DAL 15 AL 18 OTTOBRE LA DEMOLIZIONE DELL’AUTOGRILL DI MONTEPULCIANO SULLA A1. SCOMPARE UN SIMBOLO DELL’ITALIA DEL BOOM

sabato 09th, ottobre 2021 / 16:50
DAL 15 AL 18 OTTOBRE LA DEMOLIZIONE DELL’AUTOGRILL DI MONTEPULCIANO SULLA A1. SCOMPARE UN SIMBOLO DELL’ITALIA DEL BOOM
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MONTEPULCIANO – Sarà demolito l’autogrill a ponte sulla A1 all’altezza di Montepulciano. a demolizione avverrà tra le ore 21,00 del 15 e le ore 6,00 dell 18 ottobre prossimi. In due  giorni e tre notti di lavoro l’autogrill, uno dei “simboli” dell’Italia del boom economico, sparirà. Ea chiuso dal 2018, per problemi strutturali, rilevati dopo le verifiche seguite al crollo del Ponte Morandi a Genova.

Il Prefetto di Siena, Maria Forte, ha presieduto ieri una riunione del Comitato Operativo per la Viabilità Provinciale (C.O.V.) per un esame congiunto delle misure da intraprendere per garantire il flusso di traffico e la sicurezza.

I lavori prevedono la deviazione del traffico autostradale di entrambi i sensi di marcia all’interno del piazzale dell’Area di Servizio Autostrade. Le autorità preposte seguiranno attentamente l’intervento in tutti i passaggi, monitorando in modo costante i flussi di traffico – che non subirà interruzioni ma nella zona interessata sarà convogliato in un’unica corsia – ed elaboreranno un accurato piano di viabilità alternativa da utilizzarsi in caso di criticità.

Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti della Prefettura di Arezzo, della Questura di Siena, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siena, del Compartimento Polizia Stradale della Regione Toscana, del Centro Operativo Polizia Stradale di Firenze, della Sezione Polizia Stradale di Siena e di Arezzo, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Siena, della Provincia di Siena, del Corpo di Polizia Provinciale di Siena, di A.N.A.S. Spa di Firenze, della Società Autostrade per l’Italia, della TIEMME Spa, dei Comuni di Montepulciano, di Chiusi, dell’Unione Comuni Valdichiana Senese e della Centrale Operativa 118.

Di autogrill a ponte sulle autostrade italiane ce ne sono 14,  12 li realizzò la società Pavesi, due dalla catena Motta. Sulla A1 sono famosi, oltre quello d Montepulciano, anche quelli di Cantagallo (Prato), dell’area Chianti Est vicino a Firenze, di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), tutti progettati dall’architetto Angelo Bianchetti, negli anni ’60, durante o poco dopo l’apertura Autostrada del Sole, avvenuta nel 1964.  L’autogrill di Montepulciano fu costruito e aperto nel 1967. Come gli altri “Pavesi” e “Motta” è stato poi rilevato dalla Società “Autogrill”. Sarà il primo ad essere demolito.

Con la demolizione dell’Autogrill scomparirà, come dicevamo, uno dei simboli del boom, e anche il primo “megastore” moderno comparso in Valdichiana. La gente nei primi anni prendeva l’autostrada apposta a Chiusi, a Bettolle, a Fabro o a Monte San Savino proprio per andare “a prendere un caffè al Pavesi”. Giusto un caffè, o qualche cianfrusaglia, perché i prodotti in  vendita erano già carissimi anche allora. Però quella sorta di supermercato ante litteram sospeso a cavallo dell’autostrada era una novità assoluta, una cosa mai vista prima in un territorio ancora agricolo e dove il commercio era ancora quello dei piccoli negozi di quartiere, dove ti vendevano la pasta sfusa nelle buste di carta…  L’autogrill Pavesi era l’emblema della modernità, un colosso di vetro e acciaio che aveva un sapore futurista ed era lì, su quella striscia d’asfalto che accorciò di colpo le distanze ed era anch’essa sinonimo di velocità, di futuro, di un’Italia che si metteva alle spalle le macerie e cominciava a correre, a spostarsi. Il primo supermercato, coi carrelli, dove si poteva trovare di tutto, dagli alimentari ai casalinghi, alla frutta e verdura, alla carne, ai quaderni nella zona fu aperto a Chiusi Scalo, ma era il 1968. Un anno dopo l’autogrill… Quando il babbo, che magari faceva il rappresentante e l’autostrada la doveva prendere con la 600 o la 128, per lavoro, ti portava a casa un pallone con lo stemma della tua squadra del cuore, comprato al Pavesi, era festa grande, anche se era un pallone da due soldi che si bucava alla prima partitella…

Quando, dal 18 ottobre, quel colosso di vetro e acciaio non ci sarà più, ci mancherà. Perché ormai faceva parte del paesaggio ed era anche un luogo della memoria. Ogni volta che ci passavi sotto, una istantanea su un’Italia che aveva voglia di viaggiare, di muoversi, di correre. Certo, se c’era il rischio che cadesse, meglio così. Meglio evitarlo quel rischio, ci passa un sacco di gente lì sotto. Però rimarrà la cicatrice.

m.l.

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