CENTRALE GEOTERMICA IN VAL DI PAGLIA: I COMITATI CHIEDONO L’INCHIESTA PUBBLICA, COME A CHIUSI PER ACEA…
ABBADIA S.S. La Giunta regionale della Toscana avrebbe deciso di procedere ad un contraddittorio tra le varie parti chiamate in causa all’interno del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per la centrale geotermica che la ditta Sorgenia vorrebbe costruire in Val di Paglia, al confine con la Val d’Orcia. Ciò avverrebbe presso la Regione a Firenze. Ma i comitati che si stanno militando da settimane contro il progetto, sostengono che il confronto suddetto non è sufficiente e chiedono un “passaggio” diverso. Chiedono l’Inchiesta pubblica regionale, come è avvenuto a Chiusi sul discusso progetto Acea, poi ritirato dall’azienda proponente e “archiviato” dalla regione. La differenza tra il confronto previsto dalla Regione e l’Inchiesta pubblica è, secondo i comitati, sostanziale, perché, come dicevamo il primo avverrebbe a Firenze, nel chiuso delle stanze della Regione, solo tra tecnici ed esperti delle varie parti in causa, mentre l’Inchiesta avverrebbe – come a Chiusi – nel territorio interessato, con il confronto tra tecnici ed esperti fatto davanti al pubblico e con la possibilità per il pubblico si intervenire, fare domande, proporre integrazioni ecc..
“Questo istituto è, a nostro modo di vedere, insostituibile in rapporto al progetto della centrale, proprio perché l’unico in grado di costruire una vera operazione di coinvolgimento territoriale. Ricordiamo, infatti, che la richiesta dal basso in questo senso è fortissima: l’Amiata ha già da decenni un carico enorme dal punto di vista ambientale a causa della geotermia; nello stesso comune che dovrebbe ospitare buona parte degli impianti della centrale vi è la richiesta di un referendum consultivo contrario al progetto; altissimo anche il coinvolgimento della popolazione del Comune di Radicofani, interessato a livello di impatti dal progetto”, scrivono i Comitati, che ricordano inoltre come “varie amministrazioni pubbliche locali hanno espresso dubbi quando non esplicita contrarietà: delibere in proposito sono venute dai Comuni di Radicofani, Castiglione d’Orcia, Pienza e San Quirico. Per gli enti, pareri contrari dalla Soprintendenza, dall’Unione dei Comuni, dallo stesso ufficio tecnico del Comune di Abbadia San Salvatore”.
In tale contesto – scrivono ancora i Comitati – se la Regione non considerasse le istanze provenienti dal territorio, dalla sua società civile, dalle sue stesse istituzioni, commetterebbe un grave atto di prevaricazione democratica”.
In sostanza, i Comitati ritengono utile il “contraddittorio” previsto dalla Regione, ma non sufficiente e vogliono andare oltre. E in tal senso hanno ufficialmente richiesto alla Regione Toscana l’avvio dell’Inchiesta Pubblica, ai sensi della L.R, 10/2010, art. 53. La richiesta è stata sottoscritta da
Associazione Pyramid; Associazione Opera Val d’Orcia; Comitato per la Salvaguardia Ambiente Amiata; Italia Nostra Toscana; Legambiente Circolo Terra e Pace APS; Rete Nazionale NO-GESI; Rete dei Comitati per la difesa del Territorio; SOS Geotermia.
Evidentemente la recentissima esperienza dell’Inchiesta Pubblica tenutasi al teatro Mascagni di Chiusi con 4 sedute infuocate per un totale di 14 ore di discussione, sul progetto Acea ha fatto scuola. A Chiusi l’Inchiesta presieduta da Alessandro Franchi è servita a mettere in luce le magagne tecniche de progetto in questione, a mettere sul piatto una serie di controindicazioni e a sottolineare il clima di generale ostilità verso l’operazione, con la possibilità però per i proponenti di argomentare le proprie posizioni e i vari aspetti procedurali, progettuali e relativi al piano industriale.
