PD, ANCHE ANDREA MICHELETTI A SOSTEGNO DI ZINGARETTI
CHIUSI – Continuano nella zona, nelle fila del Pd, le dichiarazioni di sostegno a Nicola Zingaretti nella corsa per la segreteria nazionale del partito. Dopo il “ci sto seriamente pensando, mi pare la soluzione più unitaria e più efficace” di Bettollini, l’outing dell’ex portavoce del comitato per i Sì Fusione di Montepulciano e Torrita Giancarlo Pagliai, dopo la netta presa di posizione di Marcello Fallarino a Chianciano e di buona parte del Pd pievese ecco anche l’endorsement di Andrea Micheletti, assessore al comune di Chiusi, da sempre l’ala sinistra dell’amministrazione chiusina sia con Scaramelli che con Bettollini. Micheletti fu eletto per la prima volta i consiglio con Rifondazione, poi passò a Sel. Il Pd è stata una scelta tardiva. Non è stato mai un renziano di ferro, ma neanche un antirenziano di ferro. Con Bettollini che si è spostato sempre più a sinistra anche nel lessico che usa nei propri discorsi, Micheletti sembra trovarsi a suo agio e in sintonia. E’ uno che non ama molto il microfono (se non quello dei cantanti rock), ma non è solo un esecutore, un fedele scudiero sempre all’ombra del capo. E poi con gli scudieri bisogna andarci cauti. E’ noto che Sancho Panza su molte cose ne sapeva forse più di Donchisciotte. Con il sindaco, Micheletti è uno dei pochi del Pd che ogni tanto prende posizione sui social, anche su questioni non strettamente amministrative.
A proposito della scelta di appoggiare Zingaretti alle primarie Pd del 3 marzo scrive:
“La figura di Nicola Zingaretti ha cominciato ad incuriosirmi e ad interessarmi in epoca relativamente recente, quando il 4 marzo 2018, in controtendenza con ciò che stava accadadendo a livello nazionale, viene rieletto Presidente della Regione Lazio grazie ad una larga coalizione di centro-sinistra che arrivava a coinvolgere anche la cosiddetta società civile.
Ecco che improvvisamente tornano due concetti che abbiamo nel frattempo abbandonato e frettolosamente superato: il centro-sinistra e appunto, la società civile.
Credo che la recente sconfitta elettorale, che ha portato all’istituzione di un governo gialloverde dalle tinte sempre più estreme e destrorse, abbia evidenziato come dobbiamo lavorare affinchè le persone tornino al centro del dibattito e dell’agire politico; per il Partito Democratico che negli ultimi anni ha perso tempo, terreno e forse anche l’ispirazione, questa può essere, a mio avviso, la chiave per il successo e per riacquistare la sua fisionomia originaria. Il PD è un partito che deve lavorare sulla propria identità unitaria e inclusiva per tornare ad essere credibile e vincente: serve un pensiero nuovo, un’economia giusta, una nuova Europa, una nuova stagione di diritti, serve rinnovare la democrazia e rimettere al centro della discussione la scuola, l’Università e la ricerca, il valore fondamentale della cultura. Oggi, ciò che mi spinge a sostenere Nicola Zingaretti come segretario nazionale del PD è la speranza, convinzione o sensazione che sia il candidato che maggiormente rappresenti quella coesione e unità che ritengo condizione necessaria e bisogno primario del partito e della sinistra tutta. Oggi occorre ripartire, come dicono tutti, dai territori, dalle esperienze concrete e positive, dalle amministrazioni che funzionano, da nuove alleanze e da nuove aperture che facilitino l’uscita definitiva da una stagione troppo lunga di isolamento e debolezza umana e politica. Mi fa piacere che questa scelta sia stata prima discussa e condivisa da tutto il gruppo consiliare, che si è dimostrato unito e compatto nell’appoggiare questa mozione. Non sono uno di quelli che mette il politico di turno sullo sfondo del cellulare (di solito ci metto altro), quindi, state tranquilli, non troverete il faccione di Zingaretti dietro ai miei prossimi post su Facebook, ma credo che oggi più di sempre ci sia bisogno di parlare di politica e di un congresso che proprio in questi giorni sta interessando anche i circoli del mio paese”.
Un invito insomma, quello di Andrea Micheletti, non solo a schierarsi e a sostenere Zingaretti, ma anche a tornare a parlare di politica e del Pd, un partito che in quanto partito sembra scomparso dai radar anche a Chiusi, dove pure ha ancora una forza consistente, un radicamento profondo. Certo, la sovraesposizione o l’esposizione solitaria a livello mediatico del sindaco e di Micheletti sulle questioni politiche può indurre alla identificazione partito-amministrazione, alla sovrapposizione totale dell’una sull’altro e questo è oggettivamente un problema e un limite soprattutto del partito, perché è il partito che latita, l’amministrazione il suo lo fa, al di là del giudizio che ognuno può dare della sua azione.
E allora forse sarebbe il caso che Micheletti e Bettollini prendessero il toro per le corna e utilizzassero, loro, il congresso in corso, quindi la discussione nei circoli, per riaprire i giochi, per far capire a chi dirige il partito che questo non è il verso, come si suol dire, che serve un nuovo inizio. E se per aiutare la ripartenza servirà fare un po’ di autocritica sul renzismo e una stagione finita male, facciano autocritica, che non è vergogna. Anzi. Ci può essere una ripartenza della sinistra senza il Pd, a Chiusi come altrove? e se non la danno loro una spintarella alla ripartenza del Pd chi la dovrebbe dare?
m.l.
Che quello non era il verso è stato detto più volte e non mi pare che i nuovi zingarettiano abbiano detto qualcosa. Purtroppo si è fatto coincidere l’elaborazione del partito con le vicende dell’amministrazione comunale e regionale. A Chiusi Scalo si discuterà fra gli iscritti domenica 20 mattina e si potrebbe ripartire da lì. Non c’è nessun toro da prndere per l corna. C’è soltanto da riaprire i circoli al dibattito.
Appunto, il problema è chi li riapre ‘sti circoli e chi riapre il dibattito… Ho l’impressione – come scritto nell’articolo – che a Chiusi se non lo fanno Bettollini e Micheletti, il Pd rimarrà un toro ferito, malandato, addormentato e assente.
