GLI AEROPORTI DI PISA E FIRENZE E I TRENI VELOCI, SE CI RAGIONASSIMO UN PO’ SU INVECE DI LITIGARE PER UN VOLO?
SIENA- La Toscana ha due aeroporti, a 70 km di distanza l’uno dall’altro. Uno a Firenze e l’altro a Pisa. Il secondo “vola di più”. E il primo ne soffre. Così le due città litigano e a Firenze si discute anche di ampliamento, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di inquinamento, impatto ambientale ecc. e la questione si interseca con quella dello stadio per la Fiorentina, che non riescono a fare. Adesso Pisa e Firenze si accapigliano pure per un volo nazionale, che tra l’altro è poco concorrenziale con i treni veloci che portano i passeggeri direttamente al centro delle città non a venti-trenta chilometri. La diatriba sugli e tra gli aeroporti toscani, in un momento difficile per il turismo e la mobilità per via dell’emergenza covid, dà la misura e l’immagine di una Toscana e di un’Italia molto avviluppate su questioni secondarie, senza una visione più ampia e strategica. Di treni veloci e connessioni tra le grandi città e anche fra territori come il nostro e città come Siena o Perugia con le grandi città, su queste colonne si è scritto molto. Di aeroporti invece molto meno. E a questo proposito, siccome la questione è pertinente e interessa anche i nostri lettori, riproponiamo un articolo dell’amico Roberto Guiggiani (giornalista e operatore turistico senese) pubblicato su Sienanews.it. Eccolo:
C’è Ada Colau, sindaca di Barcellona (Spagna) che ha ufficialmente chiesto l’abolizione della linea aerea che collega la sua città con la capitale Madrid, per ridurre le emissioni inquinanti di voli che ormai stentano a reggere la concorrenza con i treni veloci, capaci di raccogliere 4,5 milioni di passeggeri contro i 2,5 milioni che preferiscono volare.
Ci sono alcune compagnie ferroviarie europee che hanno velocemente rimesso su rotaia i mitici treni notturni su lunghe distanze (sali la sera, scendi la mattina), perché dopo la campagna Fridays for future di Greta Thunberg, molte persone si vergognano letteralmente di volare, per non essere accusati di contribuire all’inquinamento del pianeta ed al cambiamento climatico.
Ci sono biblioteche cartacee e digitali con decine di studi che dimostrano come il treno veloce sia notevolmente più conveniente dell’aereo – sicuramente per il minor tempo di percorrenza, spesso anche per il minor costo – su tratte che arrivano fino a 500 o 600 chilometri.
E ci sono invece Toscana Aeroporti (società che gestisce i due scali aerei di Firenze e Pisa) ed Alitalia (che grazie ai nostri soldi di contribuenti si avvia verso l’immortalità), che stanno lì a baloccarsi per trasformare il volo Pisa-Roma – una tratta di 350 km – in Firenze-Roma (280 km), secondo una logica così poco comprensibile, da far pensare subito ad un ennesimo sgarbo di carattere campanilistico fra le due città.
Altro che Piano Colao e Stati generali a Villa Pamphili per avviare l’Italia lungo uno strada di modernità dopo la pandemia da Covid-19… Qui siamo ancora a Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni, memorabile commedia andata in scena nel 1762 e da allora replicata migliaia di volte, come si addice ad un autentico capolavoro del nostro teatro.
Che Firenze ed i fiorentini soffrano ferocemente per il successo dell’aeroporto pisano è cosa nota, ed il tentativo di costruire la nuova pista a Peretola – nonostante l’assoluta mancanza di spazio utile – lo dimostra. Ma se competizione campanilistica debba essere – peraltro resa ancora più ridicola perché la società di gestione è unica – almeno la si faccia su modelli di sviluppo avanzato e scelte strategiche per l’economia ed il turismo. E non su voli di altri tempi, quando non esistevano Frecciarossa ed Italo, e Alitalia aveva ancora l’esclusiva dei voli sul territorio nazionale, sui quali ha lucrato tariffe insopportabili per tutti.
Ma questa è la situazione. Togliere un volo a Pisa per spostarlo a Firenze ha suscitato un’immediata reazione dei pisani, che non si sono mai fidati di Toscana Aeroporti, ed oggi ancora meno, dopo le dimissioni della pisana Gina Giani da amministratore delegato.
Ancora una volta tocca a Ryanair – che ha confermato i propri voli sull’aeroporto di Pisa, con una ripresa sostenuta di collegamenti da domenica 21 giugno – a vestire i panni dell’angelo salvatore.
