LA FREGATURA DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, LA MORTE DEL 18ENNE A UDINE E LE MANGANELLATE AGLI STUDENTI A ROMA

lunedì 24th, gennaio 2022 / 18:23
in Cronaca
LA FREGATURA DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, LA MORTE DEL 18ENNE A UDINE E LE MANGANELLATE AGLI STUDENTI A ROMA
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Ci risiamo, mentre in Parlamento la classe politica italiana sta dando prova di essere più avvezza ai giochi di corridoio che al vero confronto democratico e sul ponte del Transatlantico sventola la scheda bianca… a poche centinaia di metri, in piazza del Pantheon gli studenti sono stati presi a manganellate dalla Polizia., questa mattina.
Erano lì per una manifestazione contro le morti sul lavoro e contro l’alternanza scuola-lavoro che molte imprese usano come escamotage per sfruttare i ragazzi e sostituire il lavoro salariato. Per la precisione gli studenti erano in piazza per protestare contro la morte, avvenuta nei giorni sc orsi di Lorenzo Paparelli, un 18 enne rimasto ucciso a Udine da un macchinario che lo ha colpito al petto. Era il suo ultimo giorno in fabbrica, nell’ambito della alternanza scuola-lavoro. Una morte assurda, che non avrebbe dovuto avvenire.
In piazza del pantheon c’erano anche alcuni esponenti di Potere al Popolo, che hanno chiesto a gran voce proprio la cancellazione di questa alternanza, che così com’è è solo un equivoco e una fregatura per gli studenti.  La manifestazione era “spontanea” e la Polizia ha usato i manganelli per disperdere il corteo che poi però è stato autorizzato, con i manifestanti che hanno sfilato fino alla sede del MIUR in viale Trastevere. Alcuni giovani hanno postato sui social foto con i volti insanguinati, alcuni hanno denunciato di aver ricevuto manganellate. Sono in corso indagini da parte della Digos, che sta vagliando le immagini delle telecamere di videosorveglianza e anche quelle girate coi cellulari da parte degli studenti e dagli stessi agenti, per eventuali provvedimenti.
L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro, recita la Costituzione all’art.1, ma non sulla libera espressione del dissenso. E anche sul lavoro come fondamento dello Stato ci sarebbe parecchio da discutere. Perché quello che dovrebbe essere un diritto, di fatto non lo è.
E su questa storia dell’alternanza scuola-lavoro, per esempio, non è chiaro quale sia il limite fra tirocinio formativo e manovalanza gratuita per le imprese.  E’ molto chiaro invece, sempre più chiaro, che di lavoro si muore e, come ha scritto in queste ore Tommaso Fattori “queste morti sono solo la punta di un iceberg fatto di continui e gravi infortuni, di scarsità di ispettori e di controlli, di precarizzazione dei rapporti di lavoro, di falsi stage e di sfruttamento, di “risparmio” da parte delle aziende o, per meglio dire, di ricerca del profitto a qualsiasi costo, ma anche di “risparmio” da parte delle pubbliche amministrazioni”. L’esponente della sinistra Toscana ed ex consigliere regionale, a questo proposito fa notare come “non a caso le strutture della prevenzione degli infortuni sul lavoro sono state le prime esposte ai tagli degli anni passati”.
Questo per dire, e lo diciamo anche noi, che la morte tragica e scandalosa di Lorenzo Paparelli ha molti responsabili, diretti e indiretti. Certe cose non succedono solo per fatalità o per un errore umano, succedono perché è il sistema che fa acqua, che è organizzato male, perché la sicurezza e le tutele sia fisiche che normative in questo Paese si tende sempre a scansarle…
E se qualcuno scende in piazza per solidarietà con un 18enne rimasto ucciso e per chiedere di abolire norme capestro, viene preso a manganellate come ai tempi di Scelba . E come quando – in tempi più recenti – la Polizia caricava i No Tav o gli operai delle acciaierie di Terni. Siamo ancora lì:
E quando è arrivata la polizia
Quei pazzi straccioni han gridato più forte
Di sangue han sporcato il cortile e le porte
Chissà quanto tempo ci vorrà per pulire…
m.l.
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