Nel caso Acea è finita con un nulla di fatto. Il procedimento è stato archiviato dalla Regione. Sulla base di una lettera di Acea, i Comitati locali ritengono che l’azienda romana potrebbe anche riprovarci magari dopo le elezioni regionali toscane, quando le acque saranno più tranquille. Ma dopo quanto è successo, con la grande mobilitazione popolare e di alcuni comuni limitrofi, con i pareri degli enti preposti alla VIA tutti sostanzialmente contrari (tanto che è convinzione generale che il progetto se non fosse stato ritirato da Acea sarebbe stato comunque bocciato), una riproposizione dello stesso progetto, anche se rivisto e corretto, avrebbe il sapore di una minestra acida e di un suicidio… Però l’Inchiesta Pubblica, pur con qualche limite, ha fatto scuola. Ora è la zona Amiata -Valdorcia che la chiede… E dopo averla attivata a Chiusi, sarà difficile per la Regione dire di no.
La memoria il padre eterno la distribuisce gratuitamente, segno è che qualcuno non era in casa quando ha suonato il campanello… adesso i comitati hanno fatto scuola, ma prima erano del tutto inutili rispetto alla conclusione della faccenda…. troppo comoda padre guardiano….
No Carlo, non sono i Comitati chiusini ad aver fatto scuola. E’ il passaggio formale dell’Inchiesta Pubblica che ha fatto scuola. E che sull’Amiata vorrebbero replicare. Non solo perché da quelle parti i comitati ci sono da tempo immemorabile e di battaglie ne hanno fatte altre, molto prima che esplodesse il caso Acea a Chiusi, ma anche perché le associazioni che hanno sottoscritto la richiesta di fare l’inchiesta pubblica fanno sapere che non sono una somma di Comitati, ma un rassemblement che vede insieme anche imprenditori, istituzioni, enti ecc, che va sotto la denominazione “ECOSISTEMA VALDORCIA”, di cui l’associazione capofila è OPERA VALDORCIA (quella nata in seguito alla viocenda della Quercia delle Checche e poi di Ripa d’Orcia). Quindi laddove, nell’articolo si legge “i Comitati” si deve intendere il rassemblement “Ecosistema Valdorcia”. Ai fini della comprensione di ciò che sta accadendo nella zona Amiata-Valdorcia-Val di Paglia intorno alla progettata centrale geotermica Sorgenia non cambia molto. Solo una questione di precisione dei termini.
Che i comitati esistano anche prima di quello creato in seguito al progetto Acea non cambia nulla secondo il mio modo di vedere,per il semplice fatto che anche se comprendono imprenditori ed altre classi sociali differenziate,la valenza rispetto al problema è esattamente la stessa e riguarda un insieme vasto di persone-del resto come quelle di quelle di Chiusi che non sono seconde a nessuno- che si sono messe insieme per dire la loro rispetto ad un problema imminente che li riguardava.E se tu ci rifletti un attimo le condizioni,le finalità, i propositi degli schieramenti che si contendono( cittadini,aziende e politica) stati evocati per le stesse finalità che sono quelle di sottrarre -bada bene NON ALLA POLITICA,ma a QUESTA POLITICA SERVA DI UN MODELLO DI SVILUPPO CHE SERVA NON VUOLE APPARIRE AD OGNI COSTO MA CHE INVECE LO È NELLE COSE, e quindi in certe occasioni manifesta macroscopicamente da quale parte siede,ipocritamente e spesso indietreggiando di fronte all’insostenibile ma con il proposito di ritornare in quella che avverte come casa propria passando non dalla porta bensì dalla finestra..Allora dimmelo tu -che come al solito dici sempre che non ho capito- che hai sempre detto che l’azione dei comitati su Chiusi sia