CHIUSI, LA FESTA IN PIAZZA PER IL FRECCIAROSSA
CHIUSI – Certo, qualche battuta sarcastica, la festa in piazza per l’arrivo del primo Frecciarossa se la tirava dietro. Fin troppo facile ironizzare su quella folla accorsa a vedere il treno. Come se alla stazione di Chiusi non ne fosse mai passato uno. “Alla stazione c’erano tutti. Dal commissario al sacrestano. Alla stazione c’erano tutti. Con gli occhi rossi e il cappello in mano”. A chi non è venuta in mente Bocca di rosa di Fabrizio De Andrè?. O quei film western dove la folla accoglie l’arrivo del primo treno sulla nuova ferrovia?
E certo, lo stand con la porchetta avrà fatto ripensare alla porchetta del “palazzinaro” Aldo Fabrizi calata con la gru in “C’eravamo tanto amati”… Altri avranno certamente rivisto quella scena de Il ragazzo di campagna con Pozzetto e i contadini di Borgo Tre case (frazione di Dieci Case) che si portano la sedia e si piazzano al lato del binario in mezzo ai campi per aspettare il passaggio del treno: “Eh beh il treno è sempre il treno…”.
Ieri sera alla stazione di Chiusi ad aspettare e festeggiare la prima fermata del Frecciarossa c’erano davvero tutti, come a Sant’Ilario.
C’erano i sindaci di Montepulciano, di Sarteano, Cetona, Torrita, Castiglione del Lago, San Casciano Bagni, c’era il nuovo sindaco di Città della Pieve, unico con la fascia, accompagnato per tutta la “cerimonia” dal senatore leghista Briziarelli che lo ha seguito come un’ombra.
C’era l’ex viceministro e segretario del Psi Nencini, l’assessore regionale Ceccarelli, il consigliere regionale ed ex sindaco Scaramelli, insieme ad un emozionato Bettollini che ha esordito con un “in questa splendida Piazza Duomo”… poi si il fischio di un treno lo ha riportato sulla terra, cioè a Chiusi Scalo e si è corretto…
Era emozionato Bettollini come mai lo abbiamo visto. Perché forse tutta quella gente non se l’aspettava nemmeno lui. E perché la fermata del Freccia Rossa alla stazione di Chiusi non era per nulla scontata. Ha faticato parecchio per ottenerla, insieme ai suoi colleghi. Non era scontata e non è scontato che sia una vittoria definitiva. Tutt’altro. Ma intanto da qui a dicembre una Freccia verso sud alle 8 di mattina e una verso nord alle 21,07 si fermano a Chiusi. Gli orari – lo abbiamo già scritto – non sono il massimo. Anzi sembrano fatti apposta per dimostrare che quelle fermate non servono a niente, che l’utenza non c’è e quindi meglio toglierle. E qui sta, adesso, il nodo: dimostrare il contrario e cercare non solo di convincere Trenitalia a mantenerle, ma addirittura ad aumentarle, mettendo magari un’altra coppia di frecce ad orari più consoni. E oltre Trenitalia anche Italo…
La festa in piazza con la banda e la porchetta sarà stata anche un po’ pacchiana. Un po’ provincialotta, come qualcuno ha scritto sui social. E le facce esterrefatte dei viaggiatori che erano sul treno (tra i quali l’attrice Cristiana Capotondi, che si è fatta pure fotografare con i sindaci, diventando “testimonial” della manifestazione ..) sarebbero lì a dimostrarlo.
