CASO ACEA, INCHIESTA PUBBLICA ATTO TERZO: FINO A META’ GENNAIO NON SE NE ESCE…
CHIUSI – Ieri, lunedì 9 dicembre è andato in scena al Mascagni il terzo atto dell’Inchiesta Pubblica regionale sul progetto Acea. La terza sessione plenaria aggiunta in corso d’opera. E per essere si lunedì e non di sabato, il teatro era quasi gremito lo stesso. Cinque ore di discussione, dalle 18,00 fin quasi alle 23,00. Tutti a cena tardi. L’ordine del giorno della seduta prevedeva le risposte dei tecnici di Acea ai rilievi e alle domande dei Comitati, poste nella seduta precedente e la replica dei comitati stessi. Nessun intervento del pubblico, solo la possibilità di un “botta e risposta” sul momento. Insomma un confronto, ancora una volta, tutto tecnico e sugli aspetti tecnici. E ancora una volta pur mandando in campo oltre ai propri progettisti anche alcuni docenti universitari ed esperti di settore, la società proponente Acea Ambiente Srl e lo stesso rappresentante di Ingelia Italia non sono riusciti ad uscire dal pantano e a fornire rassicurazioni. La platea e i palchi hanno rumoreggiato più volte, con il pubblico spazientito dalla litanìa a dire il vero un po’ ripetitiva della squadra della multiutility romana.
I Comitati, spazientiti a loro volta, sono stati ripetitivi anch’essi, continuando a controbattere e confutare le affermazioni, le referenze, disegni di progetto esposti da Acea ma rimanendo sempre sul piano strettamente tecnico. Si è continuato insomma a parlare di camini o comignoli mancanti, di emissioni che non si sa se ci sono o non ci sono, di un hydrochar che non si sa se è un prodotto o ancora un rifiuto, e se al momento del riutilizzo come combustibile o come ammendante inquina…
Insomma la seduta di ieri è stata di fatto solo la continuazione della prima seduta, quella del 23 novembre… senza tenere conto di alcuni fatti nuovi, emersi nella seduta del 30 novembre. Per esempio, nessuno ha citato o ripreso la lettera inviata dal Comune di Chiusi alla Regione e ad Acea con la quale si invita la società romana ad abbandonare il progetto in questione e a realizzare nell’area acquistata un grande parco energetico fotovoltaico. E’ evidente – come scrivemmo anche dopo la seduta del 30.11 – che quella lettera, di cui parlò il sindaco al Mascagni, evidenzia la volontà maturata dall’Amministrazione locale di dire di NO, quando dovrà esprimere il proprio parere e anche quando il Consiglio Comunale sarà chiamato a discutere e approvare o meno la variante al Piano Operativo chiesta da Acea… E’ un elemento che avrebbe potuto spostare la discussione un passo più avanti, qualcuno avrebbe potuto chiedere ai referenti di Acea se hanno preso o intendono prendere in considerazione quella lettera oppure no…
E nessun cenno nemmeno alla proposta fatta dal Partito Comunista della Valdichiana di realizzare al posto del carbonizzatore idrotermale un “digestore anaerobico” sempre per il trattamento dei fanghi di depurazione… Niente di niente, si è rimasti per 4 ore aggrovigliati alle formule chimiche, alle misure dei camini, alle dimensioni dei filtri…
Solo alla fine, il rappresentante dei Comitati Romano Romanini ha portato il discorso sulle due Varianti al Prg che possono incidere sull’esito del progetto e sui rispettivi ruoli del Comune e della Regione. Le varianti in questione infatti sono due: quella adottata e non ancora approvata del dicembre 2018 che ha recepito il famoso “atto di governo” del giugno 2018 con il quale si vieta la costruzione di inceneritori, carbonizzatori, termovalorizzatori, discariche e anche l’insediamento di attività che producano emissioni nocive e quella richiesta da Acea, indispensabile per procedere con l’iter.