stata inutile perché tanto il problema si sarebbe risolto come si è risolto( per adesso ) ed allora veramente non ho parole e da questo caro Marco si evince quello che da molto tempo sia io come altri ti hanno detto a proposito della linea del tuo giornale.Quell’espressione”troppo comoda padre guardiano” secondo il mio giudizio è pienamente applicabile di fronte alle argomentazioni che porti.Ma davvero davvero si pensa di far passare la gente per fessa? Pensavo che le polemiche fossero un po’ smorzate sul caso che abbiamo visto a Chiusi ma se tu insisti mi sembra doveroso che ti si risponda, perché per fessi ci si passa se ci si vuol passare.Mi sembrerebbe normale questo, no? Perché allora visto che i comitati dei cittadini( perché cittadini sono tutti, sia gli operai che i professionisti dei vari settori, sia gli imprenditori degli agriturismi e delle strutture legate alla terra ed anche altri) si creano spontaneamente,non analizzi mai nei tuoi discorsi i punti ai quali è arrivata questa politica in questa regione,che da una parte dice di favorire i cittadini ma dall’altra stringe accordi con strutture ed enti giganteschi senza tener conto del volere della gente e poi ci si mette contro anche la stessa politica che pretenderebbe di amministrare le tensioni sempre a favore del più forte ? Ma è così oppure sono io che ho le visioni? Per troppo tempo i cittadini si sono disinteressati della politica fatta da coloro che hanno eletto ed allora se qualche volta le decisioni che questa prende e che non piacciono,quale forza hanno i cittadini per opporsi a tali decisioni se non quella di potersi organizzare e dire NO ? Il fatto disdicevole adesso per non dire quasi sempre e’ quello che c’è anche tutto un apparato mediatico costruito appositamente per indirizzare, per distrarre, per tracciare i sentieri nella boscaglia abbattendo i rami che possono far fastidio.Questo è la riprovazione dei tempi moderni che porta all’instabilita’ generale e psicologica della gente,e cosa non nuova anche alla REAZIONE tanto per disserla fra noi papale papale.Quindi quando sento le voci di coloro che dicono che chi dice NO A PRESCINDERE(certa memoria ancora la conservo) sia preda di una visione distorta di sviluppo,sono sempre più consapevole che a parecchi che usano certi metri di paragone ed alla fine tifano per l’aziendalismo del quale non sanno fare a meno perché rimettono in quel principio l’idea che sia il motore del mondo, osservo che non cambierebbero idea neppure se venissero portati via da quattro cavalli neri dentro una carrozza a vetri perché in cuor loro accetterebbero il principio “che tanto il mondo funziona in quel modo” anche se lo sviluppo che hanno anche loro subito li ha portati a quella condizione dell’essere portati via dai quattro cavalli neri.La vera povertà è anche questa.
“il passaggio formale dell’inchiesta pubblica” non è venuto per caso sono stati il comitato le associazioni e le forze di opposizione a volerlo.
Sì, ma non solo. Anche alcuni consiglieri regionali. E quando la regione ha deciso di farlo (terzo caso in tutta la storia della Regione Toscana) nessuno si è opposto o lo ha criticato e anche l’amministrazione comunale lo salutò come un passaggio fondamentale, che avrebbe fatto chiarezza, di più e meglio di una o più “assemblee pubbliche”, tante volte richieste. Così è stato. Quindi fanno bene i comitati dell’area Amiata-Valdorcia-Val di Paglia a chiedere che si faccia la stessa cosa per la centrale Sorgenia.