Intanto facciamo una verifica. Non ci sono predestinati. Quando sono andato a rinnovare la tessera ho parlato con due compagni che erano d’accordo con me sulla necessità di una maggiore valorizzazione dei circoli. Ho proposto una presenza settimanale di due ore. Mi sono anche offerto per una volta al mese. Basterebbe un gruppo di 4 o 5 volontari. Si potrebbe anche fissare un calendario di iniziative. Il PD ha una buona riserva di competenze e si potrebbe invitare un ospite qualificato almeno una volta al mese. Non capisco perché prima di designare i nomi, compito che non è certo di Primapagina non si è mai risposto alle sollecitazioni che via via sono state fatte da me come da altri. Non basta cambiare cavallo, ma il primo passaggio è quello di capire il perché della crisi e a chi ha fatto comodo.
Primapagina non designa nomi, dice solo che Micheletti e Bettollini sono tra i pochi che ogni tanto. nel Pd, prendono cappello sulle questioni e che essendo pure amministratori dovrebbero poter contare su un certo seguito, per questo credo che una loro iniziativa o presenza più forte potrebbe avere nel partito più peso… E’ una considerazione oggettiva, matematica quasi. E proprio perché non basta cambiare cavallo, ma occorre motivare scelte e linea politica, credo che dovrebbero farlo, anche nel loro interesse…
Marco Lorenzoni scrive:” a Chiusi se non lo fanno Bettollini e Micheletti, il Pd rimarrà un toro ferito, malandato, addormentato e assente.” Non è così, in passato c’è stato interesse a non mobilitare. Potrei fare un elenco abbastanza sostanzioso di tesserati che sono stati man mano emarginati. Per fortuna ci sono gli archivi a documentarlo. Ma non è il momento delle polemiche. Nel PD ognuno può esprimersi e contare, anche se non condivide, come me, molte delle scelte dell’amministrazione comunale. Se a qualcuno la cosa non piace se ne faccia una ragione.
Negli ultimi due anni, diciamo, dalle elezioni in poi, chi e quando ha detto qualcosa a Chiusi a nome del Pd su questioni politiche generali o locali? A parte Micheletti, Bettollini e talvolta il Gruppo Consiliare chi? Tu qualche volta sei intervenuto e intervieni, ma si può dire che lo hai fatto a nome del Pd? Il Pd ha un segretario comunale, dei segretari di circolo. Quelli chi li ha mai sentiti? Di cosa stiamo parlando? Poi io non sono del Pd, quindi a me la cosa interessa fino ad un certo punto. Ma siccome faccio il cronista certe cose sono abituato a rilevarle… E siccome sono di sinistra ho interesse che la sinistra riparta e oggettivamente credo che senza un Pd rinnovato la ripartenza sarebbe monca e fasulla…
A nome del PD intervengono i segretari di circolo, di unione comunale e provinciale. I miei numerosi interventi soltanto nel 2018 sono stati una quindicina su chiusiblog. Talvolvolta commentati. Ai tempi del “trionfo reniano” non si mai ritenuto di rispondere da parte dei segretari locali. Io spero nella elezione di Zingaretti perché nel suo programma le linee per un rinnovamento del partito (ora con sedi vuote, talvolta anche con pacchetti di tessere e capibastone) sono chiare e da me condivise
Appunto, chi la dovrebbe dare ? Il guaio è che si dice questo da un angolo che si autoconsidera sinistra, dopo aver analizzato le cose e le persone, il loro percorso, l’etica che hanno sposato e che si è visto cosa ha prodotto a Chiusi ed anche in Italia.Parlo del fatti ma parlo anche del renzismo ma non solo.Ma se il problema non è quello del cambiare cavallo quale altro problema ci può essere? Me lo chiedo? Ma vi sembra normale una situazione come questa che dopo il verificarsi del crollo del renzismo chi era renziano adesso per riciclarsi salga sul cavallo Zingaretti, magari facendo una ”autocritichina” suggerita e spinta da un giornale per la quale dopo 15 giorni magari si abbiano i nuovi cavalieri che da un ronzinante che era valutato un ”Ribot” adesso passano ad un altro cavallo affinchè gli stessi che pensavano in un certo modo adesso che conviene riciclarsi( è brutto questo temine lo sò già da me ma un altro non lo sò trovare scusatemi) per continuare a durare,si prenda il suggerimento e la spintina di un giornale e del suo giornalista per presentarsi a testa bassa sulle motivazioni della costituzione di un partito che era proiettato a maggioranza verso le tesi della rottamazione e che di essa aveva fatto il suo scopo principale ma che ha fatto subire proprio al renzismo tale rottamazione facendo sì che la sinistra fosse spazzata via ed adesso come nulla sia successo si ripresentino in nome di un partito nuovo, al loro posto in sella all’altro cavallo? Scusate se la dico brutale brutale ma non vi sembra di prendere per i fondelli qualcuno dicendo che sia cosa normale essere stati prima renziani poi cambiare cavallo,salire in groppa a zingaretti e come se nulla fosse-perchè tanto dopo l’operazione, 15 giorni dopo le cose vanno come sempre? Certo, è cosa normale se si è avvezzi per salvare la buccia fare come hanno fatto i parlamentari di quel partito in 48 ore dopo la conquista di Renzi della segreteria che passarono appunto dopo 48 ore da Bersaniani a Renziani in maggioranza. Poi spuntano gli articoli risentiti che giudicano col nome di ” cialtroni” i 5 stelle come quelli che hai pubblicato sul giornale a nome di chi non si firma con nome e cognome. Ma cosa si vuole, questa è l’italia, dove c’è gente che si risente se si dice che si assomigli sempre più ai democristiani, dove c’è gente che si risente e che chiama con l’epiteto di ”cialtroni” coloro che dopo che loro stessi hanno governato per decadi con il seguito di 4 governi non eletti,un parlamento anticostituzionale, una legge elettorale che i 5 stelle non hanno firmato e che della quale hanno dovuto accettare in nome della governabilità italiana i risultati governando con un partito diverso per etica e visione politica,hanno dcon grande sforzo ed anche di improvvisazione ma con tanta verve riformatrice e non riformista,si sono impegnati per cambiare l’Italia e che governano da 7 mesi, adesso sono chiamati ” cialtroni” da un calciatore di cui pubblichi la sua entrata a gamba tesa in politica ed da uno che non si firma sul tuo giornale( ma ce ne sono anche migliaia di altri simili lo sò bene )adesso i nuovi cialtroni governano da 7 mesi e fra anche contraddizioni cercano di cambiare le cose.Sono questi i nuovi cialtroni? Od i cialtroni sono quelli vecchi che hanno portato l’italia ad essere come è o si pensa che in 