PD, CHE DOMENICA BESTIALE! VALENTI ACCUSA BETTOLLINI E BETTOLLINI LASCIA IL PARTITO. E CHIUSI ADESSO E’ IN MEZZO AL GUADO
CHIUSI – Quando cade di domenica il 2 agosto è di per sé una domenica bestiale. Il ricordo della strage di Bologna di 40 anni fa è ancora lì e non se ne va, perché ancora non si sa chi consegnò l’esplosivo ai fascisti e per quale preciso movente. Ieri però, 2 agosto 2020, a Chiusi e nel sense è stata una domenica bestiale, per cose meno drammatiche, anche se qualcuno le ha definite una bomba ugualmente. Una bomba, anzi due, che hanno squassato il Pd, ovvero il partito di maggioranza e messo uno contro l’altro, in maniera politicamente violenta il segretario provinciale Andrea Valenti e il sindaco di Chiusi. Scambio di accuse pesantissime via social e a mezzo stampa e poi il sindaco che, sempre tramite i social annuncia l’abbandono del partito.
C’erano stati degli antefatti: la bocciatura della lista del Pd senese per le regionali da parte del Comitato regionale, con Valenti sconfessato da un organismo superiore che gli ha depennato il nome su cui aveva tentato una evidente forzatura, in quanto sindaco non a fine mandato e quindi non candidabile (Gabriele Berni, sindaco di Monteroni dArbia) e il “gelo” tra partito e amministrazione di Chiusi, all’incontro di mercoledì 29 luglio, con Bettollini che ha chiesto un po’ stizzito un giudizio sul suo operato e un chiarimento sulla eventuale ricandidatura alle comunali 2021, senza ottenere alcuna risposta.
Poi si è scatenata la bagarre. Come a dire il vero, in qualche modo, avevamo anticipato, parlando solo qualche giorno fa di guerra per bande.
Valenti che ammette la forzatura sul nome di Berni e accetta il verdetto del regionale, ma dice di non conoscere nemmeno Stefano Betti, il candidato che figurerà in lista al posto di Berni (e anche questa non è una grandissima figura per il segretario senese, che si vede imporre un candidato che non sa chi sia…), Bettollini che prima definisce “pecore” quelli del Pd chiusino, poi parla di Valenti come di un segretario “sfiduciato” e Valenti che replica a Bettollini dicendo che il problema di Bettollini è che in quella lista il suo nome non c’è, ricordandogli che se il suo nome nella lista dei candidati del Pd senese non c’è, è perché “nessuno ce lo ha voluto” e che in ogni passaggio, ben tre, fatti negli organismi territoriali la consultazione è andata “sempre peggio”.
Non solo: Valenti accusa anche Bettollini di aver sempre tenuto atteggiamenti “arroganti e intimidatori” che “sono venuti a noia a tutti”, gli ricorda i trascorsi renziani e afferma anche che la bocciatura di Berni l’ha voluta essenzialmente una corrente, quella degli ex renziani, come una sorta di vendetta… Insomma botte da orbi e senza esclusione di colpi. Sembra il duello di “Per un pugno di dollari”. Ci manca solo la musica di Morricone.
Dopo frasi come quelle scritte dal segretario Valenti, per Juri Bettollini era quasi impossibile rimanere in quel partito. Sarebbe stato come voler rimanere in paradiso non solo a dispetto dei santi e del santo principale, ma anche a dispetto di sé stesso. E così, in piena canicola, con 40 gradi all’ombra, il sindaco chiusino ha affidato a whatsapp il fatidico annuncio: Pd, adios!
Scrive Bettollini: “Lascio il Partito Democratico. La decisione era nell’aria da giorni, ma gli eventi di queste ultime ore hanno reso impossibile la mia permanenza in questo partito… quando si arriva a questo punto le colpe non sono solo da una parte; evidentemente sia io che i rappresentanti del partito non siamo stati all’altezza di questo momento”.
