PD, IL PARTITO DEI SINDACI CHIEDE SPAZIO E PESO POLITICO. LETTA E’ AVVERTITO: “CAMBIARE STRADA!”
Enrico Letta non ha ancora sciolto la riserva riguardo alla sua candidatura a segretario del Pd che già alcuni lo danno per certo e come “la figura giusta” per rimettere in moro il partito, mentre altri lo tirano per la giacchetta, invitandolo ad accettare, ma anche a cambiare linea, strategia, riferimenti e modo di essere del partito.
Una presa di posizione in tal senso arriva dal… “partito dei sindaci” interno al Pd. Ovvero, per essere precisi, dal Coordinamento dei Sindaci Dem, guidato da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e portavoce di quella che se non è una vera e propria corrente, è una lobby importante dentro il Partito Democratico.
“Il coordinamento dei sindaci aveva auspicato, in questa delicatissima fase, una scelta autorevole e unitaria per la guida del Pd. Riteniamo pertanto che Enrico Letta abbia queste caratteristiche e che sia in grado di rilanciare il partito sin da subito” scrive Ricci in una nota affidata all’agenzia Ansa. E fin qui siamo all’endorsement.
Poi però Ricci aggiunge, fissando dei paletti: “Appare inoltre urgente definire un percorso di confronto che ci consenta di lavorare sull’identità, sul profilo, sulla forma organizzativa, sulle alleanze e sulla missione del Pd nel governo Draghi”.
Ma la nota del sindaco di Pesaro non finisce qui. Anzi, il bello arriva nel finale. Ricci offre a Letta e al Pd la sua ricetta per “uscire dalle difficoltà e ripartire”: “Serve un protagonismo politico vero dei sindaci e degli amministratori nella nostra comunità politica e nel paese. Servono più sindaci, innovazione e unità: anche queste sono condizioni fondamentali per uscire dalle difficoltà e ripartire insieme. A partire da domenica, al lavoro per l’Italia; con le nostre idee per combattere la pandemia e rimettere in moto l’economia e il lavoro. E sul Recovery i sindaci e i comuni non possono che essere nella cabina di regia. Vogliamo già dalla prossima settimana mettere a disposizione del segretario del partito la grande energia locale che rappresentiamo; fiduciosi di essere coinvolti davvero e messi in condizione di essere parte attiva della politica del Pd e del fronte riformista”.
Qui, Ricci l’endorsement lo fa ai suoi colleghi. Chiede infatti un maggior peso decisionale del ‘partito dei sindaci” e questa è una posizione molto diversa, quasi diametralmente opposta a quella di chi ha indicato proprio nella componente degli amministratori, troppo invadenti e spesso inclini alla sindrome dell’uomo solo al comando, uno dei problemi del Pd…
La questione non è di poco conto. Ed è per esempio, uno dei nodi che ha fatto saltare in aria il rapporto tra Pd e sindaco di Chiusi. Ora, Chiusi non è l’ombelico del mondo, ma è uno dei paesi che voteranno in autunno e che appare in tutto e per tutto uno specchio piccolo ma fedele del quadro nazionale. Un paradigma della crisi del Pd. E da come il Pd ne uscirà – se ne uscirà – a livello nazionale, dipenderà anche l’evolversi della situazione chiusina. Che poi, per dirla tutta, è anche la situazione che si verificò nel 2019 a Città della Pieve, a Chianciano o a Siena… Perché la crisi del Pd oggi certificata dalle dimissioni di Zingaretti, viene da lontano e sta, in gran parte, nella perdita di identità, nell’assenza di idee, nell’abbandono di riferimenti culturali da parte di un partito che per molti elettori è ancora il Pci-Pds-Ds, ma nei fatti non lo è per niente e nemmeno gli somiglia…
La posizione espressa da Matteo Ricci è il contrario della posizione espressa – sempre per esempio – da Simona Cardaioli a Chiusi. E anche dal segretario senese Valenti. Che da quando Zinga si è dimesso ha pronunciato due mezze parole a denti stretti e nulla più. Che sia Enrico Letta o qualcun altro il segretario che uscirà dall’assemblea nazionale, una cosa è certa: il Pd che c’era fino a una settimana fa non esiste più. Quello è un organismo morto. E forse anche le ultime posizioni sul fronte delle alleanze e della linea politica, verranno azzerate o largamente aggiornate. A finire in soffitta non sarà solo il residuo di renzismo ancora latente dentro il partito, ma molte altre cose, comprese alcune di quelle sostenute dai presunti antirenziani più accaniti.