Riguardo alla prima Variante, Romanini ha dato atto delle buone intenzioni del provvedimento, ma ha posto l’accento sulla postilla he lascia spazio ad interpretazioni e quindi a qualche possibilità di deroga, chiedendo al Consiglio Comunale di modificare la norma in sede di approvazione rendendola più chiara e più stringente, senza cioè possibilità di equivoci o interpretazioni, definendo esattamente e non genericamente quali attività insalubri di 1a classe siano effettivamente vietate. Cosa questa che il Consiglio Comunale può fare. E in un certo qual modo la richiesta di Romanini è apparsa anche un segnale di apertura verso il Comune, che ha la palla buona per mostrare attenzione ad una istanza dei comitati e per non farsi fregare.
Sulla variante proposta da Acea, invece il rappresentante dei Comitati ha espresso il dubbio che anche un No possa essere inefficace in quanto alla fine la Regione, anche in virtù dei poteri straordinari in materia di rifiuti, potrebbe decidere di andare avanti lo stesso e questa eventualità sarebbe in qualche modo adombrata dal tempo e dalle proroghe concesse ad Acea per aggiornare il progetto alle indicazioni e prescrizioni, cosa che “nessun cittadino normale avrebbe mai ottenuto!”
Insomma anche uno STOP da parte del Comune non sarebbe, secondo Romanini, garanzia sufficiente a fermare il progetto, per il quale la Regione ha un interesse oggettivo: quello di trovare una soluzione allo smaltimento dei fanghi.
Sempre secondo i Comitati, però, quella proposta da Acea non è la soluzione migliore. E a questo proposito Romanini è stato categorico, affermando che l’impianto proposto è un carbonizzatore, ovvero è un impianto chimico ed è sperimentale. La biolignite è ancora a tutti gli effetti un rifiuto e non un prodotto, quindi non è un impianto che fa “economia circolare”; non vi è certezza né sulla quantità e qualità delle emissioni, né sui possibili danni alla salute e all’ambiente, perché la tecnologia non è testata a livello industriale, ma è ancora – allo stato attuale – a livello di ricerca e appunto di sperimentazione. Ma soprattutto – ha concluso Romanini – questo tipo di impianti non è compatibile con le vocazioni del territorio.
I vari tecnici e progettisti schierati da Acea hanno provato a fornire spiegazioni e assicurazioni, ma non sono stati convincenti. Mai. Ora, che riuscissero a convincere e a rassicurare una platea fortemente ostile era oggettivamente difficile, praticamente impossibile, ma anche tecnici neutrali e persone che non erano pregiudizialmente contrarie al progetto sono rimaste negativamente sorprese dalle tante falle e carenze progettuali e dalle risposte fornite, quasi sempre se non balbettanti, di certo non tali da far tirare sospiri di sollievo. Tanto che sono passati quasi inosservati alcuni passaggi pure importanti, come la conferma, data dal primo dei tecnici Acea intervenuti, della volontà di ammodernare il depuratore esistente ex Bioecologia, che al di là di come andrà a finire la questione carbonizzatore, resterà attivo e continuerà a trattare 90 mila tonnellate/anno di acque reflue urbane e di provenienza industriale e percolato di discarica. O come la notizia, data da un altro “testimonial” che dai rilievi fatti fare da Acea sull’area dell’ex centro carni e sulla falda sotterranea il nichel rilevato in quantità superiori alla norma del 2013-2014 e anche nel 2018, adesso sarebbe sotto ai limiti previsti dalla legge.
Nella seduta di ieri si è parlato per un po’ anche di questa storia, senza però fare cenno al pregresso e cioè al fatto che l’inquinamento da nichel fu scoperto nel 2013 da Arpat in seguito a controlli sui piezometri del depuratore Bioecologia, fu portato a conoscenza dell’opinione pubblica da questo giornale, poi ci furono esposti, assemblee pubbliche, verifiche sul campo e infine un procedimento giudiziario intentato nel 2014 dal Comune nei confronti di una ditta privata e della agenzia governativa Agea per uno sversamento di materiale stoccato in un capannone, sversamento avvenuto nel 2008 e ritenuto la possibile causa dell’inquinamento in questione. Procedimento penale che è tutt’ora in corso presso il tribunale di Siena. Parlare nell’Inchiesta Pubblica del caso nichel – che ovviamente riguardando la medesima area è pertinente – senza citare fatti rilevanti ci è sembrato francamente poco rigoroso e anche poco serio.