Come al solito eviti e nemmeno velatamente di riconoscere quello che tanta gente pensa,eppure al teatro si è avuta la papale dimostrazione di cosa pensava la gente, altro che ” modi sgangherati ed offensivi” come è stato detto ….Mi dici cosa doveva dire il Comune dal momento in cui è stato deciso che l’assunzione dell’inchiesta pubblica fosse la procedura che ci voleva ? Doveva dire di no? Non avrebbe potuto farlo sennò siamo a giocare con le bambole.Quindi meriti non ne ha affatto, anzi direi dei demeriti che per prima cosa emergono dal fatto del non ascolto della voce dei cittadini fidando ed andando dietro pari pari al fatto logico che un procedimento del genere una volta evocati i possibili dubbi debba dar origine ad una inchiesta pubblica.Sarebbe e avrebbe potuto essere diversa la questione? Penso proprio di no. Ed allora cosa c’è da sventolare ? La fuffa forse per dare l’impressione che tutte le procedure siano state corrette quando corrette lo sono state nei fatti ma se fosse mancato quello che è stato denigrato proprio dallo stesso comune- e cioè l’azione dei comitati- pensi davvero che sarebbe finita come è finita la questione?.. Ed ora nel caso dell’Amiata,guarda caso dai ragione ai comitati, ma come? Adesso si, e prima era del tutto indifferente le cosa, tanto la fine della faccenda sarebbe stata quella ? Lo sò che rivoltare le frittate verso chi non ha memoria si pensa che possa rendere,ma almeno riconosci che stai usando due pesi e due misure. Eh certo, non viene bene riconoscere quando è stata prima tacciata di inutilità l’azione del comitato a Chiusi , ma ora guarda caso per l’Amiata dici che sia quasi una lotta doverosa.Allora, se vuoi che non si scriva più intervenendo dillo e facci passare per fessi o per visionari,ma evita per favore di ramazzare per conto di altri la sporcizia da terra e metterla sotto il tappeto pensando che venga dimenticata.Sembra che tutta questa storia di Chiusi / ACEA – questa che si diceva-non l’abbiano dimenticata nemmeno ai ranghi medi o medio alti del PD ,figurati se lo dimenticano le opposizioni.Lo sai qual’è la paura ? Che la gente dica giustamente un ”basta” grosso come una casa,e questo a parecchi interessi costituiti capisco che non piaccia, ma si parla trasversalmente per ogni stratificazione sociale,dagli addetti ai lavori, ai semplici cittadini che bene o male torna in tasca qualche prebendina,all’associazionismo, al commercio ,alle banche.A tutto il mondo degli interessi che a Chiusi ha smesso da parecchio ad essere dinamico dal momento che ha a che fare con questa politica che esiste e che nemmeno galleggia. E che non è che nemmeno galleggi perchè le opposizioni siano ”uomini e donne contro”!
Se la vogliamo fire tutta, credo che la Regione abbia decido di fare l’inchiesta pubblica per avere ina pezza d’appoggio in più per bocciare il progetto, mettendo la stessa Acea di fronte all’evidenza. La conferenza dei servizi avrebbe bocciato lo stesso il progetto, ma così ha indotto Acea a ritirarlo, evitando di assumere l’onere di un diniego.
E’ il mio parere ma…..”nemmeno se la vedessi”….lo ritengo molto improbabile per diverse ragioni, una delle quali è quella che gli organismi tecnici sono rispondenti e nominati anche dalla politica….e comunque in qualche modo rispondono ad essa.Qualsiasi cittadino di buon senso sà estrapolare la differenza fra tecnico e politico e ne comprerende in senso istituzionale la ragione, ma sà anche capire che l’intreccio fra questi due status, spesso per non dire quasi sempre, è sempre vitale, prospicente e penetrante e li caratterizzaa tutti e due. Sicchè l’uno corrobora l’altro e gli esempi non mancano sia nel passato chè nel presente.La tesi che sottintende al discorso che fai è sempre quella che dovrebbe far apparire l’estraneità e la non valenza dell’azione fatta da una pressione popolare,a cui però alla politica ed ai suoi organi rimane difficile non dover tener conto. Ed infatti ne ha tenuto conto.Ed allora la causa che ha spinto quale è stata?.Non mi sembra che ci voglia la scenza infusa per intenderlo, anche perchè il contrario di questa sarebbe la lontananza delle istituzioni dal volere della gente.Ed oggi la politica è fatta in modo che quando si possa verificare una spinta in senso contrario da parte della gente per la quale risulterebberop perdenti la politica ed i suoi accordi, si fà come a pesca col mulinello, e cioè quando il pesce abbocca gli si dà filo….e così sta avvenendo, ma il proposito e lo schema finale rimane quelllo di tirare il pesce fuori dell’acqua e portarselo a casa.Ecco perchè la funzione dei comitati deve essere una funzione che possa mettere attenzione pubblica su provvedimenti che rischiano- nei casi di cui si è parlato-di inficiare la salute della gente. E che, forse non era vero ?