Ma sbeffeggiare il popolo non è mai una cosa di sinistra. E vale la pena ricordare che la battaglia per rilanciare la stazione di Chiusi anche attraverso una o più fermate dei treni ad Alta Velocità, quando molti sindaci, compreso l’allora sindaco di Chiusi Scaramelli e quelli di Città della Pieve, Castiglione del Lago, Fabro, e Montepulciano proponevano la mega stazione in linea da realizzarsi ex novo e si accapigliavano sull’ubicazione tra Ponticelli, Terontola o Farneta, è stata una battaglia di questa testata, per esempio, e anche di molti di coloro che ieri sera hanno storto il naso per la festa organizzata da Bettollini. Il coro dei distinguo, del “con questi orari le frecce non servono a niente”, o “vedrai che tra 6 mesi le tolgono tutte e due!” sembra il classico atteggiamento di chi spera nel peggio per dire “visto, io ve l’avevo detto!”. O peggio, sembra l’atteggiamento del marito che si taglia gli attributi per far dispetto alla moglie…
Noi crediamo che oggettivamente la fermata di una freccia per il sud e una per il nord, anche se in orari non proprio ottimali, sia sempre meglio che niente. Che possa essere una base per ragionare, un primo passo (un tassello) per far funzionare il “pacchetto” turistico elaborato dai Comuni dell’area per convincere Trenitalia. Ovvio che da sole le due Frecce non risolvono e che il rilancio della stazione non può avvenire solo con quelle. Ovvio che serviranno altri e più rapidi collegamenti con Arezzo e Firenze e da una parte, con Roma dall’altra. E anche con Siena e magari Perugia via Terontola. Ma poter dire, oggi, che a Chiusi si ferma una coppia di Frecciarossa è comunque un elemento di vantaggio, rispetto a ieri.
Oggi che la fermata è stata ottenuta va anche riconosciuta a Bettollini e ad alcuni suoi colleghi anche la capacità e l’umiltà di aver cambiato linea. Di aver sposato la linea che era di altri e di averla portata avanti con determinazione, abbandonando la chimera (per noi una bufala) della Stazione sopraelevata in linea, per optare più pragmaticamente e concretamente, ma anche più oculatamente, verrebbe da dire, per l’adeguamento della stazione esistente e ottenere una fermata. Intanto una, poi si vedrà.
Chiaro che la fermata del Frecciarossa non è un punto a favore solo di Chiusi e la presenza dei sindaci del territorio alla festa di ieri sera lo dimostra. Chi accusa i sindaci di Montepulciano, Castiglione ecc.. di essersi prestati ad una operazione che- come dicevamo – sembra fatta apposta per dire tra sei mesi che non ne valeva la pena e chiudere definitivamente la partita, gioca al ribasso. Fa una battaglia di retroguardia. E anche la festa un po’ pacchiana, ma con tutta quella gente e tutti quei sindaci in piazza, è un segnale che il territorio ha mandato a Trenitalia, alla Regione Toscana e alla regione Umbria, allo stesso governo nazionale… Sappiamo bene che certe istituzioni e certe aziende (Trenitalia) fanno i conti sui biglietti e non sui sentimenti, o sulle aspettative, ma dopo un saluto così, sarà più difficile toglierle dall’orario quelle due Frecce.
m.l.
Non sono mai stato per il “tanto peggio tanto meglio” e quindi il predicozzo non mi riguarda, come non riguarda quelli che come me pensano da molti anni che occorre una politica seria per affrontare il declino della stazione. È assai vecchia la richiesta da parte di queste persone di prendere in considerazione il problema dell’uso della direttissima sempre più usata per l’alta velocità. Non si sa che cosa succederà dopo il cambio di voltaggio e quello del sistema di segnalamento con il rischio di essere esclusi, salvo il contentino di questo treno per il periodo estivo.
Il problema è quello di perdita di coesione territoriale, ma come farlo capire ain eguaci dei “tre salami al prezzo di uno”.
“… Ma sbeffeggiare il popolo non è mai una cosa di sinistra …”
E qui la volevo, Lorenzoni.
Ci spiega, allora, perché in questi ultimi mesi si è tanto accanito nello sbeffeggiare quel popolo che ha votato “contro” ?!