O, se preferite, del deus ex machina che risolve le tragedie fin dai tempi dell’antica Grecia…
Roberto Guiggiani
Marco, concordo.
Ti racconto le mie esperienze. Quando dovevo andare da Montepulciano in Sicilia tutti mi dicevano, ma vacci in aereo, fai prima. Faccio prima? Vediamo. Da Montepulciano a Taormina sono circa 900 km. Con le macchine di allora che avevano una velocità di crociera di circa 110 kh/h, ci impiegavo circa 10 ore con fermata a Lagonegro per il pranzo in ristorante. Oltre alle fermate necessarie per sgranchirsi un po’.
Oggi ci si può impiegare qualche ora meno.
Con l’aereo. Da Montepulciano a Chiusi in auto, poi col treno fino a Roma; e da qui a Fiumicino col treno. Ad andar bene ci volevano quasi 4 ore. Bisogna arrivare almeno un’ora prima per il checkin, e sono 5; 50 min di volo e sono 5,50. Lo sbarco è a Fontanarossa, 40 km da Catania; o c’era qualcuno che ti aspettava e ti portava a destinazione, diciamo un’1,30. E sono 6 ore e qualcosa. Se non c’era nessuno ad aspettarti, dovevi prendere l’autobus per Catania e da qui l’autobus o il treno per Taormina; diciamo altri 90 minuti? e fanno quasi OTTO ore. Nella speranza che i bagagli ti fossero consegnati immediatamente. Per non parlare del costo del biglietto, sempre superiore a quello di benzina e pedaggi. Viva l’aereo!
Ciao
Intanto anche a Perugia dal 21 giugno è ripartito il volo Ryan Air per Catania. Dal 1 luglio riprenderà quello per Londra Stansted e dal 4 luglio quello per Bruxelles Charleroi. Per il turismo e le relazioni commerciali ed economiche dell’Umbria è una buona notizia. L’Umbria, una delle prime regioni covid-free e tra le meno colpite dal virus, sarà probabilmente una delle mete preferite. E la ripresa dei coli nazionali e internazionali può aiutare… Così come può aiutare l’aggancio all’alta velocità ferroviaria sia alla stazione di Perugia che a Chiusi (per la zona del Trasimeno-Corciano e alto orvietano). Sempre che si riesca ad ottenere una connessione rapida, con bus navetta da Perugia a Chiusi. https://www.primapaginachiusi.it/2020/06/frecciarossa-trasporto-locale-strade-limportanza-di-collegamento-rapido-perugia-chiusi-parla-il-consigliere-regionale-umbro-andrea-fora/
Intanto c’è da dire che gli aeroporti toscani sono tre. C’è anche quello militare di Grosseto che serve per voli charter e privati. C’era anche chi ne voleva uno passeggeri ad Ampugnano nei pressi di Siena. Per quest’ultimo per fortuna si è rinunciato all’idea. È una scelta di pianificazione. Il PRG di Firenze di Edoardo Detti del 1962 prevedeva la dismissione dell’areoporto di Peretola e la costruzione di uno nuovo in località San Giorgio a colonica. Poi nel 1973 la Regione decise per Pisa come unico aeroporto della Toscana. Si ipotizzava un sostanziale miglioramento della linea ferroviaria Pisa-Firenze, che però non è avvenuto. Ridicolo poi l’investimento sul cosiddetto “people mover”. Uno spreco di soldi. Sull’assurda proposta di una nuova pista nella piana di Firenze si sono mossi alcuni comuni. Segnalo il progetto partecipativo che ha avuto il sostegno dell’Autorità Regionale per la partecipazione nel 2016 e promosso dai comuni di Calenzano, Poggio a Caiano e Carmignano (https://partecipa.toscana.it/web/aeroporto-parliamone/home) che è poi alla base del ricorso al TAR prima al TAR e poi al Consiglio di Stato (vinto). Toscana Aeroporti si rifiutò di parteciparvi, ma l’esercizio di partecipazione vide il contributo di molti e di esperti di primaria importanza.
Il candidato Giani che posizione ha?. Non ha mai gradito l’esercizio di partecipazione dei tre comuni. Ora ha cambiato idea? Lo dica ai suoi potenziali elettori. Non certamente a me che ho già deciso di non votarlo.
Un collegamento ferroviario veloce aeroporto aeroporto Vespucci – aeroporto Galilei, creerebbe sinergia e non competizione