7 mesi debba per forza cambiare tutto’ non ci riuscì nemmeno la roivoluzione francese e nemmeno quella sovietica a cambiare tutto mi sembra.Forse non si è capito questo visto che si insiste ancora sul cialtronaggio: i metodi ed i programmi sono ALTERNATIVI,e ciò che non va può essere anche smontato in corso d’opera piaccia o non piaccia con le maggioranze che ci sono in parlamento, a meno che non si voglia farne a meno di questo.La parola ALTERNASTIVA ormai mi sembra che dovrebe essere bene impressa nella testa della gente che ha lavorato fino a ieri con i risultati che si sono visti. E tale PAROLA a casa mia starebbe a significare che i problemi che esistono non vengano più affrontatai con gli stessi metodi, con gli stessi ingranaggi e neppure con gli stessi uomini che hanno costruito le teorie e le pratiche di quegli ingranaggi.Piaccia o non piaccia.E per favore non si parli riparandosi dietro alle ”regole” perchè chi le voleva cambiare-quelle grosse le regole -erano coloro che hanno perso il referendum ed ai quali la gente ha dato torto.Questo dovrebbe essere ben impresso in mente.Ancora che l’Italia sia cambiata forse è stato poco assorbito il fatto, ma lo posso capire per chi per decadi ha avuto il potere di piantare le proprie radici che il paese l’hanno dissanguato e che ora si dicono tutti crociati per liberare il santo sepolcro dagli infedeli quando il santo sepolcro l’hanno occupato vendendo fumo alla gente e che l’hanno ricoperto di ” graffiti mediatici” che hanno sempre pesato sulla bilancia dalla parte del potere e che ancora pesano in maniera più totale di prima se tutte le sere che andiamo ad aprire la TV tutti i canali pubblici e privati sputano fuoco verso il governo, cosa mai vista prima che invece almeno quelli maggiori erano tutti filo governativi.da che esiste l’Italia repubblicana la cosa ha funzionato così, adesso è il contrario.Chiediamoceli questi perchè, ed allora si vedrebbe che il potere è una brutta bestia e che in tante decadi ha messo le radici più profonde di quanto si possa immaginare, neille istituzioni, ne corpi dello stato, nelle strutture produttive e burocratiche.L’italia che alla fine si ribella a questo e che considera coloro che oggi s’incazzano non più idoneoi a governare ha tutte le ragioni.E certo che dalla parte di chi il potere lo ha e che continua ad averlo scotta, ma i salti mortali è difficile farli di fronte all’evidenza. Ed i salti mortali dei quali non ci sarebbe bisogno se la gente fosse stata educata alla politica, al rispetto valoriale ed alla democrazia ,quei salti non sarebbero mortali ma molto più normali,che avrtebbero concepito un avvicendamento di classi politiche più omogenee l’una con l’altra, ma che invece sono stati proprio coloro che hanno governato e che oggi si trovano all’opposizione a produrre la maggior parte di questo marasma, dovrebbero avere non solo il buon gusto ma anche il dono dell’evidenza della ragione che quello che sta avvenendo-anche nel piccolo nostro locale- dove si parla di ”riciclo di personale politico da un cavallo ad un altro, di considerare tale aspetto come un deleterio trasformismo, un costume marcio del quale l’Italia non ha bisogno.Purtuttavia si insiste con la validazione di questi metodi, magari parlandone in ”diminutivo” come se fossero inezie e non vedendo il danno morale e materiale che apportano alla politica, almeno come bisognerebbe questa che fosse intesa. Ma sono io ad essere in un terreno sbagliato, perchè lo sò che in un sistema dei soldi le ragioni delle persone vanno a farsi fottere, quello che serve è la supremazia politica, economica ed il successo, l’apparire anzichè l’essere.Ed ogni meccanismo per arrivare a questo è utile e consono a portare l’acqua al mulino per farlo girare.Da riformatori a riformisti, da costruttori a distruttori, questa è la fotografia che i poveri e le loro famiglie impoverite da queste politiche, hanno davanti per il futuro.E se non fanno piazza pulita loro,di sicuro gli addetti ai lavori trovano il verso di riciclarsi come pensano loro e si apprestano a fare.Non solo nel nostro territorio ma in tutta l’italia.Ecco perchè-lo potreste giudicare anche antidemocratico ci che dico – ma quando c’è un cambio di governo e di direzione politica di un intero paese ,la prima cosa che si dovrebbe fare e che non è stata fatta almeno con la determinazione dovuta è quello del cambio della direzione dei media, perchè di questi e con questi se ne sono appropriati per anni e per anni hanno dettato le loro politiche, ed è chiaro che è la prima cosa che difendano e che non vogliono cederla e per questo la chiamano democrazia.Ma fino ad adesso la democrazia è stata la loro, degli altri, di tuta le gente. molto meno.ed infatti la gente lo ha capito e lo ha votato ma si è fermata lì, ed ecco il motivo dell’importanza da dove poter ripartire.Ma sò che dirlo in quella direzione lo dico ad un sordo perchè il cambiamento di DNA è avvenuto ed allora sarebbe l’ora che la gente potesse pensare e ragionare come ci avevano insegnato i nostri padri che si ragionasse tenendo presente quale interesse si doveva e si poteva difendere.La risposta rispetto a questo problema della società civile e morale capitanata dagli ultimi corsari è stata la seguente: ” ma quale interesse, non esistono gli interessi, sono una invenzione delle teorie di sinistra, esistono solo gli uiomini”. Ecco svelato di chi è stato fatto l’interesse. Pensate alla contraddizione : sono coloro che più si incazzano,perchè dicevano di aver protetto le classi meno abbienti, Berlusconi a parte.Fate voi….
Allora mettiamola così, che è più semplice: in assenza di una linea e di una presenza chiara sullo scenario locale il Pd non ha altra scelta che aggrapparsi a Zingaretti e a quei pochi che all’interno del partito ogni tanto favellano. Da persona di sinistra, mai stata Pd né tantomeno renziana, dico che con Bettollini e Micheletti (per come si sono mossi e per le cose che dicono), pur non condividendo tutto del loro agire da amministratori,, si può ragionare e si può pensare di ricostruire insieme qualcosa di sinistra. Meglio se ciò avviene insieme a tutti gli altri (pochi per la verità) che anche dentro il Pd si sono battuti contro la deriva renzista, smettendola di farsi le analisi del sangue a vicenda e cominciando a pensare che è meglio essere uno in più, che uno in meno. Io sono stato nel Pci e anche allora non è che fossi sempre d’accordo su tutto e con tutti.