Il popolo non ha sempre ragione. Anzi spesso sbaglia. Il più delle volte tra Cristo e Barabba sceglie Barabba (non senza ragioni plausibili, se si guarda la storia, nel caso specifico). E quando sbaglia va criticato, non sbeffeggiato o trattato da.. plebe. E veniamo al caso in questione: 1) il Frecciarossa è meglio averlo o non averlo? 2) l’alternativa era una fermata in orario migliore o nessuna fermata? 3) Chiusi (e zona) per numeri e bacino di utenza, poteva sperare in qualcosa di più? 4) alla festa in piazza c’era solo la claque di Bettollini o un parterre un po’ più ampio? Ecco.. Ci rifletta, da cittadino…
X il Cittadino. Potrei intromettermi rispondendo alla sua domanda che posta cosi come l’ha posta lei, risulterebbe quantomeno semplicistica e che sarebbe evasa da Lorenzoni solamente col risponderle che lui non ha sbeffeggiato mai nessuno, e questo è vero,perchè secondo me direbbe la verità oggettiva relativa allo ” sbeffeggio”, posto anche poi che non è detto che alla fine l’idea di sinistra possa essere sempre compatibile con le finalità rivolte al ”popolo”come lei dice.La sua domanda non tiene conto di una cosa od almeno forse la sottovaluta ed è quella che la stampa da che mondo è mondo si caratterizza sempre più in maniera farisea nel dire e sottolineare la propria indipendenza dal potere mentre tutti i giorni assistiamo all’esatto contrario e cioè che la stampa-intesa come complesso mediatico-è serva e segue le istanze che le conviene seguire, rinforzare e servire di supporto al potere. Ora per essere sincero Lorenzoni non ha mai negato di sovraintendere ad un giornale di sinistra ed anzi più volte lo ha ribadito che si caratterizzava in detta luce, e questo per molte ragioni, sia per il suo percorso personale,sia per le sue battaglie(di diverso tempo fa, qualche anno per essere sinceri…) sia per le sue originarie convinzioni.Siamo un paese piccolo e ci conosciamo tutti e come tutti anche gli altri ci conoscono e non è un segreto per nessuno l’appartenenza politica. Detto questo, ritengo che la sua domanda sia ingenua se posta nel modo in cui è stata posta in quanto con poche righe si potrebbe rispondere che lei si sbaglia.E qui secondo me ” cade l’asino” come suol dirsi. Occorre rendersi conto che in un epoca come quella che viviamo cambiano velocemente le politiche, le idee, le convinzioni, gli appoggi e soprattutto i riferimenti che la politica stessa costruisce per mantenersi in sella.Tutta roba lecita ci mancherebbe altro…E’ in questa luce che la scelta che Lorenzoni ha intrapreso o ha creduto di intraprendere deve essere vista secondo me. Come lui stesso sà-e l’ho ripetuto più volte – è stato in passato aspramente critico nei confronti sia del PD sia degli uomini di tale partito (con Ceccobao per esempio) ma adesso guarda caso negli ultimi 2 o 3 anni ha mantenuto più o meno lo stesso livello di critica nei confronti del PD ma non delle persone che ne stanno a capo e che al PD fanno riferimento, quasi ci fosse una linea che le differenzi dal partito negli atti e nelle appartenenze ,arrivando perfino a spazzolare la strada e liberandola dai detriti con poche parole senza tanti rigirii sul fatto valoriale e ripeto ”valoriale” del passaggio dal Renzismo allo Zingarettismo del nostro sindaco.E’ una tattica? E’ una convinzione profonda? E’ una volontà di apparire nei confronti dei lettori ed anche dei votanti PD ? Questo non so, ma sò per certo che detta variazione-perchè di variazione di clima, di umore e di appartenenza politica sicuramente si tratta, anche se a sua difesa continua ogni tanto per dir suo ad essere colpito ”da mestizia” perchè i compagni di una vita e di tante manifestazioni di appartenenze valoriali si sono rivolti altrove, quasi se fosse codesto un tradimento di idee che lui avvertisse.tuta tale ”pasta” è roba che gli serve a rinforzare le posizioni della parte politica che ha scelto,ma andiamo oltre.E su tale terreno continua ogni tanto ad emettere sentenze che per la verità personalmente non mi toccano ma mi aprono sempre