CITTÀ DELLA PIEVE, IL NOSTRO TEMPO. IL TEMPO DEL CINEMA CON ENRICO VANZINA

domenica 23rd, settembre 2018 / 18:08
CITTÀ DELLA PIEVE, IL NOSTRO TEMPO. IL TEMPO DEL CINEMA CON ENRICO VANZINA
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Continuando con gli appuntamenti del Nostro Tempo, ieri, 22 settembre, sul palco degli Avvaloranti è salito Enrico Vanzina, sceneggiatore, produttore cinematografico e giornalista.

Nonostante la vasta produzione di sceneggiature di Enrico Vanzina che annovera, tra gli altri, film di Lattuada e Risi, e dell’attività di giornalista, la sua figura è principalmente associata a quella del fratello Carlo nella rappresentazione della commedia italiana dagli anni ’70 fino ai cosiddetti “cine-panettoni”, quei film comici che dagli anni ’80 fanno il loro esordio nel periodo natalizio, e di cui Carlo ed Enrico Vanzina sono considerati i caposcuola.

Confesso che non ho mai amato i cine-panettoni e che la commedia demenziale mi ha sempre annoiato più che divertito. Non mi posso quindi definire un’entusiasta del cinema dei fratelli Vanzina. Ma, come a volte accade, la realtà svela scenari più piacevoli di quelli dell’immaginario. L’uomo che è salito ieri sul palco per parlare del Tempo del Cinema mi è sembrato più interessante dello sceneggiatore.

Comprensibilmente, il primo pensiero di Enrico Vanzina è stato per il fratello Carlo, scomparso due mesi fa, con cui ha diviso una vita fraterna e professionale. “Il mio tempo si è fermato l’8 luglio, giorno in cui mio fratello se n’è andato. Ora comincia un altro tempo”, ha detto salendo sul palco.

Sobrio, pacato, un velo di tristezza nello sguardo e nei modi gentili, Enrico Vanzina, intervistato da Mimma Nocelli, ha poi parlato del tema centrale del suo intervento: Il Tempo del Cinema.

Mimma Nocelli, Enrico Vanzina

“Il cinema è la vita da cui si tagliano i momenti di noia” , frase, racconta Vanzina, attribuita ora a Truffaut ora a Hitchcock, ma che comunque esprime al meglio il senso della narrazione cinematografica. “Ti trovi di fronte ad un racconto e lo devi comprimere, togliendo le parti della noia”.

Il cinema gioca con il tempo, ci scherza, lo cambia, lo riduce. Ha la facoltà di far tornare al passato con il flashback o ritrovarsi nel futuro con il salto in avanti. Ma mischia anche tempi diversi quando rappresenta, ad esempio, il contemporaneo con musiche di periodi precedenti, creando atmosfere parallele: vecchio e nuovo, classico e moderno, ieri e oggi in un’unica scena.

A proposito di tempo, Vanzina pone anche un leggero accento sul diverso destino dei film comici e drammatici. A farci caso, Il film comico resta tale nonostante gli anni, mentre i toni dei film drammatici cambiano, rendendoli, con gli anni, quasi comici.

E una valutazione sul tempo che viviamo? La riflessione di Enrico Vanzina parte da Roma, dove vive. ” La cosa che mi affascina di Roma è la sua varietà di stili. C’è tutto, non è cambiato niente. In questo senso, Roma ha saputo conservare il tempo. Ora è un po’ giù: non ricorda e non fa progetti per il futuro. È  un momento in cui il tempo si è fermato, ma ripartirà. Sono ottimista”

Elda Cannarsa

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