ELEZIONI AMMINISTRATIVE: SIENA, AL BALLOTTAGGIO VALENTINI E DE MOSSI. A TERNI CROLLA IL PD CHE RICONQUISTA PASSIGNANO E TIENE CORCIANO. M5S GIA’ IN CRISI?

lunedì 11th, giugno 2018 / 12:46
ELEZIONI AMMINISTRATIVE: SIENA, AL BALLOTTAGGIO VALENTINI E DE MOSSI. A TERNI CROLLA IL PD CHE RICONQUISTA PASSIGNANO E TIENE CORCIANO. M5S GIA’ IN CRISI?
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Il voto amministrativo di ieri conferma solo in parte il trend del 4 marzo scorso. Allora i vincitori furono due, stavolta sembra essere uno solo: la Lega di Salvini, coi 5 Stelle che vincono solo alle politiche e stentano invece nelle comunali. Sembra quasi che gli elettori dove li conoscono li evitino.

A Siena, i 5 Stelle non erano i corsa per il noto diniego del simbolo e dell’ok alla lista da parte dello staff nazionale e regionale del Movimento, avrebbero forse potuto andare almeno al ballottaggio. Invece al secondo turno ci andranno il sindaco uscente Bruno Valentini del centro sinistra che ha chiuso in vantaggio la prima tornata (27,4%) e l’avvocato Luigi De Mossi candidato del centro destra (24,2%).  Restano fuori l’ex sindaco Piccini con il suo 21 e passa per cento, Massimo Sportelli (liste civiche, 16%) e Alessandro Vigni (sinistra, 3,90%), tutti e tre però protagonisti di una buona partita.

Valentini non ha tracollato, ma va al ballottaggio con 5 punti in meno rispetto al 2013. E tra due settimane rischia seriamente di perdere. Vedremo se nella città del Palio prevarrà la forza della tradizione o la voglia di cambiare cavallo e schieramento. Il Pd, come partito, si è fermato intorno al 18% come in linea con il dato nazionale del 4 marzo e a Siena, storica città rossa, non è certo un buon risultato. Vedremo anche, al ballottaggio, se i 5 Stelle che il 4 marzo ottennero il 20% e ieri probabilmente non hanno votato, decideranno di tornare alle urne. Ma chi appoggeranno, in tal caso? Valentini che ha offerto loro un “contratto di governo” o De Mossi che è sostenuto anche dalla Lega, alleata dei grillini nel governo Conte? E Piccini a chi offrirà quel 21%? Se manterrà la linea decisamente anti Valentini tenuta in campagna elettorale, potrebbe essere proprio lui, l’ex sindaco Pci, rappresentante della tradizione della vecchia sinistra, stimato dalla vecchia guarda Pci-Pds-Ds più o meno di nascosto, funzionario di altissimo rango di Mps ai tempi d’oro, a consentire alla destra per la prima volta della sua storia di governare Siena.  Certo, il suo pacchetto di voti è senza dubbio il più pesante. E può far pendere la bilancia da una parte o dal’altra. Al momento sembra più da una parte che dall’altra.

L’ipotesi che Siena passi al centro destra non è molto remota, insomma.

Situazione simile nelle altre città della Toscana: a Pisa sarà ballottaggio tra Conti (centrodestra, al ) e Serfogli (centrosinistra) attestati rispettivamente sul 33 e 32%, Lega, primo partito in città. A Massa  è invece avanti il candidato del centro sinistra Volpi (33%) contro Persiani del centrodestra (28%); a Pietrasanta ballottaggio tra centro destra (Giovannetti, 39,8%)  e centro sinistra (Neri, 33,7%). Cinque Stelle fuori da tutti i ballottaggi.

In Umbria il centro sinistra riconquista Passignano sul Trasimeno dopo tre legislature con il Comune in mano al centro destra (Bellaveglia nel 2003 e 2008, Rossi nel 2013). Il nuovo sindaco è Sandro Pasquali, Pd, che ha ottenuto il 67% contro il 33% di Alessandro Fabrizio Moio del centro destra. Pare che gli elettori di Forza Italia abbiano votato in buona misura per Pasquali, rompendo di fatto l’alleanza con lega e Fratelli d’Italia.

Tiene il centro sinistra anche a Corciano, dove il candidato Pd Cristian Betti è stato rieletto sindaco al primo turno con il 55% dei voti. Nel paese cerniera tra Perugia e l’area del Trasimeno, più di 20 mila abitanti, non c’è stato bisogno nemmeno del ballottaggio.

Che si farà invece a Umbertide tra Paola Avorio del centro sinistra (25,67%) e Luca Carizia del centro destra (22,01%) e a Spoleto dove tra 15 giorni si sfideranno Umberto De Augustinis (Centro Destra) e Camilla Laureti (Centro Sinistra). A Terni crolla il Pd (12%) e il candidato Angeletti rimane fuori dal secondo turno, cui andranno il Centro destra con Leonardo Latini che sfiora l’elezione diretta (49,2%) e il M5S con Thomas De Luca. Lega primo partito nella roccaforte operaia dell’Umbria e Terni unica città con i 5 Stelle al secondo turno. Tra i candidati grillini anche l’ex bomber a pugno chiuso Zampagna.

La tornata elettorale vede i grillini già in crisi (anche nei due municipi romani chiamati al voto non sono andati bene) e non certo con lo stesso vento in poppa del 4 marzo. L’alleanza di governo con la Lega li ha stretti all’uscio. Il Movimento sembra perdere consensi sia tra gli elettori di sinistra cui non piace l’abbraccio a Salvini, sia tra gli elettori de destra che scelgono direttamente a Lega. Un po’ come hanno fatto il 4 marzo e anche stavolta gli elettori di Forza Italia, sempre più forza residuale, anche all’interno del Centro destra.

Il Pd non è stato spazzato via, ma i segnali di ripresa sono timidi. Realtà come quelle di Terni rappresentano una debacle epocale. Ma anche la situazione di Pisa e Siena non è delle più rosee, la strada del ballottaggio è tutta in salita e la sconfitta, altrettanto epocale, è dietro l’angolo.

Da segnalare come anche le liste e i candidati della sinistra più radicale, laddove si sono presentati da soli sono rimasti all’1 virgola… Un po’ meglio dove hanno fatto cartello (vedi Siena con Vigni) e anche questo è un segnale che andrebbe colto.

 

 

 

 

 

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