di più gli occhi sul fatto della natura mediatica quando si dice che questa sia il cane da guardia del potere.Parole grosse ? No affatto, perchè quando si parla di idee e di fatti valoriali si parla di ideali e quando questi ideali non sono più corroborati dall’esercizio di partiti politici che si sono detti di sinistra, poi di centro sinistra fino ad arrivare alla mascheratura ignobile del renzismo ( alla quale si badi bene e si tenga presente perchè la memoria dovrebbe scaldare i cervelli e non tenerli in freezer, hanno aderito in poco tempo quasi tutti i sindaci del terrirorio a maggioranza tranne pochi rimasti a presidio di certe idee ma anche per loro l’aria si era fatta pesante ultimamente ) e poi in 15 giorni con un bel salto sono diventati zingarettiani tutti con ” profondo trauma interiore preannunciato” anche dallo stesso Lorenzoni quando parlava del sindaco che ” si sentiva abbandonato dal partito e che rimaneva impavido lottatore personale nel fronte delle avversità”.A me tutto questo faceva sovvenire semplicemente un pensiero ed è quello rimasto dentro di me che mi ritengo di sinistra e che è quello che viste le avversità interne di quel partito la sola cosa che poteva far superare il marasma era abbracciare il nuovo corso zingarettiano.Allora io dico e penso una cosa che riguarda la coerenza e le idee nel campo di operare la politica e che è quella che i cambiamenti è bene che avvengano perchè in una socieà in crisi come è questa occorre cambiare e sopravvive solo chi riesce a cambiare ed il cambiamento è l’unica speranza per tale sopravvivenza ideale, morale e dei fatti, ma come è avvenuto, come ci è stato fatto capire come è stato presentato da quelle persone che hanno variato in 15 giorni i loro valori che sbandieravano con tutto il loro apparato di forza ed organizzazione e che oggi ancora sbandierano secondo lei ”cittadino” sono persone attendibili ? Secondo me sono attendibili come la maggior parte dei parlamentari che in 48 ore in parlamento sono passati da Bersaniani a Renziani.E’ la stessa identica cosa.E’ questa la gente che anche in periferia ci fa ogni giorno la morale capito Cittadino ? Ed è questa che si lagna poi delle sconfitte politiche che fino a quando fossero rimaste nei ranghi come sono rimaste a Chiusi andava tuttyo bene elettoralmente, ma quando si è fiutata l’aria del sovvertimento come a Città della Pieve guarda caso allora è cominciata la giaculatoria contro i 5 stelle, contro La Lega che dava appoggio a Risini ecc ecc ,quindi tale fatto cosa evidenzia secondo lei ”cittadino” ‘ Evidenzia che quelo che più interessa non sono tanto le politiche depauperate da chi ha regnato ma che interessa poter salvaguardare e difendere i confini del fortino, perchè solo difendendo quei confini si avrà la sopravvivenza dei difensori ! Chiara la cosa oppure no? E in tale contesto quello che mi fa più incazzare è il fatto che si sappiano le ragioni che hanno sovrainteso al cambiamento ma nello stesso tempo di voler trovare quelle che giustifichino quasi una malversazione di gruppi o persone che vogliano mettere il cappello sulla giunta,quasi ad indicare che da una parte nonostante gli errori commessi ci sia la coerenza e dall’altra invece solo una arruffata baraonda di molteplici istanze che in poco tempo si scioglieranno come neve al sole date le differenze e che assisteremo alla caduta del castello di carta.Questo è quanto mi fa più incazzare perchè si costruiscono le ragioni di tale discorso sul nulla, ed anche appoggiandosi a fatti ed a discorsi estrapolati all’occorrenza per quello che si vorrebbe portare a dimostrazione.E per quanto mi riguarda lascio libero ognuno di pensarla come vuole ma non mi vengano a negare la profondità degli avvenimenti trascorsi e sotto gli occhi di tutti e soprattutto dell’inconcludenza che c’è stata nel difendere i diritti dei cittadini che raclamavano un paese diverso.Se non si fosse capito tutto questo corrisponde ad una linea ben marcata che è quella dettata dai vertici alle periferie, dove chi