Che Bettollini e Micheletti acquisiscano il ruolo degli interpreti locali della linea di Zingaretti la vedio abbastanza dura, dopo che per anni sono stati gli interpreti fedeli del renzismo a livello locale. Comunque nodale è il dibattito interno al partito. Non si deve fare l’analisi del sangue, d’accordo. Se però la causa dello stato attuale del partito è stato determinato da atteggiamenti da non ripetere, quegli atteggiamenti debbono essere analizzati. Se si va a cercare sull’archivio di chiusiblog si trovano numerosi interventi dal 2013 ad oggi dove diverse persone sono intervenute e hanno posto domande sullo stato del partito alle quali non è stata data risposta, con una voluta sovrapposizione fra amministrazione e partito. Con un po’ di tempo sarebbe bene ricostruire questo percorso dove da una parte c’è stato chi le domande le faceva e chi pervicacemente le evitava. Poi i nodi sono venuti al pettine.
Per Lorenzoni. Ma cosa vuol dire l’analisi del sangue secondo te? Ti dico cosa vuol e vorrebbe dire secondo me,perché dalla cosiddetta “ camera caritatis” ci si esce per entrare nella macchina che fa funzionare la politica in maniera chiara e non dicendo che vadano bene uomini a seconda delle stagioni.L’italia non lo sopporta più questo discorso e vedo che comunque ci sia anche chi s’ingegna ad evitarli i confronti.I confronti vanno fatti,ma senza una seria riflessione che debba portare dei distinguo sul perforamento del concetto di interessi,non si va da nessuna parte, ed il discorso TIPICO che poi ne esce dalla camera caritatis è alla fine quello che il partito si ristrutturi in una macchina che gestisca la complessità ed è proprio qui che perde le sue caratteristiche e peculiarità di partito di sinistra.Da questo a ritornare a Renzi ci corre nulla, solo 5 minuti e c’e chi questo attende con smania ed impazienza, magari sotto altre mascherature che’ il renzismo.Questo che ho detto è uno dei rischi e se questo voglia dire l’esame del sangue allora si continui a fare come quando del sangue esistevano i donatori che erano portatori inconsapevoli di AIDS e nessuno se ne rendeva conto, poi il conto arrivava dopo qualche anno.Ma per fare questo ci vuole un minimo di esperienza e di poter affrontare le cose ed i problemi con un minimo di conoscenza, responsabilità e non ultima una forza che debba evitare intromissioni interessate come quando per risalire alle origini i partiti della Margherita con i DS hanno deciso a tavolino- ripeto a tavolino- di formare una unica forza politica.E’ li il germe secondo me della costituzione dal quale sono scaturit e le quantità di sangue ‘ infetto ‘ che hanno nel tempo con un altro campagna incessante e giornaliera coinvolto le altre forze a far parte della pentola dove bolliva il brodo e lo sapevano bene sia chi aveva acquistato il lesso per bollirlo sia coloro che nel brodo mescolato sapevano bene che sarebbe stato sempre più difficile discernere da quale lesso il brodo proveniva.Cosi’ facendo hanno nel tempo detronizzato le strutture che prima servivano al confronto, servivano all’ascolto delle basi,ch e sono state abbandonate e tutto questo è stato permesso dalle dirigenze fino ad arrivare ai cosiddetti “capi bastone” che spesso da v eri sottosviluppati culturali eseguivano il lavoro sporco senza rende rose e conto di quello che avrebbe prodotto. Ed allora che cosa sarebbe questo voler evitare l’analisi del sangue? Non sarebbe forse un mezzuccio per far sì che nulla cambi ed i capi bastone rimangano al loro posto e con essi anche gli uomini che questo hanno permesso? Allora vedi che si ritorna alle pastoie di prima ed è proprio nelle pastoie che si continua l’inciucio e lo sai perché dico questo? Perché la psicologia della correttezza o meno politica degli appartenenti ormai è provata per la maggior parte dagli atti,dal modo di governare, dalla gestione del potere ,se no non avrebbero dato il loro consenso a tale formazione.Ed allora dal momento che siamo tutti adulti mi ritorna in mente una intervista di diverso tempo fa al Prof.Cacciari che oggi appare tanto critico nei confronti della sinistra e soprattutto del Pd ma quand9 l’intervistatore gli si rivolse dicendo chi avrebbe votato sottoponendolo ad un “aut aut” lui indovina cosa rispose? : Il PD! E allora se è così per un intellettuale stimato fra i maggiori della politica italiana, ex sindaco di Venezia, Professore emerito,cosa vogliamo andare a sindacare con le analisi del sangue,la estraneità della maggior parte dell’elettorato del Pd al fatto di una analisi seria e critica dei comportamenti politici? Certo che questo è ma allora va bene pure che i renziani fatta una semplice autocritichina. Saltino sul nuovo cavallo ed in nome di una nuova unità producano quello che per il ceto medio e medio alto sono le aspettative, politiche e di conseguenza economiche.Ma non vadano a barare al tavolo dicendosi partito di sinistra e che rifondino un partito sui valori della sinistra.Quella ormai l’hanno perduta loro ed hanno fatto si che non ritorni.Ed il loro appella rsi sui media sulla disumanizzazione umanitaria del governo attuale verso i migranti e’ per la maggiore la parte di un film.Quello che non è un film sono i proventi che entrano a tutto quel corpo sociale che con a miseria del mondo ci campa.Non so’ come finirà ma di certo l’Italia che da sempre è stata una nazione col cuore a sinistra e col portafoglio a destra è sempre più sospinta a proteggere il proprio di portafoglio, grazie alla sottocultura ra durata decenni che ha dovuto sopportare da chi ha deciso la sua sottomissione alle cordate ingernazionali ed alle alleanze, ma di una cosa sono certo che potrà finire ed è quella che quanto più il tempo andrà avanti sempre di meno sopporterà di essere presa per i fondelli su temi dell’autoriciclo. Una analisi seria dovrebbe partire da questo e dai valori fondamentali di chi difenda chi è della valorizzazione di un principio che mette la luce su quali interessi vengano difesi.Se il Pd della nuova linea zingarettiana si possa permettere di non riconoscere nella propria etica formativa tali principi si accomodi pure.
