COVID, A CHIUSI MARITO MUORE UN MESE DOPO LA MOGLIE. CAOS VACCINI CON I DUBBI SU ASTRAZENICA

venerdì 12th, marzo 2021 / 10:28
COVID, A CHIUSI MARITO MUORE UN MESE DOPO LA MOGLIE. CAOS VACCINI CON I DUBBI SU ASTRAZENICA
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CHIUSI –  La nuova ondata della pandemia da Coid si sta dimostrando più virulenta e più dannosa delle altre. Da lunedì 14 regioni potrebbero entrare in Zona rossa, si va verso una Pasqua blindata su tutto il territorio nazionale, come un anno fa. Cresce il numero dei contagi, ormai sui 25 mila al giorno. E non si abbassa quello dei morti (sempre oltre 300 al giorno). Ieri un nuovo lutto causa covid ha colpito la città di Chiusi. E’ morto alle Scotte Mario Magini, già dirigente delle poste e animatore dell’Associazione ADA, che segue così la moglie Nellina scomparsa, sempre per covid, il 3 febbraio. Una doppia tragedia a distanza di poco più di un mese, che ci dice – se ce ne fosse bisogno – che questo virus è una bestia feroce che non fa sconti e se ti becca, può portarti all’altro mondo. Entrambi i coniugi Magini avevano meno di 80 anni, 71 lei, 77 lui. Un pessimo segnale.
E da Chiusi arriva un altro pessimo segnale. La situazione non è più, dal punto di vista dei contagi, quella di inizio febbraio, quando fu decretata la zona rossa, unica in Toscana, e di conseguenza si decise di procedere allo screening di massa, è molto migliorata: dai 113 casi di allora, adesso i “positivi” sono solo 26. Ma il dato preoccupante è quello dei ricoveri: 9 (con Mario Magini erano 10). Mai così tanti tutti insieme. Più della metà in condizioni critiche.
E 6 su 9 sono riferibili al focolaio recentissimo esploso nella frazione di Montallese, che conta anche la metà dei casi positivi: 13 su 26.
Pare insomma che gli ultimi casi, si rivelino più gravi di quelli precedenti. I numeri sono ancora piccoli, può anche essere un caso. Ma l’allarme c’è. Indubbiamente.
Anche nei dintorni la situazione non è tranquilla: a Città della Pieve i casi positivi in corso sono 85; a Montepulciano una cinquantina.
Le Regioni Toscana e Umbria hanno sospeso la somministrazione del Vaccino AstraZenica, relativamente al lotto ABV2856  sequestrato e ritirato  dall’Agenzia del Farmaco Aifa su tutto il territorio nazionale, dopo che in Sicilia e in alcuni altri Paesi Europei si sono verificate delle morti inusuali e sospette di persone che avevano fato da poco il vaccino della casa anglosvedese.
I decessi avvenuti in Sicilia riguardano tre militari (un marinaio, un poliziotto e un carabiniere rispettivamente a Siracusa, Catania e Trapani, di 43, 54 e 58 anni) ai quali erano state somministrate dosi dal lotto indicato. I “tre eventi avversi fatali” sarebbero legati, secondo i primi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue.

Per quanto riguarda l’Italia, l’Aifa sta effettuando tutte le verifiche, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS, che stanno effettuando il sequestro delle dosi interessate in tutte le Regioni. Le tre procure siciliane stanno indagando.

La decisione di ritirare un lotto, ha precisato il direttore generale Aifa Nicola Magrini, “è una misura cautelativa, consente di ispezionare nel dettaglio il lotto, fare esami sulla qualità del prodotto e verificare le circostanze. Allo stesso tempo i dati di tutti i paesi arrivati dall’Ema sono rassicuranti”.

Per chiarire l’accaduto, l’Ema – pur sottolineando che il rischio di coaguli di sangue non è maggiore nelle persone vaccinate e che i benefici del vaccino restano superiori ai rischi – ha avviato delle indagini e sta esaminando tutti i casi segnalati. Intanto, però, varie nazioni hanno già deciso di bloccare la campagna di vaccinazione con tutti i vaccini di AstraZeneca in via precauzionale: lo ha fatto ieri la Danimarca, seguita da Norvegia IslandaL’Austria ha invece sospeso la somministrazione di un altro lotto (ABV5300) dopo il decesso di una donna. In seguito a questo episodio anche Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia hanno sospeso l’uso dei vaccini provenienti dallo stesso lotto, distribuito in 17 Paesi ma non in Italia.

AstraZeneca dal canto suo rassicura: “Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni, non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi Paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid”.

Per la Gran Bretagna invece il vaccino AstraZeneca è “sicuro ed efficace” ed anche per la Francia non c’è motivo per sospenderlo poiché su 5 milioni di europei, 30 persone hanno lamentato disturbi della coagulazione. Si associa la Germania, che ha annunciato che non sospenderà la somministrazione del vaccino AstraZeneca. C’è anche chi sostiene la correlazione tra vaccino e morti sospette potrebbe essere una clamorosa bufala (il prof. Galli, ad esempio); e chi fa notare come, con l’aumento delle persone vaccinate è normale che muoiano anche persone che hanno assunto il vaccino, ciò non vuol dire che le due cose siano connesse…

In ogni caso la questione è una bella tegola sulla campagna vaccinale, perché mina la fiducia nei vaccini e instilla dubbi sulla pericolosità dei vaccini stessi. E se a ciò si aggiunge anche la notizia che buona parte delle mascherine usate fino ad ora e tutt’ora in uso anche in Italia non sarebbero a norma e nemmeno efficaci, chiaro che il morale già sotto le scarpe della popolazione va ancora più giù…

In tutto questo c’è anche qualche buona notizia:  una è che l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha autorizzato il vaccino Johnson&Johnson, l’unico monodose, cioè senza bisogno del “richiamo”. Ciò consentirà di velocizzare la campagna.  L’Unione Europea si è assicurata 200 milioni di dosi, la prima fornitura dovrebbe arrivare già tra a metà e la fine di aprile.

Negli Usa, il presidente Biden ha assicurato che entro il 1 maggio tutti gli adulti saranno vaccinati… In Italia al momento si viaggia su una media di 150 mila al giorno… E ci sono difficoltà per vaccinare gli over 80 che non possono recarsi nelle strutture sanitarie e degli ambulatori del medici di famiglia. Un problema che andrà affrontato e risolto, perché si tratta di persone molto fragili.

 

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