Al di là di tutto, comunque Acea ha perso anche il terzo round. Ma il k0 non arriva. Ci sarà da aspettare ancora. Almeno fino a metà gennaio. Salvo il lancio della spugna.
Il presidente dell’Inchiesta Alessandro Franchi ha annunciato che l’ultimo atto, ovvero la seduta finale nella quale sarà data lettura della sua relazione conclusiva stesa insieme ai commissari di parte (Vitolo per Acea e Casucci per i Comitati) è prevista per sabato 11 gennaio, dalle ore 15,00. Salvo conferma naturalmente. Mentre la Conferenza dei Servizi prevista il 19 dicembre è stata spostata al 20 gennaio. Il Comune potrebbe portare in Consiglio la Variante ed esprimere il proprio parere di merito tra le due date, cioè tra l’11 e il 20 gennaio.
Ma sullo sfondo resta la richiesta del Comune stesso ad Acea di soprassedere al progetto e di destinare l’area ad altro impianto, più green o quantomeno più… testato. Resta da vedere se Acea vorrà tentare il tutto per tutto fino alla fine, o se soppesando i pro e i contro e quindi anche il danno di immagine che le creerebbe una eventuale bocciatura, deciderà di tirare i remi in barca cercando un altro sito e valutando l’ipotesi messa sul piatto dal Comune… E se sull’idea del parco fotovoltaico (o qualcosa di equivalente) ci fosse ampia convergenza, compresi comitati, comuni limitrofi e opinione pubblica anche per Acea sarebbe più difficile fare muro… Ad oggi però, questa convergenza (tranne qualche apprezzamento da Cetona e Castiglione del Lago) non si registra e non si capisce neanche bene il perché.
m.l.
Il perchè è per il motivo che quando si perde la fiducia in chi dovrebbe rappresentare l’interesse dei cittadini ed invece c’è una predisposizione all’attenzione ad altri interessi fatti passare per interessi di cittadini c’è una condizione di ammutolimento generale dalla quale traspare sfiducia.E la fiducia per consolidarla nel tempo ce ne vuole ma ci vuole anche un attimo per farla perdere ed a nulla valgono i proclami, le assunzioni di responsabilità, i chiedere scusa,il cospargersi il capo di cenere. La fiducia come si capisce è una cosa seria.Questa è la risposta al primo perchè.E siccome la gente, quella almeno più coscente,un briciolo di memoria ce l’ha e la conserva anche, allora si evidenzia che la credibilità di questa classe politica che 10 gg fa faceva la parte del leone dicendo che le menzogne avrebbero avuto le gambe corte, adesso ha paura di rovesci elettorali e cerca di correre ai ripari per mano dei suoi esponenti.Ma anche i suoi esponenti mi sembra che siano nella graticola mediatica e ci sono non per un distorto desiderio delle opposizioni di affondare il coltello nella piaga ma perchè hanno dato prova di non saper nè governare nè di intendere la situazione quale fosse e di dove si trovasse la cittadinanza che li ha eletti, pensando che tanto gli sarebbero comunque passati sulla testa tanto avevano la sveglia al collo…( perchè il film che c’è stato evidenzia questo e non altro…), salvo poi smentirsi e ricredersi e riparametrarsi rispetto a quanto avevano organizzato ed affermato.E’ questa la credibilità e quando viene meno- ma daltronde non poteva non essere chè così- diventano inutili i proclami e le preghiere fatte da casa propria perchè secondo me non fanno che mettere una toppa più grande del buco.Ho giorni fa scritto un mio parere su un altro blog, scritto in maniera succinta e non lungo da annoiare come mi riesce spesso bene-ma non è stato pubblicato, perchè di fronte a quanto si possa prevedere che Acea non ingolli il rospo per tenerselo al caldo nello stomaco e che quindi persegua i propri interessi senza statre tanto a cincischiare, mi sembrava chiarificante il fatto di spingere da parte sia dei comitati sia di tutti i cittadini per portare la gente in piazza se le cose procedessero ancora nella stessa direzione dove forse si stanno incamminando.Ecco, non è stato nemmeno pubblicato , forse perchè reputato sconveniente politicamente al