E fin qui sembra che il sindaco di Chiusi esca dal Pd, ma lo faccia con discrezione. Senza sbattere la porta. Poi invece continua e torna al nocciolo del problema: “è probabilmente colpa di entrambi se a livello locale c’è così tanta freddezza nei miei confronti e verso il lavoro che ho fatto in questi 5 anni.. (…) Non posso tollerare però l’attacco alla mia persona che alcuni dirigenti locali e provinciali si sono permessi di fare in queste ore. Io non sono un arrogante e non vi permetto ne dirmelo ne di scriverlo dove leggono anche le mie figlie. Non vi permetto di dipengermi per quello che non sono e non vi permetto di scrivere che il mio problema sarebbe il “mio carattere”. È il mantra di una certa sinistra:.. ogni volta che emerge un personaggio bisogna dire che ….”è bravo ma ha un brutto carattere”. È lo stesso carattere che ha portato il freccia rossa in questo territorio, è lo stesso carattere che in 5 anni ha fatto 7 milioni di opere pubbliche, è lo stesso carattere che ha portato 10 mila presenze di turisti in più in 4 anni, è lo stesso carattere che ha investito 100 mila euro all’anno nelle scuole, è lo stesso carattere che portato la nostra Città ad essere comune europeo dello sport, è la stesso carattere che ha affrontato per tutto il territorio la pandemia legata al Covid, è lo stesso carattere che ha creduto nel percorso della memoria valorizzandolo come mai è stato fatto prima, è lo stesso carattere che ha rinunciato ad un assessore per 5 anni facendo risparmiare 100mila euro di costi della politica dimostrando che si possono raggiungere obiettivi importanti anche con meno politici; è lo stesso carattere che ha preso per il verso l’area sportiva a Pania dove tra poco inaugureremo un palazzetto da mille posti. (dal 2006 nessuno è riuscito a dare una prospettiva a quell’area).
Rivendica insomma il suo lavoro Bettollini e in chiusura prova anche a tranquillizzare chi lo ha sostenuto: “Potrei continuare ore a scrivere le cose fatte per Chiusi, per il territorio e per tutti noi. Ma non serve a niente. Le cose fatte sono già il passato. Adesso bisogna guardare al futuro ma prima dico #grazie a tutti i compagni di partito che mi hanno sostenuto, eletto e che ancora hanno fiducia in me; non vi tradisco compagni, non cambio partito, ma semplicemente termino il mio mandato che mi avete affidato mantenendo l’impegno senza la tessera di nessun schieramento politico ma solo con la mia coscienza e la mia dignità di amministratore”.
Usa due volte la parola “compagni” e di questi tempi, e soprattutto in una situazione del genere, non è cosa scontata. E quel doppio “compagni”sembra anche un messaggio politico. Forse un… programma politico. Un modo per dire che la barra Bettollini continuerà a tenerla a sinistra, nonostante gli screzi e le amarezze attuali. E dice anche che non cambia partito, il che tradotto significa che non andrà a Italia Viva, come forse qualcuno sperava.
“Domani (oggi per chi legge, ndr) comunicherò per scritto alla direzione comunale, provinciale e regionale la mia uscita dal Partito Democratico. In politica l’Onore e il Rispetto sono due valori non negoziabili”. Si chiude così il post di addio del sindaco di Chiusi al suo partito.
Un partito che in provincia di Siena si ritrova in un colpo solo con un segretario provinciale (e un gruppo dirigente) in rotta di collisione e sconfessato da un livello superiore e senza più il sindaco di Chiusi.
Sì perché Bettolini resta sindaco di Chiusi, ma non è più, da ieri, un sindaco del Pd.
Per i mesi che rimangono da qui alla fine del mandato, farà il sindaco senza tessera, ma la situazione è oggettivamente complicata, perché Bettollini è stato candidato dal Pd ed eletto con i voti, soprattutto, del Pd, quindi adesso che è uscito dal partito, il Pd potrebbe anche chiederne le dimissioni anticipate, o sfiduciarlo in consiglio, per affidare la reggenza ad una figura più organica, che possa gestire l’ultimo miglio e preparare la successione.
