MONTE SAN SAVINO, GOMMISTA SPARA AI LADRI E NE UCCIDE UNO. ORA E’ INDAGATO PER ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA

mercoledì 28th, novembre 2018 / 19:55
MONTE SAN SAVINO, GOMMISTA SPARA AI LADRI E NE UCCIDE UNO. ORA E’ INDAGATO PER ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA
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MONTE SAN SAVINO – Si chiama Fredy Pacini, ha 57 anni fa il gommista a Monte San Savino. Da quattro anni dormiva in una stanzetta ricavata all’interno nel capannone dove svolge la propria attività perché l’azienda è stata visitata più volte (38 dice lui) dai ladri, anche stanotte stava dormendo quando ha sentito dei rumori, si è alzato e ha sorpreso dei ladri che si erano introdotti dell’edificio sfondando una vetrata, Pacini ha sparato e uno dei ladri, Vitalie Tonjoc, moldavo di 29 anni, si è accasciato al suolo mentre tentava la fuga… Il complice ce l’ha fatta a scappare. Il 29enne moldavo è morto, colpito da due colpi di pistola, uno al ginocchio e uno alla coscia. Quest’ultimo avrebbe reciso l’arteria femorale. Il ladro non è mortosubito, ma probabilmente per dissanguamento. Il gommista ha chiamato due volte i Carabinieri al 112: dicendo prima di aver visto dei ladri e di aver sparato, poi, nella seconda, ha detto anche che c’era un uomo a terra, esortandoli a chiamare il 118…  Non si sa però quanto tempo sia passato tra la prima e la seconda telefonata.  In totale Pacini ha sparato cinque colpi con una pistola Glock da tiro a segno. Ora è indagato per eccesso di legittima difesa.

Il fatto è avvenuto intorno alle 4 del mattino.  Subito dopo l’arrivo dei militari e del magistrato Pacini è stato sentito dal pm Andrea Clausani, a cui ha raccontato di essersi svegliato per i rumori (i ladri pensavano evidentemente che nel capannone non ci fosse nessuno) e di aver sparato d’istinto. Le indagini accerteranno l’esatta dinamica dell’accaduto.

Quando il gommista, verso le 12,30 è rientrato in ditta, ha trovato una piccola folla di amici e conoscenti ad accoglierlo con applausi e grida di incoraggiamento. Sul cancello uno striscione con su scritto “#Io sto con Fredy”.

I ladri per entrare nel capannone hanno usato un piccone. Che è stato sequestrato dai carabinieri, così come pure la pistola Glock regolarmente detenuta dal commerciante.

Insieme al complice del moldavo ucciso, si cerca anche l’auto usata dai due ladri per arrivare sul posto, alla periferia di Monte San Savino.  In alcune interviste a quotidiani e tv locali, Pacini aveva denunciato qualche mese fa “di vivere dal 2014 in azienda a causa dei furti” dicendo di averne subiti 38…

Sul caso è intervenuto subito il ministro degli Interni Matteo Salvini: “Dopo il decreto sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla legittima difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”.

Uno degli avvocati di Pacini  ha riferito che Salvini ha telefonato al gommista per rappresentargli “la vicinanza delle istituzioni”, ma l’uomo, scosso dalla vicenda, non se l’è sentita di parlare con il ministro. Solidarietà al gommista è stata espressa anche da Giorgia Meloni.  E intanto sono già oltre seimila i membri del gruppo facebook “Io sto con Fredy” creato poche ore fa con lo scopo di “raccogliere ed organizzare iniziative di solidarietà in favore del commerciante e della sua famiglia. Tanti anche i messaggi di sostegno all’imprenditore pubblicati sulla pagina personale dello stesso Pacini. Di taglio un po’ diverso il messaggio inviato dal sindaco di Firenze Nardella, il quale però  ha precisato: “esprimo sempre solidarietà a chi subisce furti, ma non festeggio mai la morte di una persona. Salvini invece di abbandonare gli italiani costringendoli ad armarsi, garantisca la sicurezza. A Firenze spettiamo ancora 250 agenti e non crediamo alla giustizia fai da te”.

In questo caso, crediamo che abbia ragione Nardella. L’Italia non è il far west. O meglio non dovrebbe esserlo. Invece il Far West è già qui. Anche nel cuore della tranquilla Valdichiana.

 

Nella foto (tratta da Repubblica.it) lo striscione affisso sul cancello della ditta del gommista

 

 

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