MONTEPULCIANO, IL CROLLO DELLE MURA DI COLLAZZI E IL SILENZIO DEL SINDACO E DELLA POLITICA. GIUSTO COSI’?

venerdì 18th, marzo 2022 / 16:37
MONTEPULCIANO, IL CROLLO DELLE MURA DI COLLAZZI E IL SILENZIO DEL SINDACO E DELLA POLITICA. GIUSTO COSI’?
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MONTEPULCIANO –  Cosa sarebbe successo a Chiusi se l’allora sindaco Bettollini avesse fatto finta di niente quando nel maggio 2021 si aprì una voragine che poteva inghiottire un camion in via Longobardi? o cosa avremmo detto tutti del povero Sonnini, suo successore, quando 5 mesi dopo, a tre giorni dalla sua elezione, si ritrovò a “ispezionare” una nuova voragine, sempre nello stesso punto (solo qualche metro più avanti) e a lavori di ripristino ultimati, se anche lui avesse fatto finta di niente, magari trincerandosi dietro un laconico “ma io sono arrivato adesso”?

Bettollini che era già nel mirino e in odore di giubilazione sarebbe stato crocifisso in piazza Duomo coi chiodi più grossi, Sonnini sarebbe stato subito marchiato come un “Paperino” sfortunato, ma anche impreparato a gestire eventuali emergenze…

Per fortuna loro, sia il primo che il secondo hanno preso il toro per le corna e si sono attivati immediatamente, facendosi anche fotografare nei pressi del “cantiere” subito approntato.

Tre giorni fa, il 15 marzo a Montepulciano, durante dei lavori di ripulitura di una scarpata ordinati dal Comune , è venuta giù una grossa porzione delle antiche “mura castellane”, nella zona di Collazzi, sopra l’omonimo posteggio. Ebbene ad oggi, 18 marzo, sulle pagine istituzionali del Comune poliziano non è uscita mezza riga sul fatto.

Il sindaco Michele Angiolini non ha proferito parola. L’unica nota ufficiale è una dichiarazione rilasciata dalla vicesindaca Alice Raspanti a La Nazione. Nota nella quale la vicesindaca riferisce che una causa (o concausa) del crollo potrebbe essere una infiltrazione d’acqua, e che ci sono degli esperti al lavoro per le verifiche del caso. Nulla di più.

Ieri sera a Montepulciano si è tenuta l’Agorà del centro storico, una sorta di assemblea del consiglio di frazione, e  anche lì niente di niente. Per il 22 è convocato il Consiglio Comunale, vedremo se almeno allora ne parleranno.

L’impressione è che sindaco e giunta siano in difficoltà e non sappiano cosa dire. Soprattutto perché da tempo c’erano segnalazioni sulle condizioni precarie di quella parte di cinta muraria e sui rischi di un crollo. Ma anche perché il crollo, come dicevamo, si è verificato durante dei lavori disposti dall’Amministrazione Comunale. La vicesindaca Raspanti dice che la ditta che li stava effettuando “ha agito con cautela e delicatezza”.

Al di là di tutto il silenzio del sindaco stupisce. Stiamo parlando delle mura medievali (quindi di un patrimonio strico-archiettetonico) non di un borgo qualunque, ma di una città che è definita la “Perla del ‘500”, che si studia nei libri di storia dell’arte, che è una sorta di “città ideale”, esempio tra i più completi e rilevanti di architettura rinascimentale, di una città che ha visto tra il 1400 e la fine del 1500 lavorare tra le sue mura i migliori architetti dell’epoca: da Michelozzo a Baldassarre Peruzzi, da Antonio da Sangallo al Vignola, a Ippolito Scalza… Vere e proprie archistar che si sono cimentate non solo nel disegnare e costruire palazzi signorili e chiese, ma anche fortificazioni, bastioni di difesa, mura, appunto… Montepulciano è tutt’ora una “perla” perché è rimasta pressoché intatta, ma evidentemente in alcune parti, compromesse dal tempo e – diciamolo pure – anche dall’abbandono, magari perché non visibili, non “in vetrina”, comincia a sgretolarsi. E questo è preoccupante.

Il silenzio di questi giorni e queste ore del sindaco e della politica poliziana, di fronte al crollo delle mura di Collazzi fa pensare ad amministratori e politici abituati solo agli applausi, ai successi in campo turistico, ma disabituati a situazioni complicate, avverse… Certo a Montepulciano sono abituati male (o troppo bene), pasteggiano a vino nobile, mica a Tavernello… Solo che ogni tanto può capitare di dover trangugiare Tavernello. Anche nelle migliori famiglie.

Questo giornale è stato accusato per decenni di avere un occhio di riguardo e un atteggiamento fin troppo benevolo nei confronti di Montepulciano e dei suoi amministratori. In effetti così è stato, perché secondo noi – dal nostro punto di vista – Montepulciano non solo ha registrato successi, ma è stata anche amministrata tutto sommato bene.  In alcuni frangenti benissimo. Meglio d altre città. E parliamo di un periodo ormai lungo. Parliamo di un lasso di tempo superiore ai 30 anni. Dai tempi in cui era sindaco Francesco Colajanni, poi il duo Olivieri-Serafini e dopo, Piero Di Betto, Massimo Della Giovampaola e Andrea Rossi… Per un certo periodo il Comune di Montepulciano è stato non solo il capofila dei comuni della Valdichiana, ma anche il più rappresentativo dal punto di vista politico, uno di quelli rimasti più ancorati a certi valori, a certe idee guida della sinistra (ha avuto anche vicesindaci di Rifondazione, per dire…). Negli ultimi anni, già con Rossi e adesso con Angiolini questo aspetto si è indubitabilmente e chiaramente annacquato. Il Pd del resto non è il Pci e nemmeno il Pds. Ma l’amministrazione, anche a Montepulciano, da qualche anno a questa parte è più “immagine” che sostanza. E la città si è incanalata, come molte altre, verso il turismo di massa: più mercatini natalizi, cacio e vino buono, che cultura e Rinascimento… Non a caso nei cartelli indicatori c’è scritto “Montepulciano Città del Vino Nobile” non “Montepulciano la perla del ‘500”.

Le mura castellane hanno diverse centinaia d’anni, in molte parti sono attaccate e minate dalla vegetazione, dalle tane degli animali, dal tempo che passa, dalle vibrazioni delle strade che vi passano vicino, dalle infiltrazioni d’acqua e dalla siccità, può succedere che in qualche porzione vengano giù. Già è molto che  il crollo di Collazzi non abbia provocato vittime o danni gravi. Si può discutere sulle modalità di certi lavori, ma non si tratta di cercare il colpevole.

Resta però il silenzio dell’amministrazione sul fatto. Non può essere sufficiente una dichiarazione del vicesindaco ad un quotidiano. Dicevamo in apertura che Bettollini o Sonnini a Chiusi sarebbero stati crocifissi se fossero rimasti in silenzio dopo la doppia voragine in via Longobardi. Per carità, a Montepulciano saranno tutti più “signori”, anche nei modi,  d’altra parte vivere in una città del genere un certo glamour lo conferisce, amministrarla però – proprio per la qualità della città – obbliga a metterci la faccia. E senza aspettare troppo tempo.

Non è che sia venuto giù un metro di intonaco, sono crollate 30 metri di mura antiche con tutto ciò che c’era sotto e sopra, con una casa rimasta con metà giardino e senza recinzione… Poteva scapparci pure il morto. Lo diciamo senza peli sulla lingua: è vero, abbiamo avuto spesso, quasi sempre, un occhio di riguardo per Montepulciano. In questo caso però il sindaco Angiolini non ci è piaciuto per niente. E nemmeno la politica poliziana che ha fatto altrettanto finta di niente.

La cosa a Michele Angiolini non farà né caldo, né freddo. Ci sta. Ma non potevamo non dirlo. Certi silenzi – ha scritto qualcuno – sono sinonimi di assenza…

m.l.

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