SCOPERTA RETE DI TERRORISTI SUPREMATISTI. TRA GLI INDAGATI UN GIOVANE DI CASTIGLIONE DEL LAGO
CASTIGLIONE DEL LAGO – Sono passate poco più di due settimane dall’assalto a Capitol Hill, con quel tizio vestito da bisonte o da sciamano e tutti quegli altri scalmanati, armati, arrivati a Washington con voli di prima classe a urlare “Ci hanno rubato le elezioni!” che subito anche in Italia, che rispetto agli Usa arriva sempre un poo’ dopo, qualcuno ha pensato bene di “alzare il livello dello scontro” come si diceva negli anni ’70. E’ scattata infatti un’operazione di polizia, precisamente della Digos,che ha portato alla luce una rete terroristica di stampo suprematista e razzista. Di estrema destra per intenderci, come gli assaltatori di Capitol Hill… Gli agenti della Digos hanno arrestato un giovane, 22enne, di Savona accusato di aver costituito un’associazione con finalità di terrorismo nonché di aver svolto azione di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo. Secondo gli inquirenti il giovane ligure, che si ispirava al gruppo suprematista statunitense AtomWaffen Division e alle Waffen-SS naziste, era pronto a compiere azioni terroristiche come quella del 2011 a Utoya (Norvegia) e del 2019 a Christchurch (Nuova Zelanda).
Ma perché ne parliamo su primapagina? Semplice, perché oltre all’arresto del giovane savonese, ieri mattina all’alba sono scattate perquisizioni in altre 12 province, tra cui quella di Perugia. Precisamente a Gubbio e a Castiglione del Lago.Tra gli indagati una 18enne della città de ceri e un 24enne del paese lacustre.
Nelle abitazioni dei due giovani non sono state trovate armi né vessilli riconducibili alla destra radicale, ma è scattato il sequestro dei computer e degli smartphone, che ora saranno analizzati. La 18enne e il 24enne umbri erano tra i membri di una chat Whatsapp creata nel 2018 dal giovane arrestato, anche se numerose sono le chat monitorate dagli inquirenti riconducibili al ventiduenne ligure. Nelle conversazioni gli investigatori hanno trovato vere e proprie istigazioni a commettere gesti estremi anche sacrificando la propria vita, incoraggiando le sparatorie a scuole o il “day of the rope”, il massacro di chi viene considerato traditore. Il giovane istigava anche alla violenza contro gli ebrei ed è considerato l’autore di una serie di documenti pubblicati sul web di matrice neonazista e antisemita con i quali incitava alla rivoluzione violenta contro “lo Stato occupato dai sionisti” e alla eliminazione fisica degli ebrei…
Insomma non esattamente un ragazzo tranquillo, leggermente squilibrato. Il suprematismo bianco, il razzismo nei confronti dei neri, ma anche degli ebrei e dei diversi in genere, dei migranti, è un lascito della peggiore cultura fascista e razzista. Trump e altri leaders come Bolsonaro in Brasile e alcuni “sovranisti” europei l’hanno sdoganata e caldeggiata, perché funzionale ad un certo disegno di destabilizzazione degli equilibri preesistenti.
La zona del Lago Trasimeno, come la contigua Valdichiana aretina è stata negli anni ’70 e ’80 del ‘900 (cioè 40-50 anni fa) terra rossa per tradizione, ma anche di forte infiltrazione neofascista. Evidentemente i tempi cambiano, ma certe tendenze sono dure a morire e ciclicamente rispuntano come i funghi dopo un temporale…
Ci sarà chi dirà e scriverà che sono “ragazzate”, che si tratta di ragazzi un po’ “disturbati”… L’impressione (la nostra almeno) è che invece si tratti di cose molto serie, da non sottovalutare. E l’azione in forze della Digos lo dimostra. Tutti davano le Br per finite e ormai “debellate” già alla fine degli anni ’90, ma nel 2003 il poliziotto Emanuele Petri, di Castiglione del Lago, venne ucciso dalle nuove Br (Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce) su un treno pendolari tra Terontola e Castiglion Fiorentino… Mai abbassare la guardia.
Al tempo del terrorismo vero, quello delle br, prima linea, Nar e altri gruppi sovversivi, le forze dell’ordine si dedicavano a sgominare bande armate. Qui invece siamo alla ricerca di reati di istigazione e di opinione tutti peraltro ancora da dimostrare. Armi non se ne trovano e udite udite neppure vessilli, come se di per sé possedere un vessillo possa costituire reato. Invece si analizzano chat dove ovviamente sarà difficile distinguere il serio dal faceto. Si parla di istigazione a commettere reati. Quindi ci si limiti a parlare di questa ipotesi di reato anziché scomodare il terrorismo che è ed è stato altra cosa. Lo si faccia per rispetto delle persone che sono cadute sotto il piombo dei terroristi