ha avuto l’incarico della funzione di sindaco si è trovato fra l’incudine ed il martello e nell’impossibilità sia teorica che pratica di risolvere i problemi riferentesi alla sanità soprattutto.Perchè’? Lo vadi a domandare Lorenzoni a coloro che hanno fatto l’interesse dell’italia quando andavano al Parlamento Europeo foriero costante di paletti ai limiti di spesa.Voce grossa all’interno del paese italia per i consensi politici poi abbassamento di orecchie quando andavano a Bruxelles…Dico fandonie oppure no? E come a Lorenzoni lo domando anche a tutta quella schiera di complesso partitocratico molto più presente in quella che è adesso l’opposizione che in quella che adesso è invece la maggioranza.Ma come doveva rispondere la popolazione di Città della Pieve allora? In questo divenire secondo me va inquadrata la posizione di Lorenzoni alla quale lei ”cittadino” si riferisce e non tanto a quella che lei dice sia ”sbeffeggio” perchè sbeffeggio realmente non è ma lo definirei in un altro modo che sempre secondo me ha avuto, ha ed avrà un limite effettivo nella critica dei fatti e che è diventata appartenenza velata, ma velata non sufficientemente da impedire di vedere e coglierne l’appartenenza. Ma ognuno della propria vita e delle proprie idee fa quello che vuole, visto che ”i molti amici di una vita” anche influenzati dalle righe del suo giornale mi hanno spesso domandato direttamente ed indirettamente come abbia fatto Carlo Sacco a passare dalla sinistra all’appoggio- se non proprio alla destra- ma al suo appoggio parallelo per il quale motivo probabilmente mio zio Solismo Sacco che tutti hanno conosciuto e che credo qualcosa abbia fatto per la sinistra in questo territorio, vedendo suo nepote dove sia approdato, forse si rivolti nella tomba.Ma questi di cui si parla sono veramente amici di una vita e non conoscenti dell’ultima ora.Il mondo è bello perchè è vario si diceva una volta, ma proprio tanto bello non mi sembrerebbe….forse lo era, oggi è diventato fosco ma non per coloro che l’idea non l’hanno mai cambiata tra i quali forse presuntuosamente mi annovero, ma per coloro che hanno subito gli eventi e pur sapendoli inquadrare dal punto di vista etico e politico, difendono interessi che molti non sanno leggere e riconoscere tali (oggi è la maggioranza smarrita di questo paese) ma loro stessi invece dotati di senso critico li leggono e li diffondono perchè sanno che dalla difesa di quelli dipende la propria sopravvivenza.In altre stagioni si chiamerebbero ”opportunisti” se poi si andasse a guardare in politica questi non sono senz’altro da una parte sola,ma mi chiedo se in fondo sia il bisogno che faccia loro cambiare idea? Non sò dare una risposta a questo sinceramente, ma ipotizzando il contrario e cioè se il bisogno non esistesse, mi chiedo se fossero rimasti della stessa idea e della stessa visione delle cose che avevano prima.Ma forse sono io che la faccio troppo complicata: il capitalismo contro il quale lottarono i nostri nonni volendolo cancellare e contro il quale hanno cercato di convivere i nostri padri, ha vinto in primis mantenendo i bisogni e servendosi di questi per far argine al cambiamento.Fino ad oggi c’è riuscito in pieno, ma qualche paura nel passato l’ha avuta anch’esso e non è detto che non possano seguirne altre di paure.Io lo spero perchè di sinistra mi ritengo e ritengo gli altri che invece non lo siano e che si mascherano dietro a partiti che della sinistra hanno fatto scempio,quasi totalmente eliminandola.Resta comodo criticare tali partiti soprattutto oggi di fronte ad una umanità che ha smarrito i valori della sinistra( e chi lo negherebbe?) ma nello stesso tempo indorare i suoi uomini e spianarne il terreno affinche prevalgano dentro la politica.C’è un solo fatto: quegli uomini sono sempre gli stessi e sempre gli stessi che hanno sostenuto quei partiti.Chissà in base a quali scelte etiche e politiche si faccia tutto questo ? La risposta a lei ”Cittadino” e come vede non c’è bisogno dello ” sbeffeggio” e scusi la lungaggine.