Io dico che ci sono persone molto fortunate che hanno, casualmente, idee sempre coincidenti con la maggioranza, oppure che sono brave a saltare sul carro del vincitore ogni volta un secondo prima che parta.
Francamente le analisi del sangue mi bastano quelle che faccio ai miei pazienti però vorrei ricordare che secondo qualcuno, fino a poco tempo fa, eravamo gufi che si opponevano alle sorti magnifiche verso cui il renzismo ci stava guidando, abbiamo visto come è finita. Non dico che ne servirebbe una camionata ma un briciolo di coerenza ogni tanto non guasterebbe.
Infatti nell’articolo si parla di necessità di autocritica. Ma, detto questo, non mi pare che il carro di Zingaretti sia un carro sfavillante lanciato verso chissà quali trionfi. Il Pd è un carretto sgangherato che forse (dico forse) con Zingaretti può rimettersi in marcia, piano piano e con qualche ingranaggio da registrare. Per figure come Bettollini e Micheletti, alla fine poteva essere più comodo rimanere defilati e silenziosi, in attesa degli eventi. Così, si sono esposti e l’esposizione, quando si porta dietro, come in questo caso, anche una dose di fischi e di domande relative al pregresso, è un po’ rischiosa. Può anche diventare un boomerang. A me il fatto che si siano esposti e schierati con Zingaretti, prendendo di fatto le distanze dal proprio pregresso, non mi sembra una cattiva cosa. Meglio così che se fossero rimasti a fare la claque a Renzi.
Domanda: ma ti sembra che abbiano preso le distanze dal proprio pregresso? Se si prendono così mi sbagliavo io, credevo che dopo anche un minimo di discussione di fronte al loro elettorato avrebbero dovuto ammettere che si sono sbagliati, ma mi sembra che sia stato tu a suggerirglielo,perché forse sono stato sordo io ma non ho sentito nulla che sia stato detto in tal senso.Hanno solo detto che appoggeranno Zingaretti ma non ci vorrebbero grandi riflessioni per capire che una volta emerso il suo nome che sia in testa nelle proiezioni per le primarie e che sia il più probabile futuro segretario.Mi sembra di capire che tante altre alternative non c’è ne siano ed allora vai liscio è lui il cavallo vincente…..ed è chiaro quale sia il cavallo che entri in pista e che vinca che è il contrario di quanto dici tu, perché ormai i giuochi sono fatti almeno con quel nome.Ma allora, siccome tu dici che avrebbero potuto non scoprirsi ,che necessita’ hanno avuto di farlo,se ne potevano stare zitti e calmi.Invece no, è la nuova investitura sulla quale annusato dove tira il vento è li che vanno.Ma Marco,ma davvero fai finta di essere trasecolato quando dici che meglio così al posto che se fossero rimasti a fare la claque a Renzi…..quindi validi che sia meglio andare la’ dove tira il vento.Questo in fondo dici.Dopo questa che altro si deve vedere? Ma La credibilità politica c’era o me la sono sognata?Che credibilità politica di fronte ad un elettorato pensi che ci debba essere dal momento che tu dici meglio che sia così? Ora è vero che chi cammina sbaglia talvolta ,perché tutti sbagliamo, ma quando si rivestono delle cariche dove c’ è un vincolo di rappresentanza secondo te la garanzia che involve cose come serietà, messa in ballo delle idee e loro applicazione diventa un fatto fiduciario fra la persona e gli elettori.E se questi ultimi sono cittadini a cui stia a cuore la rappresentatività delle loro idee mi dici se ci sia o meno qualcosa che non vada bene in questo scambio- affidamento.Questo fatto è un valore o non lo è oppure non è molto importante e non designi invece il fatto che si ricerchi a tutti i costi il rimanere in sella non tenendo presente le idee che si avevano perché il fine giustifica i mezzi? Anzi in questo caso “ i mezzucci”,ma nemmeno direi….. Ma ognuno si regola come vuole alla fine e detto sinceramente è proprio questo un motivo forte di dissoluzione della nostra società e dei nostri valori.Non proprio il fatto che queste cose avvengano ma il fatto che si dica che siano normali e vediamo che proprio di questi oggi ci si lamenta.Ma è chiaro che in tutta la storia comportamentale dell’uomo la necessità aguzzi l’ingegno….oddio l’ingegno proprio forse no….
La “prima” di ieri sera al Mascagni è una chiara presa di distanze dal pregresso, per dire… Non si decide la “prima” di una stagione così come viene… E la scelta mi è sembrata indicativa. Il testo dello spettacolo ancora di più. Gli applausi di Bettollini e C. pure… A volte gli atti e “il clima” contano più della cenere sul capo…
Non capisco la relazione. Bisogna guardare come applaude il sindaco al Mascagni per trarre presagi’ Ma per cosa?
Se non hai capito pazienza. Non tutti capiscono al volo…
Fortuna che ci sono quelli dalla fine intelligenza.
