirare tardi, mangiano presto e si ritirano presto, ma anche questa non può essere una giustificazione al coprifuoco prima di mezzanotte.

M.L.

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