Una ipotesi del genere non farebbe altro che acuire le tensioni, spalancando la strada agli avversari, probabilmente.
Certo, con l’uscita dal Pd, il sindaco ha tolto le castagne da fuoco al Pd stesso, che voleva farlo fuori, ma non trovava gli argomenti e la forza per farlo. Qualcuno ha scritto (e anche Valenti sembra avvalorare questa tesi) che Bettollini se ne va perché non è stato candidato alle regionali. Noi crediamo che non sia così. E’ possibile che Bettolini ci abbia sperato, ma di chances essendo già in lizza un altro chiusino nella medesima coalizione (Scaramelli) di chances ne aveva poche e lui lo sapeva.
La diatriba sulle regionali c’entra fino ad un certo punto. Bettollini lascia il Pd per le parole del segretario Valenti nei suoi confronti e per la “freddezza” e i “silenzi” (che dicono più delle parole) del partito chiusino circa una sua possibile ricandidatura nel 2021. Si è sentito scaricato senza che gliene spiegassero i motivi, pugnalato alle spalle come Giulio Cesare, dai suoi stessi senatori. Rispetto a Giulio Cesare, però, se ne è andato prima che le pugnalate potessero ucciderlo.
Ora avrà 7-8 mesi davanti, in Comune, da separato in casa (stavolta davvero, non in senso figurato) e dovrà correre da cavallo scosso.
Vedremo come si muoverà e si atteggerà il gruppo consiliare e il resto della giunta. Un terremoto così, potrebbe scompaginare tutto. Una cosa è certa: la bomba è esplosa sui social e sulla stampa, e l’hanno fatta esplodere i protagonisti. Il partito invece, inteso come corpo dei militanti e degli iscritti., assiste attonito e incredulo da giorni. Fa pure finta di far festa, ma sembra non capire fino in fondo cosa stia succedendo. Come sempre avviene quando c’è un regicidio o una congiura di palazzo.
L’uomo solo al comando è stato impallinato, gli è stato fatto il vuoto intorno, mettendolo nelle condizioni di dover abbandonare la cordata. Qualcuno brinderà, qualcun altro saluterà l’addio come una liberazione da una presenza ingombrante, altri ancora cercheranno adesso di rientrare in gioco sfruttando l’implosione del Pd. E’ il Pd che non si sa cosa farà.
Bettolini esce ferito da questa vicenda, ma non sconfitto del tutto. Ha ancora un suo seguito, ha l’agenda dei lavori fatti e di quelli programmati da sventolare come il libretto rosso di Mao… Ha la fase finale della legislatura per riorganizzare le idee e magari anche il futuro. Non ha più “vincoli di partito” quindi può, paradossalmente muoversi più liberamente. Quello di metter in piedi una sua lista civica, in questo momento sarà l’ultimo dei pensieri di Bettollini, ma tra qualche mese, chissà…
Il Pd aveva un sindaco e non lo ha più. Forse aveva già l’alternativa in tasca, ma finora non l’ha tirata fuori, come non ha mai detto una parola controvento rispetto all’azione amministrativa di Bettollini & C. Non sarebbe semplicissimo anche dopo una rottura come quella che si è consumata ieri, sfiduciare un sindaco solo perché è uscito dal partito. In Regione Toscana quando Rossi passò alla compagine di Bersani e Grasso non è successo. Succede spesso, soprattutto a sinistra, però, che quando un esponente cambia partito o esce dal suo, venga poi additato come nemico numero uno. Chi è di Chiusi e ha una certa età, ricorderà il caso Biscottini, l’assessore che all’inizio degli anni ’70 ruppe con il Pci e passò al Psi… Ma è una prassi vecchia come il cucco, e di staliniana memoria.
Intanto, dopo la domenica bestiale, stamattina a Chiusi Scalo , tra i banchi del Mercato in piazza XXVI giugno qualcuno si domandava se sia meglio e più forte un Pd senza Bettollini o Bettolini senza il Pd. In effetti è una bella domanda.