Car carlo, io da queste colonne mi sono battuto contro la bufala della stazione in linea e per affermare il rilancio della stazione di Chiusi anche attraverso una o più fermate dei frecciaorssa. E quindi rilevo che la mia battaglia adesso abbia trovato esito positivo, anche perché qualche sindaco – prima favorevole alla stazione in linea – ha cambiato linea e atteggiamento… Quindi, anche se non è il massimo e non è la panacea di tutti i mali, secondo me è comunque meglio che niente. E la mia cultura comunista (gramsciana e berlingueriana) mi ha abituato ad apprezzare sia i cambi di linea e i ripensamenti sia i passi avanti, anche i più piccoli. Quanto allo sbeffeggiamento, il mio riferimento era ad alcuni commenti apparsi sui social sul “popolo bue” e sul “punto più basso mai toccato nella storia di Chiusi”… Anche io, nel mio piccolo, qualche battuta sulla porchetta e sul giubilo me la sono permessa, ma non mi sogno neanche per sbaglio di dire che quelle mille persone che erano in piazza Dante ad aspettare il tren dell’avvenir, erano solo una claque organizzata o “plebe” come quella che inneggiava ai leoni al Colosseo… E non mi sogno neanche di dire che tutti i sindaci son o uguali e che tutti sono opportunisti. Alcuni di quelli che erano in piazza Dante sono stati appena eletti. Glielo vogliamo concedere un minimo di tempo prima di etichettarli come quelli di prima?
Una roba che neanche Marquez o Soriano avrebbero potuto descrivere. Il berlusconismo ha pervaso la società con i suoi metodi propagandistici, vendere l’aria fritta e celebrare l’aria fritta niente di più. Sul popolo che una volta ha torto e una volta ha ragione nemmeno vale la pena commentare. E per favore di fronte a questi spettacoli Gramsci e Berlinguer lasciamoli riposare in pace.
Siccome, se non ricordo male, la battaglia per una o più fermate dei treni AV, e non per la stazione linea era anche una tua battaglia Luca, credo che dovresti essere tra quelli più felici adesso, non solo perché la fermata c’è (anche se non è ottimale), ma anche e soprattutto perché alcune amministrazioni, che un tempo la pensavano diversamente, adesso sono arrivate e si sono battute per l’obiettivo che propronevi tu. E in tutto questo Gramsci e Berlinguer c’entrano e non poco amico mio. Fare opposizione a Bettollini in Comune non vuol dire essere contro anche quando è lui a venire sulle posizioni altrui. Ti dico di più: sono convinto (anzi sono certo perché li ho visti) che di quei 600 elettori che nel 2016 votarono per te e per Possiamo un bel numero erano alla stazione domenica sera. Spero per il treno, e non solo per la porchetta.
Io mi sento a disagio in un paese che prende per buono tutto quello che passa. Si perdono anni a propagandare la stazione in linea, e quelli in prima fila ad aspettare il treno domenica erano gli stessi che la sostenevano, e ora dalla parte del torto ci siamo noi ovviamente che combattevamo per un miglioramento complessivo della stazione di Chiusi. Il popolo quando invoca Salvini è marcio, quando va in piazza per guardare il treno e per la porchetta è buono. Luca, senza scomodare Gramsci e Berlinguer, mi sa che non ci s’è capito niente. Almeno spero che i nostri presunti elettori domenica siano andati per la porchetta, mi sento più tranquilla, perchè in effetti noi la porchetta non l’avevamo offerta.
Chi era per la stazione in linea ha dovuto fare marcia indietro e chi era invece per le fermate Av nella stazione di Chiusi, adeguatamente ristrutturata, ha ottenuto un risultato. Io ero tra questi ultimi (come voi) e quindi ora pur non avendo mangiato la porchetta o sventolato bandierine, sono contento che la fermata ci sia. Stop. Come – credo- altri elettori dei podemos… E’ tanto complicato da capire?
“Bisogna saper sceglire in tempo non arrivarci per contrarietà” così cantava il poeta. Da un paio d’anni stai facendo da cassa di risonanza a gente che in passato non ne ha azzeccata una (stazione in linea, nuovo stadio, per non dire poi di questioni dimenticate come il centro merci e l’elenco potrebbe continuare), questo si che mi risulta difficile capire.