A Chiusi la base del Pd, che a livello di iscritti è ormai risicata, ma a livello elettorale ha ancora una certa consistenza, attende l’esito dell’assemblea nazionale e il via alla ripartenza. Ma la parola d’ordine “aprire le porte e tornare a parlare e a connettersi con il paese reale” che è risuonata tante volte in queste ore intorno al Nazareno potrebbe davvero significare – come qualcuno auspica – un azzeramento del gruppo dirigente attuale e l’apertura di una sorta di fase costituente del nuovo Pd e del campo largo del centro sinistra, per arrivare al voto amministrativo non con un partito spaccato a metà e a rischio di secessione e sconfitta, ma nuovamente unito e con le idee più chiare sul da farsi e con chi farlo… Vedremo. Certo, Enrico Letta non è figura da scaldare i cuori e riaccendere passioni. E’ un professore democristiano, ulivista e democratico, di credo liberal e fede cattolica. Con la sinistra – anche quella riformista e socialisteggiante, non solo quella radicale e post comunista – c’entra poco; con il populismo dei 5S, che ha attratto pure Zingaretti, anche meno…
m.l.
ANDREA VALENTI, ENRICO LETTA, Juri Bettollini, Matteo Ricci, Nicola Zingaretti, pd
Purtroppo assistiamo a questo squallido teatrino perché non ci sono basi politiche !
In altri tempi,il PCI prima,la Quercia,l’Ulivo poi,potevano contare su persone che venivano da una scuola politica che era un esempio per tutti gli altri partiti !
Oggi,anche nel PD,arrivano a far politica gli amici degli amici,l’ amante di turno,il piccolo imprenditore che si vuol creare uno spazio,tantissimi ” posteggiati ” !
Un esempio,una grossissima società della quale fanno parte Piaggio,IMMSI,ALITALIA e molte altre ,ha un gruppo di “cacciatori di teste” che lavorano per cercare validi dirigenti. Ebbene il proprietario di dette società ha detto al figlio : vai,vai a fare politica nel PD,poi in Italia Viva ! Se il figlio fosse stato una di quelle ” teste ” che i cacciatori cercano,sarebbe finito a fare politica o il dirigente della ditta paterna ?
Fanno parte del PD persone come Lotti,Picierno,e tanti altri e altre che, non saranno a livello di TONINELLI o Librandi ma poco ci manca.
Abbiamo assistito alla discesa in campo di un orda di ” unni novelli ” capitanati da un ex comico che hanno fatto dei danni enormi.
Se il PD non si mette in testa di attingere dalla vecchia scuola politica e fa leva sugli ” improvvisati ” amici degli amici o bellezze al bagno,sarà destinato a scomparire.
Sarebbe un peccato !
Nell’articolo si dice he il segretario Pd di Siena Valenti ha detto poco o nulla dopo le dimissioni di Zingaretti. Così era, ma poco fa (12 marzo, ore 12,55) ANDREA VALENTI ha rotto il silenzio con questo post su Fb:
“Sono componente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico . Non ci sono per funzione, i segretari provinciali non sono membri di diritto, ma per elezione.
Ero candidato con la lista del segretario dimissionario Nicola Zingaretti.
Pur capendo le motivazioni politiche del gesto, ho sperato che il segretario ritirasse le dimissioni, e questo ha chiesto in modo unanime l’assemblea di Siena. Così non è stato. Domenica la nostra assemblea eleggerà il nuovo segretario del nostro Partito.
Firmerò la candidatura e ovviamente voterò Enrico Letta.
Con una consapevolezza. Serve e non è più rinviabile una profonda riforma di questo Partito. Che deve essere radicale e partecipata.
Non abbiamo bisogno di un congresso che si riduca all’ennesima conta, abbiamo bisogno dell’ apertura di una fase congressuale per temi.
Dobbiamo ridefinire il profilo politico, la rappresentatività, gli obiettivi strategici, un vero e proprio processo rifondativo, iniziato con l’assemblea di Bologna dell’ ottobre 2019 che va ripreso, confrontato con i territori, concluso, diffuso e applicato. Con il contributo di tutti, perché tutti servono, con idee diverse, ma che stanno in un alveo comune, quello di una forza progressista, socialdemocratica, riformista e ambientalista adeguata agli anni 20 del 2000.
Serve aprire una stagione nuova rispetto al tempo che stiamo vivendo, e solo la maggiore forza del centrosinistra può elaborare la proposta di un radicale mutamento del nostro modello di sviluppo.