Marco Lorenzoni
Avevo inviato un altro commento e non lo vedo. Non lo avevo neppure salvato. Provo a riscriverlo autorizzando la cancellazione di uno dei due dovesse riapparire.
Ritengo che la posizione pubblica del segretario provinciale del PD Valenti il successivo annuncio delle dimissioni di Bettollini rappresentino il presupposto per un serio rilancio dell’azione del partito.
Non ho mai nascosto dentro e fuori il PD le mie critiche nei confronti di questo e dei due precedenti sindaci. Non trovo per nulla fondati i meriti che Bettollini reclama. Sul carbonizzatore ACEA si sentiva probabilmente coperto dal cosiddetto “Accordo per l’innovazione” dove MISE, Regione e ACEA avevano in qualche modo deciso sulla realizzazione dell’impianto SPERIMENTALE che avrebbe (ha?) mosso alcuni milioni di euro quando ancora nulla sapeva la popolazione in proposito.
Sui meriti per la realizzazione del Palapania qualsiasi cittadino con un minimo di onestà intellettuale può giudicare.
Il tempo della propaganda è finito.
Non intendo qui fare il difensore d’ufficio di Bettollini (non ne ha bisogno). Ma se vogliamo parlare dell’azione politico-amministrativa della sua amministrazione credo che occorra tener presente la vicenda Acea, ma andare anche oltre, valutando, punto per punto anche il resto: dal cambio di linea sull’alta velocità (dalla stazione volante al recupero e adeguamento della stazione esistente con fermata Frecciarossa) e sullo stadio (con realizzazione del Palasport), dai rapporti con l’Umbria alle opere di manutenzione e sicurezza o ripristino di danni (frana sulla 146, semaforo ai 4 Poderi, opere idrauliche in zona Fornace-Boncia bassa, Prato, Forti, via Oslavia, via Piave, via Montegrappa, Macciano, ecc.).. Io terrei conto anche del lavoro fatto per risanare il bilancio della Fondazioine Orizzonti e mantenere in piedi l’attività culturale, terrei conto del lavoro fatto sula “memoria condivisa” insieme all’ANPI, terrei conto della gestione dell’emergenza covid e di altre emergenze, di certe iniziative sul fronte della gestione rifiuti e sulla tutela ambiental; terrei conto del rapporto instaurato con Slow Food; terrei conto delle posizioni espresse da Bettollini su questioni come il futuro di Bcc Valdichiana… Ovvio che non sono tutte rose e fiori, ma la valutazione dovrebbe essere oggettiva e comparata ad altri comuni e alle amministrazioni precedenti. Poi ognuno tirerà le somme. Non si può assistere ad uno stillicidio di commenti al veleno, ma sempre e solo sugli aspetti “caratteriali” o ad accuse generiche… E stupisce, caro Paolo che il Pd, dopo un post come quello del segretario provinciale Valenti e dopo l’addio del sindaco al partito, non abbia ancora scritto mezza riga.Lo ha fatto due giorni fa per commentare il nulla e non lo fa adesso? Ma che partito è questo Pd?
L’amministrazione Bettollini E’ la vicenda Acea.
Primo, perché ancora non si è conclusa (non penserai mica che abbiano speso milioni di euro per comprare uno spazio da coltivare a margherite?).
Secondo, perché ha visto coinvolti tanti protagonisti nel nostro comune, nei comuni vicini, in Regione e in diversi altri ambiti; pensi che di inchieste pubbliche, a teatro pieno, ne vedremo tante altre? Credi che La Nazione o Repubblica scrivano articoli (non veline) su Chiusi ad ogni piò sospinto?
Il carbonizzatore fa già parte della storia di Chiusi. Ne sono consapevoli tutti.
Terzo, e non certo per importanza, la vendita dei terreni ad Acea ha modificato di un quarto (circa) il bilancio comunale. E’ l’equivalente di cinque pensilone o di mezzo Palapania! Senza che i cittadini ne venissero preventivamente informati.
