CHIANCIANO, IL PD CONTESTA IL NUOVO PALACONGRESSI. MA LO FA CON TONI PACATI. UN MESSAGGIO A MARCHETTI?
CHIANCIANO TERME – Il sindaco Andrea Marchetti punta a fare di Chianciano un polo congressuale, più di quanto non lo sia già. E per questo, attingendo ad una somma ereditata dall’amministrazione precedente di circa 2 milioni di euro vorrebbe realizzare un nuovo Pala Congressi in luogo dell’attuale “PalaMontepaschi”, un tempo detto “Il bruco”, che verrebbe evidentemente demolito. Perché due non servirebbero a nessuno.
La scelta, inserita in un più complessivo progetto di riassetto del Parco Fucoli, non piace al Pd che in maniera a dire il vero molto pacato e “collaborativo” chiede a Marchetti di ripensarci e di riparlarne insieme, per trovare la soluzione migliore. Anche per evitare il rischio di una revoca di quel finanziamento ottenuto già 5 anni fa…
In una “lettera aperta” al Sindaco, con data di oggi, l’Unione Comunale del Pd scrive:
“Caro Sindaco, Ti scriviamo non come opposizione ma come forza politica responsabile.Abbiamo visto che nel progetto dei Fucoli, con l’utilizzo dei 2milioni di euro ereditati dalla passata Amministrazione, qualcosa non quadra. Siamo proprio sicuri che la costruzione di un nuovo Palazzo dei Congressi sia rispondente ai nostri bisogni ed al passo con i tempi?
Ce lo possiamo permettere un doppione del PalaMps? Va considerato che la cifra a malapena, forse, coprirà il costo del solo manufatto e che ulteriori finanziamenti saranno richiesti per arredi e quant’altro servirà. Poi chi pagherà il costo della demolizione del PalaMps che a questo punto diventerebbe obbligatoria?
Ci chiediamo e Ti chiediamo se non sia il caso di ripensarci. Vorremmo ricordare che lo stanziamento era stato concesso per servizi accessori al congressuale, non per un nuovo Palazzo dei Congressi. Ritornare allo spirito concessorio, secondo noi, significa utilizzare i fondi per fare manutenzione, anche straordinaria, al PalaMps, allungandone la vita per ulteriori 20 anni, e fare quei servizi accessori previsti come sale a supporto ai congressi, la ristrutturazione del bar e dei servizi igienici, il ristorante.
Noi ci stiamo adoperando, come già abbiamo fatto nel recente passato, per non perdere il finanziamento, visto il colpevole allungamento dei tempi che potrebbe comunque determinare la sua revoca. Chianciano Terme non può permettersi un doppione, anche in considerazione del fatto che il congressuale in Italia non è un target in espansione e non si può permettere un’opera che potrebbe restare incompiuta. Tutto ciò indipendentemente da chi governerà la nostra Città nei prossimi anni. Ripensateci e riparliamone”.
Come dicevamo i toni non sono accusatori o da opposizione con la bava alla bocca e il coltello tra i denti. La lettera sembra più una mano tesa che un atto censorio. Quasi a dire “vediamo che si può fare, ma non facciamo cazzate”. Tutto ciò (toni e argomentazioni) sembrano anche un “messaggio” distensivo ad Andrea Marchetti, in vista delle imminenti elezioni amministrative. Al momento la giunta è appoggiata dal centro destra e il Pd è all’opposizione.
Ma Marchetti ha buoni rapporti con i sindaci Pd. Due giorni fa era al Coni a Roma insieme al collega chiusino Bettollini per ricevere l’investitura a Città Europea dello Sport 2019 (Chiusi lo sarà nel 2020) e tra i due solo strette di mano, baci e abbracci… Nell’Unione dei Comuni non fa ostruzionismo. Insomma la partita elettorale è tutta da giocare e non è chiaro quali saranno le squadre in campo, né se ci saranno cambi di casacca. Vedremo.
Intanto c’è da decidere che fare del Bruco. Ucciderlo o farlo diventare farfalla?