Ma questo è determinante e non più rinviabile.
Credo che sia l’unico senso politico nel quale possiamo leggere sia le dimissioni di Zingaretti che la prossima elezione di Letta”.
Ci pare che anche Valenti, magari partendo da valutazioni diverse, dica anche lui, che occorre una nuova fase costituente, per un “processo rifondativo” del Pd. Una cosa del genere la possono fare gruppi dirigenti arroccati e spaccati a metà?
Ma la figura di una donna come segretario PD? Ce ne sono e con valori, cercare non costa niente.
Ma credo sia lo scrivente, sia chi ha fatto i 3 precedenti interventi abbiate tutti una certa età, e sarebbe proprio per il fatto dell’età il poter pensare col proprio e non con quello degli altri.Perdonatemi quella che vi apparirà durezza di giudizio.Avete tutti detto che servano gli ideali e servano le persone che dalla sinistra abbiano tratto le loro essenzialità da quei politici che invece dite ci vorrebbero e che sappiano fare distinzione in un mondo mediatico come questo che ti spinge a pensare il contrario di queli sarebbero i tuoi interessi-se posso interpretate la conseguenza dei vs.discorsi- fino a proporvi un altro Democristiano con un passato democristiano, un cattolico, che possa guidare il partito? A voi domando, sentendo le voci del recente e lontano passato che il PD fosse lì a rappresentare un agglomerato valoriale di sinistra e che adesso liberatosi di Zingaretti tutti voi sperate su un Letta che rinsaldi il partito su altre basi,ma non vi sembra di pensare che demandate tutto questo ad un democristiano doc,persona onesta di certo e studioso per dipiù, amico di quel Gentiloni che ha favorito e lavorato fortemente per l’avvento di Draghi, per non parlare poi di Renzi quali figura minore, che abbia prodotto quest’ultimo il cosidetto materialmente ”lavoro sporco”? Allora, se il partito è una nuova DC nelle forme e nei fatti,poi non lamentatevi che vengano scelte istanze politiche di centro e non chiamatelo centro sinistra. Quella parola ” sinistra” toglietela dal vs. vocabolario perchè è l’uso che è stato fatto imbrigliando la parte residuale della sinistra facendole assurgere a politiche centriste,evitando puntualmente di accendere le luci su fatti della politica ed accettando supinamente la formazione di un partito a tavolino e non vi accorgete che i loro dirigenti remano remano perchè corrono il rischio di non rimanere a galla,minacciati dagli eventi, quelli stessi che la loro politica ha favorito da sempre ed in pratica il complesso di istanze politiche, umane, etiche e culturali che ha fottuto tanti a sinistra e che anche fuori italia lo stesso mezzo, la stessa metodologia applicata alla politica ed all’economia ha fottuto il mondo! Nel rispetto delle idee di tutti, però credo che il vendere fumo sia ai tempi d’oggi un po’ disdicevole, perchè a queste situazioni in Italia ci siamo arrivati con le vendite di fumo e con tanti discorsi mentre i fatti sono diversi.Esattamente come nella contemporaneità delle cose che nella Dc militavano tutti, dal disoccupato, al lavoratore, all’ impiegato, al libero professionista,al medio e grande industriale.Il cosiddetto calderone politico la sfera di interessi li mischiava, li rimestava e non c’era più distinzione fra questi, anzi per la verità la distinzione c’era fino a quando conveniva a quel partito di reggere e di amministrare la diversità ma guarda caso divenivano interessi contrastanti quelli dello stesso partito che comprendeva gente di ogni classe sociale che aveva capito una cosa,che quell’equilibrio dovesse andare avanti per assicurare la governabilità.Ma di tale governabilità chi ne ha usufruito?La gente comune ? Se la gente comune oggi si ritrova a questi punti in un continente Europa dove imperversano pandemia, disoccupazione, incertezza del domani e che sperpera grandi risorse per assicurare che la politica stessa sia diretta da coloro che ne beneficiano, mi dire cosa sperate? Sperate sull’illuminazione di coloro che a questo hanno portato e nello stesso rispetto delle regole che si sono dati?E allora non parlate di sinistra,non parlate di fallimento della sinistra perchè parlate di una cosa che non fa più parte di quel partito, è evaporata, e rimasta dentro solo a chi la voglia affermare come aspetto valoriale e di certo Letta e futuri compagni tale aspetto l’hanno sempre combattuto nella vita politica perchè al primo