DOMENICA E LUNEDI’ IL REFERENDUM PER LA FUSIONE MONTEPULCIANO-TORRITA. LE RAGIONI DEL SI’ E QUELLE DEL NO
PARLANO GIANCARLO PAGLIAI, COORDINATORE DEL COMITATO PER IL SI’ E IL PARTITO COMUNISTA CHE INVECE SOSTIENE IL NO
MONTEPULCIANO – Domenica e lunedì prossimi a Montepuciano e Torrita di Siena si terrà il referendum consultivo sulla fusione dei due comuni. Ecco di seguito un intervento di Giancarlo Pagliai, esponente del Pd poliziano, fautore del Sì e coordinatore del comitato pro-fusione e, di seguito la posizione del Partito Comunista della Valdichiana che invece è per il NO.
LA POSIZIONE DI GIANCARLO PAGLIAI
Siamo ormai a pochissimi giorni dal Referendum consultivo che deciderà se i Comuni di Montepulciano e Torrita di Siena rimarranno due Enti separati o se con la vittoria del SÌ diverranno un Comune unico. Un Comune unico di circa 22.000 abitanti, che insieme a Cortona sarebbe il Comune più popoloso della Valdichiana senese, aretina e perugina, acquisendo una forza contrattuale molto significativa nei confronti dei livelli superiori e non solo. Un progetto che ha visto l’inizio del suo percorso partecipativo e informativo più di due anni fa, con i Partiti politici, gli Amministratori, le Liste di opposizione in Consiglio comunale che hanno creduto nel progetto e il Comitato del SÌ, impegnati assiduamente per portare a conoscenza delle due Comunità le ragioni del SÌ alla Fusione. Io ritengo che dopo il progetto di metanizzazione e la scelta di chiudere tutti i piccoli ospedali della Valdichiana, per dare vita al Presidio ospedaliero di Nottola, quello attuale sia il progetto più importante degli ultimi venti anni nel nostro territorio.
Quella di chiudere gli ospedali di “vicinato” non fu una scelta facile, ma la lungimiranza dei politici e degli amministratori di allora, ha permesso alla Valdichiana e non solo, di avere un Ospedale degno di questo nome. Allo stesso modo ritengo che quello che stiamo progettando adesso, sarà riconosciuto favorevolmente in un futuro non troppo lontano, ma è risaputo, la lungimiranza è una virtù che viene apprezzata nel futuro e spesso bistrattata nel presente. Il compito della politica è quello di creare opportunità per il proprio territorio, è quello di creare le condizioni per cui le future generazioni abbiano più possibilità di quelle che abbiamo avuto noi, è quello di far sperare i giovani in un futuro migliore. Questo va aldilà dei numeri e dei consistenti incentivi che arriveranno in caso di Fusione, io sono convinto che l’unione fa la forza e che difficilmente in futuro, un Comune relativamente piccolo, riuscirà a garantire servizi adeguati ai propri cittadini, molto spesso i piccoli Comuni, in mancanza di risorse adeguate, non riescono ad assicurare nemmeno la sopravvivenza dell’Ente.
Italo Calvino nel suo romanzo “Le città invisibili” sosteneva che di una città non si apprezzano tanto le sette o le settantasette bellezze che possiede, ma le risposte che sa dare alla propria Comunità. Io sono certo che le risposte alle tante domande dei cittadini, quindi servizi migliori e adeguati alle sempre più variegate esigenze, possiamo darle essendo più forti ed avendo maggiori risorse da poter investire. Per votare SÌ ci vuole coraggio, bisogna guardare avanti, ci vuole una visione del futuro. Federico Fellini amava dire “Il miglior realista è il visionario”. Io ci provo ad essere un visionario, in questo progetto ho messo tante delle mie energie, tanta convinzione e determinazione, ma con la massima educazione nel rispetto di tutti. Unico rammarico quello del mancato confronto con il Comitato NO fusione di Torrita, ho provato insistentemente a chiedere ai Responsabili del Comitato la disponibilità a confrontarsi, la prima richiesta risale al 20 di Agosto, seguita da altri innumerevoli tentativi, purtroppo tutti con esito negativo, sarebbe stato certamente un momento di distensione e di informazione più approfondita nei confronti della cittadinanza, questo non è stato possibile, pazienza, me ne sono fatto una ragione! In questi pochi giorni che mancano al Referendum, invito tutti i cittadini Poliziani e Torritesi a continuare ad informarsi per votare in maniera convinta e consapevole, li invito inoltre ad andare a votare, mi auguro che ci sia un’affluenza alle urne considerevole, e ovviamente il mio appello e il mio auspicio è che consapevolmente votino SÌ.