Ha venduto un pezzo di territorio pur sapendo che ci si sarebbe voluta insediare un’industria insalubre di I° classe che tratta rifiuti.
I buffi della Fondazioni Orizzonti sono quisquilie rispetto ai soldi mossi e che doveva muovere il carbonizzatore.
Hai voglia a minimizzare e a tirar fuori ridicolaggini come “errori di comunicazione”.
L’iscrizione di oltre 4.000 persone alla pagina facebook del Comitato Aria ancora non s’è capito cosa significa?
Ma i 2.500 cittadini che hanno firmato la petizione per un incontro pubblico con il sindaco e l’amministrazione pensi che se lo siano già scordato che non sono stati degnati nemmeno di una risposta?
Questa è roba da medio evo che per fortuna non si vede più in nessun comune che io conosca, altro che errori di comunicazione!
E ci inviti a glissare ricordandoci che…”anche Betto, in fondo, ha fatto cose buone”?
Non lo si può dire a me che mi soffermo soltanto sugli aspetti caratteriali che pure ci sono e contano. Bettollini è in amministrazione da un decennio e passa, prima come assessore al bilancio, poi come sindaco facente funzione e poi come sindaco a tutti gli effetti. Sui tanto decantati risultati avrei molto da dire, non certo solamente sul carbonizzatore. Che dire della “facilitazione” del depuratore di bioecologia che ora si scopre non aver avuto una Valutazione di Impatto Ambientale regolare? Sul Palapania rilevo che la giunta precedente e questa hanno sotterrato 5 milioni di euro per un’opera praticamente inutile. Dove era l’assessore al bilancio Bettollini quando la Fondazione Orizzonti si indebitava in maniera spropositata? Ce ne sono tante altre. Interverrò nei prossimi giorni per ciascuna di queste.
La frana sulla 146 l’ha sistemata la provincia, sull’alta velocità il ripensamento non è un merito, si è reso conto delle sciocchezze sparate sulla stazione in linea da 70000000, i debiti della fondazio e sono nati negli anni in cui era assessore al bilancio,il palasport è tuttora un cantiere aperto e alla fine dei lavori ancora non si sa se è come sarà gestito. Lorenzoni dammi retta sembri l’orchestra del Titanic che suonava mentre la nave andava a fondo.
Se si ragiona nel merito delle cose può darsi che emergano più i contro che i pro, ma ragioniamo nel merito. E sarebbe bene che lo facesse anche il partito di maggioranza che ha sfiduciato Bettollini con il post del segretario Valenti. Perché una cosa deve essere chiara: Bettollini non è stato fatto fuori per la pressione dell’opinione pubblica, delle opposizioni o per valutazioni specifiche del suo partito. E’ stato dichiarato corpo estraneo da un segretario provinciale a sua volta sconfessato e dunque sfiduciato da un organismo superiore. Con il Pd di Chiusi silenzioso. Al momento la questione somiglia più ad una congiura di palazzo o a una vendetta sotterranea, che ad una rivoluzione. E francamente non so se il Pd di Chiusi che aveva un sindaco e adesso si ritrova senza, e senza avere la certezza di riaverlo con le elezioni 2021, abbia fatto un affare. Ho anche l’impressione che sul Titanic, più che il sottoscritto, adesso ci sia la città di Chiusi, che dovrà prepararsi a 7-8 mesi di campagna elettorale nella nebbia e in un clima da bassissimo impero..
Secondo me le parole del segretario provinciale del Pd non possono essere interpretate.
Esprimo fatti.
E dice chiaramente che Bettollini voleva a tutti i costi essere candidato alla Regione ma che tutto il Pd della Valdichiana (per quel che è, non ne conosco la consistenza e l’entità) per ben tre volte e all’unanimità non lo ha voluto candidare.
Sui motivi si può ragionare sui fatti mi resta difficile.
Ecco i passi in cui Valenti spiega l’accaduto:
“Il problema di Bettollini è uno solo, che in quella lista non c’è lui…
Ma la domanda da farsi allora è un’altra.
Perche non c’è lui in quella lista?