questo volevo dire, se non si era capito. Ma d’altra parte non tutti c’erano. E da fuori è sempre complicato trarre conclusioni e farsi un’idea… https://www.primapaginachiusi.it/2019/01/quegli-applausi-celestini-al-mascagni-gran-bel-segnale/
Si “un gran bel segnale” che tu accoppi alla spinta di sinistra corrispondente al passettino di cambio di cavallo dei nostri uomini.Ma veramente la vita è multiforme…. ma non lo comprendi che pensare così sia politicamente pensare da disperati che non sanno da quale parte rifarsi…? Ma dico io ed osservo-questo permettimelo in tutta spontaneità- ma mi sembra che tu sia l’uomo che ha le visioni e che faccia coincidere lo sport con la politica, il teatro con le speranze della gente che applaude uno spettacolo, la giustificazione della correttezza di uno spettacolo con una invettiva contro il governo dei “ fascisti” come se tutte le persone presenti fossero state inebriate dall’etere di una nuova spinta a sinistra.Ma davvero mi sembra che talvolta le cose ci piace sognarle e vedere nella realtà politica i segni di quello che ci piacerebbe.Perche’ questo è , e mi sembra di essere in un teatro nel teatro(senza ovviamente giudicare per nulla sui meriti della rappresentazione che da quanto dici e non ho problemi a crederci i meriti c’è li ha se non altro per i temi trattati)ma la realtà è ben diversa mi sembra. Chi grida allo scempio anche nel teatro si dovrebbe ricordare che il primo scempio l’ha compiuto quella sinistra che per ben 4 governi è stata zitta e silente quando cadevano le bombe sui disperati, poi è insorta quando il sistema dei soldi che avvolgeva la questione ha iniziato a temere di seccarsi. Ed allora, l’umanitarismo a senso unico, specialmente che è dentro a certe organizzazioni che a bassa voce ora scongiurano che si debba essere ancora più umanitari di prima, se permetti mi fa insospettire proprio perché semmai i primi a pagare sono i disperati.Ed allora quando scrosciano gli applausi sono contento perché aprono uno spaccato dove poter mettere le mano, sono meno contento quando in uno spettacolo dove assiste gente che la pensa anche diversamente e che non pesa per nulla-come succede-che esiste chi dei flussi dei disperati se ne approfitta e si arricchisce con i soldi pubblici,mi dispiace ma allora urlo anch’io.Questi quando i disperati morivano dove erano? Scommetti che se non fosse istituito il compenso dei 35 euro al giorno ad immigrato la provvidenza allargherebbe molto meno le braccia e sarebbe da lì che si vedrebbe chi sia realmente umanitario e chi lo sia per mero interesse . E Paolo Scattoni secondo me ha ragione a dire come ha detto e cioè che i cambi di cavallo con tutto questo c’entrano come il due a briscola ma invece secondo me è una volontà tua di vedere e trasferire anche su certi aspetti una realtà che non esiste.E lo fai e si capisce a chi faccia comodo,ma le cose alla fine si realizzano indipendentemente da chi unga i meccanismi sperando che si abbia una visione come la tua.Il fatto che tu abbia detto meglio così che renziani per me-se fossi stato uno coinvolto in quella politica- avrebbe suonato offensivo proprio per il fatto che sarebbe come visione una smentita a quanto fatto prima, ma una smentita per continuare a galleggiare con un salvagente più gonfio che il salvagente renziano. Ma mica tutti lo mettono in collegamento con una parola che si chiama dignità politica ? Difatti tu pensi che gli applausi e le atmosfere siano in diretto collegamento con tutto questo. Vedi Marco, a forza di creare ed interpretare le atmosfere sono caduti anche i governi perché le atmosfere non corrispondevano a ciò che si voleva che si pensasse, figurati una atmosfera al Mascagni, con il rispetto doveroso dei presenti e delle idee.
Carlo, lo spettacolo che offrono certi ministri è decisamente peggiore e non vedo ragione alcuna di applaudire. Quello del Mascagni è un segnale, forse labile, ma visibile, che vale ovviamente per Chiusi non certo per il mondo… secondo me è un segnale positivo. Sia lo spettacolo che la reazione e la risposta della platea.
Io sono ritornato a vivere a Chiusi da qualche anno e tu certamente conosci più persone,io ne conosco pochissime o lontanamente per nome,ma mi sapresti dire ”facendo una analisi del sangue chi sia salito sul camper dell’avis ?(Teatro).Tu credo che ne potresti enumerare ad uno ad uno vedendo la platea ed inquadrandola quale maggioranza politica esca da quella sala.Quindi il portare ad esempio ciò che dici mi sembra proprio non pertinente ed anche fuorviante.La società Italiana non è nè il Mascagni, nè Chiusi, nè la ragnatela delle associazioni economiche di Chiusi, ma è ben altro. Questo chiaramente lo voglio ribadire con tutto il rispetto di chi è venuto a vedere lo spettacolo percarità,ma dico questo proprio per rispondere alla tua sollecitazione a pensare che da lì si estendano gli applausi alla opposizione nazionale ci corre anche se sono stati messi in evidenza i rapporti fra disperati e nazione ed il suo governo attuale di riflesso.Vedi Marco, molte volte si guarda agli effetti di cosa una fatto produca, ma risalirne alle cause è un po’ più difficile, anzi forse tanto difficile non sarebbe, ma talvolta chi applaude certamente fatti valoriali-e lo ripeto-avrebbe dovuto denigrare quelli da cui i fatti sono derivati. Ma è proprio tanto difficile questo metterlo in testa alla gente perchè quando se ne dovrebbe parlare se ne parla fugacemente ed appare roba lontana e non tutti sono disponibili a voler rendersene conto. La risposta della platea è normale che sia stta quella,anch’io avrei applaudito; come si fa a denigrare Cristo in croce, tutti sono per lui, ma in croce ce l’hanno messo coloro che non volevano perdere il potere.Perchè chi applaude non si rende cono di questo e si ferma all’evidenza che passa davanti e magari anche urla contro il governo ?Non ti viene da pensare che il parco buoi sia sempre quello in ogni luogo del mondo e che facendo riferimento alle tragedie più grosse successe come la guerra nel nostro paese,prima gli italiani a maggioranza schiacciante adoravano ed acclamavano Mussolini, poi grazie anche ai suoi errori ed alla sua sete di potere dei suoi gerarchi l’anno appeso a Piazzale Loreto? Allora le analisi del sangue andrebbero fatte a parecchi, non solo ai ministri del governo attuale.E vedresti che dal camper dell’Avis uscirebbero parecchie sorprese.Ma è questa la forza del potere, di qualsiasi potere.Chi si oppone a questo e paga prezzi personali sul piano esistenziale è intoccabile sul piano morale e politico, parecchi di quegli altri in uno stato autoritario avrebbero spinti i massi che formano la piramide di Cheope e che oggi spesso si sono dimenticati che quella che chiamiamo democrazia parziale od imperfettamente realizzata ma bene o male democrazia primordiale , l’hanno creata coloro che hanno lottato, non coloro che si sono adagiati sulle prebende. Ed allora i distinguo è bene farli,anche sulle persone,ma prima di farli occorre avere dentro la chiarezza dei valori.Ed i valori sono sempre quelli che c’erano, non sono cambiati, chi l’ha cambiati e favorito tale cambiamento sono quasi sempre coloro che hanno accettato supinamente ciò che passava il convento.E guarda caso oggi sono quelli che piano piano-anzi alla svelta- vogliono salire su un altro cavallo perchè quello da cui sono scesi si è dimostrato un ronzino.E tutto questo accompagnato dalla grancassa mediatica, anzi dalla piccola cassa mediatica che a Chiusi è in un modo, nella nazione la vediamo ogni sera in TV.