Giancarlo Pagliai (Coordinatore Comitato SÌ Fusione Montepulciano Torrita di Siena).
LA POSIZIONE DEL PARTITO COMUNISTA
Nei prossimi giorni, l’11 e il 12 Novembre, in 10 Comuni della Toscana, per quasi 70 mila abitanti, ci saranno i referendum per dire addio al proprio Comune e far nascere con una fusione a freddo altri nuovi Comuni. Nella Provincia di Firenze i comuni interessati saranno San Godenzo con Dicomano e Barberino Valdelsa con Tavernelle Val di Pesa, nella provincia di Arezzo saranno i comuni di Bibbiena e Ortignano Raggiolo e infine in provincia di Siena, Montepulciano e Torrita ed Asciano con Rapolano. Come Comunisti siamo fermamente contrari a questa forma di accorpamento comunale. Dopo avere letto il progetto di fusione, riteniamo assolutamente inaccettabile tale progetto, teso ad allontanare i Cittadini dalla partecipazione e dai servizi ; a pagarne le conseguenze, come sempre, saranno le fasce più deboli, gli anziani, chi ha problemi di mobilità e chi ha problemi economici. È sconcertante il tentativo di ridimensionare democrazia e partecipazione mediante la propaganda di promesse di denaro e di altri improbabili benefici, infatti la somma dei Consiglieri eletti nei comuni attualmente è superiore mentre con le fusioni saranno ridotte di quasi la metà, riducendo drasticamente la rappresentatività. Le frazioni che già oggi sono oggetto di scarsa attenzione, con l’aggiunta di frazioni importanti dovuti alle fusioni inevitabilmente saranno ancora meno considerate. Le decisioni si allontaneranno sempre più dalle persone. Riteniamo che per l’ottimizzazione dei servizi e dell’impegno economico sia sufficiente la collaborazione di più comuni che agiscano in sintonia, tenendo conto delle aspettative dei Cittadini e delle esigenze dei territori, gli Amministratori dovrebbero tenere conto di chi ha dato loro fiducia e non dovrebbero portare avanti passivamente scelte calate dall’alto.
Non è certamente una priorità la “fusione”, le attese dei Cittadini sono altre, come avere un lavoro che è l’unica cosa che dà dignità, avere una sanità funzionante con il potenziamento delle strutture sanitarie, le strutture scolastiche, i trasporti, gli impianti sportivi, la manutenzione stradale, l’ambiente ecc. ecc.
Ci viene in mente la farsa della chiusura delle Provincie, infatti sono sempre li ma con meno competenze soprattutto nel territorio e gli effetti devastanti sono quotidianamente visibili, in compenso è stata tolta la possibilità ai Cittadini di eleggere i propri rappresentanti. Oggi la provincia è amministrata da nominati.