La risposta è semplice: perché il suo territorio non ce l’ha voluto. Nessuno.
Nè la sua unione comunale né le altre unioni comunali della Valdichiana.
Sono stati fatti non uno, ma tre passaggi sulla sua candidatura. Ad ogni passaggio la situazione è peggiorata, fino ad arrivare all’ultimo, dove mi hanno fatto sapere che in caso di sua candidatura c’erano segretari e iscritti pronti a restituire la tessera.
Lui definisce sfiducia un voto unanime in direzione, non saprei come definire questi passaggi, sicuramente non ‘attestazione di stima’
Dato che è un tipo sportivo, mi ha minacciato solo tre volte al telefono, mandato i suoi soliti messaggi intimidatori…mi ha detto per due volte che si sarebbe dimesso senza che nessuno glielo abbia chiesto”…
No, un momento Marco, ma pensi o vuoi far passare l’idea che alla segreteria provinciale non interessino i consensi del territorio? Ma con quale lente guardi gli avvenimenti? Se forse per un certo senso e per la prima volta la Segreteria ha fatto un bilancio che ha portato alla decisione di negatività del saldo della gestione Bettollini, tutto questo credi che lo possa lasciar passare indenne? E’ un giudizio politico dal momento che mi sembrerebbe che di cose realmente importanti siano quelle che possano togliere i consensi ed il partito dei consensi ne ha bisogno e non di coloro che come ben sai(ma ne tieni conto molto ma molto relativamente e volutamente il giusto come si suol dire…) spesso si scontrano con tutti, con la scuola,con le vicende del carbonizzatore e con la gente, che ignorano i comitati , dello stadio,e l’elenco potrebbe continuare ed a tale scopo ripeto ho presente ciò che hanno detto sia Scattoni sia Luca Scaramelli Io non sono del PD e non l’ho mai votato ma credo che un Sindaco possa essere sotto la lente d’ingrandmento del suo partito e su questo non ci vedo nulla di strano o di eccezionale o di sconveniente.Probabilmente il partito spero che si esprima (intanto il segretario ne ha data una valutazione ed ha spiegato certi perchè anche se probabilmente non tutti ma le guerre per correnti, che adesso agitano la sinistra producono questo ed altro e mi sembra che mnella parte finale la relazione di Valenti abbia fatto riferimento da quale formazione correntizia sia stato acceso il fuoco) ma intanto i suoi vertici provinciali una decisione l’hanno presa.Può anche non piacere ma credo che occorra tenerne conto ed occorra tenerne conto proprio per il fatto e diversamente da quanto succedeva prima credo che sia tempo che le valutazioni contino perchè i compiti non vanno solo riguardati da chi li esegue prima di consegnarli ma anche dagli altri organismi che sono chiamati a decidere e valutare politicamente se si siano compiuti errori o meno. Quanto a chi regge la politica dall’alto(e mi riferisco al fatto della reazione degli organismi regionali che dici che hanno sconfessato quelli provinciali) constato che si ripete la tendenza a non tener conto di quanto pulsa nei territori e di manovrare in modo da dover esautorare gli organismi che creano problemi, ma lo si fa in maniera da possessori dello scettro del comando ed anche versando benzina già sulle fiamme che ci sono, e lo si capisce il perchè di tutto questo, ed il perchè è che si rischia che passino istanze od idee che possano essere espresse tenendo conto di quanto possano esprimere i territori.Spesso è anche tutto questo la chiarificazione di dove si annidi la conservazione,mentre dovrebbe essere il contrario, se non altro mostrando la disponibilità a recepire quanto emerga in periferia.I consensi che si sommano e che formano il peso di un partito non vengono solo dalle città grandi ma soprattutto anche dalle provincie.Allora come si mette tale questione se il tema è stato giudicato insufficiente? C’è da chiedersi a cosa puntasse Bettollini e soprattutto perchè.Questo è il tema centrale della questione e non mi sembra che l’abbia assorbito bene dal momento che se ha deciso di lasciare il partito questo non suoni come una ulteriore sconfessione dei suoi atti,soprattutto per noi che abbiamo una certa età e che veniamo da una storia che di acqua sotto i ponti ne abbiamo vista passare anche e soprattutto su tali tematiche diciamo di ”etica politica”.Vedi Marco, ogni persona ha il proprio carattere ma tu sai che io ho avuto in famiglia uno zio di cui io vado orgoglioso e che ha contribuito moltissimo a fondare la sinistra nel territorio dell’Umbria