Vabbè, che ti devo dire? L’unica cosa che mi viene è: ogni tanto prova a partecipare, così ti rendi conto da solo, senza star lì a fare le bucce a quello che scrivo io. E’ facile, basta uscire di casa e andare a teatro, al cinema, alle presentazioni dei libri, ai concerti rock. E’ anche piacevole a volte, pensa te…
Purtroppo quello che scrivo lo scrivo per la maggior parte ormai da fuori Chiusi perchè devo stare lassù ormai da mesi,e non è una scusa, ma come vedi quando le cose non mi tornano scrivo e non lo faccio finalizzato a farti le bucce ma perchè -e lo argomento-quando sento e constato che secondo il mio modo di vedere che l’aspetto valoriale sia fuorviante rispetto a certi fatti lo scrivo e non mi esimo. Se tu lo vivi questo come ”farti le bucce” allora posso anche smettere. Sò che sono noioso,per la prolissità e soprattutto per un modo del quale oggi non si sopporta più la ricerca delle cauise e delle ragioni, o perchè la si dia per scontato, o perchè la gente non ha tempo di far muovere le meningi su certe tematiche o perchè le ritiene inutile e forse anche dannose.Me l’hanno detto quasi tutti, ma allora pensa al perchè io insisto.E’ il mondo e con esso la gente che è cambiata, ma non in meglio, mentre quella che avrebbe dovuto cambiare in meglio0 non l’ha fatto, il mondo da quell’altra parte della barricata si è ingegnato a metterlo sotto la coda a chi abbia dato in maniera noncurante segnali di disinteresse e di silenzio.I meno abbienti nella storia li hanno sempre fottuti così: prima il bocconcino dolce-ma per poco tempo- una volta abituatisi al dole gli l’hanno annacquato, poi ci hanno messo il veleno, e li hanno tramortiti.E pensare che la cosa più che stava a cuore agli empoisonneurs era quella di frantumare le forme organizzate dell’opposizione.Missione compiuta direbbe qualcuno ed è stata compiuta facendola compiere alla sinistra.Penso che questo sia incontestabile, facendo trovare nella strada sia gli uomni sia i mezzi per poter ideologicamente e materialmente arrivare a certi scopi. Se l’avessero fatto fare alla destra si sarebbe rivoltato il mondo.E questi di cui si parla un po’ per ignoranza politica un po’ perchè hanno creduto che rivestendo quelle cariche avrebbero cambiato sistema, un po’ anche per autocelebrazione-diciamole tutte ed anche per volontà di carriera, hanno dato il consenso ad una politica rovinosa. Ed adesso rieccoli di nuovo.Questo è quanto.
”i cialtroni” poi diventano i cinque stelle…..”.Ma va bene così.
Volevo solo dire che se tu vedessi di persona certe situazioni (comprese le facce delle persone in determinate circostanze) concorderesti con me. Non è questione di bucce. E’ questione di tatto, di olfatto, di pelle… La musica, il teatro, le presentazioni di libri sono specchi formidabili su cui guardare la realtà…
Ma che c’entrano gli applausi a teatro. Io lo spettacolo di Celestini l’ho visto la settimana scorsa a Perugia, una città dove la sinistra attualmente non amministra e conta poco, eppure gli applausi sono dati scroscianti. Negli anni ho visto gli spettacoli di Celestini da Roma a Chiusi a Modena, ogni volta finisce con un trionfo perché è un genio, lucido e uno dei pochi rimasti dalla parte degli ultimi, ha in ogni luogo un suo pubblico che lo ama, dire che a Chiusi tira un altro vento è una solenne cassata è non dirmi come a Sacco che non ho capito perché io fuori ci sto parecchio di iniziative culturali ne frequento parecchie è non solo a Chiusi
x Luca Scaramelli.Non ho mai sopportato i mantra ma vedo che mi devo ripetere e chiedo scusa se sono noioso, perchè il mantra cioè quello che ho tentato di dire da un pezzo, è di per se stesso noioso,spesso appare grondante di apparente saccenza. Lo sò già da me, ma di fronte alla svicolatura ed alla manifesta volontà di non affrontare l’anima di ciò che voglio dire, -che credo si capisca bene nonostante la mia naturale prolissità nello scrivere e la mia disavvedutezza nella punteggiatura-è una cosa che mi fàa arrabbiare,perchè mi ricorda un mio amico fiorentino che come si dice in quelle zone ”ciurlava nel manico”nelle discussioni di politica del tipo di come quando si faceva a braccio di ferro quando eravamo ragazzi,che invece di spingere sull’avambraccio si piegava il polso per disinnescare la spinta dell’avversario.Ho un età che credo che anche senza vederlo uno spettacolo si possa anche giudicarlo anche da un commento e da un tema che Marco riporta credo con una certa fedeltà, tenuto anche conto che anche l’autore non è nuovo a fornire emozioni di un certo tipo.L’accostamento del pensiero che ne fà derivare mi appare strumentale e bene hai fatto tu Luca a significare che anche in altri spettacoli,anche in terra segnata non proprio dalla sinistra o sedicente tale,Celestini raccolga applausi sia per la sua bravura sia per l’etica dei temi trattati.Ed anche un pubblico di diverso orientamento politico recepisce il linguaggio universale che parte da quella che è la dignità umana. Quindi anch’io in questo caso considero il rapporto che si cerca di dare accostando le due cose,di natura molto strumentale,finalizzato a rendere una idea che tutto il pubblico abbia dato quasi una investitura ai nuovi corsi politici di un PD proiettato all’unità durante il cambio di cavallo.Credo proprio anch’io che tutto questo c’entri poco,anzi nulla con quanto ci si sforza di dimostrare,e che il pubblico abbia risposto alle sollecitazioni emotive, etiche e partecipative che sono per natura insite nell’humus culturale di una ”humanitas”che ognuno di noi ha dentro se stesso proprio per una comune appartenenza alla razza umana ed a quella che dovrebbe essere la sua dignità.Il forzare questi limiti è lecito e condivisibile anche in una rappresentazione perchè si parla di vicende, di valori, di interpretazione emotiva e culturale, ma mi sembra che da tutto questo farne derivare una ”aria diversa che tiri” ce ne corra un bel po’.Anche solo per quello che è stato detto su temi dove io stesso ho tirato in ballo l’esistenza della dignità,intesa come problema di farsi carico del criterio della rappresentatività presa in consegna dai cittadini.Vogliamo scomettere che fra 15 giorni di tutto questo non se ne parlerà più ? Vogliamo scommettere che una volta preso atto che i nostri bravi ragazzi sono con disinvoltura passati dal renzismo che si sa cosa era e che adesso sono nel carro di Zingaretti in nome di una unità ( ma perchè prima non erano in nome di una unità quando Renzi la raccomandava come traguardo da raggiungere e s’incavolava che era ostacolato da fronde interne che così facendo producevano le fratture )
generale di tutto il partito ? Nessuno credo li avrebbe buttati fuori dal partito od imposto cose del tipo la restituzione della tessera od altro,dico bene? Ed allora non sarebbe stato forse più normale o dignitoso fare autocritica sull’abbraccio sconsiderato di una linea poi a gran forza rivelatasi errata invece che dichiarare o far dichiarare l’appoggio a Zingaretti almeno con le giustificazioni inesistenti che ha dato Lorenzoni che ha detto in pratica ”ne prendo atto, meglio così che renziani’? Ragazzi ma la politica si è ridotta a portare avanti queste metodologie per le quali si arrivi a dire se non ricordo male ”si ricomincia da Gattuso” o robe simili ? Io queste cose me le ricordo perchè le noto anche se spesso rimango silente e non intervengo e se le noto è perchè le sento ma non le digerisco,sono sincero.Perchè tutto questo lo identifico con un tentativo manipolatore di trasformare una realtà e di appioppargli significati che non ne ha.E dico così perchè anche se non ho mai votato PD devo dire che queste cose finiscono per danneggiare il partito che le porta avanti e le fa considerare e passare come cose normali e non è questione di insensibilità alle cose ed alle condizioni o di ” non vedere oltre”, è questione anche di avere una linea di rispetto, che spesso o con la scusa ” del mestiere del cronista ” nominato tale solo al momento di quando si debba gettare il pallone in corner per sfuggire alla probabilità del subire il goal ci si comporta e ci si sguazza, cadendo sempre in piedi. Ma è una pia illusione codesta, perchè fra le righe oggi ci sanno leggere parecchi e come si vede il vento quando tira forte scoperchia i capannoni.Ma non fa altro che fare un dono dovuto alla ragione, all’evidenza ed alla buona ragione dell’obiettività.Cosa che spesso si dice che ci sia e che regni sovrana, ma lo si dice e basta, i fatti sono un po’ diversi. Ma alla fin fine c’è anche chi si domanda: ” ma cosa si pretenderebbe di essere consequenti con le idee espresse e rappresentate prima ? ” Troppo lusso Sant’Antonio” eh ?”.
Luca, qualche anno fa – non molti – dopo certi spettacoli proposti da Andrea Cigni al festival Orizzonti, spettacoli dirompenti per tema e linguaggio e interpretati da attori bravi, la reazione del pubblico fu molto diversa. E la partecipazione meno numerosa. Anche allora io scrissi che il festival di Cigni era un “covo di comunisti” (e lo era), ma il clima al Mascagni era diverso. Allora non si fu lo stesso entusiasmo. Perché tirava un altro vento. Tant’è che Cigni è stato sbolognato e non solo per una questione di bilancio. Anche per le pressioni piuttosto pesanti nei confronti del sindaco e della Fondazione… L’aria che ho respirato venerdì sera allo spettacolo di Celestini, invece mi ha rincuorato, così come il numero degli spettatori e le facce soddisfatte e non schifate…Secondo me qualcosa è cambiato. Non in peggio. Per mestiere e per formazione culturale sono abituato a registrare anche i più piccoli e labili segnali, perché possono essere indicazioni, tracce… e il segnale stavolta è buono. Come è buono il fatto che il Pd locale stia mettendo in soffitta il renzismo e provi a ripartire su una base diversa. E se il sindaco e gli assessori che erano renziani, ora sono su posizioni diverse, io la vedo come una vittoria di chi quella stagione l’ha sempre osteggiata, non solo come un loro tentativo di riposizionarsi. Ma ognuno la politica la vede come gli pare…
Si, poi la finiamo perchè sennò diventa ” la tiritela dello stento” quella che dura tanto tempo. Tu dici letteralmente che ”.. ..e se il Sindaco e l’assesore che erano renziani ora sono su posizioni diverse”,siccome tiri in ballo la tua sensibilità ed il tuo ascolto ai segnali-e su questo non ne dubito- e continui ”…io la vedo come una vittoria di chi quella stagione l’ha sempre osteggiata,non solo come un tentativo di riposizionarsi”.
Così dicendo salti scavalcandola con indifferenza e facendola passare in secondo e terzo piano, una condizione che pensi che sia fuori del giudizio degli elettori o dei simpatizzanti,e soprattutto fuori della considerazione di coloro che certi princìpi li hanno,che poi si pensa che si adeguino, perchè la storia è questa che poi si afferma.Ecco, invece se per te questo ha un valore in senso di quello che tu fai capire come proiezione politica,per me è un segno invece di riciclo. E lo sai perchè? Per una questione semplice: che se fossero ritornati sulle loro idee prima della proposizione Zingaretti la cosa si potrebbe prendere in considerazione e di fronte ad una autocritica se ne potrebbe riparlare, ma una volta odorato in quale direzione tiri il vento, il disporsi davanti al ventilatore per seguire il vento, ha il sapore e la sostanza politica di una volontà precisa, senza se e senza ma, e vuol dire solo una cosa in casa mia, che le idee contano poco, e sono labili a seconda di come il vento tiri.Questo è poco ma sicuro. E che c…oggi si vorrebbe avere sempre la botte piena e la moglie ubriaca ed invece occorre secondo me mettere l’accento proprio su questi fatti che sono deleteri per ogni tipo ed ogni colore politico che possa riguardare il principio di affidabilità. Personalmente se mi fossi trovato al loro posto- ma evidentemente non ci sono- questo aspetto dentro di me sarebbe stato preponderante e sufficiente a farmi rimanere della mia idea ed a prendere le necessarie conseguenze.Evidentemente è il vento di quel ventilatore che fà rimuovere le idee, ma gli altri che sono i cittadini queste cose le sanno e le sanno anche giudicare.Il problema semmai è che se le dovrebbero ricordare nei momenti opportuni ed invece oggi si conta sempre di più sulla labilità e sulla predisposizione a non ricordarsele le cose.E diciamolo francamente guardandosi negli occhi, anche di fronte a queste cose i media assumono un atteggiamento sempre meno di sani princìpi ed anche loro sono responsabili del degrado che non è solo economico e sociale ma anche politico e morale,mentre sempremeno la gente nota queste cose e questi aspetti, ma che poi le conseguenze le paga senza rendersi conto da dove vengano.Giaculatoria finita.