Tutte le narrazioni positive sulle fusioni sono solo frutto di invenzioni. Tutto nasce dal Patto di Stabilità e dal blocco del turn over, i comuni più o meno piccoli o indebitati non riescono più a garantire i servizi ai cittadini e invece di risolvere i problemi con investimenti e assunzioni, i partiti filo europeisti si sono inventati le fusioni dei comuni con una piccola mancia che si esaurirà nel giro di pochi anni senza lasciare traccia. Noi siamo per lo stralcio del patto di Stabilità, che si torni ad investire e si torni ad assumere in modo da non distruggere secoli di storia, cultura, tradizioni e soprattutto si riesca a garantire a tutti i cittadini una vita dignitosa. NOI A QUESTO NON CI STIAMO. Per queste ragioni il Partito Comunista Toscana invita i cittadini interessati a votare convintamente NO all’ennesimo maldestro tentativo di attacco alla nostra vita.
Ascoltate le ragioni del Si e del No e guardando appunto al tempo trascorso alle nostre spalle, le ragioni del NO debbano essere prevalenti.Ci si fregia di belle parole quali l’impegno e la concentrazione di servizi ma in effetti a me appare che si costituiscano le strutture per le quali nel divenire del tempo le popolazioni pesino sempre di meno sugli aspetti democratici e decisionali.E questo secondo me deve avere una inversione di marcia anche proprio guardando ai servizi dal momento che una sempre crescente popolazione avrà problemi data la crescita dell’età.E nel nostro territorio la popolazione si annuncia che vada verso fasce di età più alte.Tutto questo anche senza considerare il valore delle scelte autonome che debbano tendere a coinvolgere le persone e non ad allontanarle da poteri semprepiù centralizzati ed estranei.Personalmente la mia scelta sarebbe per il NO !
l’allontanamento della popolazione dalla democrazia è sconcertante, si vuole adottare il concetto di economia di scala al bene pubblico, come se il comune fosse un’azienda…..ci vuole ben altro! Pensiamo che l’individuo deve essere al centro della vita politica e non messo di lato, senza rappresentanza e defilato…
X Nicola Bettollini.Appunto, si sta cercando di innescare quello che è uno dei processi di controllo dei singoli individui (perchè poi alla fin fine di questo parliamo) per scongiurare le forme di aggregazione che potessero essere costruite in un futuro e che possano andare contro un motore centrale o centralizzato cheb sia e che possa spingere dalla parte di qualsiasi potere che possa essere posto alla guida di una Italia che sta andando verso la povertà strutturale.In che modo ? Con l’esautorazione delle aggregazioni e delle esigenze delle comunità e nello stesso tempo svalutando le forme di controllo dal basso che i cittadini debbono avere verso l’ente pubblico.In pratica l’isolamento concettuale dell’individuo. In parte questo processo è già in corso e si serve dell’esautorazione degli organismi amministrativi come l’eliminazione delle provincie e tale processo va avanti con il coinvolgimento a macchia di leopardo di entità più piccole del tipo i comuni, ma arriva dappertutto.E se poi pensiamo guardandosi indietro che tutto questo castello è stato costruito per lo scopo a suo tempo contrario da quelle stesse forze che oggi lo vogliono smontare,la cosa fà anche pensare di quanto le menti delle persone si siano fatte plagiare da quella che viene definita come assuefazione alle spinte di vertici politici che rappresentano alla fine solo loro stessi.Il guaio è che ormai la gente accetta tutto, gli si può proporre tutto e certe maggioranze politiche che si formano a seconda delle direttive che ricevono da coloro che hanno il polso soprattutto economico della situazione e che vedono possibilità che la situazione sfugga loro di mano per più di un motivo, fra i quali il tintinnio delle monete rimaste sul fondo del barile. ed allora per ”motivi detti di economicità” si preferisce studiare metodi per ridurre le spese che non diventano più supportabili ed è chiaro che si faccia una campagna di intervento cercando con belle parole ma sempre con il lanternino le motivazioni che interessano a tali classi politiche.Un altro forte motivo fra gli altri per dire NO !
Il signor Pagliai la fa troppo semplice e siccome non è uno sprovveduto…gatta ci cova.
Non sono pregiudizialmente contrario alla fusione tra piccoli comuni (con l’assenso dei cittadini, ovviamente) ma nel caso di Montepulciano-Torrita voterei convintamente NO: