MONTEPULCIANO: CROLLO COLLAZZI, IL COMUNE COSTITUISCE UN COMITATO TECNICO, L’ASSOCAZIONE “IL BERSAGLIO” PRESENTA ESPOSTO ALLA PROCURA PER DISASTRO COLPOSO
MONTEPULCIANO – In merito alla frana del muro di Collazzi il Comune fa sapere che “si è poi provveduto ad effettuare i primi rilievi con l’ausilio di un Gruppo tecnico-specialistico, prontamente costituito. Le risultanze dei sopralluoghi effettuati venerdì 18 e sabato 19 marzo hanno portato a definire le prime misure urgenti destinate a bloccare l’eventuale retrogressione del fenomeno verso l’area occupata dall’edificio immediatamente prospiciente il fronte di frana. E’ stata inoltre programmata una rete di monitoraggio geotecnico che consente di seguire in tempo reale l’evoluzione della situazione. La rete riguarda sia l’edifico, con inclinometri da parete installati e già oggetto di lettura, che il terreno, con la messa in opera di canne inclinometriche per rilevare eventuali movimenti profondi di versante, e di un estensimetro a filo riguardante le eventuali deformazioni con arretramento del ciglio della scarpata verso l’edificio; tale ultimo rilevamento funziona da remoto e rappresenta di fatto un controllo continuo nelle 24 ore, con dati recepiti in tempo reale dal Gruppo tecnico e dall’Ufficio Tecnico comunale. Infine, è stata programmata una campagna di indagini geotecniche e sismiche per definire le condizioni dell’area sotto il profilo della stabilità, determinare le cause dell’evento e progettare le terapie di intervento più idonee per il ripristino ed il consolidamento del versante e del tratto di mura castellane crollato”.
Insomma l’amministrazione si sta muovendo. Ma si muovono anche altri soggetti. Che non sembrano disposti fare sconti.
Ieri pomeriggio si è riunito d’urgenza, in presenza, il Consiglio dell’Associazione Il Bersaglio, per esaminare la situazione dopo il crollo di porzione delle mura storiche poliziane e le notizie fornite dall’Amministrazione comunale. “La situazione è grave – scrive Il Bersaglio – ed anche per prevenire la reiterazione di errori di molti anni, non solo in loco – come omessa manutenzione ed interventi sbagliati – all’unanimità dei presenti, cioè 11 Consiglieri su 13 componenti del Consiglio, si è ritenuto di procedere immediatamente con un esposto – contro ignoti – alla Procura della Repubblica di Siena per disastro (crollo) colposo, chiedendo il sequestro dell’area. Questo consentirà tutte le verifiche del caso sulle cause ed un attento monitoraggio sulle opere anche urgenti da eseguire”
Il Comunicato de Il Bersaglio è durissimo: “Non possiamo più fidarci di alcuno. L’esposto è stato sottoscritto da tutti i presenti, con incarico all’Avv. Daniele Chiezzi, componente del Consiglio, di trasmetterlo via PEC alla Procura – cosa già avvenuta in serata di ieri – e di curarne l’evoluzione, anche presentando ulteriori memorie e documenti. Tra i componenti del Consiglio dell’Associazione vi sono anche ex assessori di Montepulciano ed ex consiglieri comunali con diverse storie politiche, tutti concordi nell’indirizzo di tutela nel quale è impegnata l’Associazione, purtroppo troppo spesso inascoltata”.
Insomma siamo alle “vie legali”. Il Bersaglio ha sempre rimarcato di non essere una “forza di opposizione”, quindi con posizioni preconcette verso l’amministrazione comunale in carica, quanto piuttosto una sentinella super partes, indirizzata alla tutela del patrimonio storico, artistico, ambientale, architettonico di Montepulciano. L’esposto alla Procura per “disastro colposo” rappresenta ovviamente un salto di qualità, come se il crollo delle mura di Collazzi avesse fatto traboccare un vaso già colmo. Per il sindaco Michele Angiolini, per la sua vice Alice Raspanti e la giunta si prospetta una fase complicata. Perché dell’associazione Il Bersaglio fanno parte non solo ex assessori ed ex consiglieri comunali, come dice lo stesso comunicato del sodalizio, ma anche figure note, da anni, in qualche caso decenni, in prima linea nelle battaglie civili ed ambientaliste, per lo più della stessa area politica degli amministratori o comunque non di parte totalmente avversa. A questo punto quindi la questione diventa anche una partita politica. Non solo amministrativa.
Fino ad ora il Comune, questa storia non l’ha gestita bene. Tutt’altro. Ha aspettato 3 giorni prima di fare un comunicato, 4 giorni prima di sgomberare l’abitazione a rischio e ad evacuare la famiglia che la abita, e anche in queste ore si sta barricando dietro procedure tecniche naturalmente opportune e necessarie, ma non sufficienti a spiegare. L’iniziativa dell’associazione il Bersaglio, con l’esposto alla Procura, ne è la riprova. Se ci fosse stato dialogo, ascolto, concertazione, l’esposto forse nessuno lo avrebbe presentato.
m.l.
Una semplice riflessione da uomo della strada: ma quanti costi di pubblico denaro dovranno essere sopportati da questa iniziativa che si propone di arginare questo danno ? Non sarebbe stato meglio non giungere a questi punti ma monitorare l’evoluzione dell’area franosa ed intervenire per tempo prima del guasto finale che oggi ci si presenta posto anch’esso che si possa arrestare qui dove è giunto e non coinvolgere altre zone limitrofe? Sarebbe stato un costo troppo alto il monitoraggio continuo ? Chiedo questo perchè la risposta potrebbe essere questa e cioè quella che non sia previsto monitorare una porzione di terreno in maniera costante perchè costerebbe tempo e denaro? E allora se la risposta in soldoni fosse questa mi pare ovvio che ci sarebbe solo da dire: ”….e allora beccatevi la frana”. Altre modalità non le vedo,se non quelle del rattoppo del buco e le conseguenti responsabilità dirette dell’organo a cui è affidato il monitoraggio e la salvaguardia del territorio.Oppure anche no perchè i soldi pubblici nell’immaginario collettivo non sono di nessuno ? Si immagini un danno del genere prodotto da un privato a quali obblighi possa venir sottoposta la proprietà di quell’area disastrata. Perchè non si fa la stessa cosa e non si usa lo stesso metodo verso la responsabilità pubblica ? Io spero che una volta accertata di chi sia la responsabilità questi dovrebbero pagare. O no ? Od il fatto invece è successo e la responsabilità non è di nessuno ? Credo che l’associazione il Bersaglio abbia fatto benissimo a fare ciò che è descritto nel Post. Bravi ! Facciamo vedere alla politica della ”civile toscana” che la gente debba incominciare oltre che a dare giudizi ed a non rimanere muta anche a muoversi materialmente nel campo del rispetto dell’etica pubblica e degli obblighi che riguardano chi amministra.