posto hanno messo l’aziendalismo e la subalternità a tale tendenza dirigente come motore del sistema produttivo, morale, umano che ha inquinato il mondo e che adesso dice di sperare nella riconversione ecologica.Ma lo dice per fottervi non ci dovrebbe essere tanta difficoltà a capirlo, non perchè non sia valido esso stesso ma perchè diretto ed applicato dagli stessi centri di potere e di interessi.Sperate in loro quindi? E’ una teoria accettabile come un altra, ma alla fine si dimostra la teoria di chi non tiene conto di una condizione che definirei quella della limitatezza di risorse nei confronti dell’idea dello sviluppo continuo.Troppo complicato rifarsi a tutto questo in due righe di un Post ? Troppo complicato pensare che tutto questo non possa essere guidato da un partito qui in Italia che con strategia politica ed economica si è sostituito alla sinistra facendo vedere che al proprio interno ci debba essere spazio per tutti e che tutto questo non sia chè una illusione da convogliare alla masse? Qualcuno mi ha detto che questi che faccio siano discorsi che erano buoni 50 anni addietro, guarda caso 50 anni addietro questo o questi qualcuno erano di destra,ma il mondo è cambiato e la destra non serve più, serve invece la sinistra che abbia la forma di sinistra ma che operi con una politica di destra, in pratica il vendere fumo.E voi parlate di una riscossa senza accorgervi e facendo finta di sapere che con tale politica e tali dirigenti sarete sempre subalterni al sistema economico che pensate di cambiare e che si spartisce il mondo ? Solo che poi tutti i decenni della politica hanno portato con l’uso del sistema economico ad essere essa stessa la maggiormente imputabile,ai tempi che viviamo oggi. Ed allora Letta sarebbe la salvezza della sinistra? Andatelo a raccontare ai polli che oggi non vi credono neppure loro.Anzi spesso qualche ” pollo” oggi si ribella al fatto che gli si faccia mangiare la stessa pappa da quando è uscito dall’uovo. Temete una scissione del vostro partito? Bene, vi capisco, ed allora siccome vi dite di sinistra e dite anche che la sinistra vada re-interpretata perchè dentro ognuno di voi non fate una analisi di cosa sia sinistra e di cosa non lo sia ? Vi manca la materia per ragionare? Di certo no ! Semplice no? Poi scegliete liberamente pure un bravo Democristiano ed un cattolico che guidi un partito sedicente di sinistra ma vedrete che allora sarete sedicenti di sinistra pure voi.In pratica la stessa cosa di oggi come quando ci si rifiuta di vedere in quale prigione siete caduti.Contenti voi contenti tutti,ma quello che ne emerge è che sono passati 30 anni ed i progressi a cui facevate riferimento di voler raggiungere come si dice volgarmente e perdonatemi l’essere scurrile per questo – vi hanno mangiato l’uovo in cu.. alla gallina….e ancora pensate ad un Letta.Un ultima domanda, dal momento che di certo tale elezione si verificherà : chiedetevi chi è che goda….oppure è troppo difficile fare le distinzioni ?
Forse non hai letto bene questo articolo e nemmeno quelli precedenti sul medesimo argomento. Su Letta mi sembra di essere stato piuttosto chiaro. Ma mi pare ormai uno sforzo vano… Comunque ad ogni buon conto, se ti fosse sfuggito: https://www.primapaginachiusi.it/2021/03/il-popolo-pd-morira-democristiano-ma-perche-dem-provano-uno-scatto-di-fantasia-chiusi-ce-chi-parla-di-azzeramento-del-gruppo-dirigente/
No, è proprio perchè l’ho letto e perchè ho letto anche questo post che ho detto che ancora vedo che alla fine si creda a chi è causa del problema(non parlo della persona Letta ma ne parlo come tipologia politica ed tipologia economica che lui ed il partito hanno sempre sostenuto)e sperando che quella sia la soluzione.Hanno deciso di rieleggerlo ? Bene, lo facciano, ma crediamo che sia portatore di novità a cui esattamente tutti-dico tutti e ripeto tutti- dentro il PD hanno detto di si esattamente 5 minuti dopo arrivata la notizia ? Stasera Travaglio che se non altro si distingue da una pletora di giornalisti a libro paga,ha detto che il problema del PD non è tanto Letta od altri, il problema vero per quel partito è quello di conoscere se stesso.Risolto quello-ma la vedo dura se le basi sono quelle che abbiamo visto da venti anni a questa parte- e semmai sarà risolto, poi verranno i problemi che possono seguire e determinare la classe dirigente ed il suo rinnovarsi.Qui