e relativamente anche della Toscana specialmente negli anni prima e dopo la guerra(anni quelli sì micidiali !) ed ha sempre partecipato alla vita politica ed è stato anche Sindaco di Città della Pieve.Con tutti i miei limiti di giudizio credo di poter dire(ma qui non c’entrano gli affetti della famiglia e voglio cercare di esserne esente) che forse dal suo partito per una vita spesa totalmente senza riserve per la politica e per la sua organizzazione e cooperazione sociale, in qualità di Segretario di sezione prima,di Sindaco,di perseguitato politico dal regime fascista che lo aveva messo assieme alla sua famiglia ed a quella di mio padre alla miseria estrema,ed anche di comandante partigiano, Solismo Sacco nel suo escursus politico ha visto passargli avanti altre decine e decine di persone e sicuramente centinaia che hanno fatto carriera con la politica e che hanno raggiunto status economici di tutto rispetto, ma non ha mai mosso una foglia od un dito perchè il suo partito lo premiasse per i suoi meriti.Credo in qualità di suo nepote di poter andare a testa alta ricordando la sua persona e credo anche-,lasciamelo dire- che la stessa idea l’abbiano avuta parecchi di coloro che l’hanno conosciuto di quale scuola politica avesse fruito nei decenni e decenni, ma soprattutto di quale livello etico in politica fosse stato portatore.E’ morto da pensionato con una pensione da artigiano tu lo sai (con tutti i suoi meriti e difetti) ma mai che io l’abbia visto risentito perchè anche nel suo partito l’arrivismo che c’era a iosa lo avesse messo in disparte.Ha continuato a tessere le sue tele ed a partecipare attivamente alla politica ed a contrastare anche duramente quelle che per lui erano ingiustizie che anche un partito come il suo certamente possedeva.Io l’ho visto piangere una volta e non ne comprendevo il motivo per gli uomini del suo partito che erano stati corrotti dai soldi proprio a Chiusi.Allora, non per fare di certo i paragoni od i personalismi(dei quali io non ho bisogno nè di citazioni nè di altro ), ma credo che la politica oggi abbia bisogno di queste persone, che hanno la facoltà di incazzarsi quando sono spettatori di ingiustizie ma abbiano anche l’umiltà del silenzio e di capire che la storia soprattutto quella delle persone che si ritengono progressiste non è e nè ha comportamenti sempre lineari e possa anche non soddisfare le aspettative che personalente si possano avere di traguardi sociali ed anche talvolta conculcare tai aspettative (perchè la vicenda che siamo a considerare mi sembra che parli proprio di tale materia)ma il politico formato e che ha una visione etica di quella che prima di ogni altra cosa è la propria missione,non possa incazzarsi perchè creda che non gli sia riconosciuto quello che per lui forse sarebbe stato ed inteso come un diritto, ma si debba adeguare al giudizio degli altri.Questo è un vero politico, uno che crede che il proprio lavoro prima di ogni altra cosa possa servire agli altri ed alla causa dei più deboli.Tutto il resto è materia che oggi come vedi è fuffa, fatta e condotta spesso da una generazione senza storia e senza passato, senza esperienza di lotta nè di confronto col mondo. Io non ho figli ma parecchi dei miei amici e conoscenti soprattutto a Firenze dove ho vissuto per 35 anni hanno dei figlia ai quali i genitori non fanno mancare nulla ma io a parecchi di questi li definisco come ”i nuovi schiavi”.Su questi il sistema ci va a nozze perchè sà bene che vengono percorse strade solo personali che di politico alla fine nulla contengono.Forse sarebbe stato meglio che chi avesse creduto in certe idee, sentendosi contrastato, fosse rimasto dentro il partito e lottato dal’interno contro quelle che pensava fossero state le ingiustizie.Ma così non è stato e cosa in effetti si è dimostrato ? Il contrario esatto di ciò che sarebbe servito.In un sistema dei soldi ci si comporta e siamo instradati a percorrere viatici che ai soldi portano ed il sistema che si racconta agli altri dicendo che lo si voglia cambiare tutto questo non lo contrasta ma se ne serve. Il sistema ha timore di coloro che sono pronti a pagare di persona per le ingiustizie di cui sono spettatori e che si organizzano affinchè il sistema cambi e che non sgambettano per arrivare.Ma come sempre la questione è culturale. Questo è ciò che il sottoscritto pensa anche di tale questione e non mi venire a dire che non c’entri nulla.C’entra eccome !!