Eh no Luca, io non faccio la grancassa… cerco solo di essere coerente com le mie posizioni e le mie battaglie. E’ Bettollini che ha cambiato linea (dalla Stazione volante alle fermate nella stazione attuale) non io che mi sono accodato a lui.E così anche su altre questioni. Sullo stadio, secondo me ha fatto bene a riconvertirlo in palasport. Lo ha fatto peraltro in un momento in cui il palasport esistente non riusciva a soddisfare tutte le richieste…Quanto al centro merci, se ricordi bene , fui io su primapagina a smascherare la bufala di Scaramelli che andò a inaugurare quello privato e poi a denunciarne più volte degrado. Quindi… Io il mio l’ho sempre fatto. Detto spassionatamente, qualche volta l’opposizione chiusina dovrebbe avere il coraggio di esultare quando vengono raggiunti obiettivi che erano nel suo programma. Invece non lo fa perché il gol lo ha segnato Bettollini, il quale invece ha solo messo in porta il pallone che altri avevano fino all’area avversaria. IL fatto che Bettollini sia stato renziano convinto, non mi cambia nulla. Nella vita e in politica uno può cambiare posizione e anche segnare gol contro la sua ex squadra… Proviamo tutti a ragionare un po’ di più, liberamente e laicamente, lasciando da parte etichette pregresse e antipatie personali. Litigare su tutto a prescindere è infantile.
Appunto ragionare liberamente. Per me e per molti altri non ragioni liberamente e fai da grancassa ad una amministrazione scarsa. Opinioni e finché ce lo consentono le esprimiamo.
Liberissimi. Ci mancherebbe… Ma io, se permetti, ci vedo un atteggiamento un tantino preconcetto. E la riprova è presto fatta: Primapagina pubblica dai due ai 4 articoli al giorno. Non tutti su Chiusi, ovviamente: alcuni anche su temi generali di politica, cronaca, economia, altri su eventi culturali, tendenze, opinioni. Mi risulta difficile comprendere come tu ed altri (pochi in verità) non troviate mai, e dico mai, un motivo di condivisione. Leggo solo puntualizzazioni, spesso puntigliose, sempre “contromano”. Non c’è nulla di strano nell’avere e esprimere opinioni diverse. Lo strano è che siano SEMPRE diverse. Possibile che non ci sia uno spettacolo che è piaciuto anche a te? un attore che ti è sembrato bravo? Un gruppo musicale che anche tu ritieni stia facendo buona musica? che un libro presentato in zona sia un buon libro? Lasciamo perdere Chiusi, ma possibile che qualche articolo su altre giunte comunali o situazioni politiche di altri comuni (Montepulciano, Città della Pieve, C. Lago..) non abbia trovato mai e non trovi un minimo di apprezzamento? Mai letto niente in questo senso. E allora qualche dubbio sul pensiero libero viene… p.s. In ogni caso, io non devo prendere voti. Non ho bisogno di consenso. L’obiettivo di un giornale è che la gente lo legga non che sia d’accordo. E i dati in questo senso sono confortanti. Tra l’altro anche i commenti contromano sono segno tangibile che qualcuno legge.
Contento te…Io francamente di quelli che hanno sempre ragione diffido fortemente, ma se a ogni critica hai sempre la spiegazione giusta vuol dire che sei molto bravo. Sul numero di quelli che la pensano come me sulle posizioni del giornale non credo siano pochi come affermi, in ogni caso non sono qui a dare voti ma a confermare la mia opinione che sei la triste grancassa di un’amministrazione scarsa.
Allora facciamo una prova: c’è stato nel week end il consiglio internazionale di Slow Food a Chiusi. Con Carlo Petrini e 100 delegati da tutto il mondo. Si è parlato di cibo, biodiversità, produzioni agricole e di modelli diversi dal capitalismo, anzi antagonisti rispetto al capitalismo e al liberismo… Sulle cose che dice Petrini io sono perfettamente d’accordo. Tu? A me fa piacere che la mia città si sia trovata al centro di certi ragionamenti e il Comune abbia assecondato l’iniziativa. A te no?
Ecco, qui sotto un minimo di resoconto del meeting.
https://www.primapaginachiusi.it/2019/06/visionari-di-tutto-il-mondo-unitevi-da-chiusi-lappello-di-carlo-petrini-slow-food-mondo-piu-equo-piu-giusto-2/