mi sembra che si stia girando intorno ad un ragazzo di più di venti anni che per sua sfortuna qualche problemino lo ha avuto sin da quando era nel grembo di chi l’ha partorito e che dopo appunto venti anni non ha ancora chiarito la propria identità.In pratica -poi mi cheto- la ricostruzione della sinistra non può passare dalle stesse istanze, dalle stesse persone, e dalle stesse classi dirigenti che l’hanno abbattuta, soprattutto dalle stesse visioni che si hanno dell’economia e dell’etica politica.E questo ultimo discorso è diverso mi sembra anche da ciò che dici ed ipotizzi tu Marco,perchè lì dentro forse dimentichi che stai parlando col discorso che fai ad un popolo ormai di democristiani che non sanno di esserlo, tranne i loro dirigenti che invece lo sanno benissimo,con tutte le derivazioni e conseguenze del caso. Letta stesso ha detto che non cerca l’uniformità ma tale discorso non è forse quello o che ripropone l’amministrazione delle idee,della politica ed anche della cosa pubblica, per amministrare la diversità.E cosa è questo un nuovo spettacolo che ci si para di fronte oppure la riedizione del deja vu sotto una veste diversa estesa ad un cerchio più largo di utenze? E’ l’armonizzazione degli interessi,perseguita da un lato da politiche economiche comprese dentro il sinusoide del ciclo,dello sviluppo e della depressione,con i rapporti di forza fra classi che la politica cerca di armonizzare. Erano gli stessi che la dirigevano e che innalzavano monumenti al fatto della scomparsa delle classi che erano cio che più li atterriva quando le classi c’erano.Ci sono anche oggi, di certo di più di quelle di ieri, solo che la loro visibilità è diminuita, non viene più percepita come prima e credono che questa sia la strada da battere..Sono perlomeno 40 anni che battono lo stesso terreno e finora hanno prevalso le loro politiche,ma quando sentono ed odorano che qualcosa possa cambiare di profondo, da progressisti diventano conservatori all’occasione,e si riempiono la bocca di istanze che sono gli interessi pari pari delle loro classi dirigenti,classi di potere, portatrici di interessi che non sono di certo di colore di sinistra.Ed allora serve una politicache abbia la veste della sinistra ma i contenuti della destra e non si fanno scrupoli di sorta per applicare tale politica.Vedi non solo Monti ma anche lo stesso Letta quando hanno governato e tanti altri prima di loro hanno perseguito questo ed hanno realizzato questo. In pratica ci si rivolge ad un popolo divenuto democristiano(perchè in venti anni questo è diventato) e si spera che questo metta in campo istanze che abbiano un valore ed un etica di sinistra ed anzi magari si spinge questo ad eleggere una figura che metta in campo una politica di istanze e veicolazioni di sinistra. Forse proprio a non capire quello che viene detto a forza di rifrulli mi sembrava che non fosse il sottoscritto,anche perchè non ho mai visto che dai peri possano nascere mele o susine.E’ un partito che ormai la forza propria la produce in una sola direzione che è quella del galleggiamento e proprio per sua NATURA INTRINSECA il rinnovamento viene prodotto solo nella conservazione dell’esistente stando ben attenti a non far penetrare elementi essenziali in una politica che loro stessi per venderla definiscono di cambiamento.Ma stanne certo che se la crisi prosegue al punto di gettare tutta la società e le classi sociali per la maggior parte nel burrone, questi si alleano come nel passato ha fatto la borghesia esattamente un secolo fa con chi prometteva loro la conservazione dei propri interessi.E’ passato un secolo e se pensiamo a quanto progresso poteva essere immesso dentro la nostra società per far raggiungere livelli sociali al pari di altri paesi, la riflessione su questo ci porta anche alle vicissitudini di codesto partito,scalato dall’esterno da forze che lo hanno annientato e che hanno fatto sorgere e svilupparsi una generazione politica che si distingue fra manovratori e manovrati e non fra dirigenti e partecipanti alla politica come i tempi che abbiamo conosciuto dove dal basso ci si rimboccava le maniche e ci si confrontava nella battaglia delle idee.Oggi come vedi con i vari Letta, bastano 5 minuti per mettere d’accordo tutti ed assistiamo anche alla prosopopea che dice che così facendo si amministri la diversità e si vada verso la volontà di riscatto.