Questo è il commento del sindaco di Poggibonsi sullo scontro tra Andrea Valenti segretario provinciale del Pd e il sindaco di Chiusi, Bettollini:
“David Bussagli: Parole indegne ed indecorose le sue. Le tue, invece Andrea (Valenti), fin troppo garbate e soprattutto vere. Bisognerebbe ricordarsi ogni tanto del posto di ciascuno di noi nel mondo. E magari fare con sobrietà quello che si è chiamati a fare”.
Ad ognuno le proprie valutazioni.
Il segretario provinciale PD Valenti racconta quello che è successo negli organismi di partito che hanno rifiutato per ben tre volte la richiest di candidatura di Bettollini. Dove sarebbe la congiura di palazzo ipotizzata dal direttore di Primapagina?
Da quello che mi è dato sapere la segretaria dell’unione comunale ha intenzione di convocare gli iscritti per discutere delle dimissioni formalizzate oggi.
Il motto che dice “tutti sono utili ma nessuno indispensabile” calza a pennello in questa vicenda. Bettollini, come molte volte abbiamo scritto, si è montato la testa pensando di essere diventato non solo indispensabile per la nostra comunità comunale ma persino per il suo partito. In tutte gli schieramenti politici c’è chi ad un rifiuto di candidatura sbatte la porta e se ne va, è successo anche a noi proprio in Valdichiana, certii personaggi la prendono come una specie di lesa maestà. Bettollini nel suo delirio di onnipotenza “ogni volta che emerge una persona bisogna dire che…” ha fatto l’elenco delle cose fatte per “il carattere” cose secondo lui giuste per altri molto meno. Tutti noi ci ricordiamo le sue parole ed i suoi post sulla questione Carbonizzatore idrotermale ” la verità verrà fuori presto” “le opposizioni sono bugiarde” ed altre frasi dello stesso tenore. Il Palapania dove la toppa è stata peggiore del buco. La questione Fondazione con un mare di debiti già da quando lui era assessore al bilancio ed ora ente completamente inutile con i bilanci consultabili fermi al 2017. Il Sindaco farebbe bene ogni tanto a guardare in maniera critica il suo operato anziché estromettere dalle sue pagine social chi non è d’accordo con il suo pensiero. Il suo carattere lo si capisce bene dal modo in cui si rivolge ai Cittadini che legittimamente criticano il suo operato, ai consiglieri di opposizione al suo non rispondere alle loro interrogazioni consiliari. Durante il periodo di pandemia, in maniera responsabile, le forze di opposizione hanno ritenuto opportuno dare la propria disponibilità ad un approccio comune per risolvere le criticità… stiamo ancora aspettando i tavoli di lavoro. Stiamo anche aspettando che il lavoro svolto nella Commissione speciale sul Carbonizzatore venga pubblicato nel sito del Comune. Noi lo avevamo capito da tempo come fosse il carattere di Bettollini ora lo hanno capito anche i suoi compagni di partito.
L’uscita di scena di Bettollini come dominus della politica chiusina apre nuovi spazi di confronto tra le forze politiche
Movimento cinque Stelle Chiusi