partito che ha le mano in pasta in detta faccenda.E’ solo questa la spiegazione che mi dò, perchè altre non riuscirei a comprenderle, ed allora come osservo è inutile che si percorrano le vie istituzionali della questione fino alla fine di questa storia perchè le vie ”istituzionali” portano solo in una direzione che è quella favorevole alle istituzioni ed alla politica-che poi è sempre quella di cui si parla- e lo si comprende benissimo che trovano il verso di soprassedere, rallentare, procastinare ad altri momenti contando sulla fatica e sullo sfinimento di coloro che considerano come i loro nemici.E siccome la politica ha timore di perdere il consenso dei cittadini, l’unica arma dei cittadini è quella che la protesta possa far piazza pulita di questa classe politica che dirige, ma non solo di quella piccola che classe politica non è nemmeno a battezzarla tale, ma anche a quella che ne stà sopra, ed allora questo vediamo che non è tanto gradito a coloro che in certe occasioni cavalcano le linee della riscossa popolare-chiamarla così non è esatto ma che comunque riguarda quei cittadini di ogni ceto sociale che di tali dimostrazioni di incapacità ne hanno ben fin sotto i capelli- ma che l’establishment non vuole che si arrivi a estromettere dalla guida del locomotore chi dirige e chi il locomotore manovra.Botte piena e moglie ubriaca quindi si vorrebbe, ma non sempre è stato possibile,anche nelle nostre zone dove si avverte il soffio sul collo del fiato leghista.Ed allora questi giuochetti che evidenziano in maniera non smentibile che sono fatti contro i cittadini o perlomeno non tenendo conto dei loro interessi ed invece fatti a favore della politica- quella stessa che ha scalato ieri e cercato tramite la rottamazione di prevalere ,anche giuocando sulla credulità della gente e questo non lo si dimentichi- .Ma come si vede alla fine ” il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”.Quindi tutti, in quella pentola che bolle si trovano male ed il brodo che si rimesta alla fine è sempre lo stesso, perchè versato nel piatto si crede che i cittadini lo bevano. ”La noia” diventa ”noia” è si verifica quando quel brodo non lo bevono.Allora si ricorre al fumo e certe volta va bene e certe volte no.E per non fare tergiversazioni la sola cosa che vale e che pesi è la presenza della gente in piazza. Contro quella è un po’ più difficile andare.
Il perché è presto detto, se una va da un medico che compie una grossa negligenza quel medico poi può proporre tutte le terapie che vuole ma nessun paziente si fiderà di lui. Se vado a comprare un etto di prosciutto e me lo danno rancido in quel negozio non ci metto più piede. Si potrebbe continuare con centinaia di esempi di questo tipo, non si capisce perché la politica deve essere l’unica zona franca dove, contrariamente a quello che avviene tutti i giorni, chi sbaglia non debba pagare e anzi si voglia arrogare il diritto di indicare nuove soluzioni.
Continuo a pensare che di questa storia se ne debba fare un libro, semplice e comprensibile da tutti. Dovrebbe essere un libro che aiuti i cittadini di queste zone a farsi un’idea, anche perché questo insieme a molti altri elementi li faccia votare consapevolmente alle regionali prima e alla comunali poi.
Il voto in Consiglio della variante è utile ma non risolutivo. Come ha spiegato l’urbanista consulente di ACEA “la variante è il progetto”. Si dà cioè per scontato che non essendo il trattamento dei rifiuti materia di competenza comunale, sia l’approvazione dell’impianto da parte della conferenza dei servizi il potere decisionale e lì l’approvazione avviene a maggioranza. Se il Comune vota contro basterà motivare una decisione che non accetta le argomentazioni contrarie del Comune. Così i,politici locali potranno protestare (o fare finta)senza conseguenze.
Sono convinto che bisogna cominciare a raccogliere fondi per un eventuale ricorso al TAR con un team di esperti di diritto amministrativo.
Sull’idea del libro mi trovi d’accordo, anche perché questa esperienza prima o poi sarà “storia”…però è il fine rivolto ai cittadini che mi lascia perplesso con quel “li faccia votare consapevolmente alle regionali prima e alla comunali poi.”… Non conosco le dinamiche socio-politiche di Chiusi e domando: c’è davvero qualcuno che da soggetto “civico” ha intenzione di assumersi anche una prossima responsabilità “amministrativa”? Con tutto quello che ne consegue? Sarebbe il massimo per una battaglia combattuta dal basso…ma la speculazione politica è altrettanto forte e non da spazi se non per compromessi che a volte se assunti possono far entrare nella sfera delle contraddizioni…
Allora mettetevi d’accordo se volete percorrere le vie istuzionali create da coloro che vi hanno venduto il prosciutto rancido oppure fargli un po’ di timore sul tema del consenso.Questo alla fin fine dovete decidere, e non è detto che glielo farete un po’ di timore sul consenso, forse in loco si, ma da altre parti è difficile.Se alla fine si deve arrivare a questo tanto vale far capire loro che la NO TAV non sarebbe solo in Val di Susa.Poi vediamo come reagiscono” gli amici del popolo” quando incominciano a vedere la gente in piazza.Ma è possibile che ai punti in cui siamo in italia ed anche in tante parti d’europa vedi Francia non si capisca che il sistema così come è organizzato non è vero che sia a favore dei cittadini e che quando decide, decide per il proprio mantenimento in sella e per fare le cose che convengano a lor signori ? Ma ci vuole tanto a capirlo anche senza sentirsi in odor di lega ? E badate che anche dentro i cittadini ci sono coloro che tifano perchè il sistema eviti di essere processato e che perda consensi.E sono anche quei cittadini che respireranno la stessa aria che respirate voi, per una sola ragione che è quella che prebende e prebendine alla fine sono quelle che prevalgono sull’ignoranza.Ed allora finchè rimarrete in casa avranno semprepiù speranza di vincere loro.
comunque vadano a finire le cose, (e ho il dubbio che il finale sia già scritto e chiuso in un cassetto, ma che verrà tirato fuori dopo le elezioni regionali), dovremo mantenere memoria dei nomi e cognomi di chi ci ha infilato in questo casino e ricordarcene quando andremo a votare.
X Francesco. In genere non funziona così perchè se avesse funzionato così ci dovrebbero essere altri al posto di coloro che ci sono adesso.Dopo decenni ancora ci si lambica il cervello per queste le cose? Nelle altre nazioni d’Europa- se volessimo prendere esempio da loro-c’è chi spera delle dimenticanze della gente ma come si vede per esempio in Francia succede di rado che la gente non si ricordi e spesso scende in piazza. Solo in Italia fra la gente che si dimentica troppo spesso esistono dottori che praticano punture di una vecchia medicina americana chiamta ”loosing memory” che ha la peculiarità di far dimenticare quale sia e come agisca l’avversario principale da cui dipendono tutte le sortite dei suoi prezzolati.Questi ultimi hanno la peculiarità di apparire autentici rivoluzionari ma alla resa dei fatti mettono il loro autorevole peso affinchè il cane riporti sempre l’osso al padrone.Parecchi secondo me non hanno capito di quali panni spesso ci si vesta; e non è solo questione di intelligenza politica-anche di questa beninteso- ma di memoria storica, e se non s’impara dalle lezioni allora le firme servono a poco, per il semplice fatto- e lo ripeto- che c’è stata qualche autorevole voce nel passato che disse che ”spesso ci si fermi troppo presto dopo i pensieri giusti…da qui le grandi discrasie che sono nel mondo”.Spero proprio di essere smentito.
Quando si a votare si tiene conto di molte variabili. La trasparenza aiuta a valutarle. Ognuno in maniera diversa. Per alcuni quello che sta succedendo per l’impianto ACEA può influire per altri magari no. Un libro che racconti la storia può aiutare nell’uno e nell’altro caso. Ormai pubblicare ha costi vivi trascurabili, mentre lo sforzo sta quasi tutto nella stesura.
Certo….ognuno si faccia un idea……come no ?E l’idea mi sembrerebbe proprio -se accettata- che sia quella che attraverso rinvii, modifiche, fiumi di parole e documenti, alla fin fine eccotì là la creatura finale ed agognata ed accettata dai cittadini che si sentono alla fine gabbati dalle procedure istituzionali che mantengono inalterati i poteri della politica ed i poteri di chi guarda al conto economico delle aziende.Se non si è capito questo e si crede che la nostra società democratica sia democratica perchè vi hanno detto che pensa alla salute dei cittadini tutto questo credo che sia ancora da dimostrare.Le ragioni dei soldi e dei conti economici delle aziende sono prioritarie perchè la sinistra ha accettato il fatto che in tal modo si risolvano i problemi della società di massa insieme a quelli del lavoro,cosa questa che è sufficiente guardare il mondo intorno a noi per vedere che è una solenne fandonia.Questa è la visione che ne viene fuori.Io ormai sono vecchio come quelli della mia generazione ma chi verrà dopo di me dei libri che si basano sulla trasparenza istituzionale fatta per portare credito a quelle istituzioni e soprattutto per ammortizzare la reattività della gente di fronte a quanto stabilito dalle leggi non credo che importi molto.Se non si ribellano le vittime di tutto questo, di certo gli altri che questo producono non si ribellano, anzi vanno a diritto,anche e soprattutto seguendo le vie istituzionali.Ma mica penserete che siano come suol dirsi ”ripresi dalla piena” anche se nel Post si dice che i tecnici di Acea sembra che siano rimasti spiazzati e che la loro solfa sia stata come quella della volta precedente? Qui non stiamo a parlare di tecnici o priorità tecniche, qui stiamo parlando di chi abbia il potere o meno di fermare il tutto e le parti teatrali giuocate nelle trasmissioni da casa propria sono parti teatrali perchè la realtà è già scritta nel potere conferito agli organismi regionali dalle leggi e dalle disposizioni che i partiti politicamente hanno imposto. Ecco perchè in qualche mio intervento precedente ho detto che ”stà andando in scena il teatro nel teatro…
Ciò che sempre più mi stupisce è la superficialità della trattazione degli argomenti, tanto per portare acqua al mulino di qualcuno …..poi capiremo di chi ….
Intanto nell’articolo del 9 dicembre continui a tirare in ballo l’inquinamento da Nichel , non rilevando che Acea nella stessa assemblea ha pubblicato una Tabella relativa alla contaminazione del suolo ove evidenzia la presenza d’ inquinamento da idrocarburi . Non mi pare però che abbia dato pubblica rilevanza alla Tabella relativa alla contaminazione delle acque prodotta nella sua stessa relazione geologica, tra l’altro ben conosciuta dall’Amministrazione regionale.
I rilievi fatti da Acea in un unico giorno su 6 piezometri posti nell’area “ex Centro Carni “indicano una contaminazione delle acque per Arsenico, con valori di 83,4; 21,5 e 33,8 quando il valore consentito è 10 ; valori di Ferro in eccedenza su tutti i piezometri con un massimo di 8070 quanto il consentito è 200 ; lo stesso per Manganese su tutti i piezometri e Solfati su uno dei piezometri, mentre il parametro del NICHEL viene indicato nella norma. TALI VALORI NON POSSONO ESSERE SEMPLICEMENTE e superficialmente attribuibili a circostanze isogeniche, perché in relazione a tali concentrazioni…ad Acea converrebbe scavare perché potrebbe significare che là sotto c’è una miniera di metalli pesanti!
Per ciò che riguarda l’installazione di un parco fotovoltaico, alcuni cittadini hanno rilevato “impianti presenti ma inesistenti” sui propri tetti o meglio “miglioramenti energetici” di cui non ne conoscono l’essenza , anche questo non Ti dice nulla?
codeste sono cose note da anni (peraltro portate a conoscenza del’opinione pubblica da questo giornale) e del tutto indipendenti o ininfluenti rispetto al progetto presentato da Acea per l’impianto fanghi. Sulla vicenda inquinamento della falda c’è un procedimento giudiziario in corso, con imputati e capi d’accusa precisi. Vediamo come va a finire. In ogni caso, se salta il progetto carbonizzatore (come io mi auguro) il nodo del depuratore esistente resta sul tappeto, come restano sul tappeto tutte le altre aziende insalubri presenti nel raggio di un km, così come resta sul tappeto la questione della bonifica (o meno) dell’area ex centro carni. La supoerficialità, cara